MISERÀBILE agg./s.m.

0.1 miserabel, miserabele, miseraber, miserabil, miserabile, miserabili, miserabilli, miserabole, miseraboli, mizerabile; f: misarabili.

0.2 Lat. miserabilis (DELI 2 s.v. miserabile).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1295.

In testi sett.: Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. bologn., 1366.

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343.

0.7 1 Che deve essere commiserato, tale da ispirare pena e pietà. Estens. Di scarso valore; meschino o squallido. 2 [Rif. a una persona:] che versa in condizioni di indigenza, desolazione o cattiva fortuna; che non è in condizione di vivere dignitosamente o in sicurezza. 2.1 Sost. Persona degna di pietà, o anche di disprezzo e disgusto, per le condizioni di indigenza o di degrado in cui vive.

0.8 Elisa Guadagnini 08.06.2016.

1 Che deve essere commiserato, tale da ispirare pena e pietà. Estens. Di scarso valore; meschino o squallido.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 45, pag. 146.16: O miserabile condizione de la mendicità, che, s' ella domanda, ella ène confusa di vergognia...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 38, pag. 224.16: miserabile conditione di colui ke mendica, ke se chiede di vergo(n)gna si confonde...

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 44: o miserabile co(n)dissio(n)e da me(n)dicare, che se dima(n)da di vergo(n)gna si co(n)fonde...

[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 12, pag. 230.18: il quale fuoco [[...]] fece grandissimo e miserabile abbattimento d' uomeni e di case. || Cfr. Orosio, Hist., IV, 11, 8: «miserabilem stragem fecit».

[5] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 240.11: In quel anno, in Toschana de Ytalia Florentini e Luchesi miserabile aiugnimento ave...

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 89.21, pag. 423: Questa vita miserabel, / finitiva, no durabel, / n'è pur prestâ da lo Segnor / per far tae ovre e lavor / chi sea utel e adorno...

[7] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 745.15: Poi ch'egli ebbe pianto queste cose, comanda che 'l miserabile corpo gli fosse levato dinanzi...

[8] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 2, pag. 611.24: Or pensa, dolente e miserabile anima, pensa bene, se tu hai veruna virtù.

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 16.13: Marcu Attiliu [[...]] de bellissimu vinchituri qu' era statu, fu factu cativu per aguayti di Hasdrubal et de Xantippu lacedemoniu, duca de Hasdrubal, et fu menatu a miserabili cativitati.

[10] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 43, pag. 76.22: E poi ch' Enea con gran pianto ebbe detto le soprascritte parole, comandò che 'l miserabile corpo di Pallante fusse levato di terra...

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 98.9: subbitamente delle selve, nuova forma d'uomo isconosciuto, laidito di somma magrezza, e miserabile di guarnimento viene verso noi...

[12] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 3, par. 6, pag. 81.6: Ma con tutto il mio argomentare mai non mi pote' dell' animo cacciare la miserabile gelosia, entratavi per giunta degli altri miei danni.

[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 4, cap. 10, pag. 232.3: e adevem per miseraber [modo] che la corpa nostra, la qua da lo fragello se devea purgà', sì crexe...

[14] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 3, pag. 53, col. 1.33: O anima miserabile, quando a similitudine del cielo diventerai chiara e netta e adornata di stelle di diverse virtudi?

[15] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 25, pag. 217.16: Non ancora, commo vuy avite dicto, quillo Hector fortissimo, lo quale in forza de soa persone non trovao iammay paro, finio la soa miserabele vita in questa vattaglya?

[16] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 218.20: Ahimé! che grande descaso al nobilissimo prencepe vende, che nel dicto fiumicello fo affocato et morto, avenga che tucto questo li soi miseri fati lo aveano predestinato che questa miserabile morte facesse.

2 [Rif. a una persona:] che versa in condizioni di indigenza, desolazione o cattiva fortuna; che non è in condizione di vivere dignitosamente o in sicurezza.

[1] Stat. sen., 1295, cap. 43, pag. 33.21: Anco, che ciascuna semmana in perpetuo [[...]] si dia [[...]] dodici staia di pane cotto a quelle pòvare persone miserabili bisognose e vergognose...

[2] Stat. fior., c. 1324, cap. 94, pag. 124.29: e conservare e mantenere in libertade il Populo di Firenze e difendere le persone miserabili e impotenti dalle 'ngiurie de' grandi e potenti...

[3] Stat. pis., 1330 (2), cap. 55, pag. 492.11: Li quai frati [[...]] abbiano et avere debbiano, per nomi et per sopranomi, tutti li 'ncarcerati [[...]] et di loro discernere infino in diece [[...]] li quali parranno loro più miserabili et più poveri...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 45.19: et meraviglaimi multu di la infinita genti di li homini et di li fimini et di garzuni ki eranu congregati aspictandumi in killa valli, et di lu miserabili populu, lu quali era apparichatu vulirimi sicutari oy per mari oy per terra in qual parti vulissi andari.

[5] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 7, par. 1, vol. 1, pag. 38.11: giuramo [[...]] a tucto podere salvare [[...]] le vedove, gl'orfane e i pupilgle e le miserabele persone...

[6] Stat. palerm., 1343, cap. 2, pag. 10.7: Et si per avintura fussi alcunu di li nostri frati cussì miserabili ki non si putissi campari, sia suvinutu misiricurdiusamenti di li dinari di la cassecta di li poviri...

[7] Doc. bologn., 1366, pag. 86.21: Per l'anima mia lasso libr. cento como parerà a li diti comisarii, no diando nè a frati, nè a preti, a miserabilli persone, e che neguno no abia più che da soldi uno infino in soldi vinti bolognini.

- [Rif. spec. all'aspetto fisico:] in condizioni di desolazione e trasandatezza, o di grave deterioramento.

[8] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. I, pag. 501.27: Ponemo che tu usi del to vodo; si' ampo' miserabele, açò che chi te vega possa dir: - Tu ami! -...

[9] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 737-38], pag. 52r.11: el ponemo che l'omo habia tucto el so desiderio a compimento, ampo' ello se dé mostrar miserabele et smarrido et stimulado, sì como ello non avesse algun piaser, açò che quello ch'el vederà diga e possa dir: costui è ben enamorado et ha assai stimolo et assai malaventura etcet.. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[10] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 9, pag. 69.24: Veggomi più vile che li arbari e che l'erbe, però ch'elle producano fiori, frutti e fronde, e io, mizzera e mizerabile, lendini e abominabili vermi.

- [Rif. spec. all'aspetto morale:] caratterizzato da bassezza d'animo o di comportamenti, meschino o indegno.

[11] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 342.7: Tu di' che se' rico, e arichito, e che tu hai ciò che ti bisogna, e non sai che tu se' misero e miserabile e povero e cieco e ignudo.

[12] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 7, pag. 37.2: io, poniamo che indegna misera miserabile sia, già v' ò ricevuto e ricevo con affettoso amore...

- [Rif. spec. all'aspetto psicologico:] afflitto, infelice.

[13] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 1, pag. 5.25: non sento la guerra e li affanni li quali curro per lo paese, li quali per la moita tribulazione siento tristi e miserabili non solamente chi li pate, ma chi li ascoita.

2.1 Sost. Persona degna di pietà, o anche di disprezzo e disgusto, per le condizioni di indigenza o di degrado in cui vive.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. VII, cap. 33, pag. 126r.18: Ma que' sonno da iudicare veri miseri et misarabili, i quali contaminandosi di tucti i peccati et di tucte le soçure, non solamente non si mostra i· lloro alcun segno visibile che 'l diavolo sia intrato i· lloro, ma e' non è dato a lloro alcuna tentatione che si confaccia all'opere loro, né veruna battitura di correctione. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[2] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 170, pag. 14: Non ò bisongno mo di poverelli / de vedovecte nè de miserabili, / poi che chonven prorunpere ai flagielli.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 148, pag. 343.8: E tutti a una voce gli posono tanta prestanza, quanta si porrebbe a uno miserabile, o poca più.