PASSEGGERO s.m./agg.

0.1 passaggera, passaggere, passaggeri, passaggiere, passaggieri, passaieri, passeggieri.

0.2 Fr. passager (DEI s.v. passeggiero).

0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 1.

0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Novellino(red. vulgata), p. 1315 (fior.).

In testi mediani e merid.: Anonimo rom., Cronica, a. 1360.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Lo stesso che viandante. 1.1 Estens. Chi è di passaggio. 2 Chi riscuote una tassa (in partic. per autorizzare il passaggio in un territorio). 2.1 [Con connotazione neg.]. 3 [Mar.] Agg. [Detto di un'imbarcazione:] che serve a trasportare.

0.8 Giovanni Favata; Sara Ravani 25.09.2020.

1 Lo stesso che viandante.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 1, pag. 45.18: Quelli fece Cesare dipartire, e fecene fare XXX.m misure, e speseli in fra li Romani che avessero tre filliuoli o più; et ebbene di ciò molte benedizioni da li Romani: et a' passeggieri dimise lo terzo de la paga di quello anno, e donava e serviva a ciascuno.

1.1 Estens. Chi è di passaggio.

[1] <Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.)>, Inf. c. 3, pag. 460.7: Che a cotale luogo si convengna cotale termine, e a cotale entrata cotali passaggieri, asai è manifesto.

2 Chi riscuote una tassa (in partic. per autorizzare il passaggio in un territorio).

[1] Novellino (red. vulgata), p. 1315 (fior.), 53, pag. 86.14: Il barone mise a la porta un suo passaggiere a ricogliere il passaggio.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III rubr., pag. 64.15: Delle guardie della città, e degli offiziali del comune e de' passaggieri ovvero gabellieri.

[3] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 13, pag. 103.22: Questi passaieri e gabellieri non reguardavano alcuno, spezialmente li mercatanti de Venezia...

2.1 [Con connotazione neg.].

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 135, S. Matteo, vol. 3, pag. 1188.3: del crudelissimo persecutore fece fedelissimo redictore, de l'adolterio e micidiale fece profeta e salmista, del passaggere fece Vangelista ed apostolo. || Cfr. Legenda Aurea, CXXXVI, 81: «lucris inhiantem et cupidum fecit euangelistam et apostolum».

3 [Mar.] Agg. [Detto di un'imbarcazione:] che serve a trasportare.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 131, vol. 3, pag. 253.20: Uno messere Francesco da Postierla di nobili di Milano, cui n'avea cacciato, il quale ito a ccorte a lamentarsi al papa, e volendo tornare in Toscana, essendo amico al suo parere de' Pisani, mandò a lloro per navile che 'l levasse da Marsilia, e per sicurtà di suo salvocondotto il Comune di Pisa gli mandaro una loro galea armata passaggera, e lettera di salvocondotto, ove si ricolse.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 57, vol. 1, pag. 501.28: e ordinò e mise in concio d'armare più di C galee sottili di corso, e XX navi grosse; e fece fare CC uscieri da portare cavagli, e più altri legni passaggeri grande numero.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 21, terz. 7, vol. 1, pag. 236: Di dugento galee fe raunata, / e venti navi, con dugento uscieri / da portar Cavalieri ogni fiata, / e dimolti altri legni passeggieri...