SONORITÀ s.f.

0.1 sonorità , sonoritade, sonoritadi.

0.2 Lat. tardo sonoritas, sonoritatem (DELI 2 s.v. sonoro).

0.3 <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>: 2.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>; f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Insieme delle proprietà acustiche (altezza, intensità, timbro) che caratterizzano un suono. 2 Effetto acustico prodotto dai suoni che compongono una melodia o un'armonia. 2.1 [Con rif. agli aspetti formali di un testo, di un'opera letteraria:] insieme degli elementi ritmici e fonici che conferiscono un carattere di maggiore o minore musicalità. 3 Intensità, potenza di emissione del suono.

0.8 Speranza Cerullo 05.05.2017.

1 Insieme delle proprietà acustiche (altezza, intensità, timbro) che caratterizzano un suono.

[1] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 17, 31-45, pag. 499.25: viene ad orecchia Dolce armonia d'organo; cioè come viene a l'orecchio la dolce sonorità dell'organo o d'altro istrumento musico, che viene rappresentato per l'aire, mezzo nel quale tale suono si crea...

2 Effetto acustico prodotto dai suoni che compongono una melodia o un'armonia.

[1] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 29, 13-30, pag. 610, col. 2.5: Una melodía, ... çoè, una sonoritade correa per quello aiere ch'a lui donava tale deletazione, che incontinente [[...]] represe infra sìe lo peccado che lí comise Eva...

[2] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 7, 1-15, pag. 156, col. 1.24: Beatrixe, sí come nome bono e perfetto, lo secorse, e però dixe per B e per C, toccando «causa eufonie», çoè per bona sonoritade, pur le estreme sillabe de tal nome.

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 558.2: Là dove armonizzando ec. Quasi dica, per le armonie e sonoritadi de' Cieli passando.

[4] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 10, pag. 249.8: il loro canto, dice che in dolcezza trapassòe il grado dello splendore ch'era in loro. Poni mente, quanto dovette essere la dolcezza di quella sonoritade, che uscìa delle boci della IIIJ famiglia del Cielo.

[5] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 25-34], pag. 15r.14: la nona sì è Caliope e fi interpretada 'bona sonoritade' e 'bon proferir', perché derìo tucte le cose predicte vien la bona prolation, e questa trovò li versi over la lira. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

2.1 [Con rif. agli aspetti formali di un testo, di un'opera letteraria:] insieme degli elementi ritmici e fonici che conferiscono un carattere di maggiore o minore musicalità.

[1] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 1, pag. 345.25: Vergilio [[...]] per lungo silençio parea fioco però che questo libro per essere molto stato abstracto da l' uso degli uomini, è quasi perduta la sua sonorità e boce, la quale colla fama l' auctore intende ridurre in primo stato.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 36, pag. 102.26: or m'aiutate: per ciò che mi bisogna a questo punto la 'nventiva, e 'l modo del procedere e la sonorità dello stilo.

3 Intensità, potenza di emissione del suono.

[1] Bestiario Tesoro volg., XIV pm. (sen.), cap. 64, pag. 316.32: et in questo medesimo modo ène nele alie delo gallo che ançi che elli canti le distende, imperciò che quelle cotali superfluitadi impedimentirebbero la sonoritade dela boce.