0.1 labor, labore, labori, laboro, laborö, laburi, laùro, lavò, lavó, lavô, lavor, lavore, lavori, lavorj, lavoro, lavuri, lavuru, llabore.
0.2 Lat. labor, laborem (DELI 2 s.v. lavoro).
0.3 Doc. molis., 1171: 2.3.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Doc. prat., 1275; Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Doc. lucch., 1288; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., Addizioni 1298-1309; Doc. pist., 1337-42.
In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1288); Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; f Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Doc. molis., 1171; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Dom. Scolari, c. 1360 (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Stat. Montecassino, XIV (luc.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. catan., c. 1344.
0.5 Locuz. e fras. andare al lavoro 2.3; andare al proprio lavoro 2.3; essere al lavoro 2.3; essere al proprio lavoro 2.3; essere in lavoro 2; gire al lavoro 2.3; lavoro dei campi 4; lavoro della terra 2.2; lavoro di terra 2.2; stare al proprio lavoro 2.3; stare in lavoro 2; venire al lavoro 2.3.
0.6 N Resta ambigua l'interpretazione di alcuni es. rif. all'attività o al luogo in cui si svolge il lavoro (in 2) oppure ciò a cui si lavora (in 3).
0.7 1 Impiego di energie fisiche o intellettuali a uno scopo det. (anche in contesti amorosi). 2 Attività volta alla produzione di beni o servizi; mestiere ordinario. 2.1 [Specif.:] compito che si è incaricati di svolgere. 2.2 [Rif. alle attività agricole:] lavoro della / di terra: coltivazione della terra. 2.3 Estens. Luogo dove viene svolta un'attività lavorativa; sede dell'impiego o dell'incarico di qno: andare al (proprio) lavoro; gire, venire al lavoro; essere al (proprio) lavoro; stare al proprio lavoro. 3 Oggetto al quale si sta lavorando (intellettualmente o materialmente). 3.1 Estens. Frutto, prodotto di un'attività lavorativa; opera, manufatto. 4 Terreno coltivato; piantagione. 4.1 Estens. Prodotto derivato dalla coltivazione della terra. 5 Prestazione al servizio di un'opera edile. 5.1 Estens. Opera edile. 6 Processo di trasformazione e lavorazione di una materia grezza. [Specif.:] tecnica di lavorazione.
0.8 Irene Falini 12.01.2018.
1 Impiego di energie fisiche o intellettuali a uno scopo det. (anche in contesti amorosi).
[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), canz. 4, 13, pag. 55: Ca primamente amai / per ben piacere al vostro signoragio / d'aver fermo coragio, / a ciò ch'io per fermeze non dottasse / che 'l meo lavor falsasse...
[2] Bart. Palmieri, XIII sm. (fior.), 3, pag. 173: O voi c'alegri gite, e me dolore / vèn d'ogni parte come piog[g]ia a terra: / pensiero, afanno e ira in van labore / mischiato a danno mai me non diserra.
[3] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 61, 9, pag. 198: Del meo laborö, è, la gioia, questa! / Dovunque sta: - be[n] n'àë mio diletto! / E chi mi guida, o sì m'àve condotto? / Non sò 'l condotto, - sì ò le pen'amare.
[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 11.22, pag. 38: O cor, e co 'l pòi pensare - de lassar turbato Amore, / facennol de te privare, - o' patéo tanto labore?
[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.8, vol. 2, pag. 370: E io più lieve che per l'altre foci / m'andava, sì che sanz' alcun labore / seguiva in sù li spiriti veloci...
[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 48, vol. 2, pag. 103.16: Or generalmente dico, che il lavoro è necessario, e come pessimi eretici sono da cacciare questi cotali oziosi spigolistri, che vogliono in ozio trovar chi dia loro le spese.
[7] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 7, pag. 33.28: legieramente e sença gran lavor hi seran liberai da la puçça de 'sto fango e ascharoso sterco.
[8] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 28, pag. 115: A me che intende di questo lavoro, / Spirito Santo, dire alquanti versi, / dammi gratia che sia del tuo tesoro...
[9] f Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 23, pag. 18: Volçiti in vu' le man, po' che ve mancha / barbari Goti per vu' desertare, / e de cotal labor non sie stancha / ma die e nocte trova questione / che libertà zà non te facia francha. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[10] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 77.5, pag. 622: Ma vano è tal labor, ché 'l vostro aspetto / da la mia mente già mai non se aretra, / sì che da voi pietate o morte tetra / qual più ve piace coralmente affetto.
[11] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 3, pag. 363.10: La qual cosa noi aver fatta conosci non perché noi crediamo che a te overo ad altro si convegna d'amare, ma perché niente possa riprendere la nostra tardezza: e perduta crediamo la fatica di quello che ispende suo lavoro in amore.
[12] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 56.4, pag. 55: Se quel serpente che guarda il tesoro, / del qual m'ha fatto Amor tanto bramoso, / ponesse pur un poco el capo gioso, / io crederei con un sottil lavoro / trovar al pianto mio alcun ristoro...
[13] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 24, pag. 106.12: Adunque non schifate mai labore: io vi mandarò delle mollicole e delle vivande come a figliuolo, e voi combattete e predicate virilmente.
[14] Lett. catan. (?), 1370/79 (2), pag. 159.15: pir la quali cosa eu standu pir hospitu sì portay multa tribulac[ioni] [...] et laburi et affani...
[15] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 22, 1-9, pag. 521.37: M'andava; cioè me n'andava su, sì, che senza alcun labore; cioè sensa fatica...
[16] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 1, 13-36, pag. 14.10: O buono Appollo; cioè o vera sapienzia d'Iddio Padre, che se' lo suo figliuolo, a l'ultimo lavoro; cioè a l'ultima parte del mio poema, cioè alla terza cantica della mia comedia, che è la mia fatica e la mia opera...
2 Attività volta alla produzione di beni o servizi; mestiere ordinario.
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 163, pag. 567: Soperbia è dig maistri laudar trop so lavor, / ké 'l lavorer, s'è bon, el lauda si e lor.
[2] Doc. lucch., 1288, pag. 26.19: Anco p(ro)mise ciascum di loro ch' elli i(n)fra 'l t(er)me che ssi contene i(n) q(ue)sta carta nullo di loro p(er) sé né p(er) altrui non arà lavorare né fare del sopradicto lavoro se no(n) a vuopo dei sopradicti Cecio (et) Bonaiu(n)cta.
[3] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 365, pag. 169, col. 1: Retei'-te, Rainald, de lavorer, / e lasa star lo reo mestier; / retei'-te, Rainald, de to lavor, / e non eser plu scacador!
[4] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, dist. 2, 1, pag. 222.4: anco a tucti coloro che fanno alcuno traffico o lavoro di fuore da panni, che sie tassato di tucto quello che lavorano e trafficano di fuore da panni che pertegnano a la decta Arte.
[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 46.53, pag. 270: Che quando domenega vem / e l'omo da lavô s'astém, / per vin, per lenga e per gora / trovo che 'lo deslavora...
[6] Stat. pis., 1322-51, cap. 7, pag. 474.25: sì che ellino sappiano quello che denno fare, et da che si denno guardare, per le dicte loro arti, mistieri et lavori...
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 1, 60, pag. 256: Nove n'annoverai dopo costoro, / tra' quali vidi Archelao secondo / più dato a studio ch'ad altro lavoro.
[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 190.6, pag. 246: Era sua vista sì dolce superba, / ch'i' lasciai per seguirla ogni lavoro: / come l'avaro che 'n cercar tesoro / con diletto l'affanno disacerba.
- Essere, stare in lavoro: essere in attività.
[9] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De doe vie zoè activa e cu(n)templativo, vol. 1, pag. 196.4: La S(an)c(t)a Scriptura ne mostra doe maynere di vie p(er) le qual l'omo vem a la vita p(er)durabel: la primera si è activa, p(er)zò che ella è in lavor de bo(n)ne ovre...
[10] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 213, pag. 77.33: Gli anni del Signore 1299 del mese di novembre essendo la città di Firenze in pace e le mercanzie stavano in lavoro e guadagno....
[11] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 109.16: Ly fratri li quali multo de rase del monastero sono i(n) labore, voy sianu i(n) via, et no(n) potenu venire ad la ecclesia la hora (con)veniente...
2.1 [Specif.:] compito che si è incaricati di svolgere.
[1] Doc. sen., 1299 (2), pag. 163.26: E perciò piacciavi di provedere, sì [per] la provisione che si fece per li vostri antecessori, et sì per voi medesimi, come la detta uopera continui il suo lavoro, si che non s'abandoni: chè non sarebbe onore di Comune.
[2] Stat. pis., 1302, cap. 31, pag. 968.9: Anche, che [se] alcuno de la suprascripta arte lavorante promettesse ad alcuno de la suprascripta arte fare alcuno lavoro pertenente a la dicta arte, lo danno mendi di cului de la suprascripta arte che a lui lavoro desse. Et se alcuno de la dicta arte promettesse ad alcuno lavorante di dare alcuno lavoro et non le desse, che quelli de la dicta arte a quello lavorante sia tenuto di mendare lo danno, a dicto et volontà del lavorante.
[3] Stat. pis., 1304, cap. 63, pag. 698.17: Li quali siano sopra vedere et extimare tutte le questioni delli danni di lane sucide et lavate, et di boldroni sucidi et lavati, et d' ongn' altro lavoro che ad arte di lana apertegna, che fusse sì di fracido come di bagnato...
[4] Doc. pist., 1337-42, pag. 136.38: E de avere i detti fio. lxxxx d'oro in tre paghe, cio[è], anzi che si metta mano a niuna chosa il terzo, e venutoci parte del lavoro l'altro terzo, e conpiuto che avrà il lavoro l'altro terzo. E questo lavoro de avere conpiuto in tutto fra diecie mesi.
[5] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 6, 22-33, pag. 165.41: L'alto lavoro; cioè la correzione delle leggi, che fu alto lavoro e di grande sottigliezza e di grande fatica e d'utilità grande al mondo...
2.2 [Rif. alle attività agricole:] lavoro della / di terra: coltivazione della terra.
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 4, pag. 328.25: Et per lavoro di terra puoi guadangnare buone ricchesse; unde Tulio dice: intra tucte le cose dele quale si guadangna nulla n'è migliore che lo lavoro dela terra.
[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 36, pag. 409.27: Unde lavoro di terra, in pregio e merto, lavoro d'auro trapassa...
[3] Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 48, pag. 618.1: tutti li altri intendimenti son minori che quelli del lavoro de la terra.
[4] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 444, pag. 448.10: Se Saturno è stato, egli averà arte di lavorodi terra; e fia rubello uomo, ma povero sarà...
2.3 Estens. Luogo dove viene svolta un'attività lavorativa; sede dell'impiego o dell'incarico di qno: andare al (proprio)lavoro; gire, venire al lavoro; essere al (proprio)lavoro; stare al proprio lavoro.
[1] Doc. molis., 1171, pag. 166.8: p(ro) facere or(ationem) quilli iurni li quali no(n) gisseru a llabore.
[2] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 38, pag. 205.27: Ordiniamo, che tucti lavoratori et persone che lavorano a le montagne, et li maestri de le fosse, debbiano essere al loro lavoro ogni lunedì a mezodì, et stare al loro lavoro infine al vernadì a mezodì, et siano paghati per quelle opere che serveranno; salvo che se avesse justo impedimento nè possa venire: a pena a catuno lavoratore che non fusse a lavoro di soldi X d' alfonsini minuti, et ciascuno maestro la suprascripta pena.
[3] Stat. pis., a. 1327, L. 4, cap. 46, pag. 209.2: Ordiniamo, che ogni lavoratori che s' acorda ad alcuno lavoro d' argentiera, e maestro, o scrivano, o altra persona, debbia andare al loro lavoro che promisso ae...
[4] Stat. catan., c. 1344, cap. 6, pag. 35.21: Ma si per alcuna causa supravenienti non si poza in la hura debita pruvidiri, cum licencia li kirichi pozanu in lu tempu di lu lavuru pruvidiri li loru licciuni e li altri cosi ki havinu a diri, e non vayanu a lu lavuru fini in tantu ki lu havinu pruvistu...
[5] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 420.6: Appe tr. iij per caparra da mezu augustu innanti, tamen vinne a lu laburi lu mercurdì a li xvij di augustu.
[6] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 6, par. 13, comp. 55, 4, pag. 143: Nel cominciar del giorno li Troiani, / sotto il suo duce Enea, con l'arme loro / verso Laurento per li sentier piani / andavan passeggiando al dur lavoro.
3 Oggetto al quale si sta lavorando (intellettualmente o materialmente).
[1] Doc. prat., 1275, pag. 523.23: Maestro Bene(n)te(n)di p(er) ij dì che stette a murare alla detta opera (e) lavoro, s. vj (e) d. viij. Maestro Cha(n)bio di Chafagio p(er)ché llavoroa alla detta opera (e) lavoro p(er) iij dì, s. x.
[2] Doc. sen., 1332/33, pag. 202.22: la terza parte, alla sua volontà; l'altra terza parte, venute le petre, el marmo e le colonne, e 'ngominzato el lavoro; e l'altra terza parte, compiuto el lavoro.
[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 335.36: e quando ene fonduto, e tu prendi una verga grossa come una asta di lancia, lunga quanto puoi, e tienla in mano e l'uno capo va menando sopra lo lavoro con quelli carboni che suso vi sono tanto che lo tuo lavoro sia bene caldo, e quando lo detto lavoro è bene caldo e tu colla detta verga di castagno bene monda i carboni che sono in sullo lavoro dall'uno lato od intorno dallo lavoro sicchè tengano caldo lo lavoro; e fatto ciòe prendi una verga di ferro grossa una buona oncia e larga due dita, e tienla in mano, e l'uno capo metti nello lavoro, e valla menando per lo lavoro tanto che sia bene rovente...
[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 79.14: mentre che egli era più attento al glorioso lavoro, e già della prima parte di quello, la quale intitola Inferno, aveva composti sette canti...
[5] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis, 102, pag. 240: Ma, per non seguir più sì lunga tema, / Tempo è ch' io torni al mio primo lavoro.
[6] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 30.23, pag. 288: ma come fabro a cui manca sua lima, / che 'l suo lavor polir non pò perfetto, / tal sirà 'l mio difetto / in non saper contar ciò ch'e' ho nel core.
[7] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 79.36: loco follieri chi faceano opera de auro sfoglyato e altri laburi de perne...
3.1 Estens. Frutto, prodotto di un'attività lavorativa; opera, manufatto.
[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 641, pag. 198: Acciò che t'ho contato / che l'omo fu plasmato / posci' ogne crëatura, / se ci ponessi cura, / vedrai palesemente / che Dio onnipotente / volse tutto labore / finir nello migliore...
[2] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 80, pag. 92.4: Dell' ossa loro se fanno molti belli lavori, ma più delli loro denti; et allora se recoglie lo suo sangue, del quale se fa tincta de drappi de seta.
[3] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 30, pag. 455.1: E qui primamente si vuole sapere che ciascuno buono fabricatore, nel fine del suo lavoro, quello nobilitare e abellire dee in quanto puote, acciò che più celebre e più prezioso da lui si parta.
[4] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 13.7, pag. 61: La bella Aurora, nel mio orizonte, / che intorno a sé beati fa coloro / ch'ella rimira (ed ogni cosa d'oro / par che divenga al suo uscir del monte), / pur stamattina con le luci pronte / nel suo bel viso di color d'avoro / viddi sì fatta ch'a ogni altro lavoro / della natura o d'arte non fur conte.
[5] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 14, pag. 11: O immensa vertù cellistiale, / tu vedi bem ch'a sì facto lavoro / volar non posso senza le tuoi ale.
[6] Doc. sen., 1306-75 (2), [1362], pag. 35.12: A Francio dipentore sono dati 15 soldi per lavori fatti di sua arte all'Opera del Duomo.
4 Terreno coltivato; piantagione.
[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 15, pag. 97.26: Lu miraculu era kistu, ki quandu era grande siccaricza allu payse, la gente, congregata insembla, prindianu la tunica de kistu patre sanctu Eutichiu e cum prigerii sì la portavanu davanti Deu - zo è davanti alcuna cona -, e poy cum killa tunica torniavanu li campi e tucti li lavuri: e tandu mandava mantanente ploia ad habundancia, a zo ki la terra sufficientemente se abiverassi.
[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 80, vol. 1, pag. 703.5: tanti grilli [[...]] guastarono i lavori per modo che frutto no· se ne poté avere in quest'anno.
[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 92.11: E si laboraturi de li campi sempremay pensassero quanta semente le tolleno li aucielle rapace de quello che aveno semenato inde li lloro laburi, fuorze iamay non derriano semente a sulco.
- Lavoro dei campi.
[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 22, pag. 364.6: lo bello lavoro deli campi, et le abondevile vingne [[...]] tosto s'abbandonano...
4.1 Estens. Prodotto derivato dalla coltivazione della terra.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 1.32, pag. 13: vivo 'n foc'amoroso / e non saccio ch'eo dica: / lo meo lavoro spica - e non ingrana.
[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 20, pag. 308.15: la terra sia bene fornita di biada, siccome di grano e d'orzo e di fave e di somiglianti lavori per sostenere la vita umana.
[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 572, pag. 22: Li arbor no lass fá frugio ni lass fá foie e flor / E faz tremar li poveri ni lass trovar lavor.
[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 35.17: Multi et infiniti corpi stanu abactuti per li rugy et in omni locu è plantu et in omni parti esti grandi pagura, et multi immagini di morti apparsiru, in modu comu lu focu ardi li silvi, li campi et li lavuri, et eciamdeu comu soli fari lu chumi, lu quali currendu gira et tira grandissimi petri.
[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 37.23: Ca, cun chò sia cosa que unu porcu salvaiu multu grandi guastassi li campi et li lavuri di lu monti Olimpu cun spissa destruciuni di li lavuraturi...
[6] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 1117, pag. 260: Ad omne porta stava continuo dui scripturi / Che scrivevano le some che recava altrui / De grano et de farina et tucti altri lavuri...
[7] Doc. castell., 1361-87, pag. 197.33: prestare a loro p(er) loro vita cinque mine de gra(n)o e ci(n)que mine d'altro lavore, salvo che no(n) voleano sagina...
[8] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 52-69, pag. 159.29: tutte quelle gente [[...]] che prima si viveano umanamente de' lavori della terra e di bestiame...
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 170.15: Puoi che li Romani àbbero consumato e guasto onne campo, àbbero arzo lo lavoro e llo lino fi' in Vitervo, era mesa state de luglio, quanno lo callo stao infervente.
5 Prestazione al servizio di un'opera edile.
[1] Lio Mazor (ed. Elsheikh), 1312-14 (venez.), 1, pag. 19.1: Al[e]xandro s[c]riva(n) sora lo lavor da la Tor çurà t(es)t(imoni)...
[2] Doc. pist., 1354, pag. 59.23: Item per stucho portò Nofri per lo dito lavoro soldi dicesete L. 0 s. 17.
[3] Doc. pist., 1352-71, Spese incontrate, vol. 1, pag. 135.14: Francesco Niccolai orafo da Firenze per lo lavoro de la testa del altare contando sol. 68 lo fiorino, e contando fiorini 50 li demo a nostro tempo 1362 ne auto fin' a dicembre 1362 lib. viij.c lxxiij, sol. x.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 12, 34, vol. 2, pag. 195: Vedea Nembròt a piè del gran lavoro / quasi smarrito, e riguardar le genti / che 'n Sennaàr con lui superbi fuoro.
[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 57, vol. 1, pag. 139.5: Entrando la persona nella detta volta, et a parte sinistra, truovi un' altra volta più alta che quella, e quello si è il più antico lavoro, che sia in Gerusalem...
6 Processo di trasformazione e lavorazione di una materia grezza. [Specif.:] tecnica di lavorazione.
[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 105, pag. 171.9: li freni e le selle erano di molto sottile lavoro e di molto gran valuta.
[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 17, pag. 249.4: ornate corone di molto maraviglioso lavoro che molto dilettavano al Re.
[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 6, ott. 38, 2, pag. 430: uno scudo, assai rozzo per lavoro...
[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 27, pag. 147.8: drappi dalle indiane mani tessuti con lavori di colori varii...
[5] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 36.11: Ambra lavorata a modo di paternostri o in altro lavoro che siano forati e infilati, e fassi tara del filo.
[6] Stat. lucch., 1362, cap. 27, pag. 100.26: E li quali coffori o cofforetto non siano d' alcuno lavoro rilevato o intalliato...
[7] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 3, 14, pag. 95: Di sopra ad esso una sedia avea / di preziose pietre e d'un lavoro, / ch'a riguardarla un miracol parea.
[u.r. 29.05.2024]