VANTARE v.

0.1 vanandose, vanta, vantà , vantà', vantan, vantando, vantandomi, vantandose, vantandosene, vantandosi, vantandoti, vantanno, vantano, vantansene, vantansi, vantantesi, vantantisi, vantar, vantarai, vantare, vantarmi, vantarono, vantarsi, vantârsi, vantarsine, vantarssi, vantarti, vantasi, vantasse, vantaste, vantasti, vantata, vantate, vantati, vàntati, vantato, vantava, vantavano, vantavansi, vantavasi, vantavate, vantavi, vante, vante-ne, vanterà , vanterai, vanteranno, vanti, vantiamo, vantianci, vantino, vantiti, vanto, vantò, vantoe, vantola, vantonosi, vantossi, ventaremo; f: vantante.

0.2 Lat. tardo vanitare (DELI 2 s.v. vantare).

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Federico II (ed. Cassata), a. 1250 (tosc.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.);Memoriali bologn., 1279-1300, [1282]; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.).

0.7 1 Ostentare le proprie qualità o i propri meriti, anche in modo infondato (anche pron. e assol.). 1.1 Sost. 1.2 Pron. Dichiarare un merito prima di averlo effettivamente conseguito. 2 Attribuire una qualità a qno.

0.8 Aurelio Malandrino 06.07.2021.

1 Ostentare le proprie qualità o i propri meriti, anche in modo infondato (anche pron. e assol.).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 222, pag. 569: Non è sen, qi 'n pò altro, tôr servisio dal mat, / q'elo se va vantando qe per un set n'à fat.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2571, pag. 264: Ma pènsati davanti / se per modo d'orgoglio / enfiaste unque lo scoglio / [[...]] / e se ti se' vantato / di ciò c'hai operato / in bene o in follia...

[3] Memoriali bologn., 1279-1300, [1282] ball. 4.10, pag. 11: e 'l drudo meo ad onne patto / del meo amor vòi' che se vanti.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 29, pag. 78.25: li uomini comunamente odiano e ridottano quellino che troppo si vantano o si lodano...

[5] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 25, pag. 47.22: Arroganzia è quando si vanta l'uomo d'esser quello che non è...

[6] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), Oimè lascio dolente, 42, pag. 51: Quanno 'n assemblamento / bella donna vedea, / facìali sguardamento / e cinni per mastria; / se no gli era 'n talento, / vantanno me ne gia...

[7] ? Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 628, pag. 349: Poy na cictade trovase çaschun bon cictadinu / de la cictade sancta, / [e] lauda e reïngratia lu Re sovranu e finu, / se[m]pre de Luy se vanta. || Se non vale 'esaltare (Dio)'.

[8] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 13, pag. 434.26: qual è di noi, che si possa vantare aver in se pur una particella di queste virtù?

[9] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 1, 11.14, vol. 1, pag. 156: e l'uom che tutti i segni / passa vantando e sol di sé parlando...

[10] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 1, v. 19, pag. 1696.12: venne a le orechie d'Apollo che Marsia se vantava aver più perfecion ch'i dei...

[11] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 4, cap. [vv. 202-36], pag. 162.19: Mentre ch'eglino si vantano delle forti cose ch'aveano fatte...

[12] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 64.23: Guai a tai çezunij de que gli homi se vantan e se dixan: "Mì no falì mae quarexma né tempore né vilie chomandae"!

[13] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 7, cap. 22, vol. 2, pag. 41.24: due grandi e valorosi cavalieri, l'uno Guascone e l'altro Inghilese, vennono a cquistione, però che catuno si vantava ch'avea preso i· rre.

[14] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 130, pag. 283.26: O dimonio incarnato, [[...]] loditi e vantiti di quello che tu debbi venire a grande confusione e vergognarti dinanzi a me...

- [In ambito cavalleresco, con rif. alla pratica del vanto, in occasione del quale i contendenti si gloriavano per un'impresa compiuta o per un bene posseduto].

[15] Novellino (red. vulgata), p. 1315 (fior.), 64, pag. 106.7: Noi vi pregiamo che al primo torn[e]are che si farà, [che] la gente si vant[i] -.

[16] Tristano Veneto, XIV, cap. 153, pag. 146.22: tuta fiada s'elo avignisse che io lo plui bello de questa bataya podessi aver, vorave io saver lo vostro nome, inperçiò che io me savessi de qui vantar...

- [Con sogg. inanimato].

[17] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.85, vol. 1, pag. 408: Più non si vanti Libia con sua rena...

[18] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. II (i), par. 128, pag. 125.6: 'l mar non ha vanto?, cioè non si può il mare vantare d'essere più impetuoso o più pericoloso di quella.

[19] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 4, 10.8, pag. 48: In questo paradiso esso ordinòe / e creò gli angioli in quantità tanta / che mai di dirlo lingua non sen vanta.

- [Prov.].

[20] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 369, pag. 308: Quegli che si vanta, / di fin pregio si smanta.

1.1 Sost.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 198.9: El vantare è gran vizio e non solamente in desdegno, ma sovente ne cade in odio e in disgrazia a le genti.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 20, pag. 319.24: nulla cosa in dare beneficio si dè tanto schifare quanto lo vantare...

[3] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 59, pag. 221.22: Molto dice lo conto che Tristano sì fae d'uno grande vantare.

[4] Consigli mercatura, XIV (tosc.), pag. 117.39: Non si vuole disiderare d'avere credito o fama per suo dimostrarssi o per suo vantarssi, ma per suo maturo e sodo ghoverno.

1.2 Pron. Dichiarare un merito prima di averlo effettivamente conseguito.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 29, pag. 189.7: turbato lo predetto vescovo ariano vantossi di entrare lo altro dì seguente nella chiesa di Santo Paolo per forza, la quale era ivi vicina.

[2] Comm. Arte Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 3, pag. 945.14: Molti prod' uomini si vantavano d' andare a vincere questo animale...

[3] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 3, cap. 29, pag. 200.15: La quar cosa negando lo vesco valentemente e turbao, lo dito vesco arrian se vantà de entrà-ge [...] per força in la çexa de San Polo, la qua era lì preso.

[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 12, 43-45, pag. 281.4: Aragne [[...]] pilliando di ciò superbia, incominciò a vantarsi ch'ella vincerebbe in quell'arte ogni uno, et eziandio la dia de la sapienzia...

- Pron. Fare affermazioni audaci e temerarie (?).

[5] Federico II (ed. Cassata), a. 1250 (tosc.), Dubbie 1.19, pag. 49: Tuto quanto e' avia / sì forte mi dispiace, / che non mi lassa in posa i· nesun loco / [[...]] / e non mi vanto ch'io disdotto sia / se non là ov'è la dolze donna mia.

2 Attribuire una qualità a qno.

[1] Dante, Convivio, 1304-1307, IV, cap. 17, pag. 373.2: La nona si è chiamata Veritade, la quale modera noi dal vantare noi oltre che siamo...

[2] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 35.12, pag. 673: perché più fedele il meo cor vanto, / vorrei che 'l gonfalon fra quei tenesse / che portan di soffrir pietoso manto.

[3] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXXVII Conclusio Auctoris, 653, pag. 71: O patrïa mirifica, Partenope in primera, / mo Napol nova dicese, facta citate altera, / bene allegrare dívite che, in ciascuna manera, / vantata grande et nobele si', per onne rivera! || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.