MENDA (2) s.f.

0.1 mena, menda, mende.

0.2 Da mendare.

0.3 Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.) 1 [2].

0.4 In testi tosc.: Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Stat. pis., 1330 (2); Lett. pist., 1331; Stat. fior., 1334; Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); <Doc. ven., 1361 (13)>.

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Doc. rom., 1366.

0.5 Nota mena.

Locuz. e fras. essere alla menda 1.3; fare la menda 1, 2.2.1; fare menda 1.1.1; tornare alla menda 2.1.

0.7 1 Risarcimento di un danno morale o materiale. 1.1 [Dir.] Risarcimento di un danno economico. 1.2 [Dir.] Indennità pagata dal Comune di Pisa al Capitano del Popolo per i cavalli morti o che subissero dei danni in battaglia. 1.3 Essere alla menda: mettere a disposizione (la persona o i beni) per un indennizzo. 2 Correzione o espiazione di una colpa o di una mancanza, partic. nei confronti di Dio, della religione o della morale. 2.1 Locuz. verb. Tornare alla menda: emendarsi. 2.2 [Relig.] Espiazione dovuta in seguito alla confessione.

0.8 Davide Battagliola 20.04.2018.

1 Risarcimento di un danno morale o materiale.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 20, pag. 171.20: «Dunque vuoi tu ch' io ti dia danari, acciò che i figliuoli tuoi mi tolgano la terra? questo non voglio io fare, chè sarebbe mala menda».

- Locuz. verb. Fare la menda: indennizzare (qno).

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 21, pag. 153.13: Tristano [[...]] li disse [[...]] ch' ei se volea vento de la batallia chiamare e farline quella menda ch' a lui piacesse.

1.1 [Dir.] Risarcimento di un danno economico.

[1] <Doc. ven., 1361 (13)>, pag. 123.5: procura de optegnir de aver satisfactione et menda de questi nostri danni.

[2] Doc. rom., 1366, pag. 51.15: se cosa avessi fact(o) che no(n) devessi, pilgia de mi quella menda che te piace...

[3] Doc. rom., 1396 (2), pag. 70.21: «Q(ue)llo che fo da mi ad ti no(n) debe essere. Eccho la p(er)sona mea, pigli[a] q(ue)lla mena che cte piace»...

1.1.1 Locuz. verb. Fare menda: riparare i danni (di guerra).

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 107, pag. 172.42: Sì sapete che m'ànno corsa e sbandita e guasta mia terra, e miei huomini morti e tagliati, e poi mi dimandano ch'io lo' faccia menda.

1.2 [Dir.] Indennità pagata dal Comune di Pisa al Capitano del Popolo per i cavalli morti o che subissero dei danni in battaglia. || Cfr. ammenda 1.3.1.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 82, pag. 523.2: se alcuno dei chavalli suoi [[scil. del Capitano del popolo]] si morisse, u macagnássesi, in alcuna battaglia u briga che si facesse in della cità di Pisa, [[...]], possa avere, per menda del chavallo da arme, infino in lire cento di denari...

[2] Doc. fior., 1311-50, 14 [1341], pag. 635.16: li soldati, de' quali siete Capitano, [[...]] voglono paga doppia, mese compiuto et menda di cavalli.

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 20, par. 5, vol. 1, pag. 89.16: dei cavalgle predicte menda aggia, se morissero overo se magagnassero êlla citade overo êllo contado de Peroscia...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 103, vol. 2, pag. 651.18: A la fine s'arendé la rocca [[...]]. E ebbono i soldati che v'erano dentro per menda di loro cavagli MCC fiorini d'oro.

1.3 Essere alla menda: mettere a disposizione (la persona o i beni) per un indennizzo.

[1] Lett. pist., 1331, pag. 251.2: chiunche avesse facto a più d'uno denaio, fosse a la menda di corpo et avere a volontà del Re... || Se non si tratta di un errore di lettura per «a l'amenda»: cfr. ammenda 2.1.

2 Correzione o espiazione di una colpa o di una mancanza, partic. nei confronti di Dio, della religione o della morale.

[1] f Bacciarone (ed. Zaccagnini), XIII sm.: i' son, saccio, 'n dispetto / del Signor nostro dibonaire Deo, / per lo spiacente, che fei, fallo e reo, / und'è ragion che mortai pene senta: / ché non già del fallir posso far menda. || GDLI s.v. menda 2.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 284.36: pensino, pensino le misere vane femmine, [[...]], che se tanto vale l' uomo, che Dio lo volle ricomprare del suo prezioso sangue, che menda faranno a questo Redentore di quelli, che elle hanno incitati, e indotti a peccato...

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 88.3: qui D. mostra como, per questa pagura de questa selva, gli subcese asai bene, ché per questo esso se condusse a cognoscenza e a menda.

2.1 Locuz. verb. Tornare alla menda: emendarsi.

[1] Stat. lucch., XIV pm., pag. 82.3: lo frate lo quale avrà ricevuta moneta dello spitale et fuggierà al seculo et quella pecunia vivendo luxuriosamente dispergerà et poi tornerà adla menda, sia nella providentia del maestro priore et dei frati se si riceva o no...

[2] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 60, pag. 248.27: questo è el grande pericolo, ed è la cagione che l' uomo non si corregge né torna alla menda, perché non vede la colpa sua...

[3] f Ser Giovanni, a. 1385: essendosi tocchi insieme, e avendo i Bianchi soprafatto a' Neri, e volendo di questo tornare alla menda, mandarono colui che aveva fatto l'offesa a chiedere perdonanza e misericordia al lato de' Neri. || GDLI s.v. menda 2.

2.2 [Relig.] Espiazione dovuta in seguito alla confessione.

[1] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la batage de lo demonio, vol. 1, pag. 183.23: ap(re)sso la co(n)fessiom si vem la satiffaciom, zoè la menda che l'omo de' far segondo l'arbitrio e llo co(n)segio de lo confessor...

2.2.1 Locuz. verb. Fare la menda.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 13, Circonc. G. Cristo, vol. 1, pag. 171.10: i due primai dì sono il dolore [d'] avere fatto il peccato e 'l disiderio di fare la menda...