RADICATO agg.

0.1 radicata, radicati, radicatissimi, radicato, radicatu.

0.2 V. radicare 1.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.7 1 [Detto delle piante:] infisso nel terreno con radici. 1.1 [Gen. detto di stati d'animo e entità spirituali:] che trova fondamento e nutrimento in qsa o qno, avvinto indissolubilmente a qsa. 1.2 Che trae la sua origine da qsa.

0.8 Sara Natale 28.12.2020.

1 [Detto delle piante:] infisso nel terreno con radici.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 444, pag. 191: Il terzo, ciò mi pare, / ispecificò 'l mare / e la terra divise / e 'n ella fece e mise / ogne cosa barbata / che 'n terra è radicata.

[2] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 138, pag. 192.30: comu arburu radicatu in bona terra ki non si movi per nixunu ventu ki possa ventari...

[3] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 32, 94-108, pag. 791.29: imperò che la radice è radicata in terra...

- Fig.

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 219.4, pag. 257: Messer Gentil, la ricca e nova pianta / de vostra cara e orrata persona / è de generazion tal e tamanta / e tanta è radicata in terra bona...

[5] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376/77] lett. 88, pag. 357.9: Se voi sarete albore d' amore, radicato così dolcemente...

1.1 [Gen. detto di stati d'animo e entità spirituali:] che trova fondamento e nutrimento in qsa o qno, avvinto indissolubilmente a qsa.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 29, pag. 347.17: Tutti amori non radicati in bono, nei tenpi detti, simile sono a biado barbato in sasso...

[2] Lotto di ser Dato (ed. Ageno), XIII sm. (pis.), 2, pag. 85: De la fèra infertà e angoscioza / radicata 'n diverse e forte pene, / la qual dentro e dintorn'al meo cor sento, / cura tal vòi pigliar perdilettoza...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 3, vol. 3, pag. 214.2: Lo cominciamento di virtudi è radicato intra noi in tal maniera, che s'elle potessero crescere, certo natura ne menerebbe a beatitudine...

[4] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 31, v. 116, pag. 1604.6: Çoè a gl'ochi dove sperança è radicata.

[5] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 37, pag. 211.10: e quella legge che per scienza di fuori non sapeva, gli era dentro radicata e viva per amore.

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 115, pag. 381.31: I padri, e le madri nostri c'insegnaro, e diedero cupidigia d'oro, e d'argento, e quella ch'apparammo nella nostra tenerezza, è radicata, e cresciuta con noi.

[7] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1133.6: La 'ngratitudine è antichissimo peccato de' popoli; ed è sì radicata in quelli che non, come l'altre cose, invecchia, ma ogni dì più verde germoglia...

[8] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 50, col. 1.15: onde allora sa veramente che ella è liberata, quando ella è presentata al diletto pei radicatissimi desiderii dell'amore...

[9] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 20, vol. 1, pag. 143.25: Cridu ki eu vadu a sacrificari senza peccatu mortali, ma non vadu dignamenti; ka non chi vadu plinu di virtuti, et radicatu in virtuti habundantimenti...

[10] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. V (i), par. 36, pag. 289.9: Ma oggi, per la grazia di Dio, è sì radicata e sì ferma ne' petti nostri la dottrina evangelica che senza sospetto si può tra' savi ogni vocabolo usare.

[11] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1367/74] lett. 1, pag. 11.4: avendo tagliato per la virtù di Dio el vitio della superbia, trovarenci radicati nella virtù santa della carità...

[12] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 30, pag. 184.21: Qui noti l'orante che la sua orassione de esser rimota dalle cose terrene, e conversare in nelle regione superne e eccelse non adimandando cose transitorie vane, ma cose utile, con mente radicata di sopra.

1.2 Che trae la sua origine da qsa.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 41.27: E ancho: «Tutte cose [altre] cadevile e vane sono, fôr che sola la vertù dala radicie dell'Altissimo radicata».

[u.r. 30.01.2022]