0.1 label, labele, labil, labile, labili, labille.
0.2 Lat. tardo labilis (DELI 2 s.v. labile).
0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.).
In testi sett.: Doc. venez., 1318 (2).
In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Che non è stabile (nel tempo o nello spazio; anche fig.). 1.1 [Detto specif. della memoria o dei ricordi:] che dura poco, fugace.
0.8 Elisa Guadagnini 08.06.2016.
1 Che non è stabile (nel tempo o nello spazio; anche fig.).
[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 29.5, pag. 49: La vita nostra, che è labele e vana, / cum pene e afliçïon fera e noiosa, / trascorre al fin...
[2] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), Prologo 2, pag. 5.21: lo mio infelice animo [[...]] si ricorda quale alcuna fiata fu nello stato monastico; come tutte le cose labili gli stavano sotto li piedi, come a tutte le cose volubili soprastava, come nulle cose se non celestiali pensare soleva...
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 1, vol. 1, pag. 157.13: E quista aminticanza, la quali li Athenisi la chamanu anestia, riturnau lu scurrenti et labili statu di la citati a lu primu statu so. || Cfr. Val. Max., IV, 1, ext. 4: «concussum et labentem ciuitatis statum in pristinum habitum reuocauit».
[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 95.28: e questi sono li prelati, i predicatori e' sacerdoti, nella cui custodia sono commesse l' anime labili di qualunque sotto il governo a ciascuno ordinato dimora...
[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (ii), par. 53, pag. 276.24: e così sono flusse e labili come è l'acqua, la quale è in corso continuo: niuno fermo stato hanno...
[6] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 174, pag. 253.1: l'omu non divi teniri per grandi li cosi labili et transitorii li quali Deu duna cusì a li malvasi comu a li boni...
[7] Leggenda s. Galgano, XIV (tosc.), pag. 103.22: le cose terrene [[...]] sono in perpetua fluxione e movimento e senza nessuna stabilità e in tutto labili e transitorie.
[8] f Consolazione a Marcia, XIV/XV (fior.), pag. 12v.7: Che cosa è huomo? [[...]] tessuto insieme di parti deboli et labili... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Sen., Cons. Mar., 11, 3: «...ex infirmis fluidisque contextum...».
1.1 [Detto specif. della memoria o dei ricordi:] che dura poco, fugace.
[1] Gl Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 26, pag. 170.4: ave(n)gna che p(er) li savi si dica ke «la memoria deli benifici sia labille, ciò è ke tosto si fugge (e) si perde...
[2] Doc. venez., 1318 (2), pag. 161.20: la memoria deli homini sì è label...
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.12, vol. 3, pag. 328: tutte quelle vive luci, / vie più lucendo, cominciaron canti / da mia memoria labili e caduci.
[4] Gl Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 5, pag. 666.5: la nostra memoria è molto labile, cioè scorrevole, e non si ricorda de' peccati...
[5] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 452.4: da mia memoria labili, cioè discorrevoli e non appiccantisi...
[6] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 10 [Fazio?].10, pag. 25: la memoria è labil, sì che poco / tien ferme in sé le cose inmaginate...
[7] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 20, 1-15, pag. 563.12: labili e caduci: imperò che nolli ò potuto ritenere nella mente.