LAVORARE v.

0.1 labora, laborai, labora-invano, laboramu, laborante, laboranti, laboranu, laborany, laborare, laborari, laboraro, laborasse, laborasseru, laborata, laborate, laborati, laborato, laboratu, laborava, laboravano, laboravanu, laboreny, labura, laburanti, laburari, laburarila, laburaru, laburatu, laburau, laburirà , laorar, laorare, laürato, lavor, lavora, lavorà , lavorà', lavorá, lavoraa, lavorada, lavorade, lavoradha, lavoradhe, lavoradho, lavoradi, lavorado, lavorady, lavorae, lavòragli, lavorai, lavoral, lavorà-l, lavorala, lavorale, lavorallo, lavoralo, lavoram, lavoràm, lavoramo, lavoran, lavoràn, lavorand, lavorando, lavorandola, lavorandosi, lavorandovi, lavorane, lavoranla, lavoranno, lavorânno, lavorano, lavoransi, lavorante, lavoranti, lavoranu, lavorao, lavorar, lavorarà , lavorara'la, lavorarave, lavorare, lavorarebero, lavorarghe, lavorargli, lavorari, lavorarla, lavorarlli, lavorarlo, lavoraro, lavorarola, lavorarono, lavorarse, lavorarsi, lavorarti, lavorase, lavòrase, lavorasen, lavorasi, lavorasse, lavorassero, lavorassi, lavorassono, lavoraste, lavorat', lavorata, lavorate, lavorati, lavòrati, lavorato, lavorava, lavoravam, lavoravan, lavoravano, lavoravono, lavore, lavorè, lavorem, lavoremo, lavoren, lavorene, lavoreno, lavorent, lavorente, lavorenti, lavorento, lavorerà , lavorerai, lavoreranno, lavorerebbe, lavoreremo, lavorerete, lavorerò, lavoreronno, lavoresso, lavori, lavoriamo, lavorilo, lavorino, lavorisi, lavoro, lavorò, lavoró, lavoroa, lavoroe, lavorono, lavororono, lavorossi, lavorovisi, lavorrà , lavôrrà , lavorrai, lavorranno, lavorrebbe, lavorrò, lavorròe, lavura, lavuranti, lavurare, lavurari, lavurassi, lavurata, lavurati, lavuratu, lavurau, lavurava, lavuravanu, lavuru, lavvora, lavvorare, llavora, llavoralla, llavorando, llavorano, llavorante, llavoranti, llavorare, llavorari, llavoraro, llavorassero, llavorata, llavorate, llavorati, llavorato, llavorava, llavori, llavorò, llavoroa, llavoroe, llavorrà , llavura, llavurar, llavurari, llavurase, lovorare.

0.2 Lat. laborare (DELI 2 s.v. lavoro).

0.3 Doc. molis., 1171: 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertano volg., 1275 (fior.); Doc. prat., 1275; Doc. sen., 1277-82; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Doc. pist., 1285; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. lucch., 1288; Doc. volt., 1322; Stat. sang., 1334, 30; Stat. montepulc., 1333-37; Stat. collig., 1345; Doc. amiat., 1368; Stat. ssep., 1378.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Doc. venez., p. 1260 (2); Doc. ver., p. 1268; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. bologn., 1287-1330, [1287]; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. rag., 1335 (2); Doc. padov., 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Doc. moden., 1347; Doc. ravenn., 1354; Doc. bellun., XIV m.; Doc. spalat., 1359; Doc. imol., 1362; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Doc. molis., 1171; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. orviet., 1339-68, [1339]; Stat. perug., 1342; Stat. castell., XIV pm.; Doc. march., 1357; Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Doc. spolet., 1360; Stat. eugub., 1368-a. 1378; Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. lavora-invano 1.

0.7 1 Impiegare le proprie energie, fisiche o intellettuali, a un det. scopo (anche in contesti amorosi) o in attività spec. di tipo produttivo. 1.1 Sost. 1.2 [Con sogg. astratto o inanimato:] agire e operare per un det. scopo (anche fig.). 1.3 [Per calco sul lat.:] faticare. 1.4 [Specif.:] esercitare un mestiere. 2 Fabbricare, costruire qsa (perlopiù un bene materiale o un'opera edile). 2.1 Lavorare a (rif. negli es. a un'opera edile). 2.2 Modellare (un materiale grezzo) per ottenere la forma voluta. 2.3 Ornare, decorare (un bene materiale o un'opera edile). 2.4 Preparare (un alimento, seguendo det. passaggi). 2.5 Mescolare (l'acqua) con altre sostanze per scopi particolari. 2.6 Produrre in modo artificiale (il fuoco). 3 Dissodare e rendere adatto alla coltivazione (un terreno). Estens. Coltivare (anche con oggetto diretto espresso); svolgere attività agricole. 3.1 Sost. 3.2 Rendere o mantenere pulito e ordinato qsa. 4 [Per trad. del lat. certor:] combattere. 5 Signif. incerto: andare avanti, procedere?

0.8 Irene Falini 06.10.2021.

1 Impiegare le proprie energie, fisiche o intellettuali, a un det. scopo (anche in contesti amorosi) o in attività spec. di tipo produttivo.

[1] Doc. molis., 1171, pag. 166.6: fecit pro ipsu(m) (et) p(ro) aliis fr(atribu)s heremit(is) de S(an)c(t)i Ioh(ann)is li quali laborasseru p(ro) ip(s)i (et) p(ro) aliis fr(atribu)s li quali fusseru in S(an)c(t)i Ioh(anni)s (et) p(ro) facere or(ationem) quilli iurni li quali no(n) gisseru a llabore.

[2] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 263, pag. 609: molt ama Deu quelor qe vole lavorar / e per lo So amor caritad ne fai dar.

[3] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 6, pag. 303.5: quelli che per lo molto riposo son fatti pigri non posson trovare tempo a lavorare che buono lor paia...

[4] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 147.11: «In prima ben mangiare, secondo assai ben mangiare, terzo vestire, quarto laborare».

[5] Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 34, pag. 197.24: [12] Lavorare du(n)que dei cu(m) gra(n)de rangola (e) cu(m) dilige(n)te op(er)a, fuggiendo pigreçça, cacciando via lo sonno, (e) lo riposo...

[6] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 266, pag. 12: Plu è honesta cossa a viv de soa fadhiga / Ka quel ke no lavora, ke l'altrú coss mendiga.

[7] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 4, pag. 328.17: la provigione di Dio aiuta li homini che lavorano sensa indugia et sensa pigritia.

[8] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 2.10, pag. 14: chi troppo parla, credo, invan lavora.

[9] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 62.42, pag. 254: «Quigna vita vorrai fare? - Non vorrai tu lavorare, / che ne possi guadagnare - e darne a chi non è adasciato?».

[10] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 4, pag. 7.14: l'amante sempre teme che l'amore suo non vegna a compimento e che non lavori invano.

[11] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 142.41, pag. 595: Asì n'avén como a l'arangno, / chi de texe se dà lagno, / no cesando tuta stae / de far soe taragnae: / poi che [à] lavorao tanto, / vol repusar da qualche canto...

[12] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 131, pag. 194.9: Tutta quella nocte lavoraro li Greci a lloro alberghi apparecchiare e ordenare...

[13] Jacopo della Lana, Purg. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 14, v. 94, pag. 1216.1: le gienti èno sì piene de veneno e de parte e de malvoglença e d'invidia ch'indarno lavorarave chi loro volesse redure a la dritta e virtuosa vitta.

[14] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), tenz. 8, 1.5, pag. 780: S'io potesse saper chi fu 'l villano, / che prese tanto ardir, per quel ch'i' oda, / ch'a monna Raggia mia trasse la coda, / farìel grattar con ambedue le mano; / sì ch'elli avrebbe lavorato in vano, / se del mio dir sentenzia si disnoda...

[15] Passione gen., c. 1353, pag. 35.29: He' ò lavorao criando pyanzando, tanto che la mea voxe fayta è rocha e sorda.

- Locuz. nom. Lavora-invano: chi agisce senza raggiungere uno scopo. || Formazione occasionale.

[16] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 269, pag. 34: Questi non ha non' Labora-invano: / ancho sum stati come Machabelli, / chi sum deffesi cum la spa' in mano.

1.1 Sost.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 423, pag. 17: Pur tol, no dá nïente, refua lo lavorar...

[2] Bono Giambni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 3, pag. 9.8: il cittadino che porti arme, il quale se cavaliere si fa, usi in prima il lavorare, correre, portare pesi, e sostenere la polvere, ed il sole...

[3] Catenacci, Disticha Catonis, XIII/XIV (anagn.), IV, 23.1, pag. 415: Chi vol bon fructu aver(e) de lo suo lavorar(e), / sempre de bona vite deve p(ro)paginar(e)...

[4] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 4, cap. 2.4, pag. 93: Vero è ch' i' son del lavorar sì stanco, / Ch' i' non potre' continovar più molto, / Ch' i' non andassi...

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 3, pag. 660.34: E sia lo lavorare sanza avarizia a due respetti: l'uno per iscacciare l'oziosità, l'altro per necessità, chi ha necessità.

[6] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>, cap. 19, pag. 158.11: Lo lavorare dunque è buono al corpo, e all' anima.

[7] Doc. lucch., 1343, pag. 42.3: Se volete dire perchè non faite voi chosìe, non avemo possuto, chè per volere multiplicare lo lavoro in Bologna avemo fatto maggiore paghamento, e peròe c' è chosìe cresciuto et multiplicato lo lavorare.

1.2 [Con sogg. astratto o inanimato:] agire e operare per un det. scopo (anche fig.).

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 22, pag. 43.17: Se questo fuoco ch'è appo noi lavora così nel duro ferro, come credi che 'l fuoco de l'amor divino ch'è di virtù maravigliosa lavori nell'anima?

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 99.4, pag. 217: L'uom non può sua ventura prolungare / né far più brieve ch'ordinato sia; / ond' i' mi credo tener questa via, / di lasciar la natura lavorare...

[3] Contr. Croce e Vergine, XIII ex. (tosc.or.), 153, pag. 311: quest' è nel cipresso, / che mostra quanto l' anima lavora / quand' à 'l suo core enn alteçça messo / en contemplare sì como asavora / lo gran dolçore c' a liei è promesso.

[4] Stat. assis., 1329, ap. 7, pag. 169.7: Ma se contra el predicto sola la fama lavora e al iudicio del visetatore paga la purgatione a luy sia indicato canonica da esser purgato per alcuni della fraterneta del suo stato.

[5] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 81.18: lo Sol lavora de dí sovra tera e la Luna lavora in quella fiada soto tera. E quando la Luna lavora de note sovra tera, in quella fiada lo Solle lavora soto tera.

[6] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 49, pag. 187.9: Egli dorme, e la carità lavora; mangiando, dormendo, veghiando, ciò che fa, d' ogni cosa trae el frutto.

[7] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 30, terz. 15, vol. 2, pag. 68: Nel predett' anno di Settembre ancora / i Fiorentin coll' oste a Pisa andaro, / e preser, come fortuna lavora, / Porto Pisano, e Livorno...

[8] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 119.4: Dè, peregrina dea, non far dimora, / che 'l tempo fugge e 'l giorno corre e passa; / tutti questi timor dal cor ti rassa, / che Dio n'aita e so ch'Amor lavora.

1.2.1 Sost.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 1, pag. 349.15: come l'operare et lo lavorare del'animo è maggiore che quello del corpo... || Cfr.Albertano, De amore, IV, 1: «opera animi».

1.3 [Per calco sul lat.:] faticare.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 3.51, pag. 459: A pinger l'air son dato, / poi ch'a tal sono adutto: / lavoro e non acquisto. / Lasso, ch'eo li fui dato!

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 8, pag. 38.37: per la gran fadiga e stanchisia del duro caminar hi lavoravan molto e portavan gran see...

[3] Ventura Monachi (ed. Vatteroni), a. 1348 (fior.), son. 3.14, pag. 190: Non dèi maravigliar dunque s'i' proro, / perché dentro lavoro / in modo ch'i' ò già la buccia crespa...

1.3.1 [Con rif. ad animali].

[1] Libro della natura degli animali (B), XIII ui.di. (pis.), cap. 65, pag. 324.10: E cusì ebbe lo leone tucto lo cervio, la vacca e la pecora e la capra non ebbe nulla, ma invano lavorono.

[2] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 23, proemio, pag. 503.20: Li uccelli lavorano da natura, ed hanno circa la nutrizione di loro figliuoli tutta quella sollicitudine che bisogna, e non rispiarmano fatica.

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 121, pag. 407.15: Tu vedi bene come grande sottilità è nell'Api a fare lor cassette, e lor pareti, e com'elle lavorano, e partono l'opera tra loro concordevolmente.

[4] Doc. spalat., 1359, pag. 86.3: si lu bo rumpi lu pè no lavorando, danu a Bene; e si bo murisi magru per fatiga di gran sforçu de lavorar, danu a Stoyane; si bo fosi involado, danu a Stoyane; si bo rumpisi pè lavorando, danu a Stoyane.

1.4 [Specif.:] esercitare un mestiere.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 533, pag. 21: Ma vu, ke sí vilan, fortment dí lavorar, / Zascun pos so officio legalment debia andar...

[2] Stat. pis., 1302 (2), cap. 2, pag. 980.5: E la dicta mia arte non farò, nè consenterò di fare, in alcuna parte u luogho fuor de la città di Pisa, se non la u' li dicti coiari concordatamente lavorano.

[3] Doc. moden., 1347, par. 11, pag. 156.12: Anchora: due dische da lavorare de prede e de cope de stimaxon quinque libr. mudenexe.

[4] Stat. fior., XIV pm., pag. 34.22: Che 'l proposto faccia fare il bancho a coloro che sanno lavorare.

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 23, pag. 108.12: lu soli fu obscuratu per spaciu di tri ori, in tantu chi li operaturi, chi laboravanu intra li casi loru, non potianu laborari si non cum li candeli...

[6] Stat. ver., 1380, pag. 397.10: Item che çascauna p(er)sona terera o folestera la quala habita i(n) le ville del veronexo destreto osio Case de Ca(m)pagna possa licitame(n)tre portaro, qua(n)do igi va a lavoraro, uno ro(n)choncello osio focolazo...

[7] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 36, pag. 163.4: Lo cavallo, poi ch(e) averane convenevele, se (n)no cavalch(e) spessam(en)te, et a co(m)madam(en)to et sença viole(n)to curso, p(er) la cittade, specialm(en)te dove lavoranu li fe(r)rai voi li pellicieri...

- [Prov.].

[8] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 151, pag. 301: Fabro lavora / più che non adora.

- Sost.

[9] LeggendaAurea, XIV sm. (fior.), cap. 161, S. Martino, vol. 3, pag. 1408.6: come sogliono fare i fabbri, che fra 'l lavorare per alcuno sollevamento di fatica percuotono la 'ncudine...

1.4.1 Prestare la propria manodopera, essere in servizio.

[1] Doc. venez., p. 1260 (2), pag. 113.18: Isto sé lo clamor co ài fato sula ·vistison de s(er) Damian Lo[m]bardo dela casa co ilo lavorà ...

[2] Doc. sen., 1277-82, pag. 264.19: Ancho III sol. et VI den. nel dì a uno maestro di pietra per uno dì che lavorò cho' noi.

[3] Stat. pis., 1304, cap. 69, pag. 718.7: Et ciascuno lavorante che lavora con alcuno conciatore di panni, sia tenuto di stare cum quello maestro fine a tanto che l' à satisfacto de la pecunia che a dare l' avesse, in denari ut in opera...

[4] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 4, cap. 50, pag. 253.16: Ordiniamo che alcuno lavoratore che lavorasse i(n) alcuna fossa che guer(r)igiasse no(n) debbia andare a lavorare ala co(n)traparte...

[5] Doc. rag., 1335 (2), pag. 114.21: (E) se io no(n) lli pagasse de quillo ch'ello me llavurase, che io lli debia chager de pina a g(r)oss.

[6] Doc. orviet., 1339-68, [1339], pag. 123.37: LIIII s. diedi a Vannuço maiestro da lengniame che lavorò col detto Teio p(er) VIIII dì p(er) VI s. el dì.

[7] Stat. castell., XIV pm., pag. 211.17: Ma quando adevenisse k' essi lavoratori stessaro a lovorare ad altrui spese...

[8] Doc. pist., 1354, pag. 60.6: Item demo a Lucia [sic] chopritore di chase per giornate tredici che lavorò libre nove e soldi quindici e le spese L. 9 s. 15.

[9] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 410.1: Item laburaru in la sicunda simana iorni v 1/2 tamen l'unu manuali per dui iurnata 1/2...

[10] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 7, pag. 135.27: Io voglio lavorare per costui dieci dì. - E un altro dice: - E io ne voglio lavorare per lui venti dì.

1.4.2 [Rif. a un momento det.:] svolgere la propria attività.

[1] Stat. montepulc., 1333-37, cap. 24, pag. 882.2: Ancho stantiam (e) ordi(niamo) che niuno della dicta Conpa(n)gnia lavori overo lavorare facciano nel dì del Sabbato...

[2] Stat. collig., 1345, cap. 13, pag. 12.32: It. statuiro et ordinaro che neuno artefice dela decta università lavorilavorare faccia per l'offerta de' ceri dela festa del beato sancto Alberto...

[3] Stat. prat., 1347, cap. 23, pag. 22.17: Statuto et ordinato è, che veruno compagno di questa arte non debbia per tucto il dì di venardì santo aprire bottega, overo tenerla aperta, nè lavorare, nè fare l' arte della calzolaria...

[4] Doc. bellun., XIV m., pag. 165.23: Queste è le feste e y dì embandidi p(er) iy statuti dela scola de S[...] Martin de iy calegari [...] le qual no se die' lavorar né en le [ve]ye da vespro [...] soto la pena ch(e) se co(n)tien e[...] statuti.

[5] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1015, pag. 232: In quillo dì li artifici le pontiche inserraro / Sì che per quillo jorno le Arti non laboraro...

[6] Stat. eugub., 1368-a. 1378, pag. 283.6: Che nisciuno de la dicta arte non degga lavorare lo lunedì a domane ennanti che suo[ni] a p(ri)ma.

[7] Stat. ssep., 1378, cap. 5, pag. 94.29: Ancho ordenaro che neuno dela decta arte debbia lavorare o fare lavorare el sabbato poi che serà sonato tre volte a vespero ala badia del Borgo...

[8] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 2, pag. 219.3: Lo terço sì è che tu no dî lavorare le feste comandae e spicialmente lo dì de la domenega...

- [Specif.:] svolgere un compito prestabilito (all'interno di una comunità).

[9] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 104.19:"A kalendis autem" etc. S(et) da le kalende de octobre, da qui allu capu de la Quadragesima, stianu a leccione da qui a la s(ecunda) hora plena, poy de la s(ecund)a hora sia dicta tercia, et da poy a fine a nona, laborany che ad isse ène (com)mandato.

2 Fabbricare, costruire qsa (perlopiù un bene materiale o un'opera edile).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 614, pag. 549: Lo ragno per le mosc[h]e fase le redesele, / altre lavora grose et altre sutilele...

[2] Doc. venez., 1288, pag. 18.19: De lavorare la pala dela clesia de sen Pero, le doe parte dese che de' eser peçe XVIIJ per gross. XVJ la marcha...

[3] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 33, pag. 45.22: Quivi si lavora drappi d'oro e di seta, che si [chi]ama ias[d]i...

[4] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 57, vol. 1, pag. 103.2: la [[scil. Lucrezia]] trovarono nell'anticamera sua, che vegliava insieme colle sue cameriere, e lavorava un'opera di [lana], la quale voleva mandare al marito suo.

[5] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 24, Filargio, pag. 968.19: Philargio [[...]] stando una fiata inn una piassa per vendere quel che avea lavorato...

[6] Stat. venez., c. 1330, cap. 34, pag. 43.4: livre MM se deba dar per nave e tarete lavorar...

[7] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 8, pag. 153.9: fichi lavurari a li soy lavuranti Chicopi armi di electu ferru novu et non usatu da autru.

[8] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 193, vol. 2, pag. 756.7: Nel detto anno e mese d'ottobre, essendo la città di Firenze in assai tranquillo e buono stato, si ricominciò a lavorare la chiesa maggiore di Santa Reparata di Firenze...

[9] Legg. sacre Ashb. 395, XIV pm. (sett.), 14, Tommaso apostolo, pag. 186.23: E demandao Thomaso s'el savea lavorar ben palasij, el respose al re che molte bene, he recevé gran suma de pecunia per edificar questo palasio.

[10] Doc. pist., 1352-71, Ragione Francesco di Pagno, vol. 1, pag. 159.23: A maestro Leonardo di ser Giovanni da Firenze che lavora la taula di sancto Jacopo...

[11] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), VII.5, pag. 391: Ristretto tra levante e 'l mar remoto / un lido giace a guisa di bel porto, / o' uno antico mastro molto accorto / dimora, ch' è chiamato vecchio Cloto. / Lavora navi d' ogni forma e moto / e tutte l' arma con suo ingegno scorto...

[12] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81 (fior.), Sp. 48, pag. 280.7: E nota che, trovandosi uno vestimento indosso a Cristo, il quale ad ago avea lavorato la Vergine Maria...

[13] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 4, ott. 7.4, pag. 42: E Stranquilion sì fe' fare uno avello / tutto di marmo, sì bene ingegnato / che mai non se ne vidde un così bello, / per sì gran maiestria fu lavorato.

[14] Sacchetti, Lettere, XIV sm. (fior.), XV [1399], pag. 110.2: scrivo a Pippo per aiuto alla tua masserizia ti mandi per mia parte 25 scodelle e 20 taglieri. Sono pochi, a poterli lavorare è il tempo contrario. Usa temperatamente il matrimonio, se vuogli che ti bast[i].

[15] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 16, pag. 167.27: lo re Agamenone e ll'altri mayuri caporali de li Grieci fecero laborare altre e belle et alte sepulture de marmore...

- [Rif. al corpo umano].

[16] Antonio da Ferrara, XIV s.-t.q. (tosc.-pad.), 26.77, pag. 280: Giove lei fe' con le forme de viso, / e sottilmente ben fo lavorata, / e qual omo la guata / dice pur ch'ella vien dal paradiso...

2.1 Lavorare a (rif. negli es. a un'opera edile).

[1] Doc. prat., 1275, pag. 530.9: Maest[r]o Gia(n)ni p(er)ché llavoroa j die alla porta delle cerchie al Petriccio, s. iij (e) d. iiij. Maestro Cha(n)bio p(er)ché llavoroa a quella medesma opera p(er) j die, s. iij (e) d. iiij.

[2] Doc. fior., 1286-90, [1288-89], pag. 300.22: It. al maestro Lippo di Guiduccio, per ij dì che lavorò al muro del coro, dì xxviij di settembre, s. ix. p.

[3] Doc. fior., 1286-90, [1289], pag. 253.1: It. a uno maestro che cci lavorò al palco dì ij, <di> questo dì, s. ix. p.

[4] Stat. gen., 1340, pag. 9.26: Ancora statuemo et ordenamo che li lavoraoy de la dita Confraria chi lavoren a lo Ponte de la chacina...

[5] Doc. fior., 1358-59, pag. 123.14: Di dire a' chapomaestri che proveghano di lavorare a le faccie dallato de la chiesa da ciaschuna parte...

[6] Doc. imol., 1383-85, Spese 30.8.1385, pag. 346.13: Spixi per fare chomencare de lavorare al ponte mestro Romano I overa...

[7] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 239.4: misivisi mano a llavorare al dicto archo chon molti maestri di Firenze et di Pisa...

2.1.1 Lavorare in (rif. negli es. a un'opera letteraria). || Att. solo nel testo cit.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 6, cap. 6.16, pag. 214: Se' ttu colui, che lavori nell' ovra / Del Regimento e Costumi di Donna, / A posta d' una ch' è donna dell' altre?

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 37.63, pag. 405: Ma penserò, lavorando in quest' ovra, / S' io mi potessi sì disporre a voi...

2.2 Modellare (un materiale grezzo) per ottenere la forma voluta.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 210.29: 'l ferro quando egli è di f[uo]co ben caldo sempre si lavora meglio che quando egli [è] freddo...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 36, pag. 178.24: Ed ancora di quello è da guardare che non incontanente che sono tagliati i legni si seghino, e segati si lavorino...

[3] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 13, pag. 268.13: Item statuimo et ordinamo, che neuno sottoposto dell' Arte de la Lana debbia lavorare neuno pelo nè scalcinatura per méctare in neuno panno. Salvo che possa lavorare lana pecorina e montonina.

[4] Stat. pis., 1302, cap. 28, pag. 967.12: Et che alcuno de la suprascripta arte non possa nè debbia conciare alcuno coiame di bue, di vacca, di cavallo, o vero lavorare, se in prima non fusse concio in mortella in de la città di Pisa.

[5] Doc. volt., 1322, 5, pag. 16.13: non si possa in Volterre alcuno ariento lavorare se no al modo et ala lega che ssi lavora nela ciptà di Firence...

[6] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 1, cap. 47, pag. 63.39: Et che li dicti factori che faran(n)o li decti candili grosse abbiano di ogni lib(b)r(a) di cera che lavoran(n)o d(ena)r(i) .x....

[7] Stat. sang., 1334, 30, pag. 98.11: De la pena al battitore o pettinatore che lavorasse alcuna lana d' alcuno fuore d' arte.

[8] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 192.18: Per calo che fa l'argento a fonderlo e a lavorare, da once 5 1/2 per centinaio di libbre, che ne tocca denari [...] piccioli per libbra.

[9] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. II, pag. 86.29: Hercules premendo le meraviglie de l'affaticata matrigna, si crede che tra le donzelle greche tenne lo panieri e lavoró la roza lana...

[10] Stat. ver., 1352, pag. 299.14: zaschaun possa far lavoraro pelle per so uso e de soa fameia e zaschun pilliçaro osia disipullo possa lavoraro le dite pelle.

[11] Lett. perug., 1385, pag. 72.10: Voie ne deciete che i veli che volete volgliono essere biene lavorate e no ne volete veruno che sia lasscho.

[12] Chiose Inf. di Guido da Pisa volg., XIV sm. (fior.), c. 14, v. 57, pag. 1270.4: sanza il fuoco niuno metallo si potrebbe lavorare.

- [Rif. ad astratti (le parole nell'es.)].

[13] A. Pucci, Arte del dire, a. 1388 (fior.), 8.4, pag. 299: non dir parole senza utilitade, / e con ragione ogni tuo dir lavora.

- [Fig., rif. all'anima].

[14] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 50, pag. 89: Eo do a zascun homo spiritüal exemplo / De lavorar a l'anima tanfin k'el ha so tempo...

[15] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 24, pag. 49.2: Voglio dunque che siate lavoratori veri, che con molta sollicitudine aitiate a lavorare l' anime nel corpo mistico della santa Chiesa.

2.3 Ornare, decorare (un bene materiale o un'opera edile).

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 554, pag. 275: guarda questo templo e cum' ell' è ornato, / ke per man d' omo è fato e lavorao...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 4, pag. 281.23: i quali doni la potente Dido aveva fatti, ed avevali tessuti e lavorati con oro. || Cfr. Verg., Aen., IV, 264: «et tenui telas discreverat auro».

[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 298, pag. 378, col. 2: Or vidi quisto exempiu; / reguarda ad quisto tempiu / como so lavorati / e tucti per me nati, / con tucte queste giogie / como nui vedemo ogi...

[4] Stat. sen., 1343 (2), L. 4, pag. 253.20: Et a provare che 'l panno sia essuto fatto et lavorato altrui che ne la città et contado di Siena overo nel regno di Francia...

[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 78.22: Legno aloe, seta cotta torta, seta carmusi, zendadi fatti e lavorati nell'isola di Cipri...

2.4 Preparare (un alimento, seguendo det. passaggi).

[1] Doc. lucch., 1288, pag. 26.5: quine farano (et) lav[or]era(n)no co·lloro mani tucte quante budella di bu (et) elli ara(n)no u elli potranno avere...

[2] Barlaam e Iosafas (Triv.), XIII/XIV (tosc.occ.>sett.), cap. 28, pag. 70.7: ebbeno cauli crudi che Barlaam avia lavorati...

[3] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 31.3: Pilglia fiele di toro e sale giemo, e bolli e meschola insieme, e ungnine lo petingnione: in un'ora lavora.

2.5 Mescolare (l'acqua) con altre sostanze per scopi particolari.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 37, pag. 198.16: Ancora se tt'avesse comandato che tti lavassi con acque lavorate - che ssi fanno certe acque e lavoransi, sì che ogne macula mandano via...

2.6 Produrre in modo artificiale (il fuoco).

[1] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 84.33: el quale fuocho era lavorato per modo, che nisuno uomo nol poteva spegniare.

3 Dissodare e rendere adatto alla coltivazione (un terreno). Estens. Coltivare (anche con oggetto diretto espresso); svolgere attività agricole.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 6, pag. 302.18: chi lavora la terra sua satia[s]i di pane...

[2] Doc. ver., p. 1268, pag. 287.24: Ancora una peça de terra araora en la contrà de Fornello e è quatro canpi che Maginardo lavora...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 343, pag. 15: Per lavorar la terra no se vol met a straco / E viv com hom perdudho del me' sudor k'e' fazo.

[4] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 1, cap. 3, pag. 144.20: anco secondo lo semenatore che lavora lo campo ch'era sodo, che 'l derada e ensollescelo collo lavorio perché la radice de la semente li possa mellio entrare...

[5] Doc. pist., 1285, pag. 126.25: la quale terra tiene (et) lavora Bartromeo (con)v(er)so di S(an)c(t)a Maria.

[6] Stat. sen., 1280-97, par. 169, pag. 49.6: E non sia tenuto a pagare chi non seminasse o lavorasse vigna...

[7] Doc. fior., 1281-97 (2), pag. 18.2: D(e)mo a Luti med(e)simo tredici fiorini d'oro a dì xxij d'ottobre <..>: isco(n)tosi p(er) lo fito che dovea dare del pod(e)re de' poveri ch'eli lavora...

[8] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 14, pag. 92.13: Incontinente chi sto patre sancto Ysaac intrao all'orto e trovauli che illi lavoravano...

[9] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 50.20: poy appressu accuminzaru a llavurari li campi et a zappari la terra...

[10] Doc. padov., 1340, pag. 16.26: due peçe d(e) te(r)a (e) J peça d(e) prò, tegni(r)e (e) posire (e) lavora(r)e enfina el d(i)c(t)o te(r)mene...

[11] Stat. lucch., XIV pm., pag. 84.45: Et facciano fodire le vigne et le terre lavorare et seminare...

[12] Doc. ravenn., 1354, 3, pag. 439.36: E tute queste ter(r)e lavora Paulo, le qua' è scrite da q(ui) in dredo.

[13] Doc. march., 1357, pag. 18.39: Et se tempo advenesse che unga fosse p(er) la quale le possessioni dela secu(n)da e dela t(er)ça senayta lavorare no(n) se podesseno...

[14] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 9, pag. 46.7: Li campi non fuoro lavorati.

[15] Doc. spolet., 1360, pag. 36.40: Pacione de Fra(n)cone lavora le te(r)re da S(an)c(t)u Mannu.

[16] Doc. imol., 1362, pag. 333.35: Le posesione retrovade a Linari che le lavora la nora de Tura Charamone da Linari...

[17] Doc. amiat., 1368, pag. 104.25: It. àne lavorata una vi(n)gnia inela quale è semi(n)ato legume.

- [Prov.].

[18] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 275, pag. 305: Mano lavora / che bocca divora.

- [Con rif. ad animali].

[19] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de passione sancti Iob, 263, pag. 287: Sexmillïa camelli el hav po hanc a tempo, / Anchora el hav mil asine, zo dis lo Testamento, / E mil paira de boi, ke lavorava a tempo, / K'aravan le soe terre per far nudrigamento.

[20] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 44, pag. 153.16: Ma i buoi che sono dimestichi, e lavorano la terra, son dolci e pietosi...

[21] Esopo ven., XIV, cap. 52, pag. 50.26: Diebati alegrare del trar al versoro, lo qual e' domato e usato a questa uovra; e insegna alo piciolo bo ad arare e lavorare.

- [In contesti fig.].

[22] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 3, cap. 2, pag. 45.2: La seconda dota de l'a(n)i(m)a ène recepimento de Dio per nostra mercede: questo ène el denaio dato ai lavoratori ke lavorano e·lla vingna de la penitença...

[23] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 5, cap. 3, par. 12, pag. 129.17: il quale dee la terra del cuore suo, come buono villano, diligentemente lavorare e studiare con aratro e falce di vera sapienzia...

[24] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 13, pag. 118.18: Questa terra è lo corpo tuo, se tu la lavorerai mettendovi entro castità, che tu lo facci casto.

[25] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 23, pag. 45.13: Voi sète miei lavoratori che v' ho messi a lavorare nella vigna della santa Chiesa.

[26] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 31, Settuagesima, vol. 1, pag. 291.9: Il rimedio sì è che, se ella vuole essere dilibera e compiutamente da mali, lavori ne la vigna de l'anima sua ricidendo i vizi e peccati...

3.1 Sost.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 23, pag. 213.22: Basti, dunque, a lloro la continua fatica del lavorare e continui sollaççi del bomero e della marra sanza riposo alcuno.

[2] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 9, cap. [vv. 619-58], pag. 344.5: erano largamente indurati i campi di Medusa, figliuola di Phorco, non difesi da foglie di boschi né morvidi per lo lavorare...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 42, pag. 296.9: La più faticosa arte che sia è il lavorare della terra.

[4] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 338, pag. 214.3: però che ciò che lasci, potendolo fare, di tutto se' tenuto a ristituzione al tuo signore, cioè di ciò ch'egli per tuo difetto perde de le sue rendite e del suo diritto, cioè per lo tuo mal lavorare che fai de le sue terre.

3.2 Rendere o mantenere pulito e ordinato qsa.

[1] Doc. bologn., 1287-1330, [1287] 1, pag. 61.12: Et sapiate che 'l comune da Funi ne spese asai dinar, li quali ebe Cristiano di Pistoya per sé e per lo companio di messer Conrado, quelo ch' è stato sopra le strade. E 'l mesayo da San Zoani è stato a farle quele l[ao]rare et facisne soa acusa del comun da Funi et non si procedete per prego di lo companio di meser Conrado...

3.2.1 Curare (una pianta).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 23, pag. 110.19: Porremo e le ginestre; e semineremo l'orbacche della mortine, e dell' alloro, e quelle che fier nate lavoreremo.

[2] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 12, pag. 22.4: Io mi crucciai allora, e dissi, e' si mostra, che questi albori non sieno curati, perocché non hanno foglie, e' rami son rotti, e pieni di nodi, e' pedali malacconci; questo non sarebbe avvenuto loro, se fossero stati lavorati diligentemente.

[3] Doc. imol., 1362-63, pag. 337.24: Item rezevii de le vigne del dito spedale VIII chastelade e IIII chuorbe d'uva che fo estimada L. V la chastelada perchè fo tempestada e male lavorada montò L. XLI, s. XIIII.

3.2.2 Pron. Prendersi cura (del proprio corpo).

[1] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 421.8: Tu non ti de' andare innettando come femina, né per dilicato liscio lavorarti le carni, perché sono de le femine queste mollezze.

4 [Per trad. del lat. certor:] combattere.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 11, pag. 451.16: Con tutto il corpo del regno è laborato. || Cfr. Verg., Aen., XI, 313: «toto certatum est corpore regni».

5 Signif. incerto: andare avanti, procedere?

[1] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 260, vol. 2, pag. 217.16: e via, che la cocca la leva per buon viaggio, quanto più si può dire, che l' uccello nolla giugnerebbe: o, pur tien bene mano al timone, che la cocca lavora di quel vero vantaggio!