0.1 ponchiura, pontura, ponture, punctura, puncture, puniture, puntura, punture, punturi.
0.2 Lat volg. punctura (DELI 2 s.v. punto 2).
0.3 Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.): 1.
0.4 In testi tosc.: Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.).
In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).
0.7 1 Lesione superficiale provocata da una spina, da un pungiglione o dal morso di un insetto. 1.1 Effetto irritante prodotto dal contatto con alcune piante (specif. l'ortica). 1.2 Ferita provocata dal colpo di un'arma da taglio o di un oggetto appuntito. 1.3 Dolore fisico. 1.4 [Med.] [Vet.] Incisione volta a far defluire il sangue o a mitigare un'infiammazione. 2 Fig. Sollecitazione insistente, stimolo. 3 [In contesto fig.:] ferita, lacerazione. 3.1 Fig. Tormento interiore; pena amorosa.
0.8 Michele Ortore 27.07.2020.
1 Lesione superficiale provocata da una spina, da un pungiglione o dal morso di un insetto.
[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 52.9, pag. 844: à le ponture sue [[dell'arzillo]] sì eismesurate / no· lle sostene alcuna armadura, / né altra cosa c'a l[o] mondo sia...
[2] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 455, pag. 311: Vespa con puntura / e ape con untura.
[3] Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.), cap. 96, pag. 362.19: Le mosche peste sopra la puntura, overo morsura, del ragnuolo tragge lo veneno e mitiga lo dolore.
[4] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 3, cap. 9, par. 7, pag. 95.27: Certi minuti animali, quando mordono, non si sentono, sì è piccolo ed ingannevole lo pericolo di loro puntura: l'enfiamento dimostra lo morso...
[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 37.12: Contra 'l mordiment e la pontura del scorpion.
[6] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 182.9: nè morsura nè pontura d'alquna ferucola velenosa...
[7] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 24, pag. 305.4: La gentiana è calda, la quale è congrua e buona a la puntura de lo scorpione...
[8] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 92.20: A pontura de spina che non posa insir de fora...
[9] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 62, Macario d'Alessandria, pag. 754.10: stette sei mesi nudo a rricevere le ponture di quelli culici...
[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 142.20: era bonu chiraulu et saviu incantaturi di serpenti et sanava li loru punturi...
[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 144.3: ch'el no lasserave in qu[e]sto mondo far una ponchiura de moscha o d'unna cinççala...
[12] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 94, pag. 290.12: ma l'enfiatura mostra là dov'è stato il morso, sanza mostrarsi alcuna piaga, o puntura.
[13] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 28, pag. 435.32: E çoa a la pontura de le ave e de le brespe e dei galavrom.
- [Con rif. alla corona di spine di Cristo].
[14] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 1, pag. 12.13: Vedete quel corpo tutto coperto di sangue de le punture de la corona.
[15] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1069, pag. 67: Et quella corona rea / tutto lo capo li pongea: / per cattuna de la pontura, / k'era così forte e dura, / [lo] sangue vivo n'escia...
1.1 Effetto irritante prodotto dal contatto con alcune piante (specif. l'ortica).
[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 30, pag. 37.10: li puoi più sicuramente di fuori mandare là ove ortica non sia, perocchè elli temono molto le loro punture.
1.2 Ferita provocata dal colpo di un'arma da taglio o di un oggetto appuntito.
[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 12, pag. 80.17: ferì lo 'ndomito toro, il quale, sì tosto come sentì la puntura del freddo coltello, per duolo sì forte si scosse...
[2] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 21, pag. 160.2: fecelo porre sopra una tavola piena di punte d'aguti e quivi per le punture e di sonno morì.
[1] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 3, pag. 491.8: arse quattro dita de la mano, sì che la puntura de la carne fugiero le ponture de l'anima.
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 318.12: il membro sano riceve alcuna volta puntura, e pena per sanità del membro infermo...
1.3.1 [Med.] Fitta dolorosa in una parte del corpo, sintomo di varie malattie.
[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 53, pag. 115.30: Quando no' sentiamo punture nelle giunture de' nodi de' piedi [[...]] e' ci conviene confessare, ch'ell'è gotta pedagra.
[2] f Mesue volg., XIV: Spesso hanno tossicella, alcuna volta con puntura, ora dalla parte ritta, ora dalla manca spalla... || GDLI s.v. puntura.
1.4 [Med.] [Vet.] Incisione volta a far defluire il sangue o a mitigare un'infiammazione.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VII, cap. 21, pag. 602.3: s'ella si tallia o apre a una sola percossa e puntura, è più sicura di tutte l'altre vene ne lo scemare del sangue.
[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 169, pag. 307.16: Et nota ch(e) lu ne(r)vu n(on) dole più né se sse talgia tutto, ch(e) se ssa ponceca [[...]]; la puntura d(e) li n(er)vi (con) callide et (con) p(er)forative cose, cioè con olio, vo' con sang(ue), voi (con) mele, et (con) poco d(e) vinu cotte, on(n)e cosa e(n)semura le nut(ri)r(r)ai.
2 Fig. Sollecitazione insistente, stimolo.
[1] Novellino (prima red.), XIII u.v. (tosc.occ.>fior.), 35 [26], pag. 214.20: Lo borgiese, per le punture de la moglie, prestò l'argiento a due marchi di guadagnio...
[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 33, pag. 214.2: Unde d'ogni dilecto àe l'omo puntura, et innanti, et poi; et quanti più sono, tante più punture sono.
[3] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 31, pag. 532.3: La lingua di Virgilio il morse prima, quando li disse - Che per poco è, che teco non mi risso; e poi porse a questa pontura la medicina, quando [soggiunse] - Maggior difetto men vergogna lava.
[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 8, cap. 15, pag. 592.14: commosso da punture di virtude, e per questo passava la notte sanza riposo, a coloro che 'l dimandaro che era quello che 'l travagliava, così in quello tempo rispose: «Però che la vittoria di Milziade mi sdormenta».
3 [In contesto fig.] ferita, lacerazione.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 76.4, pag. 383: Un re' vento con arsura / à menao gram remorim / enter Guerfi e Gibellin / chi faito à greve pontura...
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 10, pag. 707.14: non bastandogli quello che fatto avea con maggior puntura trafisse la donna, e con sembiante turbato, un dì le disse...
3.1 Fig. Tormento interiore; pena amorosa.
[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 5, pag. 380.21: nientemeno che tormenti, e punture credi, che sostenga nel cuore suo tutto dì, vedendo in te sua sirocchia quel tesoro della verginità, ch' ella ha irreparabilmente, e sì tosto perduto?
[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, cap. 5, pag. 95.15: Che è dunque questa potenza, la quale i morsi delle sollecitudini scacciare, la quale le punture delle paure schifare non puote?
[3] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 22, pag. 286.14: io non dimorai mai né dimoro con diletto a te lontana, anzi mi sento da diverse punture molestare per simile cagione che senti tu...
[4] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 2, cap. [vv. 1-42], pag. 94.3: "O misere madri, ora vi percotete i petti, ora vi stracciate i capelli, e non indugiate questo dolore e non lo serbate a' sommi mali [[...]]. Lo dolore medesmo si muove a ira con queste punture.
[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 63.7: per non andare alle eterne punture, le quali si meritano per ogni peccato.
[6] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 97.20: le punture che li amanti pateno sono bagnate di fele.
[7] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 23, pag. 93.24: E se nostra vita fosse più longa, anco è meglio a vivare in allegrezza di virtù, che in ponture et in pene di peccato.
[8] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 15.17: può da punture d'amore esser toccato, se impedito non è per età o per ciechità o per troppa abondanza di volontà.
[9] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 50.1, pag. 464.32: perciò che egli [[l'amore]] non può essere senza gravissime punture, generalmente ciascuno che di lui parla dice che egli è armato di saette.