0.1 mordent, mordente, mordenti.
0.2 V. mordere.
0.3 Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.); f Meditaz. vita Cristo volg. (A, Par. It. 115), XIV pi.di. (pis.); Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.); Doc. sen., 1306-75 (2), [1370].
In testi sett.: Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.).
In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
0.7 1 [Rif. a un animale (anche fantastico):] che aggredisce e ferisce mordendo, lo stesso che mordace (anche in contesto fig.). 1.1 Fig. Ferocemente aggressivo nei confronti del prossimo (rif. a una persona, a un comportamento, o a un discorso). 1.2 Fig. Che al contatto provoca irritazioni, ferite o ustioni. 1.3 [Rif. a un pensiero, a un sentimento:] che tormenta assillando. 1.4 Sost. Lo stesso che ladro. 2 [Rif. a una sostanza, a uno strumento:] che ha potere abrasivo. 2.1 [Rif. a un liquido, a un umore:] molto forte e aggressivo in bocca o sui tessuti corporei (perché eccessivamente salato, acido o amaro). 2.2 [Rif. al vino:] di sapore aspro (senza connotazione neg.). 3 Sost. Composto di sostanze usato dai pittori e dai miniatori per fissare la foglia d'oro o i colori al supporto (anche in contesto fig.).
0.8 Zeno Verlato 06.10.2021.
1 [Rif. a un animale (anche fantastico):] che aggredisce e ferisce mordendo, lo stesso che mordace (anche in contesto fig.).
[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1826, pag. 85: Molto seré marturïai / De scorpïoni e de serpenti / E de dragon<i> fier e mordenti / Qe v'à percore e devorar...
[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2364, pag. 71, col. 1: E molto firí marturiai / De scorpion e de serpent / E de dragon molti mordent, / Ke v'án percore e devorar...
[3] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 94, pag. 641: Asai g'è là çó bisse, ligur<i>, roschi e serpenti, / vipere e basalischi e dragoni mordenti...
[4] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 27, v. 55, pag. 2476.26: èno luvi ravasi, çoè mordenti, impii e devoraduri.
[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 1, cap. 45, vol. 2, pag. 81.16: temendo di non essere giudicato alli vermi infernali, che sono molto più mordenti, e pericolosi, che queste biscie.
[6] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 30, pag. 155.3: quegli è libero da paura e da speranza, né conosce il nero lividore dell' invidia divoratrice e mordente con dente iniquo, che abita le solitarie ville...
[7] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 2.210, pag. 495: El stava como agnelo mansueto / en meço d'i çudie' lupi mordenti / ch'eran datorno per farli dispecto.
[8] Antonio da Ferrara (ed. Bellucci), XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), st. 7.5, pag. 53: Color ch'esser dovrien fidel pastori / de Santa Chiesa [e] de la umanitade [[...]], / parme che fatti sian devoratori, / lupi mordenti, falsi, pien d'errori, / cercando guerra con crudelitade.
[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 21, 118-126, pag. 558.8: dopo il perdimento della grazia, si viene nella maladizione, e questo è significato per Cagnazzo; cioè cane mordente et abbaiante...
[10] f Laude aret., XIV sm., 3.59, pag. 175: Tu ne difende dal serpe malingno [[...]]. / Et sì ce cansa quel dragòn mordente... || Corpus LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[11] f Pianto della Vergine volg., XIV u.q. (ver.), pag. 40.11: et ello stava entro igi sì como angelo innocento entro luvi menari e mordenti, li quali lo desirava devoraro... || Corpus OVI.
- [Rif. a uno scorpione:] che ferisce pungendo.
[12] f Andrea Stefani (ed. Scoti), XIV ex. (tosc.), Su tutti....124, pag. 51: Freddi caldi e ghiacci / ramarri con serpacci / iscarpioni neracci / mordenti da tre lati... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
- Fig. [Rif. alla malattia del cancro].
[13] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 552.20: una [donna] che avea ne le sue carni il granchio mordente che continovamente le rodea la carne, sì tosto come furono unte le piaghe di questa cotale terra, sì fue sanata". || Cfr. Legenda aurea, CXI, 94: «cancer edax».
1.1 Fig. Ferocemente aggressivo nei confronti del prossimo (rif. a una persona, a un comportamento, o a un discorso).
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 183.21: Ancho è da refrenare la lingua, chè ella nonn abbia ardenti nè mordenti riprendimenti, anzi benigni.
[2] f Dante (attrib.), Quattro poesie, a. 1321 (tosc./ven.), [canz. VIII].19: Costey non teme tiranica possa, / sia pur quanto puote asp[e]ra e mordente... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[3] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321/22 (fior.), 17, pag. 151.9: la fiera forma dell'umana froda figurativamente così si dimostra [[...]]; e ch'ell'abbia sua coda aguta, a dimostrare che finalmente sua operazione sia aguzza e mordente sempre in altrui offensione.
[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 429.14, pag. 258: regna, ronpi, bussa ig stolti soperbi, / c'onor ti sono mordenti et acerbi.
1.2 Fig. Che al contatto provoca irritazioni, ferite o ustioni.
[1] Atrovare del vivo e del morto, a. 1375 (emil.), I, st. 31.6, pag. 153: e sì g'è [[nel Purgatorio]] acque molte bugnente / che sono piùe mordente che fogo ardente...
[2] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. II, pag. 515.15: elli messeda lo pever cum la semença dela mordente ortiga... || Cfr. Ov., Ars am., II, 418: «urticae mordacis».
1.2.1 Fig. [Rif. alla febbre:] che provoca dolori spasmodici.
[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. X, cap. 1, pag. 836.22: Quando huomo tocha, il caldo del corpo non si truova troppo forte né mordente.
1.3 [Rif. a un pensiero, a un sentimento:] che tormenta assillando.
[1] f Meditaz. vita Cristo volg. (A, Par. It. 115), XIV pi.di. (pis.), cap. 56, pag. 221.2: Lo terso impedimento dice che è la colpa mordente, ciò è lo peccato. || Corpus OVI; cfr. lat.: «culpa mordens».
[2] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 16.8, pag. 27: Similemente i ladri vanno attenti / ciascun per sè a la casa non desta, / quivi si fige et di furar s' appresta / sempre dubioso et co' pensier mordenti. || Se non vale 'propenso alla rapina', v. 1.4.
[3] f Bianco da Siena, 1370-99 (sen.), 136.302, pag. 1211: Tu, micidial, come ti scusarai / dinançi a quel giudice sapiente / degli omicidi e quagli facti ài / e ordinati con odio mordente, / desiderando la destrucione / de' tuo nemici in avere e 'n persone? || Corpus OVI.
1.4 Sost. Lo stesso che ladro.
[1] Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.), son. 36.6, pag. 141: e' ben cavalca de la man soave / quando d'avere utolità ne sente. / E con tale usa, e vanno insieme · nave / che boce glien'è corsa di mordente.
2 [Rif. a una sostanza, a uno strumento:] che ha potere abrasivo.
[1] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 68.24: Ma non ti piaccia incresparti li capelli col ferro, né fregarti le gambe co la mordente piumice. || Cfr. Ov., Ars am., I, 506: «mordaci pumice».
[2] f Jacopo da Montepulciano, 1390/97 (tosc.), L. 3, cap. 11.116, pag. 223: Vulcano innanzi a tutti gli altri stava / presso alle fiamme, e col mordente ferro / spesso di quelle l'or fuori tirava... || Corpus OVI.
2.1 [Rif. a un liquido, a un umore:] molto forte e aggressivo in bocca o sui tessuti corporei (perché eccessivamente salato, acido o amaro).
[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 9.103, pag. 85: dicesti: 'Ò sete', cavalier dolente: / di fiele amaro e d'aceto mordente / la gola ti serrar', Iesù figliuolo.
[2] Metaura volg., XIV s.-t.d. (fior.), L. 2, cap. 30, ch., pag. 292.2: acque salse sono calde e secche; e quando sono bevute, in prima solvono perché sono mordenti, e poi ristringono quelle ch'aveano soluto per la loro siccitade.
[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 4, pag. 9.2: L'acqua marina avvegnachè sia diversa dalle dolci, tuttavia sono una medesima cosa in essenza e natura: troppo è salsa, mordente e pungente, e ciò è, ch'ella solve il ventre, e mondifica dalla flemma grossa, e viscosa.
[4] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 190.2: de quillo homore, q(uas)i colerico, pungnente et mordente et co(n)sumante advene(n)tece la seccetate et talgiante le radicine delli pili fase lu cadim(en)to loro.
2.2 [Rif. al vino:] di sapore aspro (senza connotazione neg.).
[1] f Poes. an. Nel tempo corruttivo, 1348 (fior.), 8, pag. 13: sobriamente conduci la tua vita / con vivande pulite e vin mordente. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[2] F Lett. comm., [1396] (tosc.), vol. 1, pag. 148.7: Io v'astetto al mio vino vermiglio mordente, che è miglior che mai. || Guasti, Lapo Mazzei, vol. I, p. 148.
3 Sost. Composto di sostanze usato dai pittori e dai miniatori per fissare la foglia d'oro o i colori al supporto (anche in contesto fig.).
[1] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 17.2, pag. 710: O tu, che pigni in due parete azzuro / e vàice mettend'òr senza mordente...
[2] Doc. sen., 1306-75 (2), [1370], pag. 33.1: A Biagio di Ghoro dipentore, perchè misse d'oro el chapitello della cholona del metallo che fecie Miche[le] di ser Memmo, e missella a cholori e mordente...