0.1 isfacciata, isfacciate, isfacciati, isfacciato, sfaçata, sfaçate, sfaçato, sfacciata, sfacciate, sfacciati, sfacciato, sfachati, sfachatu; f: sfaciato, sfazzata.
0.2 Da faccia 1. || Sfacciare non presente nel TLIO.
0.3 Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.); Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.).
In testi sett.: <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>.
In testi sic.: Chiose Accurso di Cremona, XIV m. (mess.).
0.5 Anche s.f. (sfacciata, sfacciate).
0.6 N Già att. come antrop. in un doc. lat. di Montecatini (?) di metà sec. XII («Sfaciati»): cfr. GDT, p. 605.
0.7 1 Privo di senso della vergogna o dell'opportunità (partic. in comportamenti o parole che offendono o turbano il prossimo). 1.1 [Rif. a una prostituta]. 2 Che nutre eccessiva fiducia in se stesso, presuntuoso. 2.1 Sfrontato per eccessiva stima di sé. 3 Sost. Chi è privo di senso del pudore o della convenienza sociale.
0.8 Davide Battagliola 21.03.2018.
1 Privo di senso della vergogna o dell'opportunità (partic. in comportamenti o parole che offendono o turbano il prossimo).
[1] Tomaso di Sasso (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), canz..38, pag. 92: Amor mi fa fellone / e [...], sfacc[i]ato e vergognoso...
[2] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 50.11, pag. 181: como sfacc[i]ati assai son, che sì fanno / che l'altrui detto fan loro protesto, / sète voi que' che vi date tal afanno?
[3] Gl <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 93.30: guardati di laide parole [[...]] che chi vi s'abbandona elli ne viene isvergognato et isfacciato, cioè a dire ch'elli ne perde bontà e vergogna...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 23.101, vol. 2, pag. 400: tempo futuro m'è già nel cospetto, / cui non sarà quest' ora molto antica, / nel qual sarà in pergamo interdetto / a le sfacciate donne fiorentine / l'andar mostrando con le poppe il petto.
[5] <Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 85-96, pag. 482, col. 2.20: dixe [[Forese Donati]], quasi esclamando: 'Quando avenne mai in Barbaría o in Sarasinia che le donne fosseno sí sfaçate ch'elle convignisseno essere corette dai spiritua' predigaduri?
[6] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 16, pag. 163.3: quando [[Gregorio Magno]] si rinchiuse in quella spelonca aveasi posto in cuore e in tutto deliberato di mai non vedere femina [[...]]. La qual cosa udendo una femina sfacciata, volendogli far perdere la prova, arditamente salì in sul monte e svergognatamente andò alla sua spelonca.
[7] Chiose Accurso di Cremona, XIV m. (mess.), chiosa 345, vol. 2, pag. 156.1: la fimina troppu balda et sfazzata se clamava Afrania.
[8] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 33, vol. 2, pag. 501.22: questo peccato tanto inorme forse meritava silenzio di penna, per lo orrore d'udire tra' Cristiani sì alto e ssì sfacciato male...
[9] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 23, 97-114, pag. 562.12: alle sfacciate donne fiorentine; cioè sensa vergogna: chi non si vergogna si dice sfacciato: imperò che ne la faccia stanno li segni de la vergogna; cioè ne la fronte che s'abbassa, ne li occhi che si calano, e ne la faccia tutta che si china a la terra, quando l'omo si vergogna...
- [Rif. allo stimolo sessuale].
[10] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 17, pag. 79.14: nonn è neuna più capital pestilenzia che la delettanza del corpo, [[...]] de la qual nascie la disiderosa luxuria, e malvagia e sfacciata libidine...
[11] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 22.28, pag. 104: ivi vedeasi lo sfacciato ardore / di Pasifè, che 'l toro seguitava / di sè chiamandol conforto e signore...
- [Detto di un componimento poetico].
[12] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), [1374] 3.8: per dar al vitio fama e non oblio / e de parlar disio, / ho conpilata una canzon sfacciata...
[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 33, vol. 2, pag. 500.13: la sfacciata meritrice rimandò il figliuolo, e lli comandò che no· tornasse a llei...
[2] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 8.39, pag. 21: uve son [[...]] l'oneste donne / e i merchatanti diricti e leali? / Cacciati li ài e ritieni usurieri / e meretrice con sfacciate gonne...
- Fig.
[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 138.11, pag. 193: [[Chiesa]] fondata in casta et humil povertate, / contra' tuoi fondatori alzi le corna, / putta sfacciata...
2 Che nutre eccessiva fiducia in se stesso, presuntuoso.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 211.24: gl' uomini presuntuosi, cioè isfacciati, che non hanno alcun consiglio né savere, non vogliono aver consiglio d' altrui...
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira, pag. 84.39: se' stato sì sfacciato, che sopra i tuoi ricciuti capelli hai posta l' ornata ghirlandetta della nuova donna...
[3] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 176, pag. 259.25: Appressu illu [[scil. San Paolo]] insigna ki illi [[scil. le donne]] sianu di honestu et simplichi riguardu, ço est humili et virgognosi et non sfachati et presuntuosi...
[4] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 26, pag. 137.19: voi, ladroni e crudeli omicidi, [[...]] come presuntuosi e sfacciati, volete divorare le limosine che sono mandate a' servi di Dio...
2.1 Sfrontato per eccessiva stima di sé.
[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 37, vol. 2, pag. 14.29: quelli, li quali hanno alcuno timore, almeno si raffrenano di non peccare così isfacciatamente. Onde di questi così isfacciati, e disperati si lamenta Dio...
[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 34, 10-15, pag. 851.4: tutti questi traditori de' benefattori loro sono sfacciati...
3 Sost. Chi è privo di senso del pudore o della convenienza sociale.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 12, pag. 223.5: Giovan Sirac disse: l'uomo litigoso farà tribulare la città sua, e lo sfacciato nel parlar suo serà odiato.
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 146.1: veramente io mi pento allora di ritrovarmi nel vostro albergo, quando dinanzi a' miei occhi quello sfacciato getta le sue braccia in sul tuo collo.
- S.f.
[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 66, pag. 145.30: io vorrei volentieri non esser mai stato al mondo, pensando che quelle sfacciate, quelle puttane, quelle dolorose, abbiano aùto tanto ardire...
[4] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 329, pag. 197.6: la donna ch'à in sé vergogna, n'è tenuta da tutta gente più savia e più onesta che la sfacciata...