0.1 enfusa, infusa, infusi, infuso, infusu, 'nfusa, 'nfuso, infusse, infussi, infusso, infuxa, infuxi, infuxo, infuza.
0.2 Lat. infusus.
0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 4.
0.4 In testi tosc.: F Ceffi, St. guerra di Troia (ed. Dello Russo), 1324 (fior.); Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.); Cicerchia, Passione, 1364 (sen.).
In testi sett.: Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.7 1 [Rif. a un liquido:] lo stesso che raccolto. 2 Bagnato o impregnato di un liquido. 2.1 Coperto interamente dall'acqua. 2.2 Fisicamente invaso ed alterato da un'ingestione nociva. 3 [Vet.] [Masc.] Affetto da un ristagno di umori (spec. nelle estremità del corpo). 3.1 [Vet.] [Masc.] Sost. Podagra equina associata a un eccesso di liquidi che ristagna nelle estremità. 4 [Rif. a contenuti intellettivi e morali:] trasmesso ed impresso (per diretta ispirazione divina). 4.1 [Della natura ancipite degli angeli:] immesso, introdotto. 4.2 Ricolmo (di una dote superna).
0.8 Mariafrancesca Giuliani 06.05.2017.
1 [Rif. a un liquido:] lo stesso che raccolto.
[1] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 3.43, pag. 361: Tu vedi ognor del fuso / la vite, un aspro sterpo, in cui infuso / non par liquor, producer l'uva al tempo / che sen fa vino, ottimo al corpo umano...
2 Bagnato o impregnato di un liquido.
[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 10.81, pag. 56: Traian vidi venir e dopo lui / Marzia col viso di lagrime infuso, / Giulia veniva poi dietro...
[2] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 228.6, pag. 366: Posarlo 'n terra po' devotamente: / di lagrime avien tutto 'l viso 'nfuso.
[3] Gl Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 168, pag. 171.29: E quelo che no ha queste conditiom sovra dite sì è o veio over infuxo, çoè bagnò.
[4] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 125.20: Puoi sopravenne una sciagura; ché non valestravano, ca non potevano caricare le valestra. Era stata una poca de pioverella. La terra era infusa, molle.
2.1 Coperto interamente dall'acqua.
[1] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Pudicitiae, 121, pag. 232: D'un bel diaspro er' ivi una colonna, / A la qual d'una in meçço Lethe infusa / Catena di diamante e di topatio, / Che s'usò fra le donne, oggi non s' usa, / Legarlo vidi e farne quello stratio / Che bastò bene a mille altre vendette...
2.2 Fisicamente invaso ed alterato da un'ingestione nociva.
[1] F Ceffi, St. guerra di Troia (ed. Dello Russo), 1324 (fior.): Poi gli diede un anello, nel quale era rinchiusa una pietra preziosa di tanta virtude, che tutti i veleni corrompeva, e loro nocimenti cacciava; e quelli che fosse infuso di rabbia di veleno, come d'acqua bagnato innociva, per sua virtude salvava. || Dello Russo, Guerra di Troia, p. 62. Cfr. G. Colonne, Hist. dest. Tr., p. 26: «quem ueneni rabies infusa forsan inficeret».
3 [Vet.] [Masc.] Affetto da un ristagno di umori (spec. nelle estremità del corpo).
[1] F Mascalcia Mosè da Palermo volg., XIV (tosc.), cap. 2: Il cavallo il quale è infuso per cascione di molto orgio, overo per cascione di bere acqua freda quando è afaticato, il suo segnale è non potersi muovere cole coscie dinnanzi... || Delprato-Barbieri, Mascalcia, p. 58.
[2] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 253, pag. 110.18: A cavallu infusu.
[3] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 109, pag. 230.10: Accide(n)talem(en)te advene q(ua)n li dissolti humu(r)i disco(r)reno a lu loco p(er) grande fatiga, ch(e) p(er) li vapu(r)i et p(er) li fumisitate d(e) lu sta(n)cante c. colle gambe infuse.
[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 115, pag. 242.15: Et la (n)nocte sta inella stalla (con) li pedi lutusi et i(n)fussi, et la nocte sta(n)no i(n) la t(er)ra nuda voi sup(r)a p(ra)to...
3.1 [Vet.] [Masc.] Sost. Podagra equina associata a un eccesso di liquidi che ristagna nelle estremità.
[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 19 rubr., vol. 3, pag. 63.12: Del morbo Infuso e sua cura. || Corpus OVI.
[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 143, pag. 281.19: Et nota ch(e) lo sangia n(on) è da far(e) a lu c., ch(e) lu infu(s)so è m(ul)to potente.
4 [Rif. a contenuti intellettivi e morali:] trasmesso ed impresso (per diretta ispirazione divina).
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 34.53, pag. 122: Scienzia acquisita assai pò contemplare, / non pò l'affetto trare - ad essere ordenato; / scienzia enfusa, puoi che n'hai a gustare, / tutto te fa enfiammare - a essere ennamorato: / con Deo te fa ordenato...
[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 7, pag. 58r.25: La creatura non può essere per nullo acto virtuoso perfectamente virtuosa intesa di virtù in salute meritorie: però che l'acto non ha in sé di perfectione se non quanto procede da virtuoso habito. Et l'habito infuso non può essere per l'acto certamente conosciuto.
[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), Antiprologo, pag. 1.16: Altri sono, che vogliono sapere per altrui ammaestrare et edificare; che senza scienzia o infusa o acquisita non può l'uomo ammaestrare et edificare altrui.
[4] Ventura Monachi (ed. Mabellini), a. 1348 (fior.), Benchè degli altri, 5, pag. 108: Benchè degli altri s'ametta la scusa, / Pur credo ch'adoprar se debbia 'l tatto, / Per cui l'uom saggio se converte in matto / Et ciascuna vertù riman confusa. / Parte da l'alma la gratia infusa, / Rompese amor se non se serva el patto...
[5] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 84, pag. 163.7: Questo è uno vedere per grazia infusa che Io fo nell' anima che in veritá ama e serve me.
4.1 [Della natura ancipite degli angeli:] immesso, introdotto.
[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 139-148, pag. 70.3: La virtù mista; cioè meschiata angelica che è di natura immutabile, in quanto è confirmata in grazia, e non dè avere fine, et è di natura mutabile in quanto fa l'operazione sua successivamente di tempo in tempo, e così le intellezioni sue. E per tanto si dice natura mista, infusa nel corpo celeste, che la mista vivifica...
4.2 Ricolmo (di una dote superna).
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 4.27, pag. 197: E che elegge senteruol alterno, / Or leva il capo in alto, e ora in basso / Discende, infusa d'intelletto eterno?
[2] f Simone da Cascia, Lauda, a. 1348 (tosc.), 39, pag. 11: Lo cor si leva in suso / Con gran velocitade, / Po' che si trova infuso / D'amor di deitade... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 9.160, pag. 62: Et quegli, infuxi d'ogni veritate, / se partio predicando penitença...