ordo (1) agg./s.m.

0.1 orda, orde, ordi, ordo.

0.2 Fr. ant. ord.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.).

0.6 N L'es. di Guittone, Lettere, cit. a partire da Crusca (3), passato a TB e a GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 81-88.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che sporco. 1.1 [Fig. e in contesto fig.:] macchiato dal peccato; impuro. 2 Spiacevole alla vista; ripugnante. 2.1 Fig. Che suscita turbamento, angoscia. 2.2 Fig. Che suscita riprovazione morale.

0.8 Giuseppina Orobello 15.09.2020.

1 Lo stesso che sporco.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 363, pag. 538: Saçate, 'sta beleça non è miga certana, / ni an' questa tentura çà no resembla grana, / anz [è] una color bruta, orda e vilana / altresì come 'l drapo qe no è de çentil lana.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 5, pag. 8.1: Ma io ti priego ancora, che non facci come coloro, che desiderano più l'apparenza, che il ben fare, e non facci cosa, che sia notabile in tua maniera di vivere, e nel tuo abito, siccome essere ordo, mal pettinato, portare la barba lunga...

- [Rif. all'urina:] torbido.

[3] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. X, cap. 28, pag. 918.20: E l'orina orda, ke è poco bella e 'l cui colore è sì come colore di mosto o d'acqua di ceci quando molto si cuocano, è in coloro ke ànno li apostemi antichi e non aguti nel corpo dentro.

1.1 [Fig. e in contesto fig.:] macchiato dal peccato; impuro.

[1] f Mino del Pavesaio, XIII sm. (tosc.), L 086.33, pag. 158: Contra vogla m' è tanto, / Amor, tu' orgoglioza signoria, / che cert' eo non poria / inn alcun modo aver con teco acordo; / e non perciò men ordo / son, perché mi mostri avanti / li amorozi senbianti / di quella, di cui speri averme 'n freno. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 82.22: quando tu pregherai Dio intra' denti, cioè a dire dentro dal tuo cuore, chiudi l'uscio sopra te, cioè a dire, metti fuori tutti pensieri carnali, e ordi, e mondani, e così pregherai tuo Padre del cielo in riposto.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 30, pag. 38.4: egli no vole unque tanto atendere che i feloni disleali mescredenti lo dispendesero né 'l metesero giuso de la croce co le loro orde mani, anzi se ne vene a Pilato...

- Sost.

[4] f Guittone, Lettere: Ma gli ordi di cuore, non vi raccettano questi pensamenti. || Crusca (3) s.v. ordo.

2 Spiacevole alla vista; ripugnante.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 35, vol. 2, pag. 55.13: e al tempo debito partorìo, come piacque a dDio, la più orda e orribile creatura che mai fosse veduta, e quasi per poco nonn avea forma umana.

2.1 Fig. Che suscita turbamento, angoscia.

[1] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 10.90, pag. 70: e il suo potimento / dilibberato in tutto aver dizio: / sì che miz'ò inn obrio / ogni sentir di lui (fermo è ricordo), / stando a menbransa di lui, mai senpre ordo.

2.2 Fig. Che suscita riprovazione morale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.56, pag. 136: La pietà del prossimo vol cose a sovvenire, / l'amor de povertate, gli è ordo ad udire.

[2] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 52.11, pag. 597: E' non me dolse al ver tanto del vizio, / quanto del modo; e perciò te recordo / ch' en pubblico fallir te sia molt' ordo.

[u.r. 05.07.2022; doc. parzialm. aggiorn.]