RIFUGGIRE v.

0.1 refuçe, refugere, refugge, refuggire, refugio, refugire, riffuggito, rifuge, rifugerai, rifugga, rifuggano, rifugge, rifuggendo, rifuggendoli, rifuggi, rifuggì, rifuggiamo, rifuggie, rifuggìe, rifuggieno, rifuggiente, rifuggimmo, rifuggìne, rifuggir, rifuggirà , rifuggiranno, rifuggire, rifuggiro, rifuggirò, rifuggiron, rifuggirono, rifuggisse, rifuggissono, rifuggita, rifuggite, rifuggiti, rifuggito, rifuggiva, rifuggivano, rifuggo, rifuggono, rifugìe, rifugimo, rifugire, rifugiro, rifugisse, rifugiti, rifugo, rrifugienti.

0.2 Adattamento su fuggire del lat. refugere (DELI 2 s.v. rifuggire).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Laur., XIII u.q. (rom.).

N L'att. in Jacopo della Lana è cit. dantesca.

0.7 1 Tornare da dove si è venuti (con idea di fretta o precipitosità). 1.1 Fuggire da un luogo in un altro per cercarvi rifugio (anche pron. e in contesto milit.). 1.2 Cercare protezione o aiuto presso qno. Fare ricorso al sentimento o all'opera di qno (anche in contesto fig.). 2 Evitare volontariamente un atto o un fatto, giudicato dannoso o illecito.

0.8 Sara Ravani 29.01.2021.

1 Tornare da dove si è venuti (con idea di fretta o precipitosità).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 4.81, vol. 3, pag. 59: Per che, s'ella [[scil. la natura del fuoco]] si piega assai o poco, / segue la forza; e così queste fero / possendo rifuggir nel santo loco.

[2] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 17 [Elena a Paride], pag. 597.2: [231] Certo quivi non era lo re Oeta, suo padre, al quale ella potesse rifuggire... || Cfr. Ov., Her., 17, 231: «ad quem despecta rediret».

1.1 Fuggire da un luogo in un altro per cercarvi rifugio (anche pron. e in contesto milit.).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 10, pag. 376.23: I quali, di combattere affaticati, rifuggendo ad uno castello, a' cavalieri di Cesare per disiderio della preda a vincere lo castello s' accese l' animo, ma indarno... || Cfr. Orosio, Hist., VI, 11, 6: «qui cum se pugnando fatigati in quoddam castellum recepissent».

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 182.6: Ma pur cità dico che specialissimo è lloco o' ghaudio e pacie trovare senpre si dea, e ove dea refuggire chi ghaudio e pacie chiere...

[3] St. de Troia e de Roma Laur., XIII u.q. (rom.), pag. 135.20: Et compliti xv anni, poi ke Pirro era venuto in Ytalia, refugio in Grecia vicquo da li Romani pro radunare maiure hoste.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 8, pag. 114.23: Poi si rifuggì Pirro da l'assedio, e li Romani ebbero quel cotale oro lo quale trasse Cesare de la sacrestia di Roma, e trasse l'oro che Metello acquistò in Crete, e che Catone arrecò di Cipri, e lo trebuto che Pompeio conquistò in Oriente e per la terra d'Asia.

[5] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2, cap. 18, pag. 168.34: I Cerchi si rifuggirono nelle loro case, stando con le porti chiuse.

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 6, pag. 333.12: [47] Poi si tolse dinanzi da llui e come inimica refugge nella selva ombrosa, dove quello suo primo marito Sicheo risponde al suo affetto e pareggia l'amore.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 67, vol. 2, pag. 123.23: quasi ebbe in sua signoria tutte le terre di Scozia, se non quelle de' maresi e d'aspre montagne, ove rifuggiro i ribelli scotti col loro re...

[8] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 8, cap. 7, pag. 297.23: E essendo già venuto ad Erea, udito che Macanida alla fama della sua venuta pauroso essersi rifuggito a Lacedemonia, infermo al concilio degli Etoli se n' andò...

[9] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 16, pag. 140.12: Onde per consiglio del buon Catone ne furono molti morti e Catellina con molti seguaci rifuggì nella città di Fiesole e ribellossi da' romani...

[10] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 1, cap. 53, vol. 1, pag. 98.9: in fine, come piacque a dDio, per virtù di Cristiani Maometto fu sconfitto, colla sua gente morta e sbarattata, ed elli si rifuggì nel castello di Villanuova...

1.2 Cercare protezione o aiuto presso qno. Fare ricorso al sentimento o all'opera di qno (anche in contesto fig.).

[1] Brunetto Latini, Pro Ligario (ed. Lorenzi), a. 1294 (fior.), pag. 193.12: ed io così dico: «Signore nostro, rifuggo alla clemenza ed alla benignità tua; domando del fallo perdono...

[2] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 1, pag. 172.22: tu solo se' la mia grande potenzia: o figliuolo del sommo padre, il quale dispregi le folgori di Tifeo, a te rifuggo e umile le tuoi deitadi richeggio... || Cfr. Verg., Aen., I, 666: «ad te confugio».

[3] Dante, Rime (ed. De Robertis), a. 1321, son. 25 [CV].6, pag. 247: per lei Ti priego che da Te non fugge, / Signor, che Tu di tal piacere i svaghi, / co· lla Tua dritta man cioè che paghi / chi lla Giustizia uccide e poi rifugge / al gran tiranno...

[4] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 7, pag. 315.14: Era Elio preposto a Piagenza, essendo consolo Ottavio, la quale città presa dall' oste Cinnano et Elio già vecchio e d' infermitade gravato, acciò che non venisse in podestà de' nimici rifuggìe a l' ajuto della mano di Petronio, cioè che Petronio l' uccidesse. || Cfr. Val. Max., IV, 7, 5: «ad auxilium dexterae Petroni confugit».

[5] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 21, pag. 44.36: M' acciocché coloro, che rifuggono a lui con isperanza di coprire i vizj loro sotto l'ombra di questa parola, sappiano, che ove che l'uom vada, o stea, e' dee vivere onestamente.

[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 1, pag. 61, col. 2.21: Il secondo si è dalla parte sua imperciocchè se forse fosse troppo fortemente incalciato da fortissimi nemici, siccome il fanciullo che temendo d'essere offeso d'alcuno fuggirebbe tosto alla madre, così la mente tosto si lieva, e refugge all'aiuto di colui ch'ella ama.

[7] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 218.3: E fatto questo, lo 'mperadore mandò al Cardinale d' Ostia per Franceschino, Bartolommeo e Lotto Gambacorti, ch' erano rifuggiti nelle sue braccia, e egli gli mandò loro...

[8] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 108, pag. 217.28: A te dunque ricorro e rifugo, Padre eterno, e non te l' adimando per me sola, Padre, ma per tutto quanto el mondo...

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 550.20: E avvegnadio che questo valoroso campione de la fede ne la sua vita sbarbasse molto la pestilenziosa dottrina de li eretici, ma dopo la morte sua, per li suoi meriti e risplendienti miracoli, la divelse in tal maniera, che molti ne lasciavano l'errore loro e rifuggivano al grembo de la santa madre Ecclesia...

1.2.1 Fig. Fare ricorso a qsa (per trovare soluzione a un problema o per scampare a un pericolo).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 168.20: Ma s' ei troppo malamente fosse straniato ver noi, allora ne conviene rifuggire a «insinuatio», in però che volere così isbrigatamente pace e benivoglienza dalle persone adirate non solamente non si truova, ma cresce et infiamasi l' odio.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 54, vol. 3, pag. 169.3: E l'uomo, lo quale non ha assaggiata la dolcezza di questa beatitudine, nella quale è il dilettamento dello intelletto dell'uomo; si rifugge alla dilettazione corporale, della quale egli ha presa l'esperienza.

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 12, pag. 98.22: Ma quanto voi potete, rifuggite all'ecclesie et alle predicationi, però che quine siete più presso all'altro mondo, et così siete quine più forti, però che siete più presso al proprio luogo et guardatevi dai mali guadagni.

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 104.7, pag. 99: Crudel, se a pietà tu non rifuggi, / crudel, morrò per te nel mio lamento.

2 Evitare volontariamente un atto o un fatto, giudicato dannoso o illecito.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 331, pag. 537: Certo ad elle no cale qi tra pene o se struçe, / né qi cante o rida ni se guaimente o luçe. / Deu, quant è pro' e savio qi d' amarle refuçe!

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 382.15: Or misero, elli il si vedrà ! - e, fatta palida, guata la sua cintura, e guata li rami; ella dubita e rifugge quello ch' ella ardiva di pensare, e teme, e li diti si reca al suo collo. || Cfr. Ov., Rem. Am., 603: «dubitat, refugitque quod audet».

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 2, pag. 222.3: [1] Ma se tanto amore è a tte di sapere le nostre fortune e brevemente udire l'ultimo pericolo di Troia, cominciarò a dire, avegna che l'animo à orrore ricordarsene e rifuge i pianti.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 33.4: E abbracciante i rami, sì come membra, con le sue braccia, dae basci al legno; ma pur lo legno rifugge i basci.

[5] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 1, cap. 8, pag. 98.11: Ma però che non si dicono qui cose nuove, ma ripetonsi le cose scritte, acquistino fede li autori. Ma a noi s' appertiene di non ne avere rifuggito la menzione, sagrata con nobili mostramenti di lettere, come che sia vera o vana.

[6] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 6, cap. [vv. 507-69], pag. 243.9: E le mani non si cessano dalla uccisione, quando l'èe bisogno del vivo sangue, lo quale primo esca dell'aperto collo, e se le mense della morte richeggiono lo sparto sangue e le sagrate interiore, non rifugge i tagliamenti. || Cfr. Lucano, Phars., VI, 556: «nec refugit caedes».

[7] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 5, par. 9, pag. 176.7: Dunque rifuggiente il giudichamento de' preti elli confessava sé alla coattiva giuridizione di Ciesere essere suggietto.

[8] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), Proemio, pag. 1.11: et oltra ciò l'amore che abbo al prefato autore, che quanto più lo leggo più mi piace, sì che per avere notizia di lui, quanto al mio picculo ingegno sia possibile, niuna fatica rifuggirò...

[9] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [PaoFir] Exc. 8.6, pag. 287: Tu sai, Amor, con quanta fedeltà / seguita l' ho serrato in tuo catena, / ed ella pur rifuge aver pietà, / né cura te, ma di dureza è piena.

[u.r. 14.06.2022; doc. parzialm. aggiorn.]