NUTRICE s.f.

0.1 nodrice, nodrici, nodricie, nodris, norice, notrice, notrici, notricie, notrix, nudrice, nudricie, nutrice, nutriche, nutrichi, nutrici, nutrixe.

0.2 Lat. nutrix, nutricem (DELI 2 s.v. nutrire).

0.3 Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.); Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.); Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm.; Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); De regno volg., XIII ex. (aret.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.).

In testi sett.: Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Tristano Veneto, XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

0.7 1 Donna che allatta e si prende cura di un figlio proprio o più comunemente altrui. 1.1 Fig. Che alimenta, dà forza e sostentamento.

0.8 Michele Rainone; Sara Ravani 29.09.2021.

1 Donna che allatta e si prende cura di un figlio proprio o più comunemente altrui. || Spesso in dittol. con madre.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 54, pag. 286.16: E Cesare disse che non sapeva niente, con ciò sia cosa che sua nutrice Aurelia e sua sorella Julia lo testimoniassero al senato.

[2] De regno volg., XIII ex. (aret.), cap. 19, pag. 202.19: sì come per lo infante nato sença lacte de la nutrice non puote esser producto a nutricamento, così la citade sença abondantia frequentia di popolo, cioè multitudine, avere non puote.

[3] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Rubriche, pag. 33.31: Capitol dey fioy e de le fiole. Capitol de la nodris. Capitol de la obstitris.

[4] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 19, pag. 117.35: Ma inperciò che lle madri no possono tuttavia lor filiuoli nudrire, sì vi diviseremo quali nodrici loro conviene avere per lo fanciullo acresciere e allevare.

[5] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 2, cap. 1, pag. 37.26: Sanctu Benedictu addunca, minisprizandu la scola, volendu illu andarj a lu boscu, una sua nutriche, la quale l'amava multu districtamenti, sì lu secutau...

[6] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. IV, cap. 29, pag. 426.13: E quando la nodrice dà poppa, sì dee spriemere la mamella e poi lactarlo e darlile poco e spesso, ké troppo lactarlo a una volta fae il ventre enfiare e per la boccha del fanciullo rigitare.

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 2, cap. 1, pag. 61.15: E dimorando ivi la nutrice sua, che per tenerezza l' avea seguitato e servivalo, un giorno si fece imprestare dalle donne vicine un capisterio per mondare grano.

[8] Tristano Veneto, XIV, cap. 32, pag. 72.18: Et conçossiaché alguna dele norice non era là, inperciò qu'elle dormiva dentro in una camra, questa damisella, vegando lo garçon plancer, qu'ello se menava cussì de caldo como de sede qu'ello aveva, ella conmençà andar là dentro cerchando s'ela podesse trovar aqua per dar da bere alo garçon.

- [Rif. alla Vergine Maria].

[9] Laude di Cortona (ed. Contini), XIII sm., 2.73, pag. 17: Or ti vien', palma felice, / de palma Virgo radice, / madre nostra [e] nodrice / delli angeli santissima.

[10] Rime Arch. Not. Bologna, c. 1302-32 (bologn.), son. 1.14, pag. 241: Zò fo la regina genitrix, / che gie misse en la drita via, / altissema regina inperadrix: / tota la Scritura lo ver diç / ch' ela fo la Verxine Maria, / matre e fiya de Deo e notrix.

- [Rif. ad animali].

[11] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 37.11, pag. 814: Vedete genteleça de natura, / ké, se canta la manma naturale, / lasciano la nutrice e vano a liei!

[12] Ciampolo di Meo Ugurgieri (ed. Lagomarsini), 1315/21 (sen.), L. 1, pag. 207.21: Poi Romulo, allegro della rosa copertura della lupa, notrice sua, elegerà gente e comporrà edificii di Marte e chiamarà i Romani dal suo nome.

1.1 Fig. Che alimenta, dà forza e sostentamento.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 8.43, pag. 223: Ahi, como mal, mala gente / de tutto bene sperditrice, / te stette sì dolce notrice / e antico tanto valente!

[2] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 9, pag. 296: Se lo mal far m' accusa, / lo ben voler mi scusa. / Però Garzo dice: / l' omor della radice / che de cim' è nutrice...

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 50, pag. 147.3: «La constancia è nutrice de la leticia e pasce la mente, e la fermeça fa vivere alegramente».

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 62, vol. 3, pag. 447.6: Lo maestro dice: La corte è madre e nutrice delle malvagie opere, che ella riceve i malvagi altresì come li giusti, e gli onesti come i disonesti.

[5] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 3b.8, pag. 111: Guardando nel piacere del su' ramo / a dilettanza chiamo / Amor, che la mercé non s'abandoni, / e prego lui che mi sia nutrice / la sua viva radice...

[6] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 69, pag. 314.10: «La constancia si è nutrixe de la letitia e pasce la mente, e ferma esca fa vivere alegramente».

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 22.105, vol. 2, pag. 381: «Costoro e Persio e io e altri assai», / rispuose il duca mio, «siam con quel Greco / che le Muse lattar più ch'altri mai, / nel primo cinghio del carcere cieco; / spesse fïate ragioniam del monte / che sempre ha le nutrice nostre seco.