0.1 nectando, nectare, nectari, nectarla, nectasse, nectate, nectati, netà , netade, netar, netare, nethado, nett', netta, nettai, nettali, nettalli, nettalo, nettan, nettando, nettandoli, nettanno, nettano, nettar, nettare, nettarlo, nettaro, nettarono, nettarsi, nettarti, nettasi, nettasse, nettassi, nettata, nettate, nettatela, nettatevi, néttati, nettato, nettava, nette, netterà , netterai, netteranno, netterassi, netterò, netterovvi, netti, nettiamo, nettiamoci, nettin, nettino, netto, nettò; f: necta, netarlo.
0.2 Da netto.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.); Stat. sen., 1298; Fiore, XIII u.q. (fior.); Stat. pis., 1302; Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Doc. pist., 1337-42; Stat. prat., 1335-75.
In testi sett.: Vang. venez., XIV pm.; Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.); Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).
0.5 Nota il part. pass. forte netto.
Locuz. e fras. nettare e forbire 1; nettare e mondare 1, 1.4.1; nettare e purgare 1.1.1, 1.5; nettare e purificare 1.5.
0.7 1 Privare di sporcizia e residui intorbidanti; pulire con o senza acqua (anche fig.). Pron. Pulirsi. 1.1 [Rif. a legumi, sementi, frutti o a minerali:] privare di scorze, residui, parti secche o elementi estranei o nocivi, rendere puro (per una successiva lavorazione o un successivo utilizzo). 1.2 [Rif. alle lacrime:] asciugare (anche pron.). 1.3 Evacuare l'intestino 1.4 Estens. Far guarire. 1.5 Fig. Liberare dai vizi e purificare dal peccato (spesso in dittol. con purgare e purificare). Pron. Liberarsi di un vizio.
0.8 Mariafrancesca Giuliani 09.01.2018.
1 Privare di sporcizia e residui intorbidanti; pulire con o senza acqua (anche fig.Pron. Pulirsi.
[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 10.27: e fatevi ben de voi signore stessi e vi fermate forte nei primi piedi e vostro viço carcato nettate bene de terra, unde fu pieno, in essa involuto stando.
[2] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 16, pag. 271.30: la quale guardia sia tenuto le decte piscine guardare, e voitare, e nectare e spazzare di fuor...
[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 22.15, pag. 76: Aio una nora santa, - de paradiso pianta; / certo eo serìa morto, - non fosse 'l suo conforto: / tutto me va lavanno - e sceglienno e nettanno: / sì la bendica Dio - co ell' è reposo mio!».
[4] Fiore, XIII u.q. (fior.), 4.3, pag. 8: Con una chiave d'or mi fermò il core / L'Amor, quando così m'eb[b]e parlato; / Ma primamente l'à nett'e parato, / Sì c[h]'ogn'altro pensier n'à pinto fore.
[5] Stat. pis., 1302, cap. 47, pag. 973.5: Anche catuno de la dicta arte, tenente bottega propria u conducta in carraia de la Spina dei Coiari, sia tenuto et debbia nectare et spassare, u nectare et spassare fare, la predicta carraia dinanti a la bottega sua...
[6] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 26, pag. 203.1: Ma Elli vi rimproverrà: ché voi nectate le scodelle in che voi mangiate ogni die et l'anime vostre, che sono come scodelle di Dio, non nectate a dDio.
[7] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 3, pag. 127.22: E conviene, per la malatia ischiffare, ciasquno giorno nettare li orechi di lordura...
[8] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 13, cap. 1.55, pag. 307: Li enari suoi convengnionsi nettare / Spessamente; ma ttu che li netti, / Sovente fa le tue unghie tondare, / Et quinci prendi nettarlo per tutto...
[9] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 556.13: che lla infamia del tradimento è tale di sua natura, ch'aquista odio da tutti, e mai non si lava. Di questa dice più propriamente quello verso d'Arrighetto: molta acqua s'afatica a volere nettare colui, lo quale la infamia una volta maculò.
[10] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 2, pag. 16.22: e ellino stessi facciano la calcina e i mattoni: ed anco voglio che elli nettino e spazzino tutte le cittadi d'Egitto...
[11] Doc. pist., 1337-42, pag. 126.10: E cche diedi a choloro che nettaro la chiesa della terra che si trasse della fossa, s. vj d. vj pi..
[12] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 86, pag. 243.16: e non si curavano, perch'ella non fosse molto chiara, perocché non si bagnavano, se non per nettarsi del sudiciume.
[13] Stat. fior., 1374, pag. 64.1: i poveri infermi, che a detto Spedale rifuggano et arrivino, quasi Cristo nelle loro persone, diligentemente visitino e consolino, e misericordievolmente visitino e consolino, ricreino, paschino e nettino, e sovenghino a tutte le loro necessità...
[14] Stat. prat., 1335-75, cap. 8, pag. 638.33: Ancora procurino di [[...]] racconciare e asettare su per le parti che le veste, porre dell' aloro per le feste nostre, spaçare, nectare la casa nostra...
[15] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 33.138, pag. 227: Gli movimenti vostri è troppo salsi, / ché quel ch'è solo di fora dal nappo / over scutella a netar voi sete alsi...
[16] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 1, pag. 3.3: [A nectari la testa.].
[17] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 118bis, pag. 247.18: et q(u)an la nocte se none assucca li pedi de lu c. et le ga(m)me dall'acqua et q(ua)n vene da lu uverare ch(e) se n(on) netta...
- [In dittol. con lavare].
[18] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 26, pag. 202.28: Dico che lo çelo cessa quando altre dimentica la casa di Dio dentro, cioè la mente sua, la quale è casa di Dio, di nectarlaet di lavarla.
[19] Stat. pis., 1339, pag. 1258.31: Et etiamdio sia tenuto di fare scandigliare le mizure della dicta Dovana, grande e piccule, ciascuno mese una volta almeno, e quelle spesse volte farle nectaree lavare alle spese del dicto comune, cioè della dicta Dovana.
[20] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 14, pag. 13.19: e togli l'uve passe che tu ài bene lavate e bene nette.
[21] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 333.22: [8] In prima se noi consideriamo la ragione naturale, la quale ci dimostra che non è vergogna né essere dee che l'uomo si lavi e netti quando fosse lordo e bruto...
[22] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 393, pag. 397.20: e per ciò che questo fuoco sia ispento si battezzerà egli in acqua; e anche per l'acqua che lava e netta tutte lordure...
[23] F Corona de' monaci, XIV (tosc.), cap. 32: Or pure alcuna volta gli bisognava portarlo al sole, e quivi lavarlo e nettarlo, perché tutto era marcio... || Solfi, Corona de' monaci, p. 85.
- [In dittol. con forbire].
[24] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 2, pag. 186.31: Queste funno pene acerbissime, però ch'elli avea le mani legate, ché non si potea forbire né nettare, e così si stette in sulla croce.
[25] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 74, pag. 32.37: E subito esaminato il prete, e trovatolo semplice persona e di buona vita, compresero questo essere reliquie dell'altro dì di non avere bene netto e forbito il calice di vino e d'ostia...
- [In dittol. con mondare e rimondare].
[26] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 1, cap. 74, pag. 87.8: alle spese dello signore re, fare remondare et nectare la fontana di Piassa Vecchia dela s(uprascrip)ta Villa...
[27] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 30, par. 1, vol. 2, pag. 372.7: atantoké ciascuna stemana sia tenuto essa e esse nectare e mondare overo mondare fare e 'l litame bugliare e levare overo fare levare de la dicta piacça e strade...
[28] Stat. pis., 1322-51, cap. 111, pag. 554.15: Et iuro che procurerò che lo capitano del Porto di Pisa faccia mondareet nettare per li abitatori del dicto Porto la fonte di Porto Pisano du' volte l'anno...
- [In dittol. con purgare].
[29] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 6, pag. 67.19: Se tu vuoi avere e edificare uno bello giardino materialmente, sì tti conviene avere luogo dove tu lo facci. Anco conviene che tu lo facci purgare e nettare.
[30] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 4, pag. 128.21: La ssettima è di guardare i denti di lordura, e purghare e nettare della vivanda e d'altra lordura...
[31] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 5, vol. 3, pag. 44.11: Ancora il luogo dove il cavallo dimora, sia il giorno bene purgato e netto... || Corpus OVI.
[32] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 177, Consacraz. chiesa, vol. 3, pag. 1605.1: e però s'asperge d'acqua benedetta questo luogo acciò che si purghi e netti da ogne sozzura e da ogne macchia.
1.1 [Rif. a legumi, sementi, frutti o a minerali:] privare di scorze, residui, parti secche o elementi estranei o nocivi, rendere puro (per una successiva lavorazione o un successivo utilizzo).
[1] Stat. sen., 1305, cap. 18, pag. 25.22: el detto grano a lui rasegnato fare nettare e conciare e mandare al molino, e farlo macinare...
[2] Ricette per lattovari, 1310 (fior.), pag. 248.19: E nota che lla rexina si vuole prima bene nettare e purare anzi che ssi mescoli cole sopradette altre gomme.
[3] Pratica del vino, 1342/48 (fior.), pag. 9.23: a vini che no sieno tropo gra[n]di, abi viij chopie d'uve istate al sole, e falle ispiciolare e netare di fracide e di secche...
[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 6, cap. 12, pag. 199.3: Nettando prima la terra creta d'ogni cosa aspra, mischiata con paglia si maceri assai...
[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 359.1: rimescolando l'oro colla calamita, e tante volte fa così che tue l'abbi purificato d'ogni limatura di ferro che tenesse, e per lo detto modo se ne netta...
[6] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 479, pag. 130: Li olivi vechi si volon potare / D' ogni seccume, e dentro ben netare / Ogni quatro ani di rami cativi...
[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 2, pag. 511.5: La Belcolore, scesa giù, si pose a sedere e cominciò a nettare sementa di cavolini che il marito avea poco innanzi trebbiati.
- [Rif. ai campi preparati per la coltura].
[8] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 1.4, pag. 81: E della felce e spine i campi netta, / Acciò che Cerere abbondante caggia / In bella biada, e la sua forza metta.
[9] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 12, cap. 7, vol. 3, pag. 310.4: I campi salvatichi si nettano dalla barbe e da' bronchi... || Corpus OVI.
1.1.1 [Gastr.] Eliminare le parti di scarto di un prodotto naturale commestibile.
[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 77, col. 2.18: R(ecipe) radici di cilidonia mundo, netta, e pesta e mesta chon aqua rosata...
[2] F Corona de' monaci, XIV (tosc.), cap. 53: comperò di questo fiorino pane, vino e pesce, e tornando a casa diè ogni cosa alla moglie; la quale nettando questo pesce, trovògli in corpo una mirabile pietra preziosa... || Solfi, Corona de' monaci, p. 134.
- [In dittol. con purgare].
[3] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 2, cap. 7-9; 13], pag. 262.10: radice di spatula fetida, foglie di lauriola, equalmente di ciaschuna; et quelle bene nette et purgate et peste bolli in vino optimo p(er) insino al mezo del vino... || Corpus OVI.
1.1.2 [Gastr.] spianare e ripulire in superficie.
[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 9, cap. 104, vol. 3, pag. 167.4: E quello che n'uscirà, mel cotto si chiama, che si dee por nei vasi, e quegli tenere aperti parecchi dì, e nettarlo di sopra infinattanto ristia di bollire. || Corpus OVI.
1.1.3 [Tess.] Rifinire la trama di un panno eliminandone le asperità.
[1] Doc. fior., 1360-63, pag. 171.17: pagai Giovanni da Meleto per bagnare et cimare et nettare il detto panno bigio s. xj...
1.2 [Rif. alle lacrime:] lo stesso che asciugare (anche pron.).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 206.19: Abbi addunque nel pianto tuo modo e savere, e néttati la faccia de le lagrime, e vedi quel che tu fai.
[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 157.6, pag. 260: e poi ch' alquanto il bel viso e la testa / e gli occhi col lenzuol netto s'avea, / perch' era ancor di lagrime bagnato...
[3] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 12, pag. 80.17: Cantasi la seguensia con melodia suave e canto dolce, a significare che Iddio netterà ogna lagrima dagli occhi de' santi, e non vi sarà più pianto né lagrime né veruno dolore...
[1] F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.), Degli omori aquatili, cap. 29: Se lla infermità ti menasse per la lungha sanza liberare, è segnale che ll'animale è homoroso dentro, e però è di bisogno di netarlo del chorpo. || Boano-Bertoldi-Vitale Brovarone, p. 135.
[2] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 27], pag. 280.24: e -l cannello s'alluoghi sì che p(er) esso possi passare la sup(er)fluità dello intestino; et fatto questo, suavemente netta lo intestino delle brutture, co(n) spugna bene netta bagnata in acqua calda. || Corpus OVI.
[1] Vang. venez., XIV pm., Matt., cap. 8, pag. 29.24: «Mesèr, tu me pous mondar e sanar, se tu vous». [3] Et Iesù destendì la soa mane et lo thocà digando: «Io voglo che tu sis sanado e mondo». Et alora encontenente fo ello nethado e purifichado de la soa malatia.
1.4.1 [Med.] [Spesso in dittol. con mondare:] liberare da sostanze di scarto (una parte del corpo).
[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 1, pag. 138.30: Cruscha di grano sì è chalda e secha, e dona picciolo nodrimento e malvagio. Ma la colatura sua à virtude e propietade di nettare i menbri e le budella...
[2] F Almansore volg., XIV po.q. (fior.), l. III: E de l'acqua ancora sulvuris si fanno polte, le quali ànno tersione, cioè uno strupicciamento e lavamento per lo quale il polmone mondano e nettano. || Piro, Almansore, p. 172.
[3] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 5, cap. 49, vol. 2, pag. 201.20: e similmente le foglie per lo loro odore hanno virtù di confortare, e per la caldezza hanno virtù di dissolvere; e hanno virtù di mondificare e nettare, e di consumare per la virtù della lor secchezza, e hanno virtù risolutiva per la lor caldezza. || Corpus OVI.
[4] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 27, col. 2.11: R(ecipe) antimonio d. I, muschio s. I, fanne alcocol e poni due volte il dì insulla macula, e sì vi mescola tartaro biancho, sì fia più forte a rodere il seme della ischiarea, netta e monda l'occhio.
[5] F Cura degli occhi di Pietro Ispano volg., XIV (tosc.), cap. 8: Item la ruta col comino, mischiato con albume d'uovo, mirabilmente necta l'occhio del sangue. || Pietro Ispano, p. 60.
- [Med.] [Rif. alle piaghe].
[6] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 21, pag. 36.17: Alcuna altra femina, orribilmente lebrosa, racettata, e humilmente la lavoe; e forbendo e nectando le sue piaghe, la medicoe e nel lecto la riposoe.
[7] F Dini, Mascalcia, 1352-59 (fior.), cap. 37: Poi lava le piaghe chon ranno dove sia bollito un pocho di mele e sale, imperò che netta meglio. || Boano S. et al., p. 145.
[8] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 7], pag. 272.14: È utile questo unguento mirabilmente a nettare le ferite putrefacte et a p(ro)vocare buona carne. || Corpus OVI.
[9] Tristano Veneto, XIV, cap. 400, pag. 365.8: Et uno eli frari de là dentro, lo qual ben saveva de medesine, se intrometé a regardar le lor plage et sì le netà et medegà-li et ligà-li alo megio qu'elo savea como chului lo qual ben saveva de questo mestier...
1.5 Fig. Liberare dai vizi e purificare dal peccato (spesso in dittol. con purgare e purificare). Pron. Liberarsi di un vizio.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 9.40: quando noi diciamo adveniat regnum tuum, cioè a dire, bel padre piacciavi, che il Santo Spirito ci voglia alluminare, e nettaree purgare tanto, che noi siamo degni di Dio vedere...
[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 17.28, vol. 1, pag. 204: E l'altro, chi riprende / quello in altrui che da sé non rimove; / onde chi monir move / pensi nettar sua consciença in pria.
[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 4, pag. 35.20: quando il cuore è occupato da questo vento della vanagloria, malagevolmente se ne netta...
[4] Stat. sen., 1341/48, cap. 11, pag. 144.16: Inperciò che a Dio si vuole servire con pura et netta conscientia, ordeniamo che ciascheduno fratello sia tenuto di purificare et nettare la sua conscientia per intera confessione due volte el mese.
[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 98, pag. 318.35: Nettiamo solamente l'animo, e seguitiamo la natura, dalla quale colui, che si parte, diventa cupido, pauroso, e servo di fortuna.
[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 6, par. 7, pag. 183.8: elli cierto per sé tanto solamente lasscia i pecchati, però ch'elli netta l'anima di dentro tacciata, e della detta della morte etternale elli assolve...
[7] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 94, pag. 124.9: nui siamu non solamenti lavati ma netti et tutti in gratia et rinovati et ribatiçati in lu sangui di Yesu Cristu per devotioni di ferventi amuri...
[8] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 18, pag. 117.30: Signor mio, consolami e conforta, nettando e purificando l'anima.
1.5.1 Fig. Rimuovere ed emendare o far emendare (una colpa).
[1] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 27, pag. 200.29: Così adiviene del peccato, che brutta l'anima, che per la parola si purga e netta quello...
[2] F S. Greg. Magno volg., XIV (tosc.): Netti adunque le brutture della mala operazione colui, che apparecchia a Dio la casa della mente. || Barchi, Omelie di s. Greg., vol. II, p. 274.
[u.r. 03.06.2024; doc. parzialm. aggiorn.]