IRACONDO agg./s.m.

0.1 iraconda, iraconde, iracondi, iracondio, iracondissime, iracondo, iracunda, iracunde, iracundi, iracundia, iracundie, iracundio, iracundo.

0.2 Lat. iracundus (DELI 2 s.v. ira).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Si includono anche le forme del tipo iracundio, sorto per influenza analogica di iracondia, stante l'impossibilità di discernere le att. delle forme del plur.

0.7 1 Incline all'ira; in preda all'ira. 1.1 Dovuto o relativo all'ira, che lascia trasparire propensione all'ira. 1.2 Fig. 2 Sost. Chi pecca d'ira.

0.8 Giuseppe Zarra 30.11.2019.

1 Incline all'ira; in preda all'ira.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 15, pag. 235.13: così l'uomo iracondo risuscita l'ira.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. II, cap. 39, pag. 142.4: E ki à duro e grosso collo, e forte, e bene nerbuto, sì è iracondio e ratto e corrente e legiere in tutte sue bisogne.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 39, vol. 2, pag. 29.2: E però si dice nella Vita de' santi Padri, che l' uomo così iracondo, e animoso, quantunque per altro fosse molto virtuoso, ed eziandio se suscitasse morti, non può a Dio piacere.

[4] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 231-40, pag. 76.23: Ed è, questo esecrabile sesso femineo, oltre ad ogni altra comparazione sospettoso e iracundo...

[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 10, pag. 94.7: Naso cogl'anari aperti e lati, iracundo e lussurioso.

[6] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 128, pag. 273.19: Unde d' ogni cosa si turbano e si scandalizzano coloro che sonno superbi e iracundi.

[7] Simone da Cascina, XIV ex. (pis.), L. 1, cap. 16, pag. 109.11: Sarai tanto iracundia, che non perdoni, vedendo lui perdonare?

[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 49, comp. 7.7, pag. 75: Onde Vulcano, tristo et iracondo, / de ramo puro e mondo, / catene e rete sottilmente inzigna / et çercha lo suo letto tutto in tondo, / e di sopra et in fondo, / pose le rete con l'arte sua digna.

- [Detto di un animale].

[9] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 15, pag. 347.18: unde Seneca [[...]] disse che l'ape sono piccule di corpo et iracondissime, et lo loro reo non àe pungilione.

1.1 Dovuto o relativo all'ira, che lascia trasparire propensione all'ira.

[1] Stat. assis., 1329, pag. 163.14: caritativamente moniscano e reprendano, no detragano, no morsecheno, no squarteno coi morsi del nemico, non agiano envidia col dente alivido, ochio in animo iracondo, ma en caritade fraterna sopporteno...

1.2 Fig.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 45, pag. 425.30: Chi spegne più gl' iracundi fuochi, che fa costui?

2 Sost. Chi pecca d'ira.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 3, pag. 148.14: Dumqua come l'odio è contra l'amore così l'ira (et) l'iracondo ène contra Dio, k'ène caritate (et) amore.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 21, vol. 3, pag. 80.7: e tal fiata lodiamo noi gl'iracondi, dicendo che sono forti uomini, ed arditi.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaest. 18, pag. 189.19: D. Chi in soy mimbri? M. Li superbi, invidiuxi, inganadori, iracondi, avari, adulteri, fornicatori, menzoneri, sperzuri...

[4] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 7, proemio, pag. 103.24: nella terza tocca di quelli, che sono puniti nel V circulo, dove discrive la pena dell'iracundi...

[5] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 6.9, pag. 22: Mai l' iracundo non è ben punito / si non dall' ira che 'l tiene angoscioso, / et di vedersi d' altrui schernito.