LARISSÈO agg./s.m.

0.1 larissei, larisseio, larisseo.

0.2 Lat. Larissaeus.

0.3 Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?).

0.5 Nota larisseio.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che proviene dalla città di Larissa, in Tessaglia. 1.1 Estens. Che proviene dalla Grecia.

0.8 Matteo Luti 27.12.2020.

1 Che proviene dalla città di Larissa, in Tessaglia.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 227.12: Per cotali insidie e per l'arte del periuro Sinone, questa cosa è creduta e semo presi per le malizie e costretti per le lagrime sue. Noi, dico, i quali né Aiace né '· larisseio Acchille non diece anni domaro, non mille navi. || Cfr. Verg. Aen., 2, 195: «neque Tydides nec Larisaeus Achilles».

1.1 Estens. Che proviene dalla Grecia.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 9.2, pag. 447: E come poria io mai sofferire / vedere il sangue larisseo versare / e l' un pe' colpi dell' altro morire / come al seme di Cadmo piacque fare?

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 8, ott. 75.7, pag. 522: incontro a loro il larisseo / uscì, con molti armati, Dodoneo.

1.1.1 Sost.

[1] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 7, 9.2, pag. 447.4: Larissa è una città di Tesaglia, dalla quale i Greci sono, secondo l'usanza poetica che dalla parte spesso nominano il tutto, chiamati Larissei.