LAUTEZZA s.f.

0.1 lautezza.

0.2 Da lauto (non presente nel TLIO).

0.3 Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N L'es. di Giordano da Pisa, cit. a partire da Crusca (3) e passato a TB e GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.

0.7 1 Grande abbondanza.

0.8 Irene Falini 11.02.2019.

1 Grande abbondanza.

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 138.16: Udito aveano che di là scorso era la lautezza e smisurate spese et ogni cosa di soperchio desiderio... || Cfr. Val. Max., II, 6, 1: «lautitiam».

[2] f Cavalca, Medicina del cuore, a. 1341: Questa poca presente, e momentanea tribulazione ci merita eccellenza, e lautezza di gloria in vita eterna. || Crusca (4) s.v. lautezza.

[3] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Se la antica lodevole parsimonia de' Fiorentini, vedesse ora la stomacosa lautezza delle mense. || Crusca (3) s.v. lautezza.