RIMEMBRARE v.

0.1 remembra, remembran, remembrando, remembrar, remembrare, remembraro, remembrate, remembrava, remembri, remembrili, remembro, remenbra, remenbrar, remenbro, renembrare, renembrete, renenbra, rimembiando, rimembiate, rimembra, rimembra'mi, rimembra'mo, rimembrando, rimembrandosi, rimembrano, rimembrar, rimembrare, rimembrari, rimembrarsi, rimembrarti, rimembrase, rimembrasse, rimembrassi, rimembrata, rimembrate, rimembrati, rimembrava, rimembravano, rimembràve, rimembre, rimembrerai, rimembreria, rimembrerò, rimembri, rimembri', rimembrin, rimembriti, rimembrivi, rimembro, rimembrò, rimembró, rimembromi, rimèmbromi, rimembrosi, rimenbra, rimenbrando, rimenbrar, rimenbrare, rimenbrato, rimenbre, rimenbro, rimmembra, rimmembrate, rimmembri, rimmenbro, rinmembra, rinmembrandomi, rinmembransi, rinmenbra, rinmenbrandosi, rinmenbri, rinmenbrin, rivembra.

0.2 Prov. remembrar (DELI 2 s.v. rimembrare).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.2.1 [6].

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Ruggieri d'Amici (ed. Vitale), XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1299-1300); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.).

In testi sic.: Stefano Protonotaro, XIII m. (sic.).

0.7 1 Richiamare alla propria memoria, lo stesso che ricordare. 1.1 Aver presente nella mente, attingendo al ricordo del passato o al proprio sapere. Anche pron. 1.2 Indirizzare il pensiero e il ricordo (a qno o qsa). Anche pron. 2 Far ricordare, richiamare alla memoria altrui; rievocare per tenere vivo il ricordo. 3 Sost. Il richiamare alla memoria, il ricordare. Estens. Ricordo.

0.8 Giuseppe Zarra 09.12.2019.

1 Richiamare alla propria memoria, lo stesso che ricordare.

[1] Elegia giudeo-it., XIII in. (it. mediano), 103, pag. 41: E remembra la prima amanza, / e trai noi de quista gattivanza, / de quista tenebri e scuranza.

[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 17.152, pag. 230: rimembrando, / bella, quando / con voi mi vedea / sollazzando / ed istando / in gioi, sì com' far solea.

[3] Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), canz..23, pag. 68: Ma s'ell'à, rimembrando, / l'amoroso vedere, / null'altra cosa - fecila pietosa, / ma[i] quando al suo comando / mi le dona[i] a servire / e vita assai sofersi ed angosciosa.

[4] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 10.49, pag. 64: Da mia parte t'apresente, / e sì le chiama merzide / che non degia più sofrire / ch'io patisca esti tormente: / ca rimembrando m'auzide / e d'amor mi fa languire.

[5] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 40.2, pag. 144: D'un'amorosa voglia mi convene / cantare alegramente, rimembrando / com'io partivi da la donna mia, / ca dolzemente mi dicea abrazzando: / «Se vai, meo sire, non ag[g]e 'n obria / tornare a l'amoroso nostro bene, / ma rimmembra lo nostro fin diporto, / a ciò che di tornare ag[g]e voglienza...

[6] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 5, pag. 288.11: Certo e manifesto essere dee, rimembrando la vita di costoro e delli altri divini cittadini, non sanza alcuna luce della divina bontade, aggiunta sovra la loro buona natura, essere tante mirabili operazioni state...

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 31.99, vol. 2, pag. 543: Quando fui presso a la beata riva, / 'Asperges me' sì dolcemente udissi, / che nol so rimembrar, non ch'io lo scriva.

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 1, cap. 2.5, pag. 6: Al vago canto subito volta'mi, / rimembrando il piacere e 'l gran valore, / per lo qual già soffersi seti e fami.

[9] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 332.27, pag. 414: Chiaro segno Amor pose a le mie rime / dentro a' belli occhi, et or l'à posto in pianto, / con dolor rimembrando il tempo lieto...

[10] Antonio da Ferrara, XIV s.-t.q. (tosc.-padano), 32.74, pag. 294: Ché molte volte più diversi amanti / me fecer zente [...-ire] / e tanto ben sentire / che, rimembrando, ancora el cor ne gode!

1.1 Aver presente nella mente, attingendo al ricordo del passato o al proprio sapere. Anche pron.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 714, pag. 200: Ma 'l capo n'è segnore, / ch'è molto degno membro; / e s'io ben mi rimembro, / esso è lume e corona / di tutta la persona.

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 23.62, vol. 1, pag. 175: Glorïoso, forte pene / v'ordinar, com' i' rimmenbro, / ké nudo ne le catene / vi batter per ongne menbro, / per più tormenti far, essenbro / dar ad voi et far vergonna.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 16, pag. 64.1: E Cadorix disse; "messer, rimèmbromi del servigio de la mia liberazione, che voi mi faceste in Roma in pieno senato: in questa notte vi renderò guidardone."

[4] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 84, pag. 565: estate loco levase, ch'a multi dona intença, / e dura fine a meço de septembro; / cussì lo llessi e ben me -nde remembro.

[5] Chiose a Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 2 [Fillide a Demofonte], ch. A, pag. 349.15: e rimembrandosi dell'alta caduta che fece, per quella cagione la perdice mai non vola inn alto.

[6] Lucidario ver., XIV, L. 1, quaest. 61, pag. 36.1: L'anima sì tene la soa ymagine, che ella à memoria, perché ella remenbra le conse che sunno trapassate e quelle che sunno a venire.

- Impers.

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 15.12, pag. 17: come posson queste membra / da lo spirito lor viver lontane? / Ma rispondemi Amor: Non ti rimembra / che questo è privilegio degli amanti, / sciolti da tutte qualitati humane?

1.2 Indirizzare il pensiero e il ricordo (a qno o qsa). Anche pron.

[1] Ruggieri d'Amici (ed. Vitale), XIII pm. (tosc.), 8, pag. 184: E l'angoscia m'aucidia, / quando mi rimembrava / del vostro amore che mi dava / sollazo e tuto bene; / al core sofria gram pene.

[2] Stefano Protonotaro, XIII m. (sic.), 42, pag. 132: Di chi eu putia sanari / multu leg[g]eramenti, / sulu chi fussi a la mia donna a gratu / meu sirviri e pinari; / m'eu duttu fortimenti / chi, quandu si rimembra di sou statu, / nu· lli dia displaciri.

[3] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 62, pag. 303.9: [27] (E) qua(n)do io m'avidi (e) puosi mente all'opere ke avearo fatte le mani mie (e) rimembra'mi dele fatiche nele quali io avea sudato i(n)darno (e) sança utilitade, vidi i(n) tutte queste cose essere vanità (e) torme(n)to dell'anima...

[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 39.11, pag. 114: che già non posso riparar da ello; / ch' amar mi face di corale amore / quella che non si dòl di mia rancura / né si rimembra de lo meo dolore.

[5] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3486, pag. 141: A ço che, s'ello fosse algun homo, / Che savesse ni che ni como / Li fosse conduti e menady / E per quelle do bestie pijady, / Che sse devesse remenbrar / Per queste insegne et avisar / En tal mayniera, ch'elly podesse / Saver chi li apartegnisse.

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 418, pag. 439.27: Elli non à nullo riposo né nullo bene, egli è molto distretto e ripreso, ché, quand'elli si rimembra di lei, elli dimenticha tutto.

[7] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 14, pag. 251.27: E non ti maravigliare, s' i' piango, rinmembrandomi delle gentili donne, e cavalieri, ch' erano in Romagna, valenti nell' arme, e sufficienti di fatica, e sanza ozio nelli riposi...

[8] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 52, pag. 195.23: e cavalcando e mirando e 'maginando, cominciò fortemente a pensare e a rimembrarsi della bella Isotta la bionda...

- Impers.

[9] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 25, pag. 34.9: I' ò grande speranza ne la vittoria. Signori, quando mi rimembra di voi e di vostro gran fascio, vostro ardimento, vostra vertù, vostro tempo mi conforta molto...

[10] Memoriali bologn., 1279-1300, (1299-1300) App. e.26, pag. 94: Però vi prego, dolce donna mia, / che di me vi rimembri in cortesia / da poi che io sono in vostra signoria / iudicato.

[11] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1320] 79.4, pag. 106: De vuy sonto inamorato, / dona, coralemente; / pregove dolçemente / del bono servire ve deça rene[m]brare.

1.2.1 Indirizzare il pensiero verso ciò che trascende la natura umana o è destinato ineluttabilmente ad accadere (anche come monito a seguire una data condotta).

[1] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 24, pag. 46.16: lo peccatore che è cieco del peccato si rimembra della potentia del suo padre celestiale e delle pene ch'elli dae a li peccatori in inferno et della grande gloria ch'elli serva a quelli che fanno la sua voluntade in del suo regno...

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 34.3, vol. 1, pag. 235: Stomme allegro et latioso / questo mondo delectando, / ma 'l iudicio rimenbrando / sto dolente e pauroso.

[3] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 8, cap. 2.51, pag. 255: Inn ongni lor tentatione e paura / Rinmenbrin della passion di Cristo, / E della vita della nostra Donna.

[4] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo dono de la sciencia, vol. 1, pag. 167.16: Or intendi bem quisti costay chi som in l'anima, como elli se dem acordà in l'um costao: si è IIIJ officij, zoè a lo cerchar de lo zuegar, de remembrar e de mostrar zo che ello intende p(er) parole amter le cosse chi varem, e chi som profeytever...

[5] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 43.9: Remenbra el detto del buon [Sal]amone: / che la fortuna exalta l'uomo ardito, / e così el vil de la sedia depone.

- Impers.

[6] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 6, pag. 600: Sire Deu, qi T'onfende dé aver grand paor, / s'el li remembra del fogo e del calor / qe la scritura dis e li nostri antecesor / qe èn en inferno en la grand tenebror.

[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 61.13, pag. 245: Stanno en orazione, - de Cristo meditanno, / tale enfocazione - te fo enfusa entanno, / sempre puoi lacremanno, - quanno te remembrava, / Cristo te recordava, - ne la croce levato.

[8] Poes. an. urbin., XIII, 42.31, pag. 626: RemembriLi bene / ca 'l Nimico à spene / ne la creatura, / ke carn'à lene, / retrarela in pene, / in foco e 'nn ardura...

2 Far ricordare, richiamare alla memoria altrui; rievocare per tenere vivo il ricordo.

[1] Ruggieri d'Amici (ed. Vitale), XIII pm. (tosc.), 24, pag. 185: Donna, la pesanza vostra / m'accora poi che mi rimembra / com'io mi partia dolglioso...

[2] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 3.27, pag. 127: Per tale termino mi compiango e doglio, / perdo gioia e mi svoglio / quando süa contezza mi rimembra / di quella ch'io amare e servir soglio...

[3] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 3.5, pag. 137: Assai mi placeria / se ciò fosse ch'Amore / avesse in sé sentore / d'intendere e d'audire: / ch'eo li rimembreria, / como fa servidore / per fiate a suo signore, / meo lontano servire...

[4] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 37 parr. 1-5, pag. 146.3: ma quanto potete fate, chè io la vi pur rimembrerò molto spesso, maladetti occhi, chè mai, se non dopo la morte, non dovrebbero le vostre lagrime avere restate...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 7, pag. 206.16: E la pena vi rimembri del tormento che v'è aparecchiato, se loro sono vencitori...

[6] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 148, pag. 133.17: E per ciò l'avea fatto fare ivi i· re Evalac, per ciò che non avea vedutto unque mai sì forte peza di terra come quell'era, e gl'avea meso nome Evalachino per ciò che volea che chiunque il nomase gli rimembrase di lui che l'avea fatto fare.

3 Sost. Il richiamare alla memoria, il ricordare. Estens. Ricordo.

[1] Giacomo da Lentini (ed. Antonelli), c. 1230/50 (tosc.), canz. D. 1.44, pag. 566: poi che 'l corpo dimori in altro lato, / lo cor con voi soggiorna tutavia, / e io ne so' alegro e vivone gioioso, / de l'amoroso / rimembrare ch'io faccio, / quando in braccio / io vi tenia basciando...

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 3.11, pag. 16: Or m'ha sì preso amore, / che mi fa disvegliare / lo dolze [ri]membrare / ch'aio de lo sapore: / farò canzon di fina rimmembranza, / poi ch'io son tut[t]o ne la sua posanza.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 30.26, vol. 3, pag. 496: Da questo passo vinto mi concedo / più che già mai da punto di suo tema / soprato fosse comico o tragedo: / ché, come sole in viso che più trema, / così lo rimembrar del dolce riso / la mente mia da me medesmo scema.

[4] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 31, pag. 553.16: E dice, che fu detto di tanta affezione, che non ch' elli lo scriva, ma nel rimembrare se ne pente sofficientemente.

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 272.5, pag. 346: e 'l rimembrare et l'aspettar m'accora, / or quinci or quindi, sì che 'n veritate, / se non ch'i' ò di me stesso pietate, / i' sarei già di questi pensier' fora.