SELVATICHEZZA s.f.

0.1 salvadegheça, salvadegheza, salvatichecça, salvaticheçe, salvatichessa, salvaticheza, salvatichezza, selvatichessa.

0.2 Da selvatico.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.); Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.).

In testi mediani e merid.: Anonimo rom., Cronica, a. 1360.

0.7 1 [Rif. a una persona:] modo di essere o atto rozzo, scortese o inurbano. 1.1 Atteggiamento o comportamento improntato a ostilità. 1.2 Indole o comportamento ritroso o diffidente. 2 [Rif. a un animale:] attitudine o comportamento istintivamente aggressivo e indocile. 3 Condizione propria di una terra ricoperta di vegetazione spontanea e inospitale. 4 [Rif. a una pianta:] natura spontanea e selvatica, non adatta all'alimentazione. 5 Odore pungente e sgradevole caratteristico di ciò che è selvatico. 6 Sapore rustico e sgradevole.

0.8 Luca Barbieri 28.12.2020.

1 [Rif. a una persona:] modo di essere o atto rozzo, scortese o inurbano.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1811, pag. 239: quando vai per cittade, / consiglioti che vade / molto cortesemente: / cavalca bellamente, / un poco a capo chino, / ch'andar così 'n disfreno / par gran salvatichezza...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 9, cap. 39, vol. 2, pag. 63.15: Vicini erano in Firenze e in contado, e per la conversazione de la loro invidia co la bizzarra salvatichezza nacque il superbio isdegno tra lloro...

[3] Dondi dall'Orologio, Rime, a. 1388 (padov.), 22.11, pag. 53: Usiàn insieme con domesticheza, / et diferenza fra noy non si trovi, / fugiendo ogni acto di salvaticheza.

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 20.225, pag. 142: - Ecco ch'eo t'òe servito cotanti anni, / né mai fei contra te salvaticheçe...

1.1 Atteggiamento o comportamento improntato a ostilità.

[1] Lett. volt., 1348-53, pag. 183.23: A quello che scrivi [[...]] che fusse levata via ogni salvatichecça, ti rispondiamo che mai per lui nè per li suoi, nè per noi nè per nostri, si fece cosa per che ci dovesse essere salvatichecça; anco semo stati antichi amici e parenti...

[2] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 18.15: richiesti da lui a fare pace, non erono compariti. E in tanta salvatichezza stettono, che Berto mio padre fu a un grande rischio...

1.2 Indole o comportamento ritroso o diffidente.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 15, pag. 18.11: alegreça, la quale à .IJ. extremitade viciose: la una è çugolaria, l' altra se po appelar salvadegheça et aserbeça.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 8, pag. 565.20: e ella, abandonata la boschereccia salvatichezza, con diletto nel mio seno sovente si riposava.

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 6, pag. 213.12: ma Catella lasciò una salvatichezza che con lui avea dell'amor che portarle solea, e dimesticamente, come vicino, andando e vegnendo il salutava come faceva gli altri.

2 [Rif. a un animale:] attitudine o comportamento istintivamente aggressivo e indocile.

[1] Libro della natura degli animali (C), XIII ui.di. (pis.), cap. 72, pag. 333.10: quando l'animale sensibile, lassata la selvatichessa e la ferocitade, fue grasioso, devoto, fedele et ubidente infin ala morte.

[2] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 13, v. 67, pag. 1198.23: a modo cum' se acigla gl'oselli de rapina quando da prima se piglano per i omini, açò che siano più homani e per soa salvadegheça no se sbatano troppo.

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 141, S. Girolamo, vol. 3, pag. 1241.14: quando il leone fue guerito, lasciando ogne salvatichezza, abitava fra loro come animale dimestico.

3 Condizione propria di una terra ricoperta di vegetazione spontanea e inospitale.

[1] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 27, pag. 252.20: Tanta è la salvatichezza de questo luoco, che nulla oste là pòtera demorare.

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 87.2: E però dice aspra quanto al tacto, e forte quanto al passare. E questo è a denotare la salva[de]gheza de questa selva...

4 [Rif. a una pianta:] natura spontanea e selvatica, non adatta all'alimentazione.

[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 2, cap. 13, vol. 1, pag. 163.30: Adunque per tutte le predette cose è manifesto, che 'l letame sia una di quelle cose, le quali spezialmente mutano la pianta di salvatichezza in dimestichezza: imperciocchè niuna altra cosa è la salvatichezza della pianta, se non negligente coltivamento di quella... || Corpus OVI.

5 Odore pungente e sgradevole caratteristico di ciò che è selvatico.

[1] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 3, Paolo primo eremita, pag. 517.21: - Ecco quelli lo quale con tanto studio ài cercato, quazi pute di vecchiessa e di salvatichezza.

6 Sapore rustico e sgradevole.

[1] Deo Boni, Rime, XIV pm. (tosc.), 7a.10, pag. 162: E se ti si cambiassi l'apetito / per la salvatichezza del guaime, / u· mmigliaccetto che ssie ben condito / ti faccia far Tommaso di due cime...