TEMPESTARE v.

0.1 tempesta, tempestà , tempestada, tempestado, tempestan, tempestando, tempestandolli, tempestano, tempestante, tempestanti,tempestao, tempestar, tempestarà , tempestare, tempestarei, tempestari, tempestasse, tempestata, tempestate, tempestati, tempestato, tempestatu, tempestava, tempestavalle, tempestavano, tempeste, tempesti, tempestiamo, tempesto, tempestoe, tempestorono, tempestu, tempieste, tempiestino, tenpesta, tenpestare, tenpestato, timpesta, ttenpestare.

0.2 Da tempesta.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.3.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Pucciandone Martelli (ed. Contini), XIII sm. (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Doc. imol., 1362-63; Tristano Veneto, XIV.

In testi mediani e merid.: Stat. castell., a. 1366; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 [Detto degli elementi naturali e degli agenti atmosferici:] essere in tempesta. Fig., rif. a una persona: agitarsi violentemente. 1.1 Fig. Assestare dei forti colpi, percuotere con violenza. 1.2 Fig. [Al pass.:] ricevere dei forti colpi, essere sbattuto qui e là, dibattersi, oscillare. 1.3 Fig. Fare una gran confusione, assumere atteggiamenti violenti. (anche sost.) 1.4 Fig. Provocare un forte turbamento interiore. 1.5 Essere tormentato nell'animo (anche pron.).

0.8 Sara Natale 06.03.2018.

1 [Detto degli elementi naturali e degli agenti atmosferici:] essere in tempesta. Fig., rif. a una persona: agitarsi violentemente.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz.tta 3.32, vol. 1, pag. 266: Gentil donna, pïetansa / inver' me, che so' ismarrito / e tempesto più che mare!

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 186.14: Chi dispregia la vita sicuro vederà il mare turbare, securo guarderà la faccia del cielo quando tempesta e saetta.

[3] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 3.24, pag. 458: poi vèn lo tempo torto, / tempesta e grande affano / li aduce la ventura; / allor si sforza molto / como possa campare, / che non perisca in mare: / così l'amor m'ha colto / e di bon loco tolto / e miso a tempestare.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 118, pag. 155: La lux k'illó resplende cuintar no se porria. / Illó no è trop caldo ni freg ni conturbanza, / No 'g floca ni 'g tempesta ni g'è desconsoranza / Ni nuvol ni cigera ni tema ni pesanza.

[5] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 11, pag. 157.20: tolga l' arena che gitta fuori il mare quando tempesta per venti, e con dolce acqua le mescoli, e lievemente colandola, al sole se ne fa sale.

[6] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 26.1, pag. 95: Quando lo mar tempesta, / per natura che gli ène, / de lo suo tempestare gitta l'onda...

[7] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 82.2, pag. 200: S' i' fosse foco, ardere' il mondo; / s' i' fosse vento, lo tempestarei; / s' i' fosse acqua, i' l'annegherei; / s' i' fosse Dio, mandereil'en profondo...

[8] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 36.42, pag. 222: Quando e' me trovo lì in mezo, / l'û me fa mar e l'altro pezo. / Chi no à fogo e roba assai / porreva bem aver li guai. / Se exo for con poco in testa, / en monto guise me tempesta...

[9] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 312.3: procello, llas, per tempestare.

[10] Tristano Veneto, XIV, cap. 202, pag. 179.11: Uno çorno adevene che lo tempo vene a cambiar e lo mar fo qualcossa tempestado...

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 175.2: In alcuno se move ventositate overo alcuno piccolo ventariello e pareli vedere che tutte le ventora tempiestino.

[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 52.28: Et ultra queste colonne no nc'èy loco possebele a ppassare, chà nce tornea e tempesta lo mare terruso e grande de Oceano...

- Sost.

[13] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 26.3, pag. 95: Quando lo mar tempesta, / per natura che gli ène, / de lo suo tempestare gitta l'onda...

[14] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 3.72, pag. 50: Infra lo mare, / al tempestare / son per amare: - così mi tengno a morte...

[15] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), V.17, pag. 387: Cosí ciascuna pena in me s'agroppa / quando m'apressa piú nel mortal corso / costei, che m'ha trascorso / da' vaghi porti e dal benigno mare / dove non è rimedio al tempestare.

1.1 Fig. Assestare dei forti colpi, percuotere con violenza.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 32, pag. 164.23: egli vide diverse pene e tormenti. [[...]] Videvi uno, ch'avea nome el Ix[iòn], che fece un grande forfatto, e avea il capo apiccato a una ruota, la quale, volgendo continuamente, gli tempestava il capo...

[2] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 8.70, pag. 73: Sento li colpi - di ciascuna canna, / e d'ogne spanna - che 'l viso tempesta.

[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 5.3877, pag. 354: Sicché invano, dico, non si suona / Ogni campana tempestando allotta...

[4] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 231, pag. 32: An' lo baronne del bel Pinarolo / quando cum ghelfo, quando ghibelino, / ha tempestato forte lo so brolo.

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 20, pag. 40.23: questo sarà mia gloria, traendoti di questa fortuna, dove tu tempesti sanza speranza d'uscirne.

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 52, pag. 112.5: Noi tempestiamo tra diverse oppinioni, non volendo neuna cosa liberamente, né continuamente.

[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 65.22: piglyao forza Iasone e con grande ardire stese la mano et abrancao le corne de li buoy, che yà erano non boco sbavottute e, tanto le menando e tempestando da chà e da llà...

[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 21, S. Antonio, vol. 1, pag. 211.14: "Io viddi, ciò disse, l'altare di Dio intorniato da moltitudine di giumenti, i quali con li calci ogni cosa tempestavano"...

[9] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 160, pag. 388.5: Il qual mulo sentendosi bezzicare quel luogo, di che più sono schifi, come ciascuno puote immaginare, cominciò a trarre e a tempestare sì diversamente, che dando tra le caviglie e tra' castroni, tutti facendoli cadere, con questi calci diede tra' deschi de' tavernai.

1.2 Fig. [Al pass.:] ricevere dei forti colpi, essere sbattuto qui e là, dibattersi, oscillare.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 13, pag. 164.28: Chi ssono, carissimi miei, più orrati ch'e' buoni e sapienti religiosi? Che tal è nel seculo serea non-conosciuto, orrato e gradito è da Baroni; che fora affannato e tribulato e tenpestato nel mondo da tutte parte, posa e gaude in Dio pacieficato.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 124.1: se quella moltitudine di pastori e di gente ragunaticcia, salvatica e fiera, [[...]] avesse avuta libertade, [o almeno le impunità]; e non fosse stata costretta per paura de' re, e fosse stata tempestata e attizzata per li tribuni...

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 412.3: Adunque nel dubio caso la loro salute tempestata, subietta questa salute in uno medesimo tempo era a uomini vincitori et a uomini adirati.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 19, vol. 1, pag. 297.12: Papa Gregorio veggendo la Chiesa di Dio così tempestata da Federigo imperadore, ordinò di fare a Roma concilio generale...

[5] Doc. imol., 1362-63, pag. 337.23: la chastelada perchè fo tempestada e male lavorada montò L. XLI, s. XIIII.

1.3 Fig. Fare una gran confusione, assumere atteggiamenti violenti (anche sost.).

[1] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 47, vol. 1, pag. 83.17: Per queste e per altre parole la disleale femina pugneva e attizzava il marito, e non finava del tempestare.

[2] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 20, pag. 93.3: Lu Conti mandau per tutti li soy cavaleri sichiliani, [[...]], li quali eranu dispartuti di Sichilia in diversi parti: in serviciu di lu Conti chi illi lassassiru omni cosa et venissiru a tempestari a Iachi.

[3] Stat. castell., a. 1366, pag. 126.34: Che niuno dela co(m)pania debbia gridare nè tempestare.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 61.11: Intre questo, multo geva Medea per la camera tempestando, e yà per amore grandissemo trangussava...

1.4 Fig. Provocare un forte turbamento interiore.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 27, cap. 2, par. 5, pag. 425.10: O grandezza, croce de' tuoi disideratori, come tutti li tormenti e a tutti piaci! niuna cosa più duramente affligge, e niuna più molestamente tempesta, e appo i miseri mortali niuna cosa è più solenne che i rangoli suoi.

[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 33, pag. 116.27: le monache dixeru allu abbate comu lu malvasu spiritu omne nocte tempestava a killu garzune, e comu le monache non lu putianu sufferire plu...

[3] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 26, pag. 116.6: E così si mostra perchè oggi le demonia non ci hanno quella signoria che avere solevano di entrare negli uomini, e tempestare così duramente come solevano.

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 348.3: le quali ricchezze non solamente [non] quietano l'animo, ma quante più sono, cotante più il tempestano.

[5] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 104.8: «Che serrà chesto, o madompna, che te tanto tempieste de doluri continuamente e non nde dibi iamay reposare ? Chi serrà quillo chi per lo continuo poterrà audire chysti tuoy tribuli et adollorate vucy, concessa de cosa che nuocte e iuorno non fay altro che plangere?

1.5 Essere tormentato nell'animo (anche pron.).

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 17.61, pag. 226: «Hoi tu, meo core, / perché non ti more? / Rispondi, che fai? / perché [...] doli - così?» / «Non ti rispondo, / ma ben ti confondo / se tosto non vai / là ove voli - con mi: / la fresca cera / tempesta e dispera; / in pensiero m'ài / miso e 'n cordoglio - per ti».

[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), canz. 1.23, pag. 38: Amor che m'ài e tenemi im presgione, / ed à'-mi di tal catena legato / cad io per me nom posso essere atato: / tant'aggio, iloco, mia vita dolgliosa! / E lo mio cor tempesta ongne stagione, / in sì fera fortuna è äportato!

[3] Pucciandone Martelli (ed. Contini), XIII sm. (pis.), 8, pag. 336: Sensa pietà, mia don[n]a, siete sire: / penser ho di partire / me' cor e mente da tale follia, / ché solo v'ingegnate me schernire; / tempestar e languire / e tormentar mi faite nott' e dia...

[4] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 17, pag. 428.15: Perchè, nostro Signiore, lo vostro animo tanto si tempesta?

- Sost..

[5] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 8.68, pag. 73: dolcie figliuolo, - poi ti lasso morto, / in grave porto - giunta è Maria, / ché pieno fia - lo nome del mare, / tal tempestare - oggi 'l mio cor sente!

[6] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 52, pag. 112.12: Questo fa la nostra follia, la quale non ci lascia essere fermi, né constanti [[...]] Neun uomo è tanto possente, che si possa dirizare per se medesimo. E' conviene, ch'alcuno ci porga la mano, e traggaci fuori di questo tempestare.