0.1 rai, rairi, rar, rara, rare, rari, rarissima, rarissime, rarissimi, raro, raru.
0.2 Lat. rarus (DELI 2 s.v. raro).
0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 3.2.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.).
In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Poes. an. padov., XIII sm.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.); Dom. Scolari, c. 1360 (perug.); Stat. Montecassino, XIV (luc.); Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N Voce redatta nell'ambito del progetto Vocabolario Dantesco.
0.7 1 [Rif. alla materia:] scarsamente denso o compatto. 1.1 [Rif. a un tessuto, a un drappo:] a trama sottile, leggero. 1.2 Sost. Materia rarefatta (rif. alle macchie lunari). 1.3 Scarso in quantità. 2 [Rif. a un insieme:] che presenta gli elementi di cui è costituito poco fitti e ben spaziati. 2.1 Plur. [Rif. agli elementi di un insieme:] distanziati tra loro da spazi vuoti; sparsi. 2.2 Plur. [Rif. ai singoli momenti di un'azione:] intervallati da sospensioni, da pause (anche con idea di gravità e ponderazione). 2.3 Locuz. avv. Di raro: lentamente. 2.4 Avv. Lentamente. 3 Poco diffuso; difficile da trovare o da riscontrare. 3.1 Non comune per qualità. 3.2 Poco numeroso, sparuto. 4 [Rif. a un evento, a un accadimento:] che accade in modo sporadico, senza continuità; che non accade spesso, poco frequente. 4.1 Locuz. avv. Da / di raro: infrequentemente. 4.2 Avv. Infrequentemente; occasionalmente.
0.8 Zeno Verlato 05.10.2018.
1 [Rif. alla materia:] scarsamente denso o compatto.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 22.141, vol. 3, pag. 372: Vidi la figlia di Latona incensa / sanza quell' ombra che mi fu cagione / per che già la credetti rara e densa.
[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 8.589, pag. 162: La sottil fiamma in ogni cosa rara / Poco la offende...
[3] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 23, 40-54, pag. 514, col. 1.4: come del vapor secco, ch'è in la nuvola, si genera 'fogo', lo qual perché è de piú rara forma ocupa piú logo...
[4] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 6.12, pag. 70: il luogo donde l' avea Iove / Tirato col suo raggio caldo e raro...
[5] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 2, cap. 4, vol. 1, pag. 138.21: E questi nodi hanno massimamente le piante, le quali son di rara sostanza, o hanno gran midollo, o sono in tutto cave... || Corpus OVI.
[6] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 22, pag. 11: Io vidde per un lume denso e raro / le sette donne ensieme ragionare...
[7] f Chiose Alberto della Piagentina, XIV sm. (fior.), ch. d, pag. 496.25: non era l'aqua producta in corpo grosso [[...]], ma era producta quasi a modo d'uno vappore raro... || Corpus OVI.
- [Rif. a un terreno:] sciolto, incoerente.
[8] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 11, cap. 21, vol. 3, pag. 277.28: La terra, nella quale dee esser vigna, nè troppo spessa nè rara, nè magra nè grassa... || Corpus OVI.
[9] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XVI, par. 14, pag. 690.11: la rena, la quale è di sua natura rara, è malagevole a fermare i piedi...
1.1 [Rif. a un tessuto, a un drappo:] a trama sottile, leggero.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 139, pag. 242: Lo corp ne portará un pann asevre e raro / E l'arma il fog dr'inferno firá ligadha al paro.
1.2 Sost. Materia rarefatta (rif. alle macchie lunari).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.73, vol. 3, pag. 28: Ancor, se raro fosse di quel bruno / cagion che tu dimandi...
[2] <Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.)>, c. 2, 97-111, pag. 52, col. 2.6: l'animo suo [che] opinava prima essere tale diversitade da raro e denso...
[3] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 2, proemio, pag. 34.7: da questo viene quella diferenzia che si mostra nel corpo lunare, e non da raro e da denso...
[4] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 20, pag. 104.14: là dove parla di raro, e esso ti mostrarà chiaramente quello che è quello turbo, che è ne la luna...
[1] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 3, cap. 7, vol. 1, pag. 257.29: Il [[grano]] grosso adunque [[...]], con tutto che le [[scil. le spighe]] produca più grosse e molto granose, nondimeno poco mette, e fa le spighe più rare. || Corpus OVI.
2 [Rif. a un insieme:] che presenta gli elementi di cui è costituito poco fitti e ben spaziati.
[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 10, pag. 324.6: [[i Trosani]] invano stanno nell'alte torri, e le mura cinsero di rara corona...
[2] Rim. Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), pag. 444.11: in certi tempi [[scil. il villano]] lega l' erbe segate e volge la tosa terra co' rari pettini... || Vale: 'dai denti distanziati tra loro'.
2.1 Plur. [Rif. agli elementi di un insieme:] distanziati tra loro da spazi vuoti; sparsi.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 3.935, pag. 184: Mostrasi audace chi ha i denti rari...
[2] f Lucano volg., 1330/1340 (prat.), L. IX [Phars., IX, 890-949], pag. 184.22: Già da lungi si cuninciâro a esser vedute rare frondi, e non acconcie capanne coperte di palglia. || Corpus OVI; cfr. Lucano, Phars. IX, 944: «rarae nemorum [...] frondes».
[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 86.27: sonno multe selve per le quale sono vie e semite, e sono rare le piante e non condense che vi si pò agevelmente intrare e insire...
[4] f Felice da Massa Marittima, Fanciullezza di Gesù, a. 1386 (sen.), ott. 325.6, pag. 274: per lo camino orrido e foresto, / abitato d'alberghi tristi e rari. || Corpus OVI.
[5] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 18, pag. 23.20: El meliloto è una herba che à le foie reónde, verde e rare.
2.2 Plur. [Rif. ai singoli momenti di un'azione:] intervallati da sospensioni, da pause (anche con idea di gravità e ponderazione).
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 8.117, vol. 1, pag. 141: Chiuser le porte que' nostri avversari / nel petto al mio segnor, che fuor rimase / e rivolsesi a me con passi rari.
[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 3, pag. 86.11: Io rispondo poche parole a lei che si doleva così forte, e turbato apro la bocca a rare voci...
[3] Boccaccio, Argomenti, 1353/72 (?), Inf. 51, pag. 236: discendendo poi con passi rari, / truovan di Stige la nera palude...
[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 8, 115-120, pag. 239.35: con passi rari; come va a chi à pensiere, e dolore.
2.3 Locuz. avv. Di raro: lentamente.
[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 5.32, pag. 159: La volgar gente nel vero non sicura, / Si maraviglia di ciò che di raro / E subitanamente fa natura.
[1] Caducità , XIII (ver.), 283, pag. 664: «El par ke questo nostro presto / en cantar longa mesa se deleto; / sì dise-l rar com'el deves'adeso / resuscitar el morto dentro 'l leto.
3 Poco diffuso; difficile da trovare o da riscontrare.
[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 4.21, pag. 65: Ogni gioia ch'è più rara / tenut'è più prezïosa...
[2] Disticha Catonis venez., XIII, L. 1, dist. 13, pag. 46.8: No voler prometre la causa promessa a ti certana; enperçò rara fe' sie, ke molti homini parla molte cause. || Trad.: «rara fides».
[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 6, vol. 2, pag. 49.26: Tytu Maniliu Turquatu, homu di rara dignitati per multi nobili operi soy...
- Fuori della norma, strano.
[4] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 24.5, pag. 299: Or vi mostrate irata, dunqu'è raro / senza ch'io pechi darmi penitenza...
[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 280.15: Druso Claudio, gloria grandissima della schiatta de' Claudii [[...]], et ornamento raro della sua patria...
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 16, vol. 2, pag. 186.6: Raru et preciusu spechali di hunuri nassiu da Scipiu Nasica...
[3] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 126.6, pag. 494: ma tu che rara / savia tra l' altre se', conoscer puoi / ciò ch' i' domando, tacend' io, se vuoi.
[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 293.4, pag. 367: S'io avesse pensato che sì care / fossin le voci de' sospir' miei in rima, / fatte l'avrei, dal sospirar mio prima, / in numero più spesse, in stil più rare.
[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 387, pag. 575: Rari è quig amisi qe sì bona fe porte, / se dura un an o doi, qe dur fin a la morte.
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 132.5, pag. 512: E ben ge n'è de boin alcun, / ma inter vinti n'è for' un: / e, per peccae, 'li son sì rai / che no ne posso contar guari.
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 13.108, vol. 3, pag. 217: ai regi, che son molti, e ' buon son rari.
[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 3, cap. 37, pag. 211.27: Che giudizio di Dio è questo, che [[...]] [gli uomini] che potevano anco vivere per edificazione di molti o non se ne trovano o sono molto rari?
[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 28, pag. 134.29: pù rari son stachij hi bon segnor del mondo cha hi chiucar per le vile.
[6] Epigr. scaligera, 1373-75 (ver.), 6, pag. 49: O veronese popol da luy spiri / Tenuto en pace la qual ebe raro / Italian.
4 [Rif. a un evento, a un accadimento:] che accade in modo sporadico, senza continuità; che non accade spesso, poco frequente.
[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 20, pag. 27.10: grave forse pare al pedone la panziera, ed ancora l' elmo perchè rare volte usa l' arme...
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 39, pag. 102: Altrú imbrega sempre, le soe breg no en rare...
[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 10.4436, pag. 385: Perché, dov'è bellezza, / Rare fïate virtute dimora?
[4] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 2 ott. 131.8, pag. 78: quando lieta e quando amara / risposta gli veniva, e spessa e rara.
[5] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 182, pag. 28: Or ven avanti, fallace Ferrara, / e pregote che non diche menzogna, / quant'è per parte tua fede rara!
[6] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 16, pag. 33.24: Dice ch' è rarissime volte, che chi possiede oro, vada al cielo.
[7] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 10, vol. 1, pag. 124.19: Deu non mustra continua miracula, set rara, per dimustrari la sua omnipotencia.
[8] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Mortis a.72, pag. 304: Mi fu la vita poco men ch' amara / A rispetto di quella mansueta / E dolce morte ch' a' mortali è rara...
[9] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. III, pag. 543.23: Quello che fi dado de leçier nodriga mal longo amor; lo raro cumbiado è da fir mescedado ali aliegri çuoghi. || Cfr. Ov., Ars am., III, 580: «rara repulsa».
[10] Stat. bologn., XIV sm., cap. 10, pag. 207.15: E questo favellare se façça rare e pochissime fiade. || Trad.: «rarissime».
[11] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 71, pag. 188.3: p(er) spesso sternutare lu cerebello se purga et alcuna fiata lu c. se libera, ma rare volte.
4.1 Locuz. avv. Da / di raro: infrequentemente.
[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1076, pag. 63: En questo mond è una descordia / Qe da rar se 'n trova concordia...
[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 235, pag. 11: Continuament lavoro e sí 'm reposs da raro...
[3] Disticha Catonis venez., XIII, Prologo, pag. 40.27: De raro fai tu grande spe(n)dio.
[4] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 14.7, pag. 67: quella sconoscente mia nemica, / c'ha d'ogni scortesia ben colmo staro, / a cui non piace lo fallir di raro...
[5] Poes. an. padov., XIII sm., 86, pag. 809: de raro / i aven quela rica aventura...
[6] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 146.11: né toglieva via lo peccao in tuto ma aleviava la colpa, e perçò lo Segnor feriva 'sto mondo no sì duramente e de rar lo bateva.
[7] Legg. ss. Piero e Polo, c. 1370 (venez.), 7, pag. 46.8: Solamente el pan con le olive, e de raro con cuxinato 'lo è uxado.
[8] f Comm. Arte Am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 579-80], pag. 112v.12: mescedàte tal fiada, ma de raro, lo combiado, over repulsa, ali çuoghi aliegri. || Corpus OVI.
[9] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 17, pag. 64.26: A mandegare de raro andava per ch' el n' avesse voluntà, ma per paura de mesvenire...
4.2 Avv. Infrequentemente; occasionalmente.
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 10, pag. 169.8: quel del mondo raro perdona ma Dio sempre...
[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 88.3, pag. 350: Omo che pò la sua lengua domare, / granne me pare c'aia segnoria: / ché raro parlamento pò l'om fare, / che de peccar non aia alcuna via... || Se non va inteso piuttosto come agg.
[3] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 9.4290, pag. 377: perché addiviene / Che raro di buon padre figlio nasce / Che conseguisca lo consimil bene?
[4] Mussato, a. 1329 (padov.), 4, pag. 140: per la fiumana vostra che fé mene / bagnar non raro lor de la sua rore.
[5] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 50.11, pag. 149: Ver'è che l'uomo ch'è povro e mendico, / Svillato viene tra çente più volte, / E raro trova con effetto amico...
[6] f Bagni di Pozzuoli, c. 1340 (napol.), XXI De Succellario, 401, pag. 57: l'ardor<e> de la viscicula, a chi urinar è caro, / tempera, et ben provocalo chillo che pissa raro... || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.
[7] Stat. Montecassino, XIV (luc.), pag. 83.13: Lu usu de li bangi [[...]] ally sani (et) maximam(en)te ally ioveny sya (con)ceduto rarissime.
[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 137.31: questa provincia consisteva tutta in munti et obscuri buoschi e selve ombrose e raro se nce trovavano ville nén planure...