RAMMORBIDARE v.

0.1 rammorbidando, rammorbidata, rammorbidati, rammorbidato, rammorbidi, ramorbida, ramorbidano, ramorbidare, ramorbidava, ramorbidò.

0.2 Etimo incerto: da rammorbidire per metaplasmo (GDLI s.v. rammorbidare) o da ammorbidare composto con il pref. rafforzativo ri-?

0.3 f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.): 2; Almansore volg., XIV po.q. (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Almansore volg., XIV po.q. (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

0.7 1 Rendere soffice o molle qsa che è duro e compatto. 1.1 Rendere molliccio per mezzo del contatto con un liquido, ammollare. 1.2 Fig. Mitigare l'indole, lo stato d'animo di qno. 2 [Med.] [Rif. a un rimedio:] attenuare l'indurimento o la secchezza di una parte del corpo. 2.1 [Med.] [Rif. a un rimedio:] sciogliere il muco (dei polmoni, del cavo orale).

0.8 Speranza Cerullo 14.10.2020.

1 Rendere soffice o molle qsa che è duro e compatto.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 22.12: e ramorbidava le lane radomandate col lungo tratto...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 135.17: alcuna volta ramorbidava colle dita la bionda cera...

[3] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 6, cap. [vv. 106-17], pag. 226.3: egli vede lo misero suo popolo caduto a mangiare i cibi delle pecore, [[...]] e divellere [[...]] le dubbiose erbe minaccianti morte. Ramorbidano quelle che possono ramorbidare con la fiamma, e rompono col morso quelle che possono...

- Pron. Diventare molle, duttile.

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 10, vol. 4, pag. 14.2: la cera liminea si ramorbida per lo sole; la quale tratta dalle dita, si volge in molte figure...

1.1 Rendere molliccio per mezzo del contatto con un liquido, ammollare.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), Suppl. L. 4, vol. 4, pag. 4.24: poi che l'uomo vide ch'egli era diventato mezzo maschio, colà ov' egli era disceso nelle liquide acque, e che' suoi membri erano rammorbidati in quelle; levante le mani, disse...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 164, pag. 406.12: Sentendosi il detto Riccio così bene impiastrato, subito si trae la pianella, la quale avea molto rammorbidata la farsata...

1.2 Fig. Mitigare l'indole, lo stato d'animo di qno.

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 10, cap. 15, pag. 471.11: Da questi onori fu rammorbidato l' animo del re e dirizzato in propinqua speranza di dovere tutta Numidia possedere...

[2] f Cassiano volg. (B), XIV m. (tosc.), Coll. 17, cap. 25, pag. 221.50: Finalmente non ricordiamo mai che ' ragionevoli e provati padri fossono duri, e non ritrattevoli in queste cotali diterminazioni, ma come la cera al caldo, così elli rammorbidati colla ragione, [[...]] hanno dato luogo alle migliori parti. || Corpus OVI.

[3] Fazio degli Uberti, Rime, a. 1367 (tosc.), son. 24.6.12, pag. 506: Paura né llusinghe mi ramorbida: / dispregio Iddio, la fé', battesmo e cresima...

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 8, pag. 555.12: estimo che convenevole sia con alcuna cosa più dilettevole ramorbidare gl'innacerbiti spiriti...

2 [Med.] [Rif. a un rimedio:] attenuare l'indurimento o la secchezza di una parte del corpo.

[1] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 57, pag. 25.24: Empiastro oxicroceon [[...]]. Vale maggiormente [[...]] a dolore di quelle membra nele quali fia stata l'apostema o duratione in qualunque parte fossi del corpo mitica e ramorbida. || Corpus OVI.

[2] f Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 156, pag. 53.26: ai paralitici, artetici ed a' farnetichi ed alla podraga presta grande rimedio; ongne dureçça di membro ramorbida...|| Corpus OVI.

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 1, pag. 158.5: E la cosa unctuosa mollifica lo stomacho [[...]] e ancora ramollisce e ramorbida il ventre e acresce la flemma...

2.1 [Med.] [Rif. a un rimedio:] sciogliere il muco (dei polmoni, del cavo orale).

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 15, pag. 244.4: Chavolo romano e cavolo di Syria [[...]] la gola lenisce, cioè pulisce, e ramorbida e fa uscire, e tollie ebbreza.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 2, pag. 164.7: E le fave secche [[...]] la gola puliscono e ramorbidano quando si manuchano sanza sale.

[3] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 50.16: Catholicon [[...]]. Purga collera, flemma et malanconia, rischiara il sangue, resolve la ventositade, ramorbida il pecto...