ECCO avv./cong./escl.

0.1 eca, ecame, ècate, ecc', èccate, ecce, eccho, ecchogli, ecchome, ecchote, ecchoti, ecco, eccoci, eccol, eccola, eccole, eccoleti, eccoli, eccoliti, eccolo, eccolti, eccome, éccome, eccomi, eccon', eccone, eccote, eccoti, éccoti, eccotili, eccotilo, eccovi, eccu, eccumj, ëch', echa, echo, èchomie, echone, echote, echoti, ecko, ecku, eco, ecol, ecola, ecome, ecomi, econe, ecote, ecoti, ecuti, ek', equo, etcoti, heccho, hecu.

0.2 Lat. eccum (LEI s.v. eccum).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.2 [7].

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.); Doc. pist., 1294-1308; Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Lett. venez., 1309; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Poes. an. bergam., p. 1340; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Passione genovese, c. 1353.

In testi mediani e merid.: Distici staffolani, 1291/93 (march.); Poes. an. urbin., XIII; Poes. an. abruzz., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Gillio Lelli, Rime (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Lett. napol., 1353; Stat. Montecassino, XIV (luc.); Discorso sulla Passione, XIV sm. (castell.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Lett. palerm., 1349; Simone da Lentini, 1358 (sirac.); Lett. catan. (?), 1370/79 (2).

0.5 Locuz. e fras. ecco ca 2, 3.1; ecco che 1, 2, 2.1, 3, 3.1; 3.2.1, 3.2.2, 3.2.3, 3.3, 3.4, 3.4.1, 3.5, 3.6.1; ecco come 3.2; ecco qua 1; ecco qui 1; ecco subitamente 2.1; ecco subito 2.1; ed ecco 2, 2.3; incontanente ecco 2.1; ma ecco 3.3; or ecco 1.1, 2; quando ecco 2.2; quando ecco che 2.2.

0.7 1 Segnala, presenta e ribadisce la presenza di qno o qsa o la chiara manifestazione di una condizione o di un accadimento, spesso repentino. 1.1 Escl. [A inizio frase, accompagnando o sostituendo un agg. escl.:] sottolinea una constatazione, talora con intenzione ironica o polemica. Or ecco. 1.2 [Nella trama di un discorso:] focalizza l'attenzione su qno e qsa. 1.3 Lo stesso che qui. 2 [Introducendo una frase retta da un verbo di modo finito:] a questo punto, ora; in quel momento. 2.1 [Rimarcando l'aspetto improvviso di un evento o di un'apparizione:] incontanente ecco; ecco subitamente / subito. 2.2 Locuz. cong. Quando ecco (che). 2.3 [Seguito da un verbo di modo non finito:] sottolinea concatenazioni logiche e cronologiche. Ed ecco. 3 [Scandendo l'articolazione del discorso:] questo è, questo consegue, questo si evidenzia; quindi, dunque. 3.1 Locuz. cong. Ecco che, ecco ca: presenta una constatazione, una precisazione o una successione di eventi: si vede che, succede che. 3.2 Presenta una spiegazione. Ecco come. 3.3 Marca un contrasto o un cambiamento nello sviluppo dell'argomentazione. Ma ecco. 3.4 [Indicando l'evoluzione o la conclusione di una dinamica:] ormai, e così, alla fine. 3.5 Introduce l'apodosi di un periodo ipotetico. 3.6 Per esempio, così, nello specifico.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.02.2015.

1 Segnala, presenta e ribadisce la presenza di qno o qsa o la chiara manifestazione di una condizione o di un accadimento, spesso repentino.

[1] Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.), 29, pag. 158: Ecco pena dogliosa / che 'nfra lo cor m'abonda / e sparge per li membri, / sì ch'a ciascun ne ven soperchia parte: / giorno non ho di posa, / come nel mare l'onda.

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1618, pag. 60, col. 1: Intrambi du prese a clamare, / L'uno al'altro a comandare. / Ala matre sí se dignóe: / «Oi, femena, ecco lo filiol toe!».

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 390, pag. 147: A san Zoan illora Iesú parló digando: / «Eco la töa matre, a ti la recomando...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 50: e disseno: [18] "Eccho, siamo venuti apparecchiati in tucto (et) p(er) tucto obidire ali v(ost)ri coma(n)dame(n)ti...

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 76, pag. 119.17: e disse: - Ecco l'uomo, che s'è accordato al postutto d'esser vostro fedele e d'intrare di vostra compagnia e osservare i vostri ammonimenti fedelmente.

[6] Distici staffolani, 1291/93 (march.), 1.1, pag. 43: Ecco lo palio rosatu / per amor de lu esinatu.

[7] Caducità , XIII (ver.), 226, pag. 662: «Econe greve fato e greva angosa. / La çento qui la mala vïa toca; / del sepelir no fi fato negota.

[8] Poes. an. ven., XIII, 440, pag. 148: Al Vagnelista la recomandasti / E dolçe mentre d'esa lo pregasti, / Digando a la vergene Maria:/ «Echo, Çoane to fio sia».

[9] Poes. an. abruzz., XIII, 80, pag. 44: Levase Adam, scì favellao: / «Ecco le mani ke mme plasmaru, / Lu gran Siniore ke mme creao».

[10] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 24.1, pag. 383: Ecco Prodezza, che tosto lo spoglia / e dice: - Amico, e' convien che tu mudi, / per ciò ch'i' vo' veder li uomini nudi, / e vo' che sappi non abbo altra voglia. / E lascia ogni costume che far soglia, / e nuovamente t'affatichi e sudi...

[11] Novellino, p. 1315 (fior.), 19, pag. 174.6: Il tempo incominciò a turbare: ecco una pioggia repente e spessa, li tuoni, li folgóri e ' baleni, che 'l mondo parea che fondesse...

[12] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 23, par. 4, pag. 170.13: Allora messere Ugolino si trasse la guarnaccia, e gittolla nel fiume lungo il quale cavalcavano, e disse: «Ecco, io mi spolglio del vostro amore». Edd ella disse: «Piaciemi»...

[13] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 12, 58-60, pag. 226, col. 1.39: Com'ella fo dentro, disse: 'Eo ho morto Oliferne, et ecco la soa testa!'

[14] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 181.8: Già erano venuti alla porta, quando la vergine disse: Tempo è di domandare i fati: ecco iddio, ecco iddio [[...]] e parlando non pareva cosa mortale...

[15] Poes. an. bergam., p. 1340, 16, pag. 22: E favelava col mercadante: / «Eco la cappa te reco davante».

[16] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 252, pag. 731.25: e perciò fece uno bue di rame vòto dentro e presentollo al tiranno con cotali parole: «Ecco, principe, con questo bue punirai coloro che contra la tua maestade o contra le tue leggi faranno.

[17] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 127.6: da poy passati duy mese sia eli lecti questa r(e)gula p(er) ordine et siali dicto: "Eccho la lege, supta la quale voy fare cavalera a Dio...

- [Seguito da un pron., per lo più pers., tonico o atono].

[18] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.).460, pag. 41, col. 2: Responde la vergene Maria: / «Zo ke ái dito a mi, sí sia! / Ecame ke sonto donçela, / E del segnior eo sonto ançella; / K'eo sí sonto soa veraxe / Faça de mi ço ke 'l ge piaxe!»

[19] Orazioni ven., XIII, 1.7, pag. 155: Verase corpol de Cristo intemerado, / che ssu l' autare se' consacrato, / per nui in crose tu pendest[i] / et crudel morte recevisti; / dàme ferma conosença / de fare iusta penitencia! / amen: ecomi pecatore, verasio Cristo, che sse' bon perdonadore.

[20] Poes. an. urbin., XIII, 7.48, pag. 551: «Ki vole te çe mandasse, / bene sappe trare a ssegno. / Ancora Ello te sponsasse, / ecko me, ke ll'aio e tteng[n]o!

[21] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 6.137, pag. 72: Chi 'l vero asempro ne vole: ëch'io! / Al gentile ommo e sag[g]io, mio Cordolglio, / te ·n va' a Fornaìno, che lo spiega...

[22] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 9, ott. 26.3, pag. 548: Teseo rispose: - Cotal parlamento / non ha qui luogo, che ora non morrai. / Ecco lei qui al tuo comandamento, / con cui vivendo ancor t' allegrerai.

[23] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 19.7, pag. 681: e non v'enganne l'abbadare altrove: / ch'eccola che retorna en atte nòve, / che scastra ogn'om, che reguardar la volle.

[24] Passione genovese, c. 1353, pag. 31.34: Levay su tosto, ché echa me Iuda, lo qual me vem a prender e a dar me in le maym delli pechaoy.

[25] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 3, pag. 198.17: assai tiepidamente negava sé aver mandata la borsa e la cintura [[...]] Ma il frate, acceso forte, disse: «Come il puoi tu negare, malvagio uomo? Eccole, ché ella medesima piangendo me l'ha recate: vedi se tu le conosci!».

[26] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 95, pag. 83.4: nonchè lle tue 100 che mj prestastj, echone altre 100 delle mje e ttjelle tanto che ttu xxia paghato a quella medexima ragione.

[27] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 41.25, pag. 91: e disse: «Ècate, femina, Çovane lo fiolo toe»; / «et èccate la to madre», disse al discipulo.

- [Senza necessario rif. a un interlocutore:] eccoti.

[28] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 24.159, pag. 90: Compìta l' una, ed eccote l'altra, / e questa falta - non pò fugire...

[29] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 195, pag. 303.18: Or eccoti la donzella intrata ne la sala a la pruova...

[30] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 1137, pag. 293: Et éccoti l'angelo, lo messo del Segnore, / ki descende da celo a força e a valore...

[31] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 249.9: Eccoti le sacerdotesse di Bacco colli capelli isparti per le spalle; ec[c]oti i leg[g]ieri Satiri: è la prima turba d'Idio. Ec[c]oti l'ebro vec[c]hio Syleno sullo chinato asino: apena vi siede suso e tiene li crini premuti per arte; e mentre ch'elli segue le sacerdotesse, elle fugono e cercano per l'asinello...

[32] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 157.24: Eccoti Tisbe, non ancora lasciata la paura, acciò ch'ella non inganni lo suo amante, ritorna, e cerca per lo giovane con gli occhi e con l'animo...

[33] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 199.25: Ecuti con qui atti issu se pensau di aquistarsi nomu di crudilitati!

[34] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 532, pag. 54: Et Deo parlando questo facto, / et eccote Iuda molto racto, / et con esso una turba magna...

- [Spesso a inizio frase, come puro elemento di rinforzo dei verbi che indicano percezione visiva].

[35] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1621, pag. 60, col. 1: Al disipulo dise apreso, / Zo era Çohane lí adeso: / «Ecco, vete la matre toa!» / Et elo la ten oimai per soa.

[36] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 3, pag. 49.20: Unde l'onore non è bene del corpo, ma dell'anima. E di questo si puote dare assempro. Ecco vedi, la bestia àe .v. sensi e àe corpo. Puote avere onore?

[37] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 15, vol. 2, pag. 171.3: Ecco, vedete il vostro imperadore, il quale vi chiama ad alta voce a combattere, e va armato dinanzi alle bandiere.

[38] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 56.10: Ecco, guata il mio volto. Iddio volesse che tu potessi mettere i tuoi occhi nel mio petto, e conoscere dentro la mente di tuo padre!

[39] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 4, cap. [vv. 609-60], pag. 180.15: Ecco vedi l'orme dell'antico fossato. La vittoria de' Romani daprima tenne questi campi".

[40] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 32, pag. 196.15: trovai nella predetta città un vescovo antico, il qual mi disse che li vide parlare senza lingua, ed aprivano la bocca e gridavano: Ecco, vedete che non abbiamo lingua, e sì parliamo...

[41] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 12, S. Silvestro, vol. 1, pag. 146.4: E togliendo la porpore de lo 'mperadore, sì ne fece tre pieghe e disse: "Ecco vedete che nel panno sono tre pieghe, e pure è uno il panno; cosìe nel suo modo le tre persone sono uno Iddio.

- Ecco qua, qui.

[42] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 64, pag. 103.30: E allor mi pigliò per la mano e menommi dinanzi alle Virtudi, e disse: - Eccol qui, ch'io il v'apresento; e priegovi che come porta l'uficio vostro il dobbiate servire -.

[43] Fiore, XIII u.q. (fior.), 125.2, pag. 252: «Que' che vorrà campar del mi' furore, / Ec[c]oqui preste le mie difensioni: / Grosse lamprede, o ver di gran salmoni / Aporti, [o] lucci, sanza far sentore.

[44] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 25.29, vol. 2, pag. 427: Ma perché dentro a tuo voler t'adage, / ecco qui Stazio; e io lui chiamo e prego / che sia or sanator de le tue piage».

[45] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 126, pag. 492.27: E allora Lancialotto si trae la sopra vesta di Breus e rimane nella sua propia; e trâsi suo elmo, dicendo a Tristano: - Ecco qui il vostro Lancellotto...

[46] Tristano Veneto, XIV, cap. 237, pag. 206.18: Et echo qua la mia spada, che io a vui la rendo: or alcidé-me, s'el ve piase...

1.1 Escl. [A inizio frase, sostituendo un agg. escl.:] sottolinea una constatazione, talora con intenzione ironica o polemica. Or ecco.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.).1486, pag. 227: ma ben è gran vilezza / ingolar tanta cosa / che già fare non osa / conviti né presenti, / ma colli propî denti / mangia e divora tutto: / ecco costume brutto!

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 58, pag. 96.14: - Or ecco bella gente che si trae innanzi a battaglia, che qual è magro e afflitto per troppo digiunare, agrestando il corpo di molta astinenza, qual è palido nel volto per troppo vegghiare, stando dì e notte in orazione.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 6.71, pag. 548: Per la carne polita / currea sangue vermillo: / or ecco amara vita / k'avrà Maria del fillo.

[4] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), D. 126.14, pag. 248: E me ha ella così corredato, / che di null'altra cosa metto cura, / se non di lei: o ecc'om ben ammendato!

[5] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 125, pag. 704.7: Ecco bello motto provenzale!

[6] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), IV, ott. 19.2, pag. 59: Elena, ciò veggendo, tosto rise, / dicendo fra suo cuor: - Ecco diletto! - / E con la spada il capo le divise, / e morta cadde su l'erboso letto.

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 892, pag. 204: Et anchi quilli cento lo re non vedero, / Cha de qua alla Guardia tanto adascio gero, / Quatro jorni vi misero; or ecco vitupero!

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 8.76, pag. 277: Qui sospirai e dissi: «Ecco gran male: / ché questi pochi son qui per la Fede / ed a chi può di loro poco cale».

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 10, pag. 395.25: per ciò che col biasimare il fallo altrui le parve dovere a' suoi far più libera via, cominciò a dire: «Ecco belle cose! ecco buona e santa donna che costei dee essere! ecco fede d'onesta donna, che mi sarei confessata da lei, sì spirital mi parea!

[10] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 214.162, pag. 279: Non è vita men dura - che la morte, / Se per natural sorte - ne diparte. / Ecco bell'arte - di mondan diletti! / Tanti sono i difetti, / Che de' beati è troppo picciol novero.

[11] A. Pucci, Rime (ed. Corsi), a. 1388 (fior.), 28.15, pag. 831: Deh, ecco bel sollazzo, / andar le buone donne lusingando! / Po', chi vi crede, voi andate gabbando.

[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 153, pag. 360.13: Come risiede bene che uno judice per poter andare rettore si faccia cavaliere! E non dico che la scienza non istea bene al cavaliere, ma scienza reale sanza guadagno, sanza stare al leggìo a dare consigli, sanza andare avvocatore a' palagi de' rettori. Ecco bello esercizio cavalleresco!

1.2 [Nella trama di un discorso:] focalizza l'attenzione su qno o qsa.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 3, pag. 70.12: Ecco di Bambillonia simigliante nascimento e di Roma, e simigliante potenzia, e simigliante grandezza, e simiglianti tempi, e simiglianti beni, e simiglianti mali, ma uscita non simigliante, nè simigliante abbassamento.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 15, pag. 358.10: E che appo li gentili falso fosse, ecco la testimonianza d'Ovidio nel primo del suo Metamorfoseos, dove tratta la mundiale constituzione secondo la credenza pagana o vero delli gentili...

[3] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 733, pag. 281: Et en quella fïada conmanda agi servidori / k' i deban convocare maistri e doctori [[...]] Ecco di gi savii êl numero de çinquanta, / ke de la scritura sì àn enpreso tanta, / k' i sun fati filosofi, maistri e doctori, / de savere scritura ig' èn pur gi mejori...

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 12, vol. 2, pag. 226.25: E que ndi pensirimu nuy altru si non que issu muriu di gauyu? Eccu homu da essirli dunatu a destruyri Carthagini o Numancia [da Deu oy da la fortuna].

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, vol. 2, pag. 153.10: Ogni peccato per rispetto della eresia simoniaca è da riputare niente. Ecco grande gravezza di questo peccato in ciò, che dice, che eccede ogni altro peccato, e chiamalo eresia, e così si chiama in molte altre scritture...

[6] Stat. lucch., XIV pm., pag. 87.37: Et con ciò sia cosa che nella chiesa sia raunamento dei fedeli et noi per la ecclesia ci rauniamo in uno, secondo la parola del profeta: «Ecco cosa molto buona et molto allegra...

- [In descrizioni articolate ed enumerazioni, spesso in correlazione con altre att. di ecco].

[7] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 16.19: e sopra ciò ecco il testo di Tulio in lettera grossa, e poi seguisce la disposta in lettera sottile...

[8] Doc. pist., 1294-1308, pag. 154.22: A(n)che ebbe Chapecchio da me, x di ferraio, j libra d' olio. Eccho la biada ched òe avuto cho(n) Chapechio...

[9] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 364.1: guata gli correnti raggi de l' aqua con dilettevole risonamento; guata le pecore, le quali pascono l' abondevole e fruttifere erbe. Ec[c]o le capre che cercano le ripe e li straboc[c]hevoli sassi e ruvinevoli e già recano alli suoi capretti pieni gli uveri.

[10] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 6.187, pag. 42: Oimè trista, ch'ecco '· loco / due 'l mio figlio morìo! / El cuor m'arde più che foco, / ch'e[c]co 'l sangue che n'escìo! / Eccho '· legno che ·l sostenne: / lassa, per altrui li avenne!

[11] Stat. assis., 1329, pag. 162.15: Ecco una parte de la perfecta iustitia, la quale è cessare dal male; sequita l'altra parte, la quale è fare el bene.

[12] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 1107, pag. 71: Alora, o lasa, tanto grosa fui, / alora d'alegreza era sì plena, / o trista mi, ch'io non intisi lui. / Et echo ogni legreza è fata in pena; / echo quel gladio che 'l chuor me trapasa, / echo el dolor che me zercha ogni vena.

1.3 Lo stesso che qui.

[1] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 203, pag. 26: Li parenti nostri che ecco vengu: / per que so' venuti sapir lo voglio».

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 81, pag. 17: Dixero: «Como à nome questa villa ecco posta?» / «Acquille questa chiamase, che sede in questa costa».

[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 161, pag. 296.28: Ma la d(ic)ta tossa p(ro)cede d(e)nanti et se lglie se n(on) succo(r)re ave' i(n) p(er)ic(u)lo, et p(er)ciò è da socco(r)re(re)li vivaççam(en)te. Ijo poneraio ecco aliq(uan)ti exp(er)im(en)ti utili ad q(ue)sto.

2 [Introducendo una frase retta da un verbo di modo finito:] a questo punto, ora; in quel momento.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 636, pag. 44, col. 2: Illi se miseno in la via; / Ecco lo stella li aparia, / Quella ke pare in oriente; / Davanço loro i aparí sempre.

[2] St. de Troia e de Roma Amb., XIII u.q. (rom.), pag. 61.30: Ecco Neoptolonio lo pacto confirmao e fecero lo faro de lo foco et Attenor Neoptolio gero a lo palaço de Priamo.

[3] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 12, pag. 66.13: lo pregavano che dovessi pregare Iddio per loro, acciò che essi potessino havere, per la Sua misericordia, abbondanza di acqua, sì che la terra si bagnassi. Et incontinente, poco stando, ecco la providenza di Dio fu presente, e cominciò l' aire a turbarsi e venire grandissimi tuoni...

[4] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 61.29: Et menata già la nave a mare, ecco lo predicto compangno cola nave caricata d'esche venne.

[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 157, pag. 138.19: Intanto com'egli s'armavaro, eco uno di que' di là si venia molto tosto verso l'oste e avea l'elmo in testa e lo scudo a collo e la lancia in pugno.

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 57.11: E mentre che 'l magnanimo Feton si maraviglia per quelle cose, e ragguarda l'opera, ecco la vegghievole aurora manifestò le porti della porpora dal risprendevole nascimento, e' palagi pieni di rose.

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 1, pag. 78.28: Standu lu re e soy genneru alla mensa, eccu Paulinu ki vinne portandu herbe a ssoy segnure.

[8] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 285.7: O Turno, quello che nullo delli Dei ardirebbe di promettere a te desideroso, ecco il dì è venuto, e àllo adutto spontaneamente.

[9] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 37, pag. 209.6: E poi che furono tutti ordinati a questo spettacolo, ecco Santulo fu menato in mezzo...

[10] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 339, pag. 749.18: Favellando così e co la bacchetta disegnando Ulixe i luoghi e scrivendo i nomi, ecco una onda ismisurata e tutto disfece...

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 15, pag. 164.31: lo quale parlando ad Hector dissele: «O malvaso traditore, ecco modo èy venuta l'ora toa, che dive essere punuto de la toa malvistate...

- Ed ecco.

[12] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 105.18: - Molto desiderai ad un tempo questa gloria mondana, avegna che mal me ne cogliesse; ma in mano de la Filosofia vi rinunziai, e per lo consiglio di suoi ammonimenti. E se non mi credete, ed ecco ne le vostre vi rinunzio -.

[13] Bonvesin, De Cruce, XIII tu.d. (mil.), 169, pag. 28: Andando una dre moneghe per l'orto a la verdura, / Et eco ella hav<e> vezudho entr'orto una lagiuva. / Ella la misse in boca molt<o> covedhosamente, / No fé lo segn<o> dra crox, ma mangia incontinente; / Et eco lo dïavro sì g'à tollegi<o> la mente, / E fo intrao in lé desavezudhamente.

[14] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.183, pag. 160: longo tempo gridammo el Messia, / che reguarisse la nostra malanza: / ed ecco, nudo iace en ella via / e null'è che de lui aia pietanza!

[15] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 73.9: Et passata la nocte, la maitina per tempo l'omo di Dio cuminciò a navicare. Ed ecco infinita moltitudine di dimoni coperse la faccia del' abisso, mectendo gran voci et dicendo: «O omo di Dio, maladecta sia la tua venuta...

[16] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 183.2: e guardomi intorno, e veggio tutti avermi abandonato, e i corpi o per fuoco o per istraboccamento essere periti. Ed ecco dinanzi agli occhi mi si offerse mia madre Venus, e la notte in pura luce risprendeo...

[17] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.97, vol. 1, pag. 410: quelle ficcavan per le ren la coda / e 'l capo, ed eran dinanzi aggroppate. / Ed ecco a un ch'era da nostra proda, / s'avventò un serpente che 'l trafisse / là dove 'l collo a le spalle s'annoda.

[18] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 40.18: et vidi li corpora, oy per focu oy per trabuccamentu, essiri tucti piruti. Et eccu dananti li ochi mei si offersi mia matri Venus...

[19] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 176.2: Cotali detti dava, e affisso e fermo non lassava il temone in alcuna parte, e teneva li occhi alle stelle. Ed ecco lo Deo gitta sopra l'una e l'altra tempia uno ramo bagnato dell'acqua di Lete...

[20] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 277, pag. 47: et si andò encontenente / a li principi de li sacerdoti, / li quali stavano remoti / et pensosi de male a fare, / comme elli podessaro capitare / de tucto quello k'aveano pensato / en loro consellio stantiato, / çoè de Cristo sosteni[r]e / per farlo de morte morire. / Et ecco Iuda traditore / venne gridando en gran remore: / «Ke me volete voi donare / s'eo ve farò Ihesù piliare?

[21] Legg. Sento Alban, c. 1370 (venez.), pag. 71.6: E siando el pare e la mare de Alban colegadi per dormir, et echo el diavolo, che meno dorme, se pensà de far çacer el pare e la fia in lo vechio pecado.

- Or ecco.

[22] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 2.58, pag. 343: Se non, tu sse' nella tua libertade. / \Francesco\ Or ecco, poi ch' i' non posso altro fare, / Dirai che volgli; io son per udire.

[23] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Adriana, pag. 98.12: L'ossa mie sanza sepultura saranno manifeste agli uccelli marini? E questa fia degna sepultura alli miei liberi servigi ch' io ti feci? Or ecco: tu giugnerai ne' tuoi porti d'Atene, e sarai ricevuto nella tua cittade, ed altamente sarai onorato [[...]] Allora ancora ti ricordi di vantarti come m' hai lasciata sola in su la deserta isola.

[24] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 117, pag. 504.27: Contenta con questo il mio disire, acciò che alquanto si mitighi la mia pena. Or ecco, io m' acconcio a dormire, e attendo nelle mie braccia il disiato bene.

[25] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 15, pag. 181.15: E incontenente faita l'oratium, vene un tron da cel monte forte lo qual ocise subitamenti tuti quelli serpenti. La quar cosa vegando Florencio dise: «Or eca, meser, tu ài morti li serpenti; or chi li leverà de qui?»

- Locuz. cong. Ecco che, ecco ca.

[26] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 51.17: Et quando queste cose infra sé ebbe dicte, eccoche uno di quelli ucelli volò del'albore...

[27] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 9, pag. 25.1: ancora chistu patri sanctu Bonifaciu non avia benedicta la tabula, et eccu ky alla porta de chilla casa vinne unu jocularu...

[28] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 28, pag. 129.9: Et standu lu Conti in lu seiu di Butera, eccuchi vinni unu missaiu cum litteri papali a lu Conti...

[29] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 14, pag. 217.3: e battezzato Gesù e orando lui, incontanente uscì dell'acqua; ed ecco che i cieli s'aprirono a lui, e vide lo Spirito di Dio discendere di cielo in spezie di colomba...

[30] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 20, pag. 189.39: Alle quale parole volendonce respondere Achilles, ecco cha nce sopervenne Troylo con grande multetudene de combattienti...

[31] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 38, pag. 215.20: E quando fu meça-noite, nì ben dormia nì bem veglava, ma quasi gravao d' un sono era l' animo so. Ecache li aparse lo santo martiro Uitico e dise: «Redento vegle-tu?», e quelo respose: «Sì».

[32] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 5, pag. 277.5: E perseverando egli in orazione con prieghi e con lagrime, di meriggio, quando tutti gli altri frati erano iti a dormire, ecco che sentì uno grande strascinio per lo chiostro...

2.1 [Rimarcando l'aspetto improvviso di un evento o di un'apparizione:] incontanente ecco; ecco subitamente / subito.

[1] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 12, pag. 66.12: Et incontinente, poco stando, ecco la providenza di Dio fu presente, e cominciò l' aire a turbarsi e venire grandissimi tuoni...

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Paolo, cap. 4, pag. 94.18: E stando così in questo cotal pensiero Antonio, aspettando lo divino consiglio, eccosubitamente vidde uscire del diserto molto adentro due bellissimi lioni...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 29, pag. 112.15: e trovandu le porte cluse, volìalli rumpere: et eccu subitamente, pir virtute de Deu, le porte se aperseru, e vinne una grande lume da chelu et allumau tucte le lampe e tuctu killu locu.

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, cap. 9, pag. 239.26: E stando così Redenta e quella altra sua discepola al letto di Romola con lei, ecco subito inanzi all'uscio della cella, in una piazza che v' era, sentirono due cori di persone che cantavano...

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 557.6: Mentre ch'elle dicevano queste parole a altre cotali, eccotisubitamente il filo torto insanguinato di sangue, e le dita, con ch'elle torceano, si riempievano di sangue.

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 12, pag. 106.9: E piançando così fortamenti e feriando de la testa in terra per dolor e digando ch' elo era caxum de la morte de quelo bum omo, eca subitamenti l'anima de quello defunto fu tornao a lo corpo.

- Locuz. cong. Ecco che.

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 12, pag. 89.13: Standu lu episcupu dintru lu circulu, e lu sule standu multu fervente, eccu subitamente ki ll'ayru se accommenczau a cturbare et a fare troni e dare grandissima acqua..

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 226.18: Missore Galeotto Malatesta redutto se era in una forte terra, la quale se dice Paturno, fra Macerata e Ancona, quanno eccosùbito che dereto li veniva la nobile iente imperiale, Todeschi e Toscani, conti della Alamagna, usati a guerra, moiti cimieri, loro cornamuse sonanno, loro naccari.

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 119, S. Agostino, vol. 3, pag. 1042.21: Quella dicendo che piangeva il perdimento del figliuolo suo Agustino, quelli rispuose: "Sta sicuramente, ché colà dove se' tu, sarà elli". Incontanente ecco che si vidde stare a lato il figliuolo suo.

2.2 Locuz. cong. Quando ecco (che).

[1] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 69.12, pag. 92: i' fuggia le tue mani, et per camino, / agitandom' i vènti e 'l ciel et l'onde, / m'andava sconosciuto et pellegrino: / quando ecco i tuoi ministri, i' non so donde, / per darmi a diveder ch'al suo destino / mal chi contrasta, et mal chi si nasconde.

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 26, pag. 226.18: Missore Galeotto Malatesta redutto se era in una forte terra, la quale se dice Paturno, fra Macerata e Ancona, quanno ecco sùbito che dereto li veniva la nobile iente imperiale...

2.3 [Seguito da un verbo di modo non finito:] sottolinea concatenazioni logiche e cronologiche. Ed ecco.

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 3, pag. 126.13: la donna quando l'udio nascose el fante deppo la cortina, (et) stava col donçello. (Et) stando così, (et) ecco tornare el cavallieri (et) fue a la camera (et) percosse a l'usscio...

[2] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 44, pag. 72.28: E ffatto conpimento di loro amore e ecco giungnere lo nano, e disse a T.: «Leva suso, che eco mio sire ch'è giuso ala porta del palagio».

[3] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 749, pag. 839: E Lesengrino çaxe stravolto, / e par pure ch'el sia morto; / et eco vignando dui vilani, / ch'avea dui bastoni in mane...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 38.6: Ma standu unu pezu, et eccu viniri Pirru, lu figlu di Achilles, cum soi armi risplandenti...

[5] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 260, vol. 2, pag. 217.3: Ma quando fumo infra 'l mare, nel grande pelago, e eccoti levare la fortuna contro a noi, e a nostro dispetto ci portò in Barberìa...

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 101, pag. 396.9: E stato quivi in tale maniera, ed ecco quivi passare due varvasori della Gioiosa Guardia.

[7] Pianto della Vergine, XIV pm. (tosc.), cap. 4, pag. 58.2: Or che f[o] oggi mai! Or che mi amaestrerà!» E in questo pianto ecco giungnere san Jacopo minore, e tutti gli altri discepoli, et entraron dentro.

[8] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 949, pag. 64: Ecco Ihesù retornare / a Pilato a iudicare. / Anco ademandò Pilato / tucta la gente e 'l principato...

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 49, S. Patrizio, vol. 2, pag. 424.6: "Pensi tu scampare de le nostre mani? no, ma ora comincerai ad essere tormentato e afflitto". Ed eccoti apparire un grande e terribile fuoco qui presente...

[10] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 20, pag. 109.6: E stando Pedro cossìe, ecco çunçere Jacobo Çebedeo, e intrando dentro, Çoane so fradelo piançendo l' abraça», e faseano i maor lamenti del mondo...

3 [Scandendo l'articolazione del discorso:] questo è, questo consegue, questo si evidenzia; quindi, dunque.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 166.23: dipo questo, Melibeo ragunò gli medici, e diligentemente li domandò consiglio de la figliuola sua. Risposero gli medici: ecco la figliuola tua è quasi guarita, e nonn è bisognio di dubitare ch'ella non sia megliorata.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.93, pag. 269: La nostra malsanìa - pòte donar sapore? / Or ecco, che tu n'abbi - parme sì vil guadagno: / demanda l'auro stagno - per mustrar sua belleza?

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 73, pag. 356.7: l'aire altressì; l'acqua e la terra sono passive, ché ricevono e sono materia de le cose, avegna che in ogni cosa si trovino i quattro elimenti, e anche il fuoco è secco come la terra: non però di meno pur così è. Ecco, l'uomo ha quattro omori: due attivi e due passivi.

[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 31.30: Mo' diestu dir: pono 12 e vieme 3, echo voio che sia 30. Molltiplicha 12 via 30, sì fa 360.

[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 184.18: Ecco, così come la nave mossa dal vento divide l'acque, menata dalle sudanti braccia de' giovani; così la fiera, commosse l'onde per lo costringimento del petto, tanto era di lungi dalli scogli, quanto la rombola baleare puote mandare per lo mezzo dell'aria.

[6] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 12, pag. 59.2: \Pietro\ Piacemi molto ciò che mi dici; ecco apertamente conosco, che vita e non segni è da cercare.

[7] Gillio Lelli, Rime (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 12.1.16, pag. 792: Questo mi dolgo e de me non ti voglio. / Se tu nol fai, ten puoi lavar le mano. / Che vai tu più cercando? Sì dico, ecco: / io servo te, se tu serve ser Cecco.

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 5, pag. 15.11: Eccu, beni matinu, li Normandi foru a ccavallu et foru adossu di li Grechi et combattianu fortimenti.

[9] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 7, pag. 549.13: La sconsolata donna, veggendo che pure a crudel fine riuscivano le parole dello scolare, rincominciò a piagnere e disse: «Ecco, poi che niuna mia cosa di me a pietà ti muove, muovati l'amore il qual tu porti a quella donna che più savia di me di' che hai trovata e da cui tu di' che se' amato...

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 6, vol. 1, pag. 115.28: L' angilu Raphaeli poti essiri hiczà spiritualmenti comu spiritu invisibili et impalpabili; item poti essiri in kistu midesmi locu corporalmenti, visibili et palpabili. Eccu ài ki lu spiritu poti essiri in locu per dui modi: corporalmenti comu corpu, et spiritualmenti comu spiritu.

- Locuz. cong. Ecco che.

[11] Doc. sic., 1349-51, [1349] 1, pag. 224.3: Scriptum est baiulo et iudicibus casalis Montismaioris per pretorem et iudices felicis urbis Panormi in hec verba: Eccu ki lu nobili Antoni di Amatu (cun)chitatinu nostru vinni davanti di noi...

[12] Apollonio di Tiro, XIV m. (tosc.-venez.), incipit, pag. 23.8: Et diede in man de quella virghene XL deneri d' oro digando: O madonna Tharsia, eccho che io ti ho dado plu che la toa verçinitade non è mettuda a vendere.

[13] Lett. catan. (?), 1370/79 (2), pag. 158.9: Hecuki eu appr[isi] nova di la vostra venerabili paternitati pir frati Thomasi, lu quali si fu a lu venerabili monasteriu...

[14] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 91.16: Lo quale Dio Mercurio, appresemandosse a me senza le tre Dee, dissime queste parole: " Aude, o Paris, ecco che eo te ayo aducto cheste tre Dee...

3.1 Locuz. cong. Ecco che, ecco ca: presenta una constatazione, una precisazione o una successione di eventi: si vede che, succede che.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 6, pag. 303.13: passa' per lo campo del pigro uomo e per la vignia de lo stolto, et ecco che tutta era piena d'ortica e di spine et era distrutta di materia di pietre, et quando io vidi questo puosi nell'animo mio [e] imparai per esemplo disciplina...

[2] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 179.10: Ma, come che il fatto sia, questo rechiamo che ti vale, Teverone? Ecco che non foste ricevuti nella provincia. Ma se ricevuti vi fosti stati, avrestila voi data a Cesare, o tenutala contra a lui?

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 55, pag. 281.5: Oggi si è il vangelo del cieco nato: la storia, bellissima, lasciola. Ecco che i discepoli fecero a Cristo questione di questo cieco: «Messere - dissero - questi è cieco per li peccati suoi, o del padre, o de la madre?»

[4] Legg. S. Torpè, XIII/XIV (pis.), cap. 3, pag. 57.23: «Che faroe io? Eccho ch' io non volglio pió servire all'ydoly, e non abbo ancho ricevuoto lo battismo di Cristo».

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 216.19: Già era venuto il tempo del partorire, ed ecco che i gemelli sono trovati nel ventre suo...

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 4, pag. 14.7: chillo me tuccao la lingua cum chella lancecta e dissemi: 'Eccoche eo sì mecto le parole de Dio a la bocca tua'...

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 139.8: Et eccuka sona la trumba et lu strumentu a sturmu. Però ti pregu, o sciencia, spandi...

[8] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 3, pag. 28.17: E di questo zelo ci diede esemplo Cristo, quando caccioe li venditori del Tempio, e quando cacciò santo Pietro, quando lo ritraea dalla croce per grande amore che gli portava. Ecco che delle ingiurie di Dio mostrò odio, e dispiacere; ma delle ingiurie dette, o fatte a lui in persona mai non si turbò, nè fece vendetta.

[9] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 7.24: e ischiumale quando bolono; poi bolite, sì lle ne leva e metile in una meçina e lasciale fredare: uno dì si pe[ne]rano a fredare. Eco che tu il tramuti l'una sera: la matina le boli, e la sera le vi meti suso...

[10] Lett. napol., 1353, pag. 123.4: Façove assap(er)e che Cola da Fricto me ave dato cincua(n)nta florini de auro p(er) parte de la (con)tessa de Catançano, sí che yo l'agio stipato p(er) voy: iscrivitimi che voliti che eo 'de faça. (Et) ecco che Cola da Fricto ave vinti unçe le quale tene p(er) voy: scrivitili a chi vi piaçe che li dia.

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 12, prol., vol. 2, pag. 17.8: Durmiti oramai et ripusativi; eccu, si accosta l' ura, et lu figlu di l' omu sirrà tradutu in manu di li peccaturi. Livativi, andamunindi da hiczà. Eccu ka si accosta killu lu quali mi tradirà...

[12] Diatessaron veneto, XIV (tosc.-ven.), cap. 151, pag. 126.27: (20) E vegnudo quello che avea rezevudo cinqui talenti offerì allo signore cinqui altri talenti e disse: «Messer, tu me desti cinqui talenti echoche io n'ò guadagnado cinqui altri».

[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 261.14: Mostrava le lettere dello auro, l'arme delli citatini de Roma, quasi venissi a dicere: «Parlare non me lassate. Ecco che io so' citatino e popularo como voi. Amo voi, e se occidete me, occidete voi che romani site».

[14] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 18, S. Macario, vol. 1, pag. 200.2: Macario, grande forza mi fai perch'io non me ne posso contra di te, ecco che ciò che tu fai, fo altressì io: digiuni tu? ed io, al postutto, non mangio...

3.2 Presenta una spiegazione. Ecco come.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 18, pag. 118.16: Ecco come in poca scrittura, e brievi parole, io ho molti pericoli di provincie e di cittadi e popoli e genti più vaccio intrigato che istrigato le miserie de' loro fatti.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 54, pag. 280.9: e muoionne e sonne aterrati'; e io ti dico che ttu gli puoi uccidere. Ecco la ragione: alcuno santo dice che, vinto il nemico de la tentazione, sì ssi fugge e mai non torrà a te, e la ragione sì nne assegnano per la superbia loro.

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 17, pag. 102.32: lu Conclude sanctu Gregoriu: «Eccu in ki guisa vivi sanctu Paulu, ki de viciu e peccatu de infidelitate tornau a vita de tanta pietate.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 65.4: Ecco come per Fede della eterna rimunerazione dispregiò onori, in ciò che rinunciò di essere figliuolo della figliuola di Faraone...

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 8, vol. 1, pag. 33.3: Cussì omni figlu di Adam, si divi essiri salvatu, divi nacxiri cum originali iusticia, oy da Deu baptizatu et purificatu et santificatu. Et cussì lu cristianu, ki non avi originali iusticia, fa lu natu so senza originali iusticia, et obligatu ad essiri da Deu baptizatu et purificatu et santificatu [[...]] Eccu comu lu cristianu non avi originali peccatu, et fa lu natu so cum lu originali peccatu.

[6] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 1, 121-129, pag. 28.40: ecco in che modo si disfà la rugiada; cioè che si dirada come l'umore tirato insù dal sole: per lo freddo della luna si spissa e congrega insieme...

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 14, Epifania, vol. 1, pag. 185.21: Lo fanciullino piange, sono uditi gli angeli lodare Iddio. Li panni si sozzano, Dio è adorato. Adunque la dignitade de la podestade non si perde, mentre che l'umilitade de la carne è predicata". Ecco come in Cristo fanciullo non solamente furono le cose umili e basse, ma furono in lui le cose alte de la divinitade.

3.2.1 [In commenti:] locuz. cong. Ecco che: s'intenda che.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 501.14: E là m' apparve ec. Eccoche lla visione, che l'Autore scrisse nel precedente capitolo, si verifica in fatto.

[2] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 6, pag. 45.21: Sopra la qual parola dice una chiosa: Ecco, che con affetto di piatoso padre piagne volendol percuotere.

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 7, 7-15, pag. 201.31: E disse: Taci, maladetto lupo. Eccoche lo chiamò lupo per dare ad intendere ch' egli è posto per lo demonio dell' avarizia; la quale di sopra cap. primo, chiamò lupa quando disse: Et una lupa che di tutte brame.

3.2.2 Locuz. cong. Ecco che: introduce una dichiarativa (collocata nella chiusura di un periodo) a cui attribuisce un valore consecutivo o causale: è ovvio che, è questo il motivo per cui; è così che.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 24, pag. 194.14: Unde, perché non fa lo furto? Perché teme d'essere vituperato, ecco che ama honore. Anco, perché non fa molti adulterij? Però che teme di non essere ucciso.

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 379.1: Nè alcuno puote appellare i miei comandamenti duri: ec[c]o che io eziandio uso parte di consigliatore...

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 230.15: io ho conquiso e morto il nemico che m'avea richiesto di battaglia; ed eccoche ne reco queste insegne di cavalieri, che io gli ho dispogliate».

[4] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 1, pag. 8.7: «O bona fiola, en per quello ke in le tue tribulacion tu sempre ày invocado lo mio alturio, eco k'eo te restituisco le man. Sis sana!»

[5] Lett. napol., 1356, 2, pag. 126.3: Et p(er)zò che fati mencione, che p(er) tuctu lu dì demane, chi è lu decimo di chisto mese, cridivate ad pena putere fare aspectare lu d(i)ctu conti Lando ad avere certa risposta, ecco che vi risc(r)ivimo che ne apparichia(m)mo co om(n)i sollicitudine de festinamente venire.

[6] Miracolo d'una monaca, XIV (fior.), pag. 15.17: «Segnore mio, da poi che vi piacie di sapere di mia condizione, ecco ch' io la vi dico...

3.2.3 Locuz. cong. Ecco che: introduce una subordinata con valore temporale, causale o concessivo: ora che, dato che, dal momento che, (pur) tenendo conto del fatto che.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 8, pag. 109.20: Ecco che bona fine venuta è; per che, non ò materia de tucta ioia?

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. II, pt. 3, cap. 3b, pag. 74.2: Adimandasi in questo sechondo chapitolo: "Con ciò sia chosa che no(n)n è vento se non aere mosso, eccho che tutto l'aire è quieto: adomando se alchuna parte puote avere movimento...

[3] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 96.15: E poy ki foru auchisi li sirpenti, kistu patre sanctu parlau a Deu e dixe: 'O Segnure, eccu ki tu ay alchisi li sirpenti: cuy li leverà da kistu locu?'

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 4, pag. 22.25: e posemi sopra la lingua un ferro medicinale, cioè una lanciola da trar sangue, e dissemi: Ecco che io ho poste le mie parole nella tua bocca; esci fuora a predicare.

[5] Lett. palerm., 1349, pag. 88.1: Amichi karissimi. Eccu ki lu magnificu Richardu Abbati sia insembli izà cu nui in serviciu di lu signuri Re, e Birardu di Castru Iohanni castillanu seu di Chifalà avissi vindutu una quantitati di frumentu pir nomu et parti di kistu magnificu [[...]] mandamuvi comandandu [[...]] ki tantu a lu dictu Berardu castillanu quantu a Thomasi di Lucca et a notaru Henricu di Angilu no li digiati molestari a pagari...

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 74, S. Pietro esorcista, vol. 2, pag. 669.15: E dissero i santi a coloro che non credeano: "Ecco che noi avremo potuto campare Archemio e nascondere noi medesimi; né l'uno, né l'altro abbiamo voluto fare".

3.3 Marca un contrasto o un cambiamento nello sviluppo dell'argomentazione. Ma ecco.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 183.31: Or morremo oggi tutti quanti non vendicati? Così, armato, fuori delle case esco. Ma ecco la moglie, abraciandomi i piedi, in sullo limitare istà diritta, e il picciolo Julo mostra al padre dicendo: O padre, a cui rimane il figliuolo e la moglie?

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena, pag. 160.33: certo, tra le tue dolci lusinghe e l'agio grande della casa, me stancata sforzano. Ecco, io non posso più: perirò se tutte queste cose non mi conducono a colpa.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 53.8: Va, e di' al mio signore messer lo vescovo: Perchè mi maledicesti Dio m' ha percosso; ma ecco li fanciulli che prima mi dimandasti ora ti rendo, e pregoti che tu preghi Dio per me.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VI, 9, pag. 427.24: «Andiamo a dargli briga»; e spronati i cavalli, a guisa d'uno assalto sollazzevole gli furono, quasi prima che egli se ne avvedesse, sopra e cominciarongli a dire: «Guido, tu rifiuti d'esser di nostra brigata; ma ecco, quando tu avrai trovato che Idio non sia, che avrai fatto?»

[5] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 26, pag. 139.18: Queste e simiglianti parole dicendo l'uno di loro, dissono gli altri due: «Per certo tu d' il vero; ma ecco, che dobbiamo noi fare?».

- Locuz. cong. Ecco che.

[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 89, pag. 424.12: L'altro che salì in alto: i corpi nostri non possono salire in alto, se non poco, come quando altri salta; ma eccoche Cristo, veggendolo gli apostoli, salì col corpo umano insino al cielo empirio.

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 32.15: 'Di' a missegnori lu episcupu: pirò chi illu me maledixe, mi è intravenuta chista ructura de cossa; ma ecco chi eu li mandu kyllj garzunj chi mj dimandau: rechìpillj et portandilli, e pregalu ky pregi Deu per mi'.

3.4 [Indicando l'evoluzione o la conclusione di una dinamica:] ormai, e così, alla fine.

[1] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di s. Maria Egiziaca, cap. 1, pag. 195.16: Ed essendovi stato già anni cinquantatré, e vedendosi perfetto monaco in ogni osservanza monacile, vennegli un pensiero di superbia, e diceva infra se stesso: «Ecco perfetto sono in ogni cosa...

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 9, pag. 253.8: O piccolo mio libretto, tratto quasi della sepultura della tua donna, ecco, sì come a me piace, la tua fine è venuta con più sollecito piede che quella de' nostri danni...

[3] Poes. an. fior., a. 1347, Lodate Iddio, 2, pag. 221: Lodate Iddio, iniqua gente stolta, / che eccho divizia e charestia ci è tolta.

[4] Passione marciana, XIV (ven.), 212, pag. 199: San Çuano guagnelista no cessa sospirar / e le vergene Marie de dol angustiar, / e planço si cum pare e fiiol carnal. / Ek'è lo Segnor morto e la mare lo plura...

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Indice dei capp., pag. 133.18: Contra la enpitigine del c. [C]LXXVIIII. De certe memorabili cose. [C]LXXX. De certe cose notabili. Ecco so' finiti li capituli.

- Locuz. cong. Ecco che.

[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 13, pag. 65.23: Onde l'uomo che vuole fare l'adulterio talora imbola per dàrglile, quando non ha da ssé: ecco che nne diventa ladro; fanno talora micidio, ch'uccide il marito...

[7] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 7, pag. 224.10: Ma io sono da essere scusata, però che io pregai sempre gl' iddii che me de' miei disii facessero mentitrice: ecco che le mie preghiere sono state udite.

[8] Legg. S. Giuliano, XIV m. (tosc.), pag. 253.7: io ho pensato per lo meglio delle nostre anime, che voi e io ritorniamo al santo Papa a Roma, e quello ch' egli ci dirà che voi e io facciamo, sì 'l faremo col nome d' Iddio. Ecco che amendue tornarono al santo Papa.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 35, pag. 294.12: Per la quale cosa con grande povertate, circuendo lo meczo dy, a la fine so' applicato in questa terra poviro e besognoso, sy como vidite. Eccoche yo ve ò decto e racontato tucti quanti li casy e le fortune che me sono advenote poy che yo me partive da Troya».

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 30, S. Giuliano, vol. 1, pag. 282.3: "Oimè, misero, che farò? ché io hoe morto el mio dolcissimo padre e la mia dolcissima madre! Eccoch'è compiuta la parola del cerbio; la quale volendo ischifare, io, misero, l'hoe adempiuta!

3.4.1 Precede l'indicazione del risultato di un'operazione matematica.

[1] Libro di ragioni, XIV po.q. (pis.), pag. 24.20: rimasi, e farai chusìe e dirai: àci 2/5 che vanno per 40, avi 2 s., che sono 24 dr., eccho 64...

- Locuz. cong. Ecco che.

[2] Microzibaldone pis., XIII/XIV, 6, pag. 199.16: E sse tt'abisogna .C. combattitori, comandrai a uno conductore col quale verrano .x. decinari, e con catuno decinario .x. combattitori: ecco che firo in somma .C. combattitori.

[3] Paolo dell'Abbaco, Trattato, a. 1374 (fior.), 4, pag. 24.30: E se ttu vuoj provare questa ragione multjpricha 8 che fu il numero via 1/12 fae 2/3 e echo che ttorna nel primo numero e sta bene.

3.4.2 [Seguito dal participio passato, quasi sostituendo l'ausiliare:] marca il compimento di un'azione espressa al passivo.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 8, pag. 37.15: Ecco compiute le quattro ragioni. Deo gratias.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 5, cap. 16, vol. 2, pag. 24.21: E già i Romani, come disperati d'aiuto umano, riguardavano a' destinati e agli Dii; intanto ecco tornati gli ambasciadori da Delfo rapportando la responsione del tempio, la quale s'accordava alle parole dell'aruspice ch'era preso.

[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 995, pag. 387, col. 1: La imperatrice ractu respuseli: 'Ecco factu.'

[4] Legg. S. Giuliano, XIV m. (tosc.), pag. 251.5: E 'l Papa gli diede per penitenzia ch' egli andasse pellegrinando per lo mondo quattordici anni, e ch' egli vivesse di limosina, e ch' egli non albergasse l' una notte colà dove l' altra. Ecco ricievuta la detta penitenzia, e molto allegramente e' fue comunicato, e prese lo santo sagramento della Messa e della Chiesa...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 9, pag. 57.13: «Missore Bruzo, a ti bisognano denari. Non perda la perzona lo presonieri vuostro. Ecco quinnici milia fiorini apparecchiati». Questo odenno missore Bruzo de colpo fu mollato.

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 184, pag. 454.22: - Io tel darò nel mezzo dello scacchiere. - Che darai? non farai; io il darò a voi. - Eccoti aùto scaccomatto dal piovano in mezzo dello scacchiere, e non lo volea consentire.

3.5 Introduce l'apodosi di un periodo ipotetico.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 105.19: E se non mi credete, ed ecco ne le vostre vi rinunzio -.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 8, pag. 116.23: Rispuose Santo Bernardo: Se tu vuoli obbligare l'anima, ecco io ismonto a terra del cavallo, e se tu gitti più punti di me con tre dadi, io ti prometto di darti volentieri il cavallo.

- Locuz. cong. Ecco che.

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 102.7: Se ttu dunque pecchi e ricadi, eccoche non temi Idio e dispregilo.

[4] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Aconzio, pag. 193.28: E se tu vuoli chiamare inganno perch' io voglia il tuo amore, ecco ch' io ti scrivo un' altra volta, e mandoti parole che ti pregheranno.

[5] Ingiurie lucch., 1330-84, 237 [1370], pag. 68.4: E' co(n)vene ch'io te occida che posso (e) voglio (e) se no· mel cridi hecchoche tel mostro...

3.6 Per esempio, così, nello specifico.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 3, pag. 433.9: Quanto, o cristiani, nelle cose del mondo siete valuti, che la crudeltà dell'uomo più ivaccio potte discordia e briga desiderare, che l'abbia potuta trovare! Ecco della generale pace e grandissima tranquillità la crudeltà del segnore si lamenta...

[2] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 57.31: Amco dimandò sancto Blandano chi spengnava la maitina li lumi. A cui disse lo sancto padre: «Vede la verità del facto. Ecco tu vedi le candele ardente in mezo dei vazellecti, et di quelli neiente si consomma, sì che non menimano...

[3] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 391.7: E vorrei che tu non avessi in luogo di nimico colui del quale tu tti solevi dolere ch' era amante della tua donna; e avegna che rimanga l' odio, salutalo; tu sarai allora sano, quando tu il potrai basciare. Ec[c]o i cibi; io userò la medicina e con ogni merito t' insegnerò quali cibi tu fughi e quali tu seguiti.

[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 1, 1.4, pag. 13: Con studio fiorito, son costretto / Di scriver canti di tristizia e guai. / Ecco le laceranti nel mio petto / Muse mi dittan ora, e la mia faccia / Bagnan con veri pianti e con effetto / Di versi di miseria, che mi straccia / D' ogni conforto...

[5] <Cavalca, Trenta stolt., a. 1342 (pis.)>, cap. 19, pag. 231.26: La decimanona stoltizia è di quelli, che posti da Dio in alcuna battaglia, o in alcuna tribolazione, non sono contenti, e lamentansi, e dicono, che non possono meritare come gli altri. Come pognamo esempio: ecco uno religioso, che solea predicare, e fare molti altri beni, inferma, o è privato di non poter fare quel bene di prima; questi se si lamenta, è stolto per molte ragioni.

3.6.1 Locuz. cong. Ecco che: mettiamo il caso che.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 15 parr. 1-3, pag. 61.2: Poscia che tu pervieni a così dischernevole vista quando tu se' presso di questa donna, perchè pur cerchi di vedere lei? Eccoche tu fossi domandato da lei: che avrestù da rispondere, ponendo che tu avessi libera ciascuna tua vertude in quanto tu le rispondessi?».

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 40.21, pag. 142: «Ecco che ven nel monno: como vorrai venire? / Bon è che l'omo 'l saccia: facciàtelo bannire, / che se possa sentire - como lo vol sanare».

[3] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 7, pag. 82.14: Quel medesmo si può dire di quelli che àe la mala volontà in avaritia. Ké, ecco che tu abbi .x. milia fiorini d'oro in dell'archa, tu non ne godi, se tu ài la volontà disordinata, ma duolti.

[4] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 31, pag. 251.30: Ma se lla femmina è povera, è meglio d'amare il ricco, perché se l'uno e l'altro fosse povero, poco per certo durerebbe il loro amore [[...]] Ecco ch'erano dui in tutto e per tutti iguali, i quali insieme igualmente al postutto cominciaro a servire, e quali anche catuno a un'otta adomandano essere amati...

[5] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 9, pag. 250.3: Gran pezza pensò il duca sopra questo, e poi disse: - Ascalion, io mi maraviglio molto di voi. Ecco che quello che divisate venisse interamente fatto, che avremmo noi operato?

[6] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 17, pag. 168.14: Ecco ch'io ti propongo due morti, l'uno secondo lo corpo, cioè Lazaro, l'altro secondo l' anima, cioè Paolo; in quale dunque, Pietro, ti pare che Cristo facesse maggiore miracolo, o suscitare Lazaro secondo il corpo, o Paolo secondo l' anima?

[u.r. 11.08.2022]