NETTEZZA s.f.

0.1 necteça, necteçça, nectiza, neteçça, netessa, neteza, netisia, netixa, netixia, netteça, nettecçe, nettessa, netteza, netteze, nettezza, nettezze, nictiza, nitiçça, nittiça.

0.2 Da netto.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Stat. catan., c. 1344.

0.7 1 Condizione di ordine e pulizia accurata. Anche fig. 1.1 [In contesto fig.:] evidenza chiara e nitida di una forma. 1.2 Cura del corpo e dell'aspetto fisico, accorgimento estetico. 2 Fig. Integrità morale manifesta anche negli atteggiamenti e nei costumi; purezza e onestà. 2.1 Distacco dalla corporeità e dal peccato. Estens. Castità, candore; santità.

0.8 Mariafrancesca Giuliani 16.01.2018.

1 Condizione di ordine e pulizia accurata. Anche fig.

[1] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 130, par. 1, vol. 2, pag. 496.26: Conciosiacosaché tra tutte le cose le qual se considerano a la salute e bellecça de la citade, la bellecça e le nettecçe de le vie più spesso s'attendano...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 60.8: e inviandosi con Cesere si divisono l'edificare in questo modo: che Albino prese a smaltare tutta la cittade, che fue uno nobile lavoro e bellezza e nettezza della cittade...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 23.32: al governo delle camere delle donne intente vogliamo che stieno e alla nettezza de' luoghi dove staremo.

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 113, pag. 229.9: Sí come essi ministri vogliono la nettezza del calice dove si fa questo sacrifizio, cosí richeggio Io la puritá e nettezza del cuore, dell' anima e della mente loro.

[5] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 22, vol. 5, pag. 78.9: [30] Lo innocente sarae salvato, e sarà salvato [nel]la nettezza delle sue mani.

1.1 [In contesto fig.:] evidenza chiara e nitida di una forma.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 143.28: Non può pervenire il ferro della mente a sottigliezza e nettezza, se non lo lima con la lima dell' altrui pravità...

1.2 Cura del corpo e dell'aspetto fisico, accorgimento estetico.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 25, vol. 3, pag. 301.10: Tullio disse: Tua nettezza dee essere, che ella non sia uggia per troppo ornamento, ma tanto che tu cacci le salvatiche negligenze e la campestre laidezza.

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 312.10: Noi siamo presi per nettezze: non sieno i capelli sanza adornamento di maestria, e le mani movendo danno e tolgono bellezza.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 69.3: Piacciano le net[t]eze e siano li corpi fuscati per lo campo e sia lo vestire convegnente e senza lordura.

[4] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 5, pag. 8.22: che nostro proponimento si è di vivere secondo natura, ma questo si è contra natura, come detto è di sopra, a dar pena al corpo, aver in odio nettezza, ed usare vivande non solamente lorde, ma crudeli...

2 Fig. Integrità morale manifesta anche negli atteggiamenti e nei costumi; purezza e onestà.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 115, pag. 58: Illoga ha ess grand pax, dolzor amor careza, / Confort e ris e requie, grand godhio, grand drueza, / Bontá e cortesia, splendor odor neteza...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 18, pag. 28.14: e [[scil. la stella Venere]] significa le mollie e le corone e lo loro uso, e significa nettezza e bellezza...

[3] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 36 [40].8, pag. 349: ma valenza, scïenza e onestate, / nettezza e veritate / continuo in ei soi trovar si dea...

[4] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.209, vol. 1, pag. 234: e·ffine ke vive in terra de qua giù, / tu regi la sua vita en gran necteça...

[5] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 11, pag. 503.32: e bene è grande differenzia al ver dire entra 'l bianco e 'l nero, ché 'l bianco significa nettezza e 'l nero significa lordura e invidia per coloro che si dànno al mondo tanto che per lo peccato affendono...

[6] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 23, pag. 31.10: Cesare era nomato per bontà e per doni che largamente donava, e Catone per nettezza e per interrito di vita.

[7] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 96.23: «O Petru, davanti Deo omnipotente la simplichitate bona cum honestate e nectiza de core è accepta, ca li sirvituri de Deu non se imbruschinanu de parole ociuse, pir la bona simplichitate ki è in loru...

[8] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 17.209, pag. 254: Fervente amor li da' di te, Iesù, / a chi canta el decto di tanta alteçça; / mentre che vive in terra quagiù, / tu regge la sua vita in gran neteçça...

[9] Gl Senisio, Declarus, 1348 (sic.), 179v, pag. 92.30: Mundicia cie... purificacio, nictiza.

[10] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 46, pag. 234.12: E erano ivi sei vaselli di pietra per nettezza de' Giudei, i quali ciascuno teneva due misure o tre.

[11] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 4.4.18, pag. 14: Qui' chi èn in penitentia o in stà de iustixia, / Dio ge conserve e guarde cum sanità e netisia.

[12] Libro segreto di Simone, 1349-80 (fior.), [1378], pag. 521.13: è di bisongnio a ffare chiaro la mia innocienzia e nettezza, e perché sempre chi di me rimane possa di mia propia mano avere a pieno informazione dell'effetto della verità.

[13] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 146, pag. 203.25: La prima per conquistari plui gratia et nittiça comu la roba ki diventa bianca per essiri missa spissu in bugata oi lisia, kì comu la bugata imbianca li panni, cusì la confessioni imbianca l'anima di l'omu.

2.1 Distacco dalla corporeità e dal peccato. Estens. Castità, candore; santità.

[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 17.13, pag. 125: l'alma servi en nettezza / senza carnal sozzore.

[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 43, pag. 64.10: Questo papagallo sì come elli non ae pare al mondo di netessa, così potemo cognoscere che 'l nostro singnore Jesu Christo non ebbe pare, né non dee avere, di neteçça, ch'elli nacque sença peccato e sença corruptione carnale...

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 87.31: Lo primo stato si è di quelli che sono interi di corpo, e hanno guardato il loro pulcellaggio [[...]] et in tale stato si dee l'uomo guardare castitade, cioè nettezza di cuore, e di corpo.

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 13, pag. 415.9: «Signiore, questa bianca cintura ci significa verginità e nettezza; che molto dee il cavaliere guardare a suo affare innanzi che egli pecchi villanamente di suo corpo».

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 13, vol. 2, pag. 245.21: La quarta cosa, che Cristo richiede nel suo servo, si è mondizia, e nettezza di castità.

[6] Stat. catan., c. 1344, cap. 8, pag. 37.25: Cum ço sia cosa ki lu serviciu di lu altaru si divi fari cum nictiza di cori e di corpu e cum devociuni, imperò non presumma lu sacristanu di tuccari alcuna cosa di lu altaru, ki inprimamenti non si lavi li manu...

[7] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la santa virginità , vol. 1, pag. 206.29: E q(ue)sto stao si è monto da loar p(er) la soa nobilitae e p(er) la soa netixa e belleza, p(er) che q(ue)sto stao chi, chi lo guarda, fa l'omo e la femena somegivi a li angelj de vita et(er)na...

[8] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 171, pag. 245.8: Adunca lu donu lu quali est contrariu a quilla lurdura, leva et stirpa di cori lu peccatu di la luxuria et seminachi puritati et nitiçça...

[9] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 2, 10-24, pag. 40.36: e la stola bianca, a significare che in loro è tutta nettessa da ogni peccato.

[10] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 7, pag. 56.4: Lo terzo-decimo è la nettessa del corpo: dèe lo corpo di chi vuole saglire al cielo essere puro e netto, puro per continensia, netto per pudecisia, si che in negli atti e nell'opre piaccia a Dio.

[u.r. 30.01.2022]