RÙTULO agg./s.m.

0.1 rutilli, rutoli, rutolo, rutuli.

0.2 Lat. Rutulus.

0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.); Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.7 1 Che appartiene al popolo dell'Italia preromana reso celebre dall'Eneide. 1.1 Sost.

0.8 Matteo Luti 03.01.2021.

1 Che appartiene al popolo dell'Italia preromana reso celebre dall'Eneide.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 12, pag. 480.3: Enea percuote Sucrone rutolo, il quale perseguiva in quella prima battaglia i fuggenti Troiani...

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 34, pag. 58.1: dall' uno lato di questo monte, ove io ho fatta questa città pallantea lo rutolo Turno mi stringe; dall'altro lato sono chiuso dal fiume di Toscana, cioè dal Tevero...

1.1 Sost.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 626.3: i Rutoli stanno intorno a tutte le porte e a battere con fedíte gli uomini e cignere le mura con fiamme

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 2, vol. 1, pag. 8.6: Turno il re de' Rutoli, il quale avea giurata Lavinia dinanzi alla venuta d'Enea, dolente e cruccioso ch'egli era stato rifiutato per uno strano, mosse guerra ad Enea e al re Latino insieme.

[3] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 1, v. 106, pag. 128.7: la madre de la detta Lavina, ch'avea nomme Amata, sì la volea dare a Turno re de i Rutilli per moie...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 143.10: appressu vinniru li skeri d' Inacu et tucti kisti autri populi: zo su Rutuli et Sicani, Arunki, Satrani...

[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 94, pag. 188.2: Latino [[...]] indugiò le nozze della figlia, che avea promesso di dare a Turno re di Rutoli...

[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 6, par. 38, comp. 60.2, pag. 147: Cossì per molte volte quel matino / li Rutuli e li Tusci se chaçaro / con grande ardor e cum furor festino...