SONORO agg.

0.1 sonora, sonore, sonori, sonoro, sunuri.

0.2 Lat. sonorus (DELI 2 s.v. sonoro).

0.3 Lodi Vergine, XIV in. (ver.): 4.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Lodi Vergine, XIV in. (ver.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Proprio di ciò che produce suono o rumore. 1.1 Capace di esprimersi per mezzo di suoni. 1.2 Dotato di un suono distinto, ben percepibile. 1.3 [Con rif. a una parola:] ricco di suoni in quanto composto da numerosi fonemi. 2 Che emette un suono di forte intensità, risonante (con connotazione pos. o neg.). 2.1 Che ha suono acuto e penetrante. 3 Animato da suoni e clamori. 4 Che emette un suono melodioso, armonico. 4.1 Piacevole all'ascolto. 4.2 [Con rif. alla rima:] che ha spiccata musicalità.

0.8 Speranza Cerullo 05.05.2017.

1 Proprio di ciò che produce suono o rumore.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 546.11: mostra l' Autore, come la voce sua perdè l' organo vocale, o vero il tuono sonoro...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 6, ott. 24.4, pag. 425: Egli era sopra un gran caval ferrante, / [[...]] / con un mantel ch' al collo ventilante / da' circustanti s' udiva sonoro...

[3] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 41.18, pag. 823: Adunque a voi, o grazioso coro, / sia pace, e ben dimorate sicure: / non vi spaventi il mio venir sonoro / né l' alta luce in queste parti oscure.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 40, vol. 2, pag. 35.8: chi potrà rendere ragione come la zenzara, che par quasi un punto, abbia ale, e sei piedi, e corpo, e bocca, e voce assai sonora?

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 36, pag. 417.1: E fu questo serpente, cioè Cristo, di rame, secondo due propietà del rame, il quale è di colore rosso ed è sonoro...

[6] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 8, pag. 60.15: il capo scoperto s'aumili, le mane si congiungano, le braccia in croce s'aconcino, lo petto percuote con sonori colpi...

1.1 Capace di esprimersi per mezzo di suoni.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 37, pag. 417.7: Fu ancora questo serpente sonoro, in quanto la sua dottrina infino agli estremi del mondo fu predicata e udita, e ancora si predica e predicherà mentre il mondo durerà.

1.2 Dotato di un suono distinto, ben percepibile.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 47, pag. 29.9: da alcuna seccheza intrinsica è sì rasciutta la via del polmone, dal quale la prolazione si muove, che le parole non ne possono uscire sonore e chiare, come fanno quando in quella via è alquanta d' umidità rivocata...

1.3 [Con rif. a una parola:] ricco di suoni in quanto composto da numerosi fonemi.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 20, proemio, pag. 449.29: Conciosiach' elle [[scil. prescienza e predestinazione divine]] sieno una medesima cosa e semplice; neente meno [[...]] hanno diversi nomi e più sonori: ella è detta non solamente scienza, ma prescienza o previdenza.

2 Che emette un suono di forte intensità, risonante (con connotazione pos. o neg.).

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 4.6, pag. 110: Calcàs [[...]] con pianto sonoro / infra li Greci, e per lo gridar fioco / pure impetrò che l'udissero un poco.

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 3, pag. 685.26: con fatica a' cani, a quali con lusinghe e a quali con occhi torvi e con voce sonora mazze mostrando, pose silenzio...

[3] Petrarca, T.F. III, 1371, 21, pag. 572: Pittagora che 'l nome, il qual onora / suoi possessor se 'n dritta parte è preso, / prima trovò; l' altra è tuba sonora, / Senofonte...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IV (i), par. 141, pag. 205.35: i poco avveduti uomini fanno le più delle volte un riso grasso e sonoro, il quale rende la faccia deforme e fa lagrimar gli occhi...

[5] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 7, pag. 53.20: Che faranno qui, figliuola, li mentali tuoi spiriti? Sveglinsi, chiami l'uno l'altro, solicitinsi, stimulinsi, discorrano, gridino, e con sonore e altissime voce intrinsiche chiamando, espettando il loro Signore nel sacramento velato.

- [Con rif. al verso di un animale].

[6] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 160.19: la voce del paone è sonora e orribile...

2.1 Che ha suono acuto e penetrante.

[1] f Commento a Ars am. (D), a. 1388 (ven.), L. I, [vv. 79-88], pag. 18r.13: argutus pariter convictus et reprehensus», çò è a dire: argutus significa e fi dicto 'scaltrido, piçolo e sonoro' e ancora argutus è l'omo 'convençudo e reprendudo'. || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

3 Animato da suoni e clamori.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 7, pag. 232.22: poi che rivestiti furono, canti e balli con altri sollazzi vi si fecero assai: per la qual cosa il convito, che tacito principio avuto avea, ebbe sonoro fine.

[2] f Sinibaldo da Perugia, Fedra, a. 1384 (umbr.-tosc.), Cap. 11.7, pag. 129: splendor per cui Cirra sonora / già deventò, per cui fo fermo Delo, / per cui la terra, l'arie e 'l ciel s'onora, / fugga colli tuoi raggi el fredo gelo... || DiVo; non att. nel corpus da altre ed.

4 Che emette un suono melodioso, armonico.

[1] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 75, pag. 81: Da l' altra parto li angeli v' aora, / dolçe vernante aodorifera rosa, / cantando tuti a alta vox sonora / «Ave Maria!» quella angelica prosa.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 8, vol. 2, pag. 169.16: Homeru, poeta di celestial ingeniu, non sentiu altramenti, acunzandu li sunuri cordi a li furtissimi mani di Achilles, per tal que issu relassassi la loru cavalarusa furtiza cun mansuetu studiu di paci. || Cfr. Val. Max., VIII, 8, ext. 2: «canoras fides aptando».

[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), son. fin. 1.8, pag. 663: O sacre Muse, le quali io adoro / [[...]] / di voi la grazia in tal guisa cercando / qual l' acquistaron palidi coloro / a' quai poi deste il grazioso alloro / [[...]] / i versi lor sovente esaminando / col vostro canto sottile e sonoro...

[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 80, pag. 113.16: Con angelica voce: aggiugne un'altra cosa, mirabilmente oportuna nelle donne, d'aver la voce piacevole, né più sonora né meno, che alla gravità donnesca si richiede...

[5] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 44.7, pag. 44: S' egli avvien mai [[...]] che le chiome d'oro / vegga d'argento, [[...]] ed il caro tesoro / del sen ritrarsi, e il suo canto sonoro / divenir roco, sì com'io vorrei: / ogni mio spirto, ogni dolore e pianto / si farà riso...

[6] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 535.13: Le Serene era mostri de mar, le quali cum sonora vose detien çascune nave reçevude. || Cfr. Ov., Ars am., III, 311: «canora voce».

[7] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 2, cap. 25, pag. 154.14: Caterina, se attenderai ti vesterò di nobili vestimenti, co' quali possino saglire infine al cielo li tuoi spiriti, e quine udire li tuoni sonori delle voce dolcissime angeliche...

4.1 Piacevole all'ascolto.

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. vanagl., c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 270.7: I beni del corpo sono [[...]] avere la loquela graziosa e pronta e feconda, la voce soave, dolce e ben sonora...

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. IX (i), par. 79, pag. 489.3: le parole sante, dette dall' angelo contro a que' demòni che contrastavano, [[...]] quanto a noi furono sonore, ma quanto a coloro, contro a' quali furon dette, furon dolorose e piene d'amaritudine.

- [In contesto fig.].

[3] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 17, pag. 112.18: questo cielo [[de la Luna]] è de l'umilità, che lo tenebroso mondo illumina, e nell'anima la sonora celestiale sapiensa intromette.

4.2 [Con rif. alla rima:] che ha spiccata musicalità.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 104.1, pag. 123: Le rime, le quai già fece sonore / la voce giovinil ne' vaghi orecchi, / [[...]] / han fatto chiocce gli anni gravi e vecchi...