OLORE s.m.

0.1 olor, olore, olori.

0.2 Lat. olor, olorem (DEI s.v. olore 1).

0.3 Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

0.5 Locuz. e fras. avere olore 1.1, 1.3.1; male olore 1; rendere olore 1.3.

0.7 1 Sentore olfattivo (gradevole o sgradevole), lo stesso che odore. 1.1 Locuz. verb. Avere olore: emanare odore (gradevole o sgradevole). 1.2 Emanazione percepibile dall'olfatto propria di una sostanza. 1.3 Estens. Emanazione olfattiva gradevole, profumo (anche in contesto fig.). 1.4 Meton. Sostanza aromatica. 1.5 [Come manifestazione olfattiva della presenza del divino o del sacro:] profumo. 1.6 [Fig. o in contesto fig.:] manifestazione percepibile della virtù. 1.7 Fig. Indizio che dà luogo all'intuizione o alla previsione di un evento.

0.8 Zeno Verlato 10.04.2020.

1 Sentore olfattivo (gradevole o sgradevole), lo stesso che odore.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 3, pag. 191.25: l'uomo die mirare che l'acqua non abbia olore né sapore, perciò che quando n'avesse alcuni di questi, fuôra segno che l'acqua passarebbe per alcuno luogo de la terra che le darebbe ciò...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 1, pag. 196.14: Ma menati i leofanti tra le schiere che si combattieno, crudeli per la forma, e gravi per lo olore, e per la grandezza ispaventevoli... || Cfr. Orosio, Hist., IV, 1, 9: «odore graves».

[3] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 223, pag. 495: e sì vorrïa di quel pome avere / che dona vita pur col suo olore / a una gente via di là da mare, / che non mangian né beono altra vivanda...

[4] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 46.23: lungi da bagno e da stalla e da forno, e da cisterna e da acqua, e da tutte cose che hanno fiero olore.

[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 171.9: L'olore suo [[scil. della donnola che mangia la ruta]] chaccia delli orti le rane e tutti animali velenosi.

- Locuz. nom. Male olore: cattivo odore, puzzo.

[6] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 49, pag. 91.11: Lo cruccio viene di male vivande [[...]]. E simigliantemente aviene del male olore, ch'egli l'amena al cervello e portalo al cuore, e fallo crucciare.

1.1 Locuz. verb. Avere olore: emanare odore (gradevole o sgradevole).

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. VIII, cap. 1, pag. 628.2: E se 'l cibo àe reo olore, sì ssi dee lasciare stare e nom prendere.

1.2 Emanazione percepibile dall'olfatto propria di una sostanza.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 361.20: quando la cannella [[...]] viene in isporte di cuoio [[...]] vi si ficca uno coltello [[...]] e poi se ne trae fuori e fiatasi il ferro del coltello, e secondo che à buono odore di cannella così è buona e rea, e che quanto migliore olore di cannella àe tanto è migliore...

1.3 Estens. Emanazione olfattiva gradevole, profumo (anche in contesto fig.).

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 5.46, pag. 467: ché di più olor s'ole / su' viso che pantera.

[2] Garzo, S. Chiara, XIII sm. (fior.>pis.), 221, pag. 25: Pianta fu di san Francesco, / povertade del suo desco; / l'olor di quel giglio fresco / aule per ogni contrada.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 21.1, pag. 44: Del molto olor ch'al cor m'entrò basciando / Quel prezïoso fior, che tanto aulia, / Contar né dir per me non si poria...

[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 13, pag. 67.2: che mmai non avrà fine quel frittume [[scil. infernale]] e non ne verrà olore, ma puzza...

- Rendere olore: olezzare, profumare.

[5] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 341.18: li arboscelli cuoprono e ombriano l'erba; il ramerino e l'aloro e la nera mortine vi rendono olore...

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 49, S. Patrizio, vol. 2, pag. 425.20: E quegli entrò in uno prato molto dilettevole, e rendea olore per la soavitade di tutti i fiori

1.3.1 Locuz. verb. Avere olore: profumare.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 22, pag. 363.20: come fiore che àe colore come dala natura, et in breve tempo viene che non è fiore et che non à olore.

1.4 Meton. Sostanza aromatica.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 16, pag. 233.9: lo cuore si dilecta di unque[n]to et di diversi olori...

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 187.11: lo dio delle nozze e l'amore ricevono le fiaccole del matrimonio: gli fuochi si saziano di larghi olori... || Cfr. Ov., Met., IV, 759: «largis satiantur odoribus ignes».

1.5 [Come manifestazione olfattiva della presenza del divino o del sacro:] profumo.

[1] Miracolo d'una monaca, a. 1373 (fior.), pag. 21.27: E venne quello Angielo con tanto olore, e con tanto isprendore, e con sì dolcie canto che non è lingua di carne umana che 'l potesse dire o innarare...

[2] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Vincenzio, pag. 128.13: Le guardie della prigione sentirono quello olore, e vegiendovi dentro tanti lumi, maravigliavansi molto...

1.6 [Fig. o in contesto fig.:] manifestazione percepibile della virtù.

[1] Mare amoroso, XIII ui.di. (fior.), 144, pag. 492: e più d' olor portate infra la gente / che non ha la pantera infra le bestie...

[2] f Cassiano volg. (A, ed. Bini), XIII ex. (tosc.), Collaz. IX, cap. 19, pag. 117.49: quando cacciata la signoria del diavolo de' cuori nostri per lo spegnimento de' vizi puzzolenti, Dio comincia a signoreggiare in noi per buono olore delle virtù... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

1.6.1 Fig. Buona considerazione, buona fama.

[1] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 266, pag. 155.16: egli ama e teme e onora e ubbidisce il suo padre [[...]], e sempre gliene viene gr[a]ndissimo olore.

1.7 Fig. Indizio che dà luogo all'intuizione o alla previsione di un evento.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 327.20: avedendosi quanto l'avarizia movea le cortigiane cose, e disponea i prelati allo olore della pecunia...