RÙGGINE s.f./s.m.

0.1 ruçene, ruçin, ruçine, rugene, ruggene, ruggine, ruggini, rugine, ruzem, ruzen.

0.2 Lat. aerugo, aeruginem (DELI 2 s.v. ruggine).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.).

0.5 Locuz. e fras. ruggine d'animo 3.1.1; ruggine del peccato 3.1.2.

0.7 1 [Chim.] Prodotto dell'ossidazione del ferro (o di altri metalli), di colore rossastro, causato dall'umidità atmosferica e dallo scarso utilizzo di un oggetto (anche in contesti fig.). 1.1 [In similitudini, rif. a elementi che presentano una colorazione bruno-rossiccia simile a quella del ferro ossidato]. 1.2 [Med.] Deposito che si forma sui denti, tartaro dentario. 1.3 [Astr.] Parte ombrosa di un corpo celeste. 2 Nome generico di varie malattie delle piante, provocate da funghi parassiti. 3 Fig. Alterazione di uno stato di ordine, corruzione. [Rif. alla mente:] stato di inerzia che pervade l'intelletto, ottusità. 3.1 Fig. Impurità morale, negligenza dello spirito.

0.8 Vito Portagnuolo; Sara Ravani 22.09.2021.

1 [Chim.] Prodotto dell'ossidazione del ferro (o di altri metalli), di colore rossastro, causato dall'umidità atmosferica e dallo scarso utilizzo di un oggetto (anche in contesti fig.).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 6, pag. 196.21: Et ciò è che dice Domenedio: raunate 'l vostro tesauro in cielo, nè non si può guastare nè per tignuola, nè per rugine.

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 146.5: La vita dell'uomo è poco meno come il ferro; ché 'l ferro, se l'aopere, sì si logora, se no l'aopere, la rugine il consuma.

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 6, pag. 279.37: unde disse Dio in del Vangelio: voi thezaurizate thezauri in Cielo, u' non è ruggine, né tig[n]iuole non corrodeno.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 254.15: che siccome il ferro, quand'elli rimena continuamente, rischiara ciascun di più, e quando l'uomo il tiene in riposo sì diviene nero e pieno di ruggine...

[5] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 34, pag. 177.27: Ed avvegnachè più grave paia talotta la spesa, guadagno si dice che è, imperocchè più durano, perchè gli aguti di ferro per lo mare la ruggine tosto consuma, e di rame ancora nel mare la propria sustanza conservano.

[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 16, cap. 1, pag. 185.6: Le vostre richeze sono fracide, le vostre vestimenta dalle tingniuole mangiate, l'oro e l'argiento vostro è inrugginito: essa ruggine sarà infine in loro testimonio e mangierà la vostra charne come foco ardente'...

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 28, pag. 142.8: Or mi di': se ll'usuriere, overo l'avaro, avesse oro, perché quello oro tenesse alcuna ruggine e non fosse così chiaro, or gitterebbelo però?

[8] Fatti dei Romani, 1313 (fior.), pag. 207.1: le punte de' dardi erano rivolte come uncini, le spade piene di rugine, ché lunghamente ierano istate i riposo.

[9] Chiose Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 1 [Penelope a Ulisse], ch. Ç, pag. 319.2: [85] Come il fino oro e puro e [pro]vato nella fornace, né in fango né in lordura non potrà tanto stare che ne prenda ruggine, simile è della buona donna, avegna che forte sia a trovarla.

[10] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 141.22: Ancora, infino dallo edificamento della cittade v' è la spada, con la quale s' uccidono li colpevoli, rôsa dalla rugine et a pena sufficiente a quello mestiere.

[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 3, pag. 10.27: Exempio de zò: lo ruçin guasta 'l ferro, la camola lo drapo de lanna, lo lovo la peghora, l'aseo fa dagno al vin...

[12] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 66, pag. 185.4: «Lancialotto Lancialotto, più duro che pietra et più amaro che ruggine di ferro, come fustue tanto ardito che tue venisti in cotale luogo ove lo Santo Gradale ripara?

[13] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 29, pag. 156.11: Echites è una petra in collor de ruçine de ferro.

- [Prov.].

[14] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1341 (pis.)>, cap. 9, pag. 75.10: Come la ruggine consuma il ferro, così l' invidia il cuore.

- Estens. [Rif. al colore bruno-rossastro della buccia di una varietà di pera].

[15] Ricette di cucina, XIV m. (fior.), 39, pag. 23.9: togli xxxvj fichi grassi i miglori che tu puoi avere, e togli xxxvj noce, e meça libra d'uve passe, e meçça libra di mandorle, e due once di pignocchi mondi, e sei pere ruggine mature, e sei mele mature, e meça oncia di gengiove sodo e meça oncia di cennamo sodo e meço quarro di garofani e iiij once di çucchero, e fa' fare iiij once di spetie fini.

[16] <f Piero de' Crescenzi volg. (ed. Sorio), XIV pm. (fior.)>, L. 5, cap. 20, vol. 2, pag. 169.11: Che certe si maturano del mese di Giugno, e certe del mese di Luglio, e certe del mese d'Agosto, e certe di Settembre, e certe d'Ottobre, e certe allora colte e serbate, durano e si maturano solamente nella State seguente, come sono le pere ruggini. || Corpus OVI.

1.1 [In similitudini, rif. a elementi che presentano una colorazione bruno-rossiccia simile a quella del ferro ossidato].

[1] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. X, cap. 19, pag. 893.17: E quando lo 'nfermo rigiterà cosa somilliante a rugine di rame è sengno reo.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 94.22: Ma poi ch'ella entroe nella camera della figliuola di Cicropis, fae i comandamenti di Pallas, e toccale il petto colla mano tinta di ruggine, e empiele il cuore di ripiegate spine e di nocente veleno...

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 166.21: lo palidore nella faccia; le labra livide; le mascelle iscabbiose di ruggine; la buccia dura, per la quale si poteano vedere le budella...

1.2 [Med.] Deposito che si forma sui denti, tartaro dentario.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 93.18: la magrezza ee in tutto 'l corpo; in niuna parte hae diritto il vedere; i denti sono lividi per la ruggine...

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 69.5: La lingua non sia aspra e li denti siano senza rugine, e lo piede non ti scorra e nnoti in de la pelle larga...

[3] Arte Am. Ovid. (D), a. 1388 (ven.), L. I, pag. 495.3: li denti sia sença ruçene, né lo vago pè non node a ti in la larga pelle, né la tonsura non deforme li rigidi cavelli.

[4] f Comm. Arte Am. (D), a. 1388 (ven.), L. III, [vv. 199-200], pag. 93v.27: [592] Çò è a dir: perçò non besogna ad ensegnar de caçar via lo ruçene dali denti, che vuy savì acquistar biancheça ali denti cum la enducta cera, çò è façando dentif[r]icii et altre medesine en le quali fi mettudo cera. || Corpus OVI.

1.3 [Astr.] Parte ombrosa di un corpo celeste.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 98.31: Adonqua fo mestieri per rascione e per magiure operazione che entra lo corpo de la terra, la quale per lo mellio fo umbrosa e ruginosa, e non fo chiara né forbita né polita per potere recévare la luce né per gittare ragi, e lo corpo de la stella, la quale non è umbrosa, e fo chiara e forbita e polita per recévare bene la luce e per gittare ragi, ch'elli sia un altro corpo de necessità entra l'uno e l'altro, lo quale no sia bene chiaro né forbito né polito, e abbia alcuna rugine e oscurità entro per esso...

2 Nome generico di varie malattie delle piante, provocate da funghi parassiti.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 37, pag. 41.16: Contra le nebbie e ruggini degli orti poni in più luoghi la paglia per l'orto, e quando vedi la nebbia, ardi la detta paglia. || Cfr. Palladio, Op. Agr., I, 35, 1: «Contra nebulas et rubiginem».

[2] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 6, vol. 4, pag. 174.13: [28] Se in terra sarà nata fame o pestilenza o ruggine, locuste ovvero bruchi...

3 Fig. Alterazione di uno stato di ordine, corruzione. [Rif. alla mente:] stato di inerzia che pervade l'intelletto, ottusità.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 27.11: Ma poi che lli uomini, malamente seguendo la virtude sanza ragione d' officio, apresero copia di parlare, usaro et inforzaro tutto loro ingegno in malizia, per che convenne che lle cittadi sine guastassero e li uomini si comprendessero di quella ruggine.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 24, pag. 270.4: Ed essendo così, perchè incolpano i tempi de' cristiani del turbamento e ruggine loro, per la quale grassi di fuori, dentro sono rosi? || Cfr. Orosio, Hist., IV, 23, 10: «cur Christianis temporibus imputant hebetationem ac robiginem suam».

[3] Dante, Convivio, 1304-1307, IV, cap. 15, pag. 355.4: Da poi che per la loro medesima sentenza la canzone ha riprovato tempo non richiedersi a nobilitade, incontanente séguita a confondere la premessa loro oppinione, acciò che di loro false ragioni nulla ruggine rimagna nella mente che alla verità sia disposta...

[4] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 414.17: Allora vengono i risi, allor lo povaro dirizza le corna e allora va via lo dolore e la rugine del pensiero e de la fronte.

3.1 Fig. Impurità morale, negligenza dello spirito.

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 32, pag. 237.32: Or molto più fortemente lo calore dell'amore divino àe ad tollere et tolle la ruggine dell'anima, unde elli la fa chiara.

[2] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. I, cap. 18, pag. 181.29: perciò che la tropa larghezza e la tostana sì viene in dispetto a l'amante e 'l disiderato amore sì l'à vile e se 'l pena molto ad avere, lo non ben leale amore si divien puro e sanza niuna rugine...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 71.65, pag. 371: Chi à vertue alcuna, / o dà lemosena o zazuna, / o fa alcuna oration, / fazala a tal entencion / che ogni ruzem se refue, / per che se perde la vertue.

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 277.2, pag. 182: Per non usare era di polver lordo / lo core mio e di ruçine sporcho, / quando Amor gli scridò: «S'eo non torcho / la tua dureçça, ben mi terrò gordo».

3.1.1 Fras. Ruggine d'animo: disposizione astiosa determinata da precedenti esperienze negative.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 1, pag. 32.2: «Oh!» disse ser Ciappelletto «padre mio, non mi dite questo per confortarmi: ben sapete che io so che le cose che al servigio di Dio si fanno, si deono fare tutte nettamente e senza alcuna ruggine d'animo: e chiunque altramenti fa, pecca».

3.1.2 [Relig.] Fras. Ruggine del peccato.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.243, pag. 632: zo ke mostran le Scriture / per deslavar nostre bruture, / le arme c'omo dé aver, / le ovre bonne son per ver, / luxente, forte e proae, / senza ruzen de pecae...

[2] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 117, Esempi di pazienza di Giovanni e altri, pag. 1156.23: [14] Se l'omo è ferro, per lo fuoco della tribulattione perde la ruginedel peccato, e se è oro provasi al fuoco e raffina...

[3] Cavalca, Specchio de' peccati (ed. Zanchetta), 1333 (pis.), cap. 4, pag. 223.12: Tanto dunqua più si consuma la rugenedel peccato quanto lo cuor del peccatore arde di maggiore amore.

[4] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 21, pag. 391.10: A cciò risponde: che lla pruova è ch' ella sia monda da ogni rugginedi peccato, e colpa, e pena, allora che questa è tutta libera, e tutta disiderosa di mutarsi...

[5] Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.), pag. 140.21: la seconda è de l' anime che si purgano della rugine del peccato, a li quali per luogho di temporale pena s' asegna il purgatorio...

[6] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 12, pag. 84.23: Come mi fai dimandare, così m'afferra; come mi dé a cercare, fa' ch'i' trovi; come m'insegni a picchiare, così m'apre; e mettemi in nello sprendente fuoco de la tua dilessione, la quale dà lume mirabile, né consumma se non macchie di inniquità e ruggine di peccati.