SAPORARE v.

0.1 sapora, saporano, saporar, saporare, saporato, sapurari, savora, savorar, savorare, savoraro, savorato, ssaporare; f: saporai.

0.2 Lat. tardo saporare (DEI s.v. saporare).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi mediani e merid.: Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.).

In testi sic.: Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.).

0.7 1 Assaggiare una vivanda per apprezzarne il gusto. 1.1 Estens. Esercitare il senso del gusto. 1.2 Sost. Senso del gusto. 2 Saziare e soddisfare (in contesto fig.). 3 Fig. Conoscere e distinguere, sperimentare (il sentimento amoroso negli es.). 3.1 Fig. Godere pienamente (dei beni materiali).

0.8 Irene Falini 28.01.2019.

1 Assaggiare una vivanda per apprezzarne il gusto.

[1] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 3.18, pag. 9: et un capun lardato per boca savorare.

[2] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 94, pag. 123.6: Sapientia est dicta da sapiri et di sapurari, kì quandu l'omu richippi quistu donu, illu gusta et asapura lu sapuri di lu bonu vinu a lu gustu meglu c'a lu vidiri.

[3] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 31.4: m'à tratto fuor del bel pays de Franza / per farte saporar nova vivanda...

- [In contesti fig.].

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 49.164, pag. 135: E dice alcun ch'è duro / e aspro mio trovato a savorare; / e pote essere vero.

[5] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 3.23, pag. 493: Mort' è lo bello a rremirare, / mort' è ll' ogl[i]oso ad odorare, / dolçe ad audire et a ssaporare, / süavetoso ad abbraçare.

[6] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 626.2: l'anima conosce, quanto sono possibili di cognoscere, le cose divine, e gusta e sapora la dolcezza delle virtudi...

- Sost.

[7] f Caccia da Castello, XIII/XIV (tosc.), 97, pag. 448: Chi ha fiorit'alma, di quel fior disia, / l'intimo disio dia / in nel savorar d'essa canoscenza; / onor, valore, amore e quanto india / tutto intero là fia, / ed ogne in quel saver fie sapienza. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

1.1 Estens. Esercitare il senso del gusto.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 4, pag. 9.7: 'l capo m'avea ornato di quattro sensi principali, cioè di vedere e d'udire e d'odorare e di saporare...

1.1.1 Sost. Senso del gusto.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 38.12: lo porco salvatico avanza l' uomo d' udire e 'l lupo cerviere del vedere e la scimmia del saporare...

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 53, vol. 4, pag. 183.12: questi segni sono secondo li cinque sensi del corpo, cioè del vedere, dell'udire, del fiutare, del saporare, e del toccare.

[3] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo seno de l'anima, vol. 1, pag. 126.28: lor seno è bastardio e coroto como lo savorar de lo maroto, chi lo doze li ppar amaro e l'amaro li par doce.

2 Saziare e soddisfare (in contesto fig.).

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 244.2: siccome spesse volte aviene agli uomini che sono con ardori di febbri gravati, se con fredde acque saporano loro ardenti appetiti, pare loro sentire alcuno allevamento...

3 Fig. Conoscere e distinguere, sperimentare (il sentimento amoroso negli es.).

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 30.13, pag. 77: e cor ben natoralmente ordinato, / in cui sano è palato, / bono dolce e reo amar savora...

[2] f Mula da Pistoia, a. 1336 (tosc.), I [158c].3, pag. 210: [A] tal vision risponder non savria / hom che non fue in força d'Amor mai; / e però s'eo, che mai nol saporai, / in ciò non dico a pien, non falleria. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

3.1 Fig. Godere pienamente (dei beni materiali).

[1] f Agostino da Scarperia (?), Città di Dio, a. 1390 (tosc.), L. XX, cap. 21, vol. 8, pag. 207.17: li terreni e carnali, delli quali è detto, che saporano le cose terrene... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.