MISERÉVOLE agg.

0.1 miserevile, miserevili, miserevole, miserevoli, mizerevile.

0.2 Lat. miserabilis (Nocentini s.v. miserevole).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Stat. sen., c. 1331; Simintendi, a. 1333 (prat.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

0.7 1 [Con senso pass.:] che deve essere commiserato, tale da ispirare pena e pietà. Estens. Di scarso valore; meschino o squallido. 2 [Rif. a una persona:] che versa in condizioni di indigenza, desolazione o cattiva fortuna; che non è in condizione di vivere dignitosamente o in sicurezza.

0.8 Elisa Guadagnini 08.06.2016.

1 [Con senso pass.:] che deve essere commiserato, tale da ispirare pena e pietà. Estens. Di scarso valore; meschino o squallido.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 10: P(er) la necessità viene h(om)o a me(n)dicare; o mizerevile co(n)dissione di me(n)dicare...

[2] f Cassiano volg. (A, ed. Bini), XIII ex. (tosc.), Collaz. I, cap. 20, pag. 15.3: la quale opera non procedendo da legittima moneta de' Ss. Padri sotto pelle di virtù mena ai vizi [[...]], ne trarrà a miserevole fine. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 218.12: et andossene ad Agrigento, terra gravata da miserevole servitudine di tiranno...

2 [Rif. a una persona:] che versa in condizioni di indigenza, desolazione o cattiva fortuna; che non è in condizione di vivere dignitosamente o in sicurezza.

[1] Stat. sen., c. 1331, cap. 3, pag. 6.19: e le possessioni e beni e rendite de la detta Casa siano e convertire si debbano in uso de' pòvari e bisognosi, e de le miserevili persone.

- [Rif. spec. all'aspetto fisico:] in condizioni di desolazione e trasandatezza, o di grave deterioramento.

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 77.1: Le notte vegghiate sottigliano li corpi dei giovani, e li pensieri e lo dolor che sia per grande amore. Acciò che tu abbi quel che vuoi, sii miserevile, acciò che chi ti ve' possa dire: - Tu ami! -...

[3] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 431.3: e le veg[g]hiate notti asot[t]igliano i corpi de' giovani e la cura ch' esce per lo grande amore. E acciò che ttu n' abbia tuo intendimento, sarai miserevole, acciò che quelli che tti veg[g]ono possano dire che ttu ami.

[4] Gl Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), chiosa 202, pag. 580.3: [sii miserevile] Cioè che pai degno di misericordia magro.

- [Specif.:] afflitto, infelice.

[5] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 6, pag. 308.34: O ischiatta romana! troppo parresti potente alli dii di sopra, se costui fosse vivuto: o miserevole fanciullo! se tu romperai li aspri fati, tu un altro Marcello sarai. || Cfr. Verg., Aen., VI, 882: «heu, miserande puer».

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 69.7: Lo miserevole padre già avea nascosto lo volto coperto per lo infermo pianto...