RALLUMARE v.

0.1 ralluma, rallumi; f: rallumerà .

0.2 Da allumare.

0.3 Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); Amico di Dante, XIII ex. (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Assol. [Rif. alla fiamma, in contesto fig.:] aumentare d'intensità. 1.1 Pron. Accendersi (di un sentimento). 1.2 Assol. Fig. Ridestarsi (rif. a una qualità dell'animo). 1.3 Fig. Rendere gioioso.

0.8 Aurelio Malandrino 17.05.2020.

1 Assol. [Rif. alla fiamma, in contesto fig.:] aumentare d'intensità.

[1] f Rim. Am. Ovid. (Laur. 41.36), XIV pm. (?) (fior.), cap. [vv. 725-40], pag. 108r.23: se ttu non schiferai ciò che rrinovella amore, la fiamma ch'era quasi niente rallumerà . || Corpus OVI. Cfr. Ov., Rem. Am., 734: «Flamma redardescet».

1.1 Pron. Accendersi (di un sentimento).

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 5.37, pag. 466: già per cui lo meo core / altisce in tal lucore / che si ralluma come / salamandra 'n foco vive...

1.2 Assol. Fig. Ridestarsi (rif. a una qualità dell'animo).

[1] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 33, pag. 383.15: Di[co] che fora minore assai male no aver cominciato che partir di bono comincio: ché, rasa scrittura di carta, peggio poi loco si scrive, e così pregio, istinto nel core, peggio ralluma.

1.3 Fig. Rendere gioioso. || (Contini).

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), son. 43.14, pag. 761: Ché 'n dar gioi a villan già non mi pentro: / onde ti pena di cortese farti, / acciò ch'io brevemente ti rallumi.