OBLIVIONE s.f.

0.1 obblivione, oblione, obliviom, oblivion, oblivione, oblivioni, obrivione.

0.2 Lat. oblivio, oblivionem (DEI s.v. oblivione).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Serapiomvolg., p. 1390 (padov.).

0.5 Nota oblione.

Locuz. e fras. avere in oblivione 1, 1.1; correre in oblivione 1.2.3; essere in oblivione 1, 1.2.3; lasciare in oblivione 1.2.1; mettere in oblivione 1.2.1; porre in oblivione 1; venire in oblivione 1.2.2.

0.7 1 Perdita di un ricordo o della memoria; lo stesso che dimenticanza (anche in contesto fig.). 1.1 [Con valenza morale:] colpevole omissione o trascuratezza. 1.2 Perdita di attenzione o considerazione verso qno o qsa. 2 Condizione, di natura psicologica o patologica, di confusione mentale, di profondo smarrimento.

0.8 Speranza Cerullo 09.06.2020.

1 Perdita di un ricordo o della memoria; lo stesso che dimenticanza (anche in contesto fig.).

[1] Gl Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 1, pag. 35.18: In del secondo modo [[il diavolo]] tenta inducendo oblivione, cioè dimenticansa, in dell'omo.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 6, pag. 339.20: L'anime alle quali si debbono altri corpi per fato bevono all'onda del fiume di Lethe securi beveraggi e longhe oblivioni.

[3] Gl <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 33, 82-99, pag. 742, col. 1.13: Or dixe l'A. per mostrar come gli è impossibele a dir soa visione, che 'un punto' ch'è delle 60 parti l'una d'un'ora, li è de maor oblivione, çoè desmentegança...

[4] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 29, pag. 337.13: L' animo ha in orrore di raccontare quello che gli uomini abbiano creduto, quello che essi abbian preparato. Tolga via ogni cosa la vana oblivione, s' ella può...

[5] Gl f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 4, cap. 1, pag. 122.17: Per l'ombra della morte si dee intendere la nostra oblivione, overo dimenticanza, però che sì come la morte uccide la vita, così la oblivione spegne la memoria. || Corpus OVI.

[6] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Temporis, 102, pag. 269: In questi humani, a dir proprio, ligustri, / Di cieca oblivion che 'scuri abissi!

[7] Gl f Bonsignori, Metam. Ovid., 1375/77 (castell.>tosc.), Esordio, cap. 2, pag. 33.7: Di quisti Acaront, Cociton, Flegetont e Stige, Lucrezio assai ne dice, el quale disse che 'l fiume Letem è interpetrato "oblivione"; e ciò è tanto a dire quanto che "errore dell'anima, che se dismentica de le cose del paradiso"... || Corpus OVI.

- Locuz. verb. Avere in oblivione qsa: dimenticare completamente.

[8] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 28, 22-33, pag. 587, col. 2.9: 'chi vole accedere al regno de vita eterna, convene avere in oblivione omne vizioso peccado e atto'.

- Porre in oblivione qsa a qno: far dimenticare.

[9] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 33, 91-102, pag. 732, col. 1.3: Qui seguendo 'l Poema vole mostrare l'overazione ch'i fe' l'acqua del fiume de Lete, la qual i avea posto in oblivione tuto lo viver so e 'l descunço.

- Locuz. verb. Essere in oblivione: avere perduto la memoria (rif. alla purificazione dell'anima nel Purgatorio).

[10] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 33, 91-102, pag. 732, col. 1.8: quando l'omo per la ditta acqua è in oblivione, ell'è notorio che in prima li fo viziado.

1.1 [Con valenza morale:] colpevole omissione o trascuratezza.

[1] Gl Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 66, Tentazione di abbandonare la cella, pag. 1049.5: [2] Dicevano li santi pradi che tre sono le cose, per le quali lo nimico ci prende forza addosso e vanno inanzi ad ogni peccato, cioè oblivione, negligentia e concupicentia. [3] L'obblivione, cioè dimenticarsi, genera negligentia...

- Locuz. verb. Avere in oblivione: trascurare colpevolmente.

[2] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 1, cap. 1, pag. 232.6: E non tanto sé e 'l prossimo si mette in oblio, ma ancora la memoria del giudicio di Dio si scalpita e hassi in obblivione, perdendo ogni debita considerazione e rispetto...

1.2 Perdita di attenzione o considerazione verso qno o qsa.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 14, pag. 352.4: Se la oblivione delli bassi antecessori è cagione di nobilitade, e là ovunque bassezza d'antecessori mai non fu, non può essere la oblivione di quelli, con ciò sia cosa che la oblivione sia corruzione di memoria...

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la oblivione, vol. 1, pag. 94.15: De la oblivione. Apresso negligencia si vem obliança, p(er)zò che, chi no è corente, spessa fia sì s'adementega.

1.2.1 Locuz. verb. Lasciare, mettere, porre in oblivione: trascurare, omettere (qsa).

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 106, vol. 1, pag. 459.26: La fede utile sopra l'altre cose, e gran susidio a' bisogni della republica, ci dà matera di non lasciare inn oblivione quello che séguita.

[2] Poes. an. tosc. or., XIV, [82].160, pag. 87: In me medessma 'lqua[n]ta pietade / conmovemi cotal promissione / et rendemi sì gran suavitade, / che 'l corpo mio metto 'n n'oblione / [[...]] / et solo la vitione del mi' diletto...

[3] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Esd 7, vol. 4, pag. 451.20: [5] [[...]] hanne apparuto di farne alcuna considerazione e non lasciare questo in oblivione, [6] ma notificarlo a te, signor re...

[4] Bibbia (08), XIV-XV (tosc.), 2 Mc 2, vol. 8, pag. 555.16: [23] e ricuperorono lo tempio in tutto il mondo famosissimo, e la città liberorono, e le leggi che erano ispente e poste in oblivione ricuperorono...

1.2.2 Locuz. verb. Venire in oblivione di qno: non curarsi, disinteressarsi di qno.

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1333 (pis.), cap. 1, pag. 5.6: venendo l' uomo in oblivione di Dio, l' affetto si sparse all' amore della vilissima creatura...

1.2.3 Locuz. verb. Essere, correre in oblivione: mancare, essere privato di considerazione o ricordo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 14, pag. 350.13: E se l'aversario pertinacemente si difendesse, dicendo che bene vogliono questa transmutazione potersi fare quando lo basso stato delli antecessori corre in oblivione, avegna che 'l testo ciò non curi, degno è che la chiosa a ciò risponda.

[2] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 20, 79-84, pag. 411, col. 1.12: 'tu ha' sí tratto a ti li mei descendenti, che l'essere loro gli è in oblivione e in desmentegança, e no curano più di soa carne'.

2 Condizione, di natura psicologica o patologica, di confusione mentale, di profondo smarrimento.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 20, pag. 425.19: E çoa a quilli ch'è subetici, çoè che ha sompno profondo, conçonto cum fievra e oblivion, quando el fi onto el cavo de quilli cum questo castorno e ullio roxò.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 9, 49-54, pag. 257.7: vince Medusa: cioè oblivione che è una spezie di terrore, perché Medusa è una delle tre sorelle che si chiamarono Gorgones; cioè terrori.

[3] Contemptu mundi (III), XIV sm. (tosc.), cap. 19, pag. 214.19: Quivi sarà pianto e strida di denti, [[...]] angustia e tristizia, oblivione e confusione, torture e punture...