SBARRARE (2) v.

0.1 sbarasse, sbarò, sbarra, sbarran, sbarrare, sbarrati, sbarrato sbarri, sbarro.

0.2 Da barra 1 (LEI s.v. *barra, 4, 1609.22) con s- privativo.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321; Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.).

0.7 1 Spalancare (gli occhi). 2 Squarciare qsa o qno con uno strumento tagliente e appuntito. 3 Tendere il più possibile la corda di un arco (per scoccare una freccia).

0.8 Valeria Carrieri 15.04.2021.

1 Spalancare (gli occhi).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.66, vol. 1, pag. 134: Quivi il lasciammo, che più non ne narro; / ma ne l'orecchie mi percosse un duolo, / per ch'io avante l'occhio intento sbarro.

[2] Gl Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 8, v. 66, pag. 270.26: sbarro. Çoè apro.

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7, ott. 8.7, pag. 188: - No, - disse Pandar - se ben gli occhi sbarro, / quel che mi mostri pare a me un carro.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 8, pag. 197.13: Ma un duolo li percosse le orechie; per la qual percossa esso lassò de vedere questi infangati e sbarò l'ochio più avanti.

[5] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 10, terz. 95, vol. 1, pag. 120: Al muover si poneva in su 'n un carro, / poi tutta l' oste a questa Martinella / si governava, s'i' ben l' occhio sbarro.

[6] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 8, 58-66, pag. 233.35: Per ch'io avanti l'occhio intento sbarro; cioè apro per vedere quello che fosse cagione di quel duolo.

[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 153.102, pag. 147: Altre vellate vanno / portando bruno, e sbarran gli occhi a retro...

2 Squarciare qsa o qno con uno strumento tagliente e appuntito.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 373, pag. 397.30: ne fu molto irato [[scil. Paris]] e ferì suo cavallo de li speroni, e va a ferire Palamides tal colpo sopra l'elmo a monte, che lo fece tutto sbarrare e li fece intrare più de le maglie de la cuffia a monte dentro ne la testa.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 17, vol. 3, pag. 338.19: E ser Arrigo Fei, ch'era sopra le gabelle, fuggendosi da' Servi vestito come frate, conosciuto da San Gallo fu morto, e poi da' fanciulli tranato ignudo per tutta la città, e poi in sulla piazza de' priori impeso per li piedi, e sparato e sbarrato come porco...

- [In contesto fig.].

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 99.14, pag. 80: No posso pyù, ma, per quello amore / ch'i' t'avrò sempre et òti portato, / chi mi sbarasse, y' t'ò pinta nel core.

3 Tendere il più possibile la corda di un arco (per scoccare una freccia).

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 214.8, pag. 276: Africo sbarra l' arco suo dell' osso / e d'una freccia, nel petto, al cinghiale / ferì, che li passò insino al core...