0.1 tractabele, tractabile, trattabil, trattabile, trattabili.
0.2 Lat. tractabilis (DELI 2 s.v. trattare).
0.3 Albertano volg., 1275 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Albertano volg., 1275 (fior.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).
In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.5 Locuz. e fras. non trattabile 1.
0.7 1 Che può essere trattato, gestito, modificato (da qsa o qno); atto a subire l'azione o l'influsso (di qsa o qno). 1.1 [Detto di una materia solida:] malleabile. 1.2 [Detto di una persona, come qualità pos.:] che ha un atteggiamento cordiale e disponibile, affabile. 1.3 [Specif.:] che può essere toccato o manipolato.
0.8 Elisa Guadagnini 08.06.2016.
1 Che può essere trattato, gestito, modificato (da qsa o qno); atto a subire l'azione o l'influsso (di qsa o qno).
[1] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 25, pag. 167.5: L'animo no(n) soffere(n)te nè ancora tractabile p(er) arte rifiuta e à inn odio le parole dell'a(n)monitore. || Cfr. Ov., Rem. am., 123: «Impatiens animus nec adhuc tractabilis artem».
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 21, pag. 265.8: sono alcuni che sono sì trattabili, che solamente per parole, quando l'uomo il biasma, sì s'ammendano e si rimangono di mal fare.
[3] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Collaz. I, cap. 23, pag. 23r.8: Non è unque molto duro ma tractabile et aconcio fornimento... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed. Cfr. Cass., Coll., I, 23:«non nimie durum, sed tractabile aptumque fulmentum».
[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 549.5: Onde non solamente uomini dolci e trattabili, ma duri e aspri come prieta condusse con li suoi sermoni...
- Locuz. agg. Non trattabile.
[5] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 143.25: L' animo non patiente e non trattabile per arte rifiuta e ha in odio le paraule di chi l' amonisce. || Traduce lo stesso passo lat. di 1 [1].
1.1 [Detto di una materia solida:] malleabile.
[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 47.12: oro [[...]] come più è nel fuoco, più è puro, e chiaro, e lucente, e trattabile...
[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 17, pag. 263.17: Il fuoco ne dà la luce la notte, e fa ogni cosa dura trattabile e le liquide fa dure...
[3] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 13.8, pag. 166: forse ch'ancor piatà troveria modo / di fare il petto adamantino e sodo, / trattabil, d'esta donna, in mio favore.
[4] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 100.32: ove le terre lavoratìe sien dolci e trattabili... || Corpus OVI.
1.2 [Detto di una persona, come qualità pos.:] che ha un atteggiamento cordiale e disponibile, affabile.
[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 520.4: Iason, uomo forte e savio e giovane molto bello, largo, affabile, trattabile, pietoso e d' ogni costume ornato.
[2] Gl f Zanobi da Strada, Moralia S. Greg., a. 1361 (tosc.), L. XIII, pag. 522.23: io voglio che noi ci imaginiamo e pognamo davanti agli occhi della mente nostra due rei uomini, li qual siano dentro dalla santa Ecclesia, e l'uno di costoro sia potente e duro, e l'altro sia suddito e trattabile, overo benigno. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 77.23: E savio e trattabile e soave a tutti si dee dimostrare, avegna dio che molti si credano alle femmine piacere per dire parole sconce e matte, e per mostrarsi alle genti matti nelli atti loro.
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 111.36: Palamides [[...]] fo [[...]] affabele, tractabele, cortese e liberale a fare duoni.
1.3 [Specif.:] che può essere toccato o manipolato.
[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XIV, cap. 5, vol. 5, pag. 179.24: li Manichei [[...]] tutti li elementi, delli quali è composto questo mondo visibile e trattabile, e tutte le loro qualità attribuiscano a Dio artefice. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.
[2] f Maestro Bartolomeo, Chirurgia di Ruggero da Parma volg., XIV (tosc.), [L. 3, cap. 9], pag. 272.31: Vegnono alcuna volta pustule nella ferita, alcuna volta bianche, e -l luogo sarà temperato et bene tractabile, et questo è buono segno nela ferita; alcuna volta sopravegnono pustule nere nela ferita, e -l luogo è duro e teso et male tractabile, et è mal segno nela ferita. || Corpus OVI.