SCOSCÉNDERE v.

0.1 iscoscese, scoscenda, scoscende, scoscese.

0.2 Lat. conscendere (DELI 2 s.v. scoscendere). || Il DEI s.v. scoscendere suggerisce il confronto col prov. escoissendre senza escludere la possibilità del prestito.

0.3 Palamedés pis., c. 1300: 1.

0.4 In testi tosc.: Palamedés pis., c. 1300; Dante, Commedia, a. 1321.

0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.

0.7 1 Fare a pezzi con un colpo, spaccare. 1.1 Fendere violentemente (con una lama). 1.2 Pron. [Rif. al frammento di un intero:] essere spiccato, essere distaccato. 2 [Rif. a una parete rocciosa:] cadere rovinosamente, franare.

0.8 Zeno Verlato 20.05.2020.

1 Fare a pezzi con un colpo, spaccare.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 84, pag. 149.12: E incontenente alsa la mano e poi la chiuse e menòla d'alto per forsa e ferrì sì fortemente lo gigante in su la testa, che disarmata l'avea, che lli iscoscese tutta la testa sì, che le cervella e amburo li occhi li fece volare fuore de la testa.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.12, vol. 3, pag. 344: ché la bellezza mia [[...]] tanto splende, / che 'l tuo mortal podere, al suo fulgore, / sarebbe fronda che trono scoscende.

[3] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 21, pag. 472.9: come uno ramo, il quale la folgore scoscende, e parte dall'albero dove ella percuote.

1.1 Fendere violentemente (con una lama).

[1] f Fatti de' Romani (H+R), 1313 (fior.), [Luc. VI] (R) 50, pag. 401.7: Catone mise mano ala spada, e fedio Basilius sì che lli mise la lamella del brando per la visiera del'elmo, e 'l viso quasi del tutto li scoscese quasi insino al'osso. || Corpus OVI. Cfr. Fet des Romains, p. 686: «craventu et fendée».

1.2 Pron. [Rif. al frammento di un intero:] essere spiccato, essere distaccato.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 24.42, vol. 1, pag. 403: noi pur venimmo al fine in su la punta / onde l'ultima pietra [[scil. del ponte franato]] si scoscende.

[2] <Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.)>, c. 24, pag. 413.1: noi venimo là dove l'utima pietra di questo ronchione si scoscende, che non era più ferma...

2 [Rif. a una parete rocciosa:] cadere rovinosamente, franare.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 26, vol. 3, pag. 71.9: una falda de la montagna di Falterona [[...]] per tremuoto e rovina scoscese più di quattro miglia...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 87, terz. 2, vol. 4, pag. 133: una Montagna, ch'era tutta salda, / per tremuoto scoscese in Falterona / presso a Firenze una sì grande falda, / che tenne il rovino più di tre miglia...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 12, 1-15, pag. 323.3: L'Adice [[...]] tanto rose la radice del monte, che il monte scoscese e percosse lo fiume...