OBLITO agg.

0.1 oblita, oblito.

0.2 Lat. oblitus; non si esclude una derivazione da oblire.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.7 1 Non ritenuto nella memoria. 2 Che non ha più considerazione o memoria di qsa.

0.8 Speranza Cerullo 09.06.2020.

1 Non ritenuto nella memoria.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.50, vol. 3, pag. 380: Io era come quei che si risente / di visïone oblita e che s'ingegna / indarno di ridurlasi a la mente...

[2] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/94 (pis.>fior.), c. 23, 40-54, pag. 634.2: Di vision oblita; cioè dimenticata...

2 Che non ha più considerazione o memoria di qsa.

[1] Poes. an. tosc. or., XIV, [82].16, pag. 84: da l'amor Iesù sone abandanata / c'oblito quasi par de la mi' cura...

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 36, pag. 305.12: lo re Menelao venne a Thesalya incontenente, ube quasy oblito de lo honore suo se levao incontra Andromacha per occiderela.