0.1 ofertorio, offertorio.
0.2 Lat. tardo offertorium (DELI 2 s.v. offrire).
0.3 Diatessaron, a. 1373 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Diatessaron, a. 1373 (fior.); Simone da Cascina, 1391/92 (pis.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 [Relig.] Atto rituale con il quale vengono presentati e destinati a Dio beni di diversa natura. 1.1 [Relig.] Nella liturgia cattolica, la parte della Messa nella quale i fedeli presentano all'altare i doni offerti a Dio. 2 [Relig.] [Mus.] Nella liturgia cattolica, canto in forma di antifona eseguito per accompagnare l'offerta dei doni all'altare.
0.8 Speranza Cerullo 09.06.2020.
1 [Relig.] Atto rituale con il quale vengono presentati e destinati a Dio beni di diversa natura.
[1] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 119, pag. 294.7: tutti costoro misero nell' ofertorio di Dio di quello che abondava loro...
[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 25.199, pag. 175: Veramente ve dico, amici cari, / che a questa vedovetta poverella / questi che è richi ponto n'è no pari, / ché più ne l'offertorio ripuoxe ella / ch'a questi i qual la gran substa(n)tia habu(n)da...
1.1 [Relig.] Nella liturgia cattolica, la parte della Messa nella quale i fedeli presentano all'altare i doni offerti a Dio.
[1] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 20, pag. 126.15: a Dio li doni si denno con letisia offerire, per lo Offertorio.
2 [Relig.] [Mus.] Nella liturgia cattolica, canto in forma di antifona eseguito per accompagnare l'offerta dei doni all'altare.
[1] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 20, pag. 123.4: Ditto "Oremus" si canta l'Offertorio, lo quale ci inlumina a cognoscere e intendere che dobbiamo a Dio doni per le ditte grasie offerire.