SCÀNDALO s.m.

0.1 escandalo, iscandagli, iscandal, iscandali, iscandalo, iscandoli, iscandolo, ischandalo, scandagle, scandaglie, scandal, scandali, scandallo, scandalo, scandalu, scandar, scandaro, scandol, scandoli, scandollo, scandolo, scandulo, scandulu, schandali, schandallo, schandalo, schandoli, schandolo.

0.2 Lat. tardo scandalum (DELI 2 s.v. scandalo).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 3.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. prat., 1295; Stat. sen., 1298; Lett. pist., 1320-22; Stat. volt., 1348; Lett. volt., 1348-53; Stat. lucch., XIV m.; Doc. amiat., 1374.

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Stat. cort., a. 1345; Doc. ancon., 1345; Stat. casert., XIV pm.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Ostacolo, impedimento, inciampo (anche fig.). 1.1 Insidia, tranello. 2 Atto o fatto contrario alla morale pubblica che suscita la riprovazione collettiva. 2.1 Grave danno. 3 Riprovazione collettiva per atti contrari alla morale pubblica. 3.1 Maldicenza collettiva, pettegolezzo. 3.2 Ira provocata da una condotta o da una situazione ritenuta immorale o ingiusta, indignazione. 4 Conflitto (di solito intestino), lite. 4.1 Motivo (di conflitto), causa (di discordia).

0.8 Sara Natale 11.06.2018.

1 Ostacolo, impedimento, inciampo (anche fig.).

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 12, pag. 634.30: temere che nelle tribolazioni e scandali ed angoscie che vengono o da Dio o da demonio o dagli uomini, non abbiamo vera pazienzia piacente ed accetta a Dio...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 22, vol. 1, pag. 173.2: Onde comanda, e vuole, che se ci sono impedimento, e scandalo nella via di Dio, sì partiamo l' amistà da loro, quantunque pena ci sia nel partimento.

[3] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Rm 9, vol. 10, pag. 54.9: secondo ch' è scritto: ecco io porroe, dice Dio, nella città di Sion la pietra dell' offendimento, e la pietra del scandolo; e ogni uomo che crederà in quello non riceverà vergogna. || Cfr. Rm. 9, 33: «petram scandali».

1.1 Insidia, tranello.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 27, pag. 181.5: Qui si pone la quarta pena speciale del demonio, la quale li fue data ad punirlo del quarto vitio et peccato, cioè dello scandalo et inganno ch'elli fece alla femina.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 85.75, pag. 411: Li ingani, scandar, orgogi / se pòn apelar li scogi.

2 Atto o fatto contrario alla morale pubblica che suscita la riprovazione collettiva.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 27, pag. 355.6: E se tu combattarerai co' vizii, e amerai le leggie di Dio, averai molta pace, secondo 'l Profeta che dice: molta pace è a coloro che amano la tua leggie e non lo escandalo.

[2] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 30, pag. 150.26: onde dice il Vangelo: «Manderà Iddio li angioli suoi, e coglierano nel regno suo tutti gli scandoli, cioè coloro che averano comesso peccato, e metteragli nel camino del fuoco arzente».

[3] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 7, pag. 160.14: il popolo minuto in tal dì facea festa con i vini nuovi, e assai scandoli potrebbono incorrere...

[4] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 4, pag. 12.23: Ma perchè, come dice san Paolo, questo Cristo crocifisso è alli Giudei scandalo, alli Gentili pare stoltizia...

[5] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 27, pag. 258.6: Ma, come dice santo Paolo, molti falsi apostoli sono levati, li quali, avvegnaché portino l'arme della croce, e vivano alle spese del Crocifisso, molto volentieri fuggono lo scandalo della croce.

2.1 Grave danno.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 15, pag. 235.11: Et Salamon disse: non essere amico dell'uomo adiroso, et non andare coll'uomo adiroso, acciò che tu non impari l'andamento suo e ricevi scandalo dell'anima tua.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 8: et altro Salamòn disse: no(n) volere essere amico al'omo adiroso et no(n) andare coll'omo furioso, acciò che p(er) ventura no(n) imprendi le suoie vie (et) ricevi scandalo al'anima tua.

[3] Stat. prat., 1295, pag. 448.11: Anco ordinamo che ciascheuno si debbia guardare d' alcuna cosa la quale vedesse o udisse infra noi, di mecterla i(n) bocca i(n) alcun' altra p(er)sona; la quale cosa potesse tornare i(n) vergogna o scandalo di q(ue)sta Co(m)pagnia, no[n] esse(n)do (con)tra fede di romana Eclesia.

[4] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 19, pag. 192.16: onde tutta la graveza del vizio della zinzania e dischordia si puote induciere a questo vizio, chome manifestamente appare. Terzo, per grave offensione e schandolo che alle volte inducie al prossimo...

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 83, pag. 404.16: Potem noi odiare i mali, i quali sono scandalo al bene...

[6] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 14, cap. 2, par. 2, pag. 263.2: A qual chiesa vieni, suo costume serva, se tu non vuogli essere scandolo ad altrui, né che altri sia a te.

[7] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 20, pag. 201.15: Perciò che non è dubbio che questi abbia in sé fede, il quale, per diletti che passano inn uno momento, non teme di peccare onde potrebbe portar pena di morte, e che non si vergogna di fare scandalo a Dio ed agli uomini.

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 21, pag. 103.23: Et [a] gli altri discipoli si disse che in quella nochie elli haravan tuti scapuççar e offender incontra sì, et haravan tuti recever gran scandalo e s'arave conpir la profecia che dixe: "E' harò ferir lo pastor e le pegore del greço sé s'aran desperder".

[9] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 414, pag. 51: «Or m'entendete / cos'è ke voi recevarete / quie en questa nocte oscura: / scandalo e malaventura.

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 8, prol., vol. 1, pag. 154.7: - Tucti vui richipiriti scandalu inver di mi in kista nocti, ka scriptu esti: «Firirò lu pasturi, et spartugliranusi li pecuri di la gregia».

[11] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), pag. 136.35: Matheo (26, 31). «Tutti voi en questa notte averì scandalo de mie, ch'elo è scripto: Io ferirò lo pastore e lle pegore se spargerae.

[12] Pianto di San Pietro, XIV (tosc.), 156, pag. 226: A la mensa, poi che tu cenasti / meco e cogli altri miei fratel[l]i, / del sangue tuo mi chomunichasti, / e del chorpo ch' è in tanti fragel[l]i; / sul monte Oliveto nunçiasti / lo scandol che ver[r]eb[b]e fra el[l]i...

3 Riprovazione collettiva per atti contrari alla morale pubblica.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 19 (74), pag. 244.2: p(re)gemove affectuosa m(en)te che del maleficio facto da cutale vostro (con)tadino i(n) p(er)so(n)a d'Alb(er)to n(ost)ro citadino voglati fare ve(n)decta i(n) tale guisa che noi ne possemo essere (con)tenti, e lo scandalo che è i(n) la n(ost)ra t(er)ra s'amo(r)ti...

[2] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 120, pag. 1351: «I' non ò mai pensato / che questa gentil donna mai facesse / chosa che male stesse, / ma paur'ò che scandal non ti dia».

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 9, 2.11, vol. 3, pag. 294: avegna che, per scandalo fuggire, / puoi tal fiata tardar lo punire / e tal fiata lassallo del tutto...

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 84, pag. 114.21: Veramente connosudo zò, fo dissimulado cossì gran mal, azò che scandalo no crexesse en la citade...

[5] Lett. pist., 1320-22, 8, pag. 45.13: quando li partefici di Pistoia seppono ch'elli avea avute Fazino lectere così soperchievile, volsono che li anziani dessono noi queste che sono vere, e di cioe fue assai scandalo in Pistoia...

[6] Stat. fior., c. 1324, cap. 23, pag. 54.23: Ancora con ciò sia cosa che per cagione de le chiese e de le possessioni che pertengano a le chiese molti scandali nascano e nel tempo passato sieno stati nati...

[7] Stat. catan., c. 1344, cap. 10, pag. 42.25: intandu maiurimenti divi intendiri ad honestati e disciplina monastica per lu sanctu habitu ki porta, e per lu scandalu lu quali poti naschiri in meçu di li homini seculari.

[8] Stat. volt., 1348, cap. 25, pag. 44.18: Quando alcuno de' frategli de la detta compagnia non fusse bene ubbidiente e commettesse difetto, per lo quale la compagnia potesse avere o ricevere schandalo, che 'l priore incontanente [[...]] lo chassi...

[9] Stat. casert., XIV pm., pag. 60.2: né altre fratre de autra casa se degino fare vestire in chesta casa sencza licencia deli loro mas[tri] p(er) no(n) menare scandalo intro li fratre.

3.1 Maldicenza collettiva, pettegolezzo.

[1] ? Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 22.20, pag. 140: Como la salamandra sempre vive nel fuoco, / così par che lo scandalo te sia sollazzo e gioco...

[2] Stat. sen., 1305, cap. 11, pag. 17.6: Anco, a schifare ognunche materia di scandalo e di mormorazione de infra li frati del detto Spedale, la qual suole advenire et èssare per li presenti li quali sònno portati nel rifectoro del detto Spedale; voliamo e stanziamo, che nessuno frate [[...]] debbia presentare o far presentare alcuno presento da mangiare ad alcuno el quale mangiasse nel rifettoro del detto Spedale...

3.2 Ira provocata da una condotta o da una situazione ritenuta immorale o ingiusta, indignazione.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 194.3, pag. 244: Dolze vertù, mansuetudo, e degna, / e amatissim' a tutti, e graziosa, / no ira ma' in te, né scandal regna, / ma nel mezzo di guerra 'n pace hai posa...

[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 95, pag. 188.24: riceve una fortezza fondata in odio santo della propria sensualitá [[...]], con una pazienzia che tolle ogni scandalo, e priva l' anima d' ogni pena, perché col coltello dell' odio ucise la propria volontá, dove sta ogni pena...

[3] Vita frate Ginepro, XIV ex. (tosc.), cap. 1, pag. 9.5: A cui santo Francesco con uno zelo di giustizia e con grande amaritudine disse: «O frate Ginepro, or perché hai tu fatto così grande iscandolo? Non sanza cagione quello uomo si duole ed è turbato contra di noi; e forse ch'egli è ora per la cittade diffamandoci di tanto diffetto, e ha grande cagione.

4 Conflitto (di solito intestino), lite.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 27, pag. 354.13: E la pace pertratti le tue ragioni secondo che concordia, sì che tu non domandi alcuna cosa con battaglia e con iscandalo, se far si può sanza gran danno.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 57, pag. 288.2: (E) la pace p(er)tratti le tue ragioni seco(n)do ke co(n)cordia, sì ke tu no(n) doma(n)di alcuna cosa cu(m) battallia (e) con isca(n)dalo, se fare si puote sança gra(n) danno.

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 4, pag. 185.27: e la gente de quella cità o de quella provinzia a passo a passo se verrà aparechiando, quasi non avedendosene, a la guerra e al scandalo, e li non savi de quella guerra e de quella lite encolparà l'uno l'altro...

[4] Stat. fior., a. 1284, II, par. 3, pag. 46.2: Acciò che nela nostra Compagnia non sia alcuno scandalo, ordiniamo che se advenisse, la qual cosa non sia, che tra quelli dela Compagnia fossero parole di villania l' uno contra l' altro, li capitani li debbiano pacificare infra cinque dì...

[5] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 178.1: Ma tu, Cesare, credesti dal cominciamento che quello fosse fuggire per cansare scandalo, non battaglia né mortale odio, ma discordia tra cittadini...

[6] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 65, pag. 295.17: Acciò che frodi nè inganni non si possano fare infra li uomini dell'Arte de la Lana, e anco volere cessare brighe e scandali che potrebbero avvenire per li vantaggi che l'uno lanaiuolo vuole pilliare dall'altro...

[7] Cronica fior., XIII ex., pag. 121.11: Or avenne ch'elli cadde in disscordia con papa Onnorio, donde sopra lui fece forti processi, e scomunicollo [[...]]. Donde naquero diverse tribulationi e scandali tra llui e la Chiesa...

[8] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 2, pag. 45.16: Or, che maraviglia è se li scandali vegnono in delli homini per li mali parlari...

[9] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 505, vol. 1, pag. 318.22: Anco, conciò sia cosa che per cagione de le libre fatte da chinci indietro, ne la città di Siena, nimistadi, scandali et dissensioni nate sieno molte intra li uomini de la detta città...

[10] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 143.82, pag. 602: Ancor se fisti a atrui mermanza, / ni daesti rea nomeranza, / scandaro, brega o tenzon / de che tu sei stao caxon...

[11] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 24, pag. 152.23: Risposono, che il loro consiglio non era che per spegnere scandalo e stare in pace.

[12] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 28.35, vol. 1, pag. 475: E tutti li altri che tu vedi qui, / seminator di scandalo e di scisma / fuor vivi, e però son fessi così.

[13] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 28, pag. 198.10: Dimostrata la prima qualità della presente colpa, cioè della scisma, qui dell'altra, che volgarmente iscandalo si chiama, si contiene, il quale esser s'intende lo scommettere maliziosamente male tra uno e un altro...

[14] <Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.)>, c. 28, 127-142, pag. 682, col. 1.3: Infine geminò tanto scandalo e ginzania tra 'l dicto Re e Zanne so figliolo, che lo dicto Zanne recalcitrò contra 'l padre, e fo grandissima guerra tra loro...

[15] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 177.14: Ma guardese el priore, al tempo del suo offitio, da onne arrogantia contra i subditi, aciò che per questo no nasca scandalo ne la fraterneta.

[16] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 135.14: Poy adunca ki la regina happi zo factu, si ·ndi turnau a la chitati et smossi a tucti cum diversi scandali, di ki la fama vulava per tucti li contrati, in tantu ki li matri havianu pagura di li figli et abandunavanu li casi...

[17] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 134, par. 1, vol. 2, pag. 499.1: a materia de scandalo e de discordia togllere, dicemo e ordenamo...

[18] Stat. palerm., 1343, cap. 13, pag. 23.2: Ancora urdinamu e firmamu, azò ki nixunu scandalu non poza naxiri in la nostra cumpangna per alcuna nuvitati...

[19] Stat. cort., a. 1345, cap. 16, pag. 138.5: Anco ordenamo e fermamo, aciò ke niuno scandalo possa essare fra la conpagnia per rasgione de alcuna novetà...

[20] Doc. ancon., 1345, pag. 234.14: accioché per nigiuno modo neuno scandulu possa nascere, a la infrascripta concordia, pacti ac conventioni ac declaratione tractati per li nobili homini ac savii signori...

[21] Lett. volt., 1348-53, pag. 193.33: non avemo voluto procedere rigorosamente secondo potere e dovere verso di loro, parendoci che ciò procedesse per seductione d'alcuno malivolo mediante el nimico del'umana natura seminatore di scandali, maximamente dove maggiore amore e concordia doverebbe essere.

[22] Stat. lucch., XIV m., pag. 208.30: Ordiniamo e conmandiamo ke ad alcuna persona di qualunca stato et condictione sia, o amico o parente o straino, nulla monaca né etiamdio la badessa debbia dire o revelare del convento o d'alcuna monaca paraule detractorie, infamatorie, iniuriose o disoneste né le brighe o dissensioni o scandali o rinbrocci o disnori o vero li autri secreti facti et decti del monasterio et delle monache.

[23] Doc. amiat., 1374, pag. 111.24: Sì come appare p(er) mano di dopno <Paulo> Gerolamo, volendo quello che p(er) lo d(e)c(t)o co(n)siglio ci fu posto in mano fedelmente adenpire, acciò che schandalo, discordia (et) q(ue)stione non possa essare i(n)fra co(n)gionti del d(e)c(t)o Rosino.

[24] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 28, 22-27, pag. 718.5: E prima doviamo sapere che qui finge l'autore che si punisca la nona spezie della fraude, che si chiama scandolo, o vero scisma, che è peccato sottopposto all'invidia et è delle sue spezie: imperò che si contrappone alla unione che si contiene sotto la carità, la quale è contraria all'invidia; et è questa la nona spezie della fraude...

[25] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 83.17: E per chisto muodo cessarrà da vuy e da lluy omne materia de scandali e de briga...

4.1 Motivo (di conflitto), causa (di discordia).

[1] Doc. ancon., 1345, pag. 236.18: Etiamdio perchè se attendesseno a le queremonie ciascheuno di voy ac de nuy la lamentaza de le cose tolte ac pagate in la ciptà de Venegia ac de Chiogia contra el debito ordine de la ragione fosse confusione ac scandulo de guerra.

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 1, pag. 536.6: diligentemente pensare et occurrere cum remedij oportuni che le tyranie no abiano possa a che 'l no se leve alcuna sintilla o scandalo de rebellione...