LAVORÌO (1) s.m.

0.1 laurio, lavoreo, lavorî, lavoria, lavorie, lavorìe, lavorii, lavorìi, lavoríi, lavoriiu, lavorij, lavorio, lavorìo, lavorío, llavorio.

0.2 Lat. laborerium.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Stat. sen., 1298; Inghilfredi, XIII sm. (lucch.); Stat. pis., 1304; Doc. pist., 1322-26; Stat. sang., 1334.

In testi sett.: Iscr. venez., 1371.

In testi mediani e merid.: Doc. perug., 1322-38; Doc. orviet., 1339-68, [1353]; Stat. eugub., 1368-a. 1378; Doc. castell., 1361-87; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

0.5 Anche s.f. (lavoria).

Locuz. e fras. andare al lavorio 2.3; avere a lavorio 2.2; dare a lavorio 2.2; essere in lavorio 2; lavorio dei campi 2.1; lavorio della terra 2.1; lavorio di terra 2.1; mettere al lavorio 2; stare in lavorio 2; tenere a lavorio 2.2; togliere a lavorio 2.2.

0.6 N Resta ambigua l'interpretazione di alcuni es. rif. all'attività o al luogo in cui si svolge il lavoro (in 2) oppure ciò a cui si lavora (in 3).

0.7 1 Impiego di energie fisiche o intellettuali a uno scopo det. 2 Attività volta alla produzione di beni o servizi; mestiere ordinario. 2.1 [Rif. alle attività agricole:] lavorio dei campi, della / di terra: coltivazione della terra. 2.2 Prestazione di manodopera. Locuz. verb. Avere, tenere a lavorio;dare a lavorio; togliere a lavorio (in partic. un appezzamento di terra). 2.3 Estens. Luogo dove viene svolta un'attività lavorativa; sede dell'impiego di qno: andare al lavorio. 3 Oggetto al quale si sta lavorando (intellettualmente o materialmente). 3.1 Estens. Frutto, prodotto di un'attività lavorativa; opera, manufatto. 4 Prestazione al servizio di un'opera edile o muraria. 4.1 Estens. Opera edile. 5 Processo di trasformazione e lavorazione di una materia grezza. [Specif.:] tecnica di lavorazione. 5.1 Estens. Elemento decorativo.

0.8 Irene Falini 12.01.2018.

1 Impiego di energie fisiche o intellettuali a uno scopo det.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 10, pag. 65.11: è meglio che tu gli cacci da l'opera tua, pagandoli, che volere loro lavorìo senza prezo.

[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 76, pag. 118.11: Dunque, se l'anima dell'uomo è data naturalmente in questo mondo a queste tre cose, e fuggire no· lle puote, perché sono in lei naturali, qual è meglio tra che lavori a Dio o al mondo, con ciò sia cosa che 'l lavorio che si fa a Dio sia con frutto, e quel che si fa al mondo sia sanza frutto per innanzi? Del quale lavorio fa menzione san Giovanni...

[3] Stat. fior., c. 1324, cap. 32, pag. 67.17: Ma a' maestri e picconari detti dinanzi, i quali chiamati fossono e traessono sì come detto è, sia proveduto e sodisfatto de l' avere del Comune per guiderdone di loro fatica e lavorìo, secondo la provisione e deliberagione de' detti segnori Priori e Gonfaloniere...

[4] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 74, vol. 1, pag. 581.9: Suo costume era eziandio stando a udienza di tenere verghette di salcio in mano e uno coltellino, e tagliare a ssuo diletto minutamente, e oltre al lavorio delle mani, avendo li uomini ginocchioni inanzi a sporre le loro pitizioni...

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 71, pag. 186.6: E pertanto, dolcissime mie madri in Cristo, carissimamente vi prego che ora dimenticando le begole delle rocche e de' naspatoj, il dì e la notte gridate Jesù Cristo benedetto, però che vuole essare esso pregato e perchè pare che più l'amiamo, e perchè esso vuole amare noi; sì che non dormite, vogliate essare partecipi nel lavorìo del nostro diletto, il quale sarà tutto nell'anime vostre.

[6] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 41.16: «Sanza fatica grave non si possono avere grandi cose, e quella che tu domandi si è per verità una delle cose maggiori: a faticare ti conviene molto di lavorii e di fatiche, acciò che alli doni dimandati possi pervenire».

[7] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 .atto onestissimo e savio i· mezzo delle sue ancille e vegghiava e lloro confortava al lavorio, dicendo: «Chollatino mio marito istà choll' arme indosso nel champo al sereno e cholla barbuta in testa e noi al fuocho e sotto il coperto istiàno e i· lluogho sichuro».

[8] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 118, S. Bartolomeo, vol. 3, pag. 1037.14: Non contradisse l'apostolo a queste cose, ma come fedele servo consentette al comandamento di Dio: ne va allegro sì come luce del mondo per alluminare gl'intenebrati, sì come sale di terra per insalare gli scipidi uomini e femmine, sì come lavoratore per compiere lo spirituale lavorìo.

2 Attività volta alla produzione di beni o servizi; mestiere ordinario.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 74.14: Consideri ancora che 'l buono difficiatore e maestro poi che propone di fare una casa, primieramente et anzi che metta le mani a farla, sì pensa nella sua mente il modo della casa e truova nel suo extimare come la casa sia migliore; e poi ch' elli àe tutto questo trovato per lo suo pensamento, sì comincia lo suo lavorio.

[2] Doc. prat., 1275, pag. 540.20: Micho f. Diotaiuti p(er)ché stette al detto lavorio p(er) j die, s. ij.

[3] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 12, pag. 53.6: Ed ancora la legione ha maestri del legname, e di pietre, e calzolai, e fabbri, e sellai, e dipintori, ed altri maestri di diversi lavorii...

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 19, vol. 2, pag. 22.24: se li detti lavoratori non si rimanessero dal lavorìo, sieno tenuti li detti tre o vero alcuno di loro, denuntiare a la podestà.

[5] Stat. sang., 1334, 30, pag. 102.21: De la pena a· lavorente che none compiesse lo lavorio per lui inconinciato.

[6] Stat. prat., 1347, cap. 15, pag. 18.25: lo maestro, overo lo maggiore di quella bottega, sia tenuto e debbia quello cotale discepolo non ritenere, nè darli a fare alcuno lavorio apartenente alla decta arte, nella sua boctega overo altrove, se prima non paga l' altro suo maestro di ciò che li è tenuto et obligato...

[7] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 12.23: Fabbri da fare ferramenti, e di legname, e di stovigli da vino da lavoratore, e da usare sono molto necessarj ad avere, sicchè non si isviino i lavoratori dalla fatica del continuo lavorío per desiderio di vedere la cittade.

[8] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 37, pag. 270.4: De' avere portamento e contenenza onestissima, con misurati passi andando, con angelica e umile boce parlando, con quel senno e costumi che a gentilissima e savia donna si richiede, ingegnosa in tutti quegli lavorii ch'al suo istato s'appartengono...

[9] Stat. eugub., 1368-a. 1378, pag. 283.25: Che nisciuno apussturato, p(er)fine che non fornissce el tempo de la sua pusstura, possa fare nisciuno lavorio che s'apertenga a la dicta arte p(er) sé overo p(er) altrui.

- Essere, stare in lavorio: stare in attività. Mettere al lavorio qno: mettere all'opera.

[10] Gl Albertano volg., 1275 (fior.), L. III, cap. 36, pag. 204.14: Et avengna k'io abbia detto ke l'otio e li riposi sono al postutto da fuggire, no(n) p(er)ciò dei semp(re) stare i(n) lavorio; che disse Seneca dela Forma del'onesta vita: «No(n) essere [sempre] in atto, ciò è i(n) lavorio, ma talvolta all'animo tuo dà riposo...

[11] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 87, vol. 1, pag. 435.21: Poco tempo apresso nel detto verno l'arcivescovo misse D uomini al lavorio, e fece tutto il camino per terra da Nizza a Genova...

2.1 [Rif. alle attività agricole:] lavorio dei campi, della / di terra: coltivazione della terra.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 1, pag. 64.12: deano menare co· lloro e mettarse ennanti la bestialia, come so' capre e stambecchi e capricorni e altra bestiallia, perch'elli possano vìvare del latte e de la carne e de lo casio, e possanose calzare e vestire per fin a tanto ch'ellino lavorino la terra e recolgano la biada e la vivanda del lavorio de la terra, per loro e per l'altra gente che dea venire deretro.

[2] f Bart. da San Concordio, Catilinario, a. 1313 (pis.>fior.), cap. 1, pag. 12.3: né eziandio, intendendo a lavoriodi campi [[...]], passare l'età occupandomi in operazione così vile... || Corpus OVI.

[3] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 457.19: Manlio Torquato [[...]] fu mandato a' confini in villa, a ciò che si affaticasse al lavorìo di terra.

2.2 Prestazione di manodopera. Locuz. verb. Avere, tenere a lavorio; dare a lavorio; togliere a lavorio (in partic. un appezzamento di terra).

[1] Doc. fior., 1291-98, pag. 619.22: Avemo da Saluccio f. Martino nostro lavoratore cinquanta staia di gra(no) e dodici staia di panicho e dodici staia di saggina e undici staia d' orzo e undici staia di fave e due chongnia in mezzo di vino e altre chose per l' anno che tenne il nostro podere a llavorio.

[2] Doc. aret., 1349-60, pag. 176.20: Marcho e Mencho de Nichola d' Agaççi dieno dare, el quale represtai p(er) semenare e·llo mio podere, ch' elli àno tolto a lavorio ad Agaççi da me, staia tre de grano...

[3] Doc. castell., 1361-87, pag. 245.7: Luca d(e) *** nepote de Pietro d(e) Ragaçço ebbe a lavo(r)io, Mccclxxvij del mes(e) de febr(aio), ci(n)que st. some(n)te d(e) t(er)ra de q(ue)l che te(n)ne già Ceccarello d(e) Pietro...

[4] Doc. castell., 1361-87, pag. 252.2: Libro de poderi e possisioni date a lavorio. I(n)p(ri)ma Paulo de Peruccio, dì xj de lulglio àve da noy una chasa posta e(n) Pocolle, ella paroffia de (Santo) Angnilo, con u(n)o peçço de te(r)ra a piei la d(i)c(t)a chasa, (con) pedali d'olivi sulla d(i)c(t)a t(er)ra...

2.3 Estens. Luogo dove viene svolta un'attività lavorativa; sede dell'impiego di qno: andare al lavorio.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 25, pag. 33.7: e per lo banditore si comandi quale compagnia in prima, e quale seconda, e quale terza debbia andare al lavorio, e che mestiere fare le convenga.

3 Oggetto al quale si sta lavorando (intellettualmente o materialmente).

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 58 rubr., pag. 291.2: Che neuno sottoposto debbia lavorare alcuno lavorio di lana ne la città di Siena...

[2] Inghilfredi, XIII sm. (lucch.), 3.5, pag. 97: Del meo voler dir l'ombra / cominzo scura rima. / Como di dui congiunti amor m'inungla, / sì natural m'adombra / in lavoreo e lima: / essendo due, semo un com' carne ed ungla.

[3] Stat. pis., 1304, cap. 70, pag. 719.5: Et simigliantemente, quando quello lavorio renderà et restituirà, farà cassare di quello quaderno a cului di cui fi', et a cui lo ristituerà. Et similgliantemente farà delli denari li quali riceveràe, et arà per pagamento di quello lavorio, da ciascuno mercatante.

[4] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 10, pag. 21.17: Ma se non sia arena di fossa, tollasi arena di fiume, e di ghiaia. Quella del mare si secca più tardi, e però non si vuole continuare il muro con essa, ma con intervallo di tempo murare, sicchè non si corrompa il bello lavorío; e per la sua salsezza fa iscanicare gl'intonichi delle camere.

[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 79.5: Dante [[...]] a così alto lavorio si diede infino allo stremo della sua vita, come che altre opere, come apparirà, non ostante questa, componesse in questo mezzo, gli fu fatica continua.

3.1 Estens. Frutto, prodotto di un'attività lavorativa; opera, manufatto.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 13, pag. 268.20: se 'l decto pelo o scalcinatura fusse trovato ad alcuno sottoposto con lana filata o sfilata, o messo in panno, quello lavorio debbia pervenire a mano dei signori...

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 289.4: Che avrebbono elli fatto da neuno maestro impararono; Venus con neuna arte compié il dolce lavorio. || Cfr. Ov., Ars. am., II, 480: «Arte Venus nulla dulce peregit opus».

[3] Doc. pist., 1322-26, pag. 73.37: Facemo noi soprascritti Operarii ragione cho' soprascritti maestri di quello che ànno choncio a nostro tempo, che trovamo che die xxxj di dicembre anno sopra detto facemo ragione co' lloro, e trovamo concio questo lavorío...

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 316.14: Aragne fece una tela, dove con mirabili opere figuròe tutti li falli delli Dei: ma Pallas fece più eccellente lavorio...

[5] Doc. orviet., 1339-68, [1354], pag. 143.18: Ceccharele di Peruzzo deve dare al'uopera quatro libre e dieci soldi cor., i quali esso promise p(er) Nardello da Porano che li devia dare il detto Nardello, che fu sopre pagato dal'uopera di certo lavorio di pietre che fece.

[6] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 318.7: intanto me studiay, ayutandome la gratia dello Spiritu Sancto, che infra tre misi, zò foy da XV iuorni de septembro infine a XXV iuorni dello mese de noviembro proximo venente, lo dicto lavorio per me foy facto e complito.

3.1.1 Prodotto dell'attività agricola.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 20, 82-99, pag. 530.6: Sanza cultura; cioè lavorio...

4 Prestazione al servizio di un'opera edile o muraria.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1287], pag. 161.24: It. al Fabruccio, per feri ke fece fare frate Istefanino per la lavoria del dificio da menare la fava, e per ferri ke fece e conciò per la villa, s. xxxv dì ix di marzo.

[2] Doc. fior., 1286-90, [1290], pag. 305.11: Frate Angnolo chamarlingo del Com[une] [di Firenze] ci à dato per lo lavorio del coro, i qua' danari ci furo stanziati...

[3] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1335], pag. 13.39: I detti danari ànno presi da kalen luglio anno 1335 a kalen luglio anno 1336: le lbr. 379 s. 15 d. 8 a fior. per lo lavorio de la chapella da Santa Croce; e le lbr. 188 s. 7 d. 3 a fior. per lo lavorio de la chapella di San Piero Scheraggio.

[4] Doc. perug., 1322-38, pag. 104.7: Quiste so so(n)no le spese le quale so(n)no facte amenutatame(n)te p(er) lo lavorìo dele case dela fraterneta dela disciplina apo el luoco de Santo Agustino de Peroscia, facte p(er) le mano de Pietro de Cressciolo...

[5] Doc. sen., 1356 (?), pag. 252.22: Sopra a· lavorio della chiesa nuova, diciamo; che della detta chiesa, si faccia una chiesa ad onore di Dio e della sua beata madre vergine Maria, e del beato sancto Giovanni Batista, la quale avarà otto volte e una cupola in mezzo più alta de le dette volte...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 11, cap. 2, vol. 2, pag. 590.17: E per coprire la tostana e sperata vendetta cominciarono a fabricare a un'otta sedici trabocchi, nel lavorio de' quali pigramente si procedea...

4.1 Estens. Opera edile.

[1] Stat. fior., 1330, pag. 57.5: Item, che il detto Spedalingo, o altro uffiziale o servigiale del detto Spedale, non consenta nè consentire debba, tacitamente o espressamente, che nel detto Spedale Chiesa Capella o Cimitero, o in alcuna altra parte pertignente al detto Spedale, si faccia o faccia fare lavorio alcuno, o capella, o altare, o oratorio, o sepultura alcuna, o dipintura o scultura d' arme o d' insegna o di lettere o d' altra cosa, per alcuna persona o per alcuno modo, sanza licenza espressa e manifesta di detti padroni.

[2] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 411.2: E però tu tale fiata vattene a sollazzare all' ombra di Pompeo, quando el sole entra nel segno del leone d' Ercole, overo là ove la madre agiugne li suoi doni a quelli del figliuolo, che è un ricco lavorio d' eternale marmo... || Cfr. Chiose a Arte Am. (C), ch. 17, p. 948: «ella comandò che il tempio suo fosse congiunto con quello del figliuolo».

[3] Doc. fior., 1362-75, [1368] 214, pag. 219.15: E che 'l camarlingho della decta opera non possa nè debba, de' danari che gli perverranno alle mani della decta opera, paghare nè spendere in altri lavorii overo hedificii, se none in quello che si faranno per seguire la forma del decto rilievo e disengnamento di sopra nominato...

5 Processo di trasformazione e lavorazione di una materia grezza. [Specif.:] tecnica di lavorazione.

[1] Doc. sen., 1306-75 (2), [1341], pag. 242.38: Ancho avemone in chontianti, anzi gli avemo nel lavorio del marmo del nostro sepolcho [sic] di sancto Jacomo [...] lx lib.

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 183.17: Ma in ciò non s'intende nè oro nè argento filato che, perchè sono lavorati al lavorio di seta o vero filato sotto, sì pagano di diritto grani. per oncia.

[3] Stat. fior., 1357, cap. 51, pag. 362.2: Statuto et ordinato è che niuno della detta arte il quale tenesse botegha nel popolo di Sancto Miniato tra lle Torri [[...]] possa o debbia lavorare o far lavorare o permettere d'opera o lavorio di lino al lume di fuocho, sotto pena di lire C di piccioli per ogni volta...

5.1 Estens. Elemento decorativo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 25, pag. 423.2: E però li antichi regi nelle loro magioni faceano magnifici lavorii d'oro e di pietre e d'artificio, acciò che quelli che le vedessero divenissero stupidi...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 8, pag. 261.24: quando si partì da me, egli mi donò uno nobile troncascio con saette cretesi, e uno mantello con lavorìi d'oro...

[3] Fiorio e Biancifiore, 1343 (ven.>tosc.), st. 3.8, pag. 81: Una tela che venne di Talmazia, / di seta e d' oro, che rendea splandore, / davanti a la cristiana la fece met[t]ere / che molto bello lavorio sapea tes[s]ere.

[4] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 151, vol. 1, pag. 324.17: La detta capella è quadra, e tutta storiata di lavorìo greco...

[5] Doc. fior., 1358-59, pag. 119.23: Di ragionare cho' chapomaestro di fare fare uno disengniamento chome pare loro che ssi volglia lavorare le mura della chiesa dal lato di fuori, chon che finestre e chon che lavorii.

[6] Lett. sen., 1374, pag. 48.25: Pregoti Agustino che faci uno paio di tope chon due chiavi che sieno molto bene lavorate e abino asai lavorìo, e le tope abino pocho lavorìo, pure che le chiavi sieno molto bele...