ODORE s.m.

0.1 audore, hodore, oddor, oddore, odor, odore, odori, odure, oduri, oldor, uduri.

0.2 Lat. odor, odorem (DELI 2 s.v. odore).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.5.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Arrigo di Castiglia, 1267/68 (tosc.); Albertano volg., 1275 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.); Lucidario lucch., XIII/XIV.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. ven., XIII; Passione lombarda (bergam.), XIII sm.; Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Columba da Vinchio, XIII/XIV (piem.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Nativitate de s. Janni Baptista, XIV m. (rom.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. avere odore 1.1.1, 1.6, 3, 3.1.1; avere un odore 3; dare odore 1.7; di buon odore 1.3; di grande odore 1.3.1; di reo odore 1.4; donare odore 1.7; essere di buon odore 1.3; fare odore 1.7.1; gettare odore 1.3.3.1, 1.7.2; mandare odore 1.7.2; menare odore 1.7.2; odore della bocca 1; odore di bocca 1; prendere odore 1.8; reddere odore 1.7.2; rendere odore 1.3.2, 1.7.2, 4.2; rendere un odore 1.3.2; trarre odore 1.8.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Esalazione gradevole o sgradevole percepibile col senso dell'olfatto, sensazione olfattiva (anche in contesto fig.). 1.1 [Con un agg. o un complemento:] odore proprio o tipico di una materia o di un essere vivente. 1.2 Estens. Esalazione gradevole all'olfatto, profumo (anche in contesto fig.). 1.3 Locuz. agg. Di buon odore: beneodorante. 1.4 Locuz. agg. Di reo odore: maleodorante, puzzolente. 1.5 [In quanto manifestazione della sfera del divino o della santità (anche assol., col signif. di profumo)]. 1.6 Locuz. verb. Avere odore: esalare odore (gradevole o sgradevole). 1.7 Dare, donare odore: emettere esalazioni (gradevoli o sgradevoli) percepibili con l'olfatto, odorare (anche in uso assol. con signif. di emanare profumo). Anche in contesto fig. 1.8 Prendere, trarre odore: sentire con l'olfatto, odorare qsa (anche rif. a percezioni spirituali). 1.9 Meton. Sostanza aromatica. 2 Senso dell'odorato, olfatto. 3 Fig. Conoscenza superficiale o incompleta. Locuz. verb. Avere odore di qsa: avere una vaga idea di qsa. 3.1 Conoscenza intuitiva o presentimento di un evento. 4 Impressione che si dà di sé, opinione, fama (in contesto fig.). 4.1 Fig. Influenza che si esercita sul prossimo, esempio di sé. 4.2 Fras. Rendere odore: manifestare la propria bontà.

0.8 Zeno Verlato 10.04.2020.

1 Esalazione gradevole o sgradevole percepibile col senso dell'olfatto, sensazione olfattiva (anche in contesto fig.).

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 25 (86), pag. 248.3: la n(ost)ra amistà floresse scì como fae l'arbore i(n) lo mese d'ap(r)ile [[...]]. Ad odure d(e)la cui lib(er)alità seguram(en)te rec(ur)ro p(er) adoma(n)dare piçola cosa e grande...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. IV, cap. 62, pag. 300.9: a (m)modo di fiori a cui la natura dà colori, ke sì tosto ke si séccaro tutto lo colore ritorna a neente et poi no(n) mostra nè fiore nè odore.

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 2, pag. 146.28: E trovamo [[...]] li fiori e le poma d'ogne colore e ogne sapore e ogne odore variato e oposito l'uno a l'altro...

[4] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 26, pag. 170.26: sentacchiosi cani nelle bertesche si tengano, i quali la venuta de' nemici all' odore sentano...

[5] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 13.2: No è [[...]] odore a nare e a gusto savore o toccamento a mano, ove non senta l'omo alcuna defacoltà...

[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 17c, pag. 107.3: (Et) l'odore, lo quale receve lo spirto odorabile, innella cosa nella quale ène se chiama odore, innel meçço, quando vene a l'odorato, ène fumo...

[7] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 58.3, pag. 856: Ben de lontano sente l'avoltore / se novella carognia facta ène, / ke lli ne porta lo vento l'odore...

[8] Poes. an. urbin., XIII, 28.20, pag. 603: Guàrdate ke none odduri [[scil. 'annusi']] / oddor ke lo cor te induri...

[9] Poes. an. Poso 'l corpo, XIII sm. (tosc.), son. 77.9, pag. 1005: Ed eo sentendo su l'odor levai / e riguardaï - per veder l'albóre / che ffé tal flore...

[10] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.35, pag. 109: «Questo mio naso, ch' abbi pro odore, / caduto n' è con molto fetore... || Ma potrebbe valere anche 'odorato' (v. 2).

[11] Novellino (prima red.), XIII u.v. (tosc.occ.>fior.), 34 [80], pag. 213.14: lo fummo dell'anbra e aloe tolle a loro [[scil. alle donne]] lo buono odore naturale: che la femina non vale neente se nonde viene come di luccio istantìo.

[12] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 33, pag. 132.13: la sua carne [[scil. del pavone]] è molto dura maravigliosamente e di soavissimo odore.

[13] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 167.4: el s'insonia teribey e tenebrose colse e pessime da vedir e in odor puçolent e in savor acetose... || Se non vale 'quanto all'olfatto' (v. 2).

[14] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 3, cap. 10, vol. 1, pag. 256.32: ciò [[scil. la carne]] che cadde a terra giacque alquanti giorni senza cambiar odore e senza infracidare.

[15] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 5.3833, pag. 351: sotto, dentro alle caverne, / Per solfore si fanno l'acque calde, / Sì come per l'odor ciascun discerne.

[16] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 28-36, pag. 474, col. 1.7: Quando questo fandisino s'arustía, l'odore sí fo sentito...

[17] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 29, Ilarione, pag. 624.27: la persona della quale, u delle cui cose, venia questo odore u questa puzza.

[18] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 350, pag. 38: a l'odore de la sua byvera [[scil. vipera, rif. al serpente dello stemma visconteo]] / traze Lombardi per soavitae / cum face i animali a lo panthera.

[19] Gl Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 10, pag. 222.19: andano per una picola semita [etc.] che facean fin là sù spiacere lo so odore, idest lezo.

- Odore di, della bocca: odore del fiato, alito.

[20] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 5, pag. 157.2: della buccia medesima istropiciatone i denti, sì conforta le giengie e fae buono odore di bocha.

[21] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 15, pag. 254.7: Garus [[...]] fa bene al reo odore de la boccha.

[22] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 534.15: quella a chi è grave odordela bocca, çamai non parle da deçun e stia lutana per spatio dela boca del'omo.

[23] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 2, pag. 4.18: [[il macis]] fa lo odore de la bocha bo(n).

1.1 [Con un agg. o un complemento:] odore proprio o tipico di una materia o di un essere vivente.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 176.30: Anco àe odore di pane, però che nne viene odore come di pane a mangiare...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 7, pag. 359.15: Qui la vergine Cocythia mandò ai cani subbita rabbia e toccò le nare loro d'odore cervino, acciò che ardentemente perseguissero il cervio...

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 380.18: Aringhe insalate [[...]] vogliono essere grandi e con grossa schiena, e la loro pelle di fuori colorita rossetta, e di buono odore secondo odore d'aringhe.

[4] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 26, pag. 155.19: Dionesis è una petra [[...]]. Et ha questa virtute: chi la mete in uno vasello d'aqua, l'aqua prende savore et odore de buono vino...

[5] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 54.3: la maggior parte degli animali velenosi amano l'odore del vino e corrono ad ello...

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 575.31: recaron le schiave due lenzuoli bianchissimi e sottili, de' quali veniva sì grande odor di rose, che ciò che v'era pareva rose...

1.1.1 Locuz. verb. Avere odore di qsa: emettere esalazioni olfattive caratteristiche di una qualche materia, odorare di qsa.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 2413, pag. 72, col. 1: Daghemo a lu loxo et honore, / Del nostro incenso habiano odor!

[2] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 23, pag. 28.25: La melissa ha propriamentre odore de citron, e per questo ven chiamà citraria.

1.2 Estens. Esalazione gradevole all'olfatto, profumo (anche in contesto fig.).

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1075, pag. 52, col. 1:[[la Maddalena]] li dona de l'inguente, / Pretioso e plen d'odore / E sí ne unçe lo so segnore.

[2] Novellino (prima red.), XIII u.v. (tosc.occ.>fior.), 12 [9], pag. 188.4: tenne lo pane sopra lo vagello, e ricevea lo fumo che n'uscìa: innebriato lo pane dello odore che n'uscìa dello mangiare, e quelli lo mordea...

[3] Columba da Vinchio, XIII/XIV (piem.), lauda.35, pag. 99: La flor del campo è refiorí / cum grande odor te apparí...

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 60.2: Quello odore non potèo sofferire Giuda quando la Maddalena unse il capo di Iesù Cristo del prezioso unguento...

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 16.302, pag. 191: lo sol no à splendor cotanto, / ni atra cossa tanto odor, / como lo doze corpo santo / de lo beneito Redemtor.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.68, vol. 2, pag. 396: Di bere e di mangiar n'accende cura / l'odor ch'esce del pomo e de lo sprazzo / che si distende su per sua verdura.

[7] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 356.6, pag. 221: Dunque, perché le dolçe e blanche mele, / per cuy odore solo revivischo, / tanto mi celi, ch'a morte langischo?

[8] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 36, In viaggio con gli angeli, pag. 997.8: disse lo romito alli angeli: - Or sentite voi l'odore e lla pussa come noi?

[9] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 11, pag. 189.16: fichilu imbalsamari et musculiyari per modu ki non pirdissi lu culuri nin lu oduri...

[10] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 11, pag. 47.5: sentando al nasto gli odor de quî gran rosti, e no hin poeva haver, né gh'in fiseva dachio.

[11] Enselmino da Montebelluna (ed. Andreose), XIV pm. (trevis.), lamentatio, cap. 5.656, pag. 527: Dov'è, fiiol mio dolce, tanto odore / como era in quela boca monda e bella, / che par mo' piena de tanto fetore?

[12] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 6.3, pag. 551: Dentro en l' aurate foglie del bel fiore / Amor se posa, sì com' se convène; / dentro e[n] l' odor, che dal mover suo vène, / cortesia mostra suo grande splendore.

[13] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 6.1, pag. 310: L'odor di quest'unguento tanto caro / (e più la nostra gran fragilitade!) / vins'e' discepo', sì che mormoraro, / freddi di cuor, con poca caritade.

[14] Torini, Brieve collezzione, 1363/74 (fior.), pt. 1, cap. 2, pag. 233.8: della putrida cosa, la quale, quantunque sia odorifero il luogo dove si trassina, vincendo delli odori ogni soavità, fa la sua puzza spiacere.

[15] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 213, pag. 554.34: Un altro con l' odorato crederrà sentire o un odore o un puzzo, e quello fia un altro.

1.3 Locuz. agg. Di buon odore: beneodorante.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 13, pag. 104.8: si de elli riposare e odorare cose di buono odore...

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IV, cap. 3, pag. 341.13: le pillole ke ricevono spetie di buon odore, o pillole confette di mastice e d'alloe...

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IV, cap. 26, pag. 412.2: odorino cose di buono odore, e portino robe fresche e nette.

- Essere di buon odore: olezzare gradevolmente.

[4] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 13, pag. 225.13: I pesci ke l'huomo dee usare per milliori sì sono quelli ke ànno la carne viscosa e non troppo grossa, e sono di buono odore e ànno buon savore...

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 361.10: Cannella, cioè cennamo [[...]] che sia di buono odore...

1.3.1 Locuz. agg. Di grande odore: molto profumato.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 336.8: certe donne per farli festa e onore gittarono sopra lui dalle finestre rose e fiori di grande odore...

1.3.2 Rendere (un) odore: emanare aroma, profumare.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 15.2, pag. 769: Vocase una animalïa panthera, / ke alenando tale odore rende, / ne lo paese no remane fera / ke non ce corra...

[2] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 33, Ilarione, pag. 642.5: quel corpo anco intero ispirava e rendea grande odore, come se fusse pieno d'onguenti aromatici.

[3] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 34, col. 2.15: Oleo, es, per puççare. Redoleo. es, per rendere odore.

[4] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 18, pag. 173.9: li quali fiori puo' li anni XIIII renniero odore drento alla fossa.

[5] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33., pag. 282.16: quando li prati sono plini de verdore e lli fiore de la primavera nelli arbori rendeno odore...

1.3.3.1 Locuz. verb. Gettare odore: emanare aroma, profumare.

[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1372/73] lett. 10, pag. 43.19: Sapete bene che 'l fiore, quando è stato molto nell' acqua, non gitta odore ma puzza.

1.4 Locuz. agg. Di reo odore: maleodorante, puzzolente.

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 30 rubr., pag. 673.25: Capitolo .xxx. De' noccioli muffati e corrotti, de' quali viene reo odore e delli oli di reo odore.

1.5 [In quanto manifestazione della sfera del divino o della santità (anche assol., col signif. di profumo)].

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 651, pag. 623: Mercé te clamo, iusto perdonador, / qe me defendi dal pessimo calor, / sì me condù al precïos odor / en lo To regno...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 515, pag. 311: Un odor süavissimo insia del monumento / Com el foss plen de specie e 'd precïos unguento.

[3] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 32, pag. 154.20: E se vuogli dilettare l' odorato, quivi [[scil. del Paradiso]] sono tutti i soavi e i dilettevoli odori.

[4] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 327, pag. 28: All'odore che sentio / de la glorïa di Dio / a ghostare sì sallio / lo dolçor mellifructata.

[5] Passione lombarda (bergam.), XIII sm., 194, pag. 118: E le Marie cum grande lamento / da l'angelo aveno lo parlamento, / andén a vedere lo monumento, / lo sancto odore a lore venia.

[6] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 92.20: Sì com' elli faceva la sua preghiera e basciava e' piei de la imagine, una chiarità li venne sì grande, che non seppe ch' elli si divenne, et uno odore sì grandissimo, ch' à maravillia...

[7] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 20, pag. 79: Tanto si' cortes e ben noria / plena d' aolimento e de dolçor, / (de vui parl' e', oi Santa Maria!), / ke per tuto 'l mundo en va l' odor.

[8] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 357, pag. 31: Da celo vénde odore che nella cammora entròne: / tanto fo lu odore, che Deo mandòne, / che tucti quanti insemmora se adormentaro...

[9] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4732, pag. 173: Po venne con molta gran festa / Li angnoli de Cristo potente / Chon luxe e con odor potente...

[10] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110 (ed. Verlato), XIV pm. (sett.), 9, Maria Maddalena, pag. 513.32: Passà ella, tanto odore remase in ghiesia e sì soave che per sete die continui tuti quî ch'entravan dentro lo sentivan.

[11] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 333.8: Veracemente puza l'odore de' sancti al diavolo e a' membri suoi...

[12] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 8, vol. 2, pag. 178.25: Lu odori corporali di Cristu beatifica lu odoratu di li beati corporalmenti...

1.5.1 [Rif. alla divinità (anche come epiteto)].

[1] Poes. an. urbin., XIII, 30.49, pag. 606: O pretïoso - oddore, ove t'ascundi, / ke nno m'abundi - como soli fare? / Solevame de Teve satïare, / ora non aio simile sentore.

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.87, vol. 1, pag. 224: Odor ke trapassi ogn'aulimento, / Iesù, ki ben non t'ama fa gran torto!

1.5.2 [Come attributo dell'integrità fisica o morale:] fragranza.

[1] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 2, cap. 28, Monaci e monache di Antinou, pag. 867.19: parea che di le' uscisse uno odore di castità sì mirabile e ssì terribile che facea vergognare e temer chiu[n]qua l'avesse sguardata disonestamente.

[2] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), XIV sm. (fior.), cap. 163, S. Elisabetta, vol. 3, pag. 1442.4: il corpo suo risplendette di mondizia e da castitade ne la sua vita, però ne la morte rendette odore di soavitade.

1.6 Locuz. verb. Avere odore: esalare odore (gradevole o sgradevole).

[1] Regimen Sanitatis, XIII/XIV (napol.), 449, pag. 576: vino che ave orribele odore / per certo genera in testa dolore.

[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 2, pag. 139.24: La quarta cosa è che ll'uomo de guardare che l'aqua abia buono odore e buono sapore...

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. X, cap. 3, pag. 857.12: E l'urina [[...]] àe reo odore per cagione de la putrefatione.

[4] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 77.17: Item mira vuol esser grosa e retrar in chollor de çalleto e aver bon odor...

1.7 Dare, donare odore: emettere esalazioni (gradevoli o sgradevoli) percepibili con l'olfatto, odorare (anche in uso assol. con signif. di emanare profumo). Anche in contesto fig.

[1] Arrigo di Castiglia, 1267/68 (tosc.), 14, pag. 208: per l'alteza del fior d'aulis c'om vede / che dona odore a' suoi benevolenti / onde provegon li bon conoscenti...

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. II, cap. 12, pag. 96.22: Nè -l sole darà splendore nè lo 'ncenso odore quando p(er) avaritia l'uomo averà honore...

[3] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 160.5: Ad quale t'accosteresti tu? Ad quello ke desse odore et sapore, et schiferesti quel altro.

[4] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 6, pag. 134.16: mirra, la quale ottimo odore.

[5] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 88.2, pag. 483: I fuochi ardean mentre Emilia pregava, / dando soave odor nel tempio adorno...

[6] Nativitate de s. Janni Baptista, XIV m. (rom.), str. 8.4, pag. 100: [Dic]e l'angelo: Molti se alegrarando / nel nascimento de quel bello fiore, / et tucti dicerando: / "Questo darrà nel mondo grande odore".

1.7.1 Fare odore: emettere esalazioni percepibili con l'olfatto.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 64, col. 1.24: lengnio di verçino che radendolo fa odore come vivole...

1.7.2 Gettare, mandare, reddere, rendere odore: emettere esalazioni percepibili con l'olfatto (gradevoli o sgradevoli). Anche in contesto fig..

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 24 (85), pag. 247.15: volsi coglere flore d(e) div(er)si colori a ço ch'eo fecesse una corona d(e) mereveglosa belleça, la quale [[...]] ali amisi (e) pare(n)ti reddesse odore gratioso.

[2] Poes. an. ven., XIII, 240, pag. 143: Per cascun ramo geti ruose e flor, / Le qual me renda soave odor.

[3] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 92, pag. 630: per meço un bel flumo ge cór, / lo qual è circundao de molto gran verdor, / d'albori e de çigi e d'altre belle flor, / de rose e de vïole, ke rendo grando odor.

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 158.37: Ma lo cuore del peccatore non solamente non fructifica, ma elli è fonte di veneno et fonte di putredine, avegna ch'elli sia facto ad gittare odore.

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 7, pag. 348.9: domanda consiglio nelle selve nell'alta Albunea, la quale, maxima delle selve, suona per lo sacro fonte e umbrosa manda grave odore.

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 51, pag. 124.25: sotto ad uno arbolo di cipresso che molto gittava buono odore.

[7] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 100, pag. 102.26: tre bosoli pieni d'incenso e di mirra [[...]] che rendeano sì grande odore e sì grande soavità ch'e' vi fosse aviso che la casa ne fosse tutta piena.

[8] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 138, pag. 706.7: uno albero, la cui gomma è mirra [[...]] la qual gomma rende ottimo odore.

[9] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 71, pag. 182.16: bellissimi fiori appaiano e gittano soavissimo odore.

[10] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 147, pag. 153.2: E quando questo ebano se mette frescho sovra le braxe, el rende odore bon.

- Menare odore.

[11] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 20, pag. 160.4: Ecco ch'elli fusseno due fiumi, et l'uno menasse fetore et l'altro odore...

1.8 Prendere, trarre odore: sentire con l'olfatto, odorare qsa (anche rif. a percezioni spirituali).

[1] Poes. an. urbin., XIII, 10.74, pag. 559: Dicea la Vergene a li iuderi: [[...]] or me rendete lo corpo morto, / k'io me nne prenda alcun odore.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 368, pag. 209: Pur odiran li canti, li versi d'alegreza, / Traran odor süave da l'eternal dolceza.

1.9 Meton. Sostanza aromatica.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 21, pag. 85.23: Salamon disse: el corpo si diletta di buoni unguenti e diversi odori...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 11, pag. 300.18: S[al]amon disse: d'unguenti presiosi et di diversi et variati odori si dilecta lo cuore, et deli buoni consiglii del'amico s'indolcisce l'anima.

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 14, pag. 48.10: Lo cor de l'omo se delecta in unguenti et in varii odori...

[4] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 4, cap. 28, pag. 152.32: de kistu corpu ischìa tantu oduri, comu si nche fussiru tucti li oduri de lu mundu...

[5] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 7, pag. 268.11: li altri due [[scil. scrigni]] che fusseno pieni di pietre presiose e di buoni unguenti e di buoni odori.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 1, vol. 2, pag. 11.19: procurau que la sua capu [[scil. la testa recisa di Pompeo]] con multi et preciusi uduri fussi misa a lu focu. || Cfr. Val. Max., V, 1, 10: «plurimis et pretiosissimis odoribus».

[7] Boccaccio, Epist., 1361, pag. 1127.1: riguardi a' re assiri, a' re egiziaci, tra le dilicatezze e gli odori arabici effeminati...

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 86, pag. 579.24: quindi gli fece aporre preziosissimi unguenti e corone e incendere soavissimi odori...

2 Senso dell'odorato, olfatto.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 4.50, pag. 16: lo gusto entra en regula 'n ordenata astinenza, / l'odor fa penetenza, - 'n enfermarìa s' è dato.

[2] Lucidario lucch., XIII/XIV, L. 1, quaest. 54-59, pag. 45.25: Del celestiale fuoco [[il corpo umano]] à la veduta, e del più alto aiere àve l'udita, e del piùe basso àve l'odore e lo soffiamento del naso...

[3] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 24, 142-154, pag. 512, col. 2.3: Or qui vole descrivere la ventilazione delle ayle de quello Angello per dui sensi: l'uno per l'odore, e l'altro per lo tatto...

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 18.33, pag. 388: L'odore ha [[scil. la scimmia]] tal, come 'l tatto la ragna...

3 Fig. Conoscenza superficiale o incompleta. Avere (un) odore di qsa: avere una vaga idea di qsa.

[1] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 5.11, pag. 722: E de quanto ben e pina / la bïâ scritura lor, / ben n' avemo qualche odor, / ma in faito chi s' afina?

[2] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 37, pag. 126.18: pir quantu lu homu sia grande licteratu, si stay in peccatu, alcunu odureavire de le virtuti, ma non sapure...

[3] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 82, pag. 705.22: uno de' signori si levò nel Consiglio e assai oscuramente, che cciò che nel Consiglio venia non era loro movimento, ma cche i priori passati n'avieno di corte auto alcuno odore... || Intendere: oscuramente [disse] e n'avieno di corto.

3.1 Conoscenza intuitiva o presentimento di un evento.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 3, cap. 20, vol. 1, pag. 353.6: il duca d'Attena [[...]] essendo tratto di Francia all'odore dello sviato Regno non con intera fede, con sue masnade di cavalieri franceschi fece in Puglia ispuntania guerra contro al conte di Caserta...

3.1.1 Fras. Avere odore di qsa: presentire o intuire qsa.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 11, cap. 12, vol. 2, pag. 603.14: Il popolo avendo di ciò odore, e per tanto in sospetto, corse all' arme...

4 Impressione che si dà di sé, opinione, fama (in contesto fig.).

[1] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 13, pag. 85.11: Procedello gli accoliti con incenso e accese fiaccule, per dimostrare che di sé odore di buona oppinione de scire...

4.1 Fig. Influenza che si esercita sul prossimo, esempio di sé.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 35.27, pag. 86: E sconoscenza ha nome, che dolore / E danno dà assai a tutti quegli, / Che seguir voglion suo fetoso odore.

4.1.1 Buon esempio, influenza positiva.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 5, reg. 49.3, vol. 2, pag. 147: Auliscon fiori et dilectan l'erbette; / ma spande, vita de li buon', magiore / e più lontan lo dilecto e l'odore.

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 98.3: quanto più [[la verità]] si ricerca, maggiore odore della sua incorruttibile soavità porge a' riguardanti.

4.2 Fras. Rendere odore: manifestare la propria bontà.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 148, pag. 8: Cosí fa quii ke serveno al nostro Crëator, / Li quai per le so ovre e pel so bel splendor / Dan bon exemplo al proximo e renden grand odor.