0.1 teneretate, tenerità , teneritadi, teneritate.
0.2 Da tenero.
0.3 Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.): 3.1.
0.4 In testi tosc.: Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).
In testi sett.:Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.).
In testi mediani e merid.:Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Parte molle (di un vegetale o del corpo di un animale o di un uomo). 2 L'essere soffice e delicato (?). 3 Giovane età. 3.1 Atteggiamento immaturo dovuto alla giovane età.
0.8 Aurelio Malandrino 01.08.2017.
1 Parte molle (di un vegetale o del corpo di un animale o di un uomo).
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 171.1: A provochare il sangue mestruo e diduciere il filiuolo morto e la secondina sia data la trefora mangna con sugho di ruta; e questo medesimo aopra il sugho suo solo bevuto o le tenerità sue fritte nell'olio e sopra poste.
[2] Libro de conservar sanitate, XIV sq. (venez.), Deli cibi, pag. 11.16: çenare [[...]] gennera molta rema in la testa, la quale fa molte infermitade, e descorando ai ochi gennera alguna volta obtalmia et alle oregle tinito overo sorditade, (e) alli denti dolor de denti et al pecto tosse, alle teneritadi dele coste pleuresi...
[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 17, pag. 146.22: utile cosa me pare ch(e) li pollit(r)i nascano en locora mu(n)tuose et pretose, ch(e) li nati cavalli in delle molle locora la teneretate dell'ongne no(n) sente niente de asperitate.
2 L'essere soffice e delicato (?).
[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 449.21: Li labri pareano una cosa surgente all'aurora, la quale nè per molta tenerità si potea vedere rifiutare li dolci basci... || Se non va compreso sotto 3.
[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 104, pag. 219.8: advene spealm(en)te alli c. iuvuni et g(ra)ssi p(er) la tene(r)itate loro et p(er) la grasseçça...
3.1 Atteggiamento immaturo dovuto alla giovane età.
[1] Teperto, Lettera in prosa, XIII sm. (pis.), pag. 437.4: O scolaro e mal discepulo, che ora è questa di venire a scuola? Ve' la tenerità tua!