VASSALLAGGIO s.m.

0.1 vasallaggio, vaselagio, vassalaggio, vassalagio, vassallaggi, vassallaggio, vassallagio, vassallaio, vasselaggio, vassellaggi, vassellaggio.

0.2 Da vassallo.

0.3 Orlanduccio, Oi tu, che se', c. 1267 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Orlanduccio, Oi tu, che se', c. 1267 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.5 Locuz. e fras. di grande vassallaggio 2.1; entrare in vassallaggio 1.1; essere a vassallaggio 1.1; stare a vassallaggio 1.1.

0.7 1 Rapporto di fedeltà in cui uno dei contraenti si sottopone all'altra parte, di autorità superiore, mettendosi al suo servizio (anche fig., rif. in partic. alla sottomissione nel rapporto amoroso). 1.1 [Per descrivere la condizione di subordinazione di un individuo rispetto a un altro:] fras. Entrare, essere, stare in / a vassallaggio. 2 [Per calco del fr. ant.:] qualità di un cavaliere (in partic. valore e coraggio). 2.1 Locuz. agg. Di grande vassallaggio: valoroso.

0.8 Sara Virgili; Sara Ravani 24.09.2021.

1 Rapporto di fedeltà in cui uno dei contraenti si sottopone all'altra parte, di autorità superiore, mettendosi al suo servizio (anche fig., rif. in partic. alla sottomissione nel rapporto amoroso).

[1] Guittone, Lettere in versi, a. 1294 (tosc.), 11.46, pag. 131: ché come bene [...] / [...] non bene saggio / del suo gran vassallaggio, / no ad oltraggio - già, né folle ardire, / ma sol simpricimente amor pensando / resposi al suo piacere; / unde perdei tacere / e procacc[i]ai saver meglio guardando.

[2] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 3, cap. 78, Tributo annuale di un monaco, pag. 1073.8: quei signori, cognoscendo la sua santità e udendo la sua fama, questo non volevano e no lli richierevano, ansi quando sapeano ch'ei venisse, con grande reverentia li andavano incontra e riceveanolo con honore e pregavallo ch'ei non regasse loro né trebuto né censo, ma pregasse Dio per loro, ed ellino lo libberavano da ogni vasselaggio.

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1330 (pis.), L. 1, cap. 1, pag. 10.11: E poi, crescendo in molta santitade, dal detto Venanzio suo signore fu fatto libero d' ogni vassallaggio...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 7, pag. 19.27: Et lo re, intendendo le parole, disse che ciò farebbe volentieri, et di quello reame mai non si partirà da oste, se prima lo re Meliadus non gli giura suo vassallaggio et di donarli trebuto.

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 1, cap. 1, pag. 76.22: E poa, crexando in monta santitae, de lo dito so segnor Venancio fu faito libero da ogni vaselagio...

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 1, cap. 24, vol. 1, pag. 45.18: I· rre di Francia era andato con la sua forza verso Camo per farlisi incontro, e non trovandolo nel paese, si tornò adietro, e acolta molta baronia e cavalieri e sergenti di suo vassallaggio...

1.1 [Per descrivere la condizione di subordinazione di un individuo rispetto a un altro:] fras. Entrare, essere, stare in / a vassallaggio.

[1] Pallamidesse Bellindote (ed. Monaci), a. 1280 (fior.), 6, pag. 292: Amore, grande pecato / faciesti del mio core, / di meterllo in servagio / laov'io nom sono amato / e amat'ò a tutore / e stato a vassallagio...

[2] Carnino Ghiberti, XIII sm. (fior.), 3.16, pag. 68: Sale, che non s'astuta / lo foco ca dentro ag[g]io, / ca tut[t]o incendo ed ardo / lo cor dat'ho in tenuta / e sono a vassallag[g]io...

[3] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 28.14, pag. 246: Così son salamandra divenuto, / ché ciò ch'omo si conta per danag[g]io / mi pare a me per gioia conceduto: / ch'om fug[g]e segnorïa per oltrag[g]io, / ed io mi conto per essa aricuto, / e pur diletto stare a vassallag[g]io.

[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 60.14, pag. 238: Troppo so de vil coraio - ad entrar en vassallaio, / simiglianza de Deo c'aio, - deturparla en vanetate.

2 [Per calco del fr. ant.:] qualità di un cavaliere (in partic. valore e coraggio). || Cfr. DEAF s.v. vasselage.

[1] Orlanduccio, Oi tu, che se', c. 1267 (fior.), 6, pag. 473: u[n] nuovo re vedrai a lo scac[c]hiero / col buon guer[r]er - che tant'ha vasallag[g]io; / ciascun per sé vor[r]à essere impero...

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 365, pag. 383.29: E se mio coraggio mi riprende, a me che vale? Ch'io no li credo, né a mio savere altressì. Sì non mi vale qui vassallaggio né ardimento.

[3] Eroidi volg. (Gadd.), c. 1315/25 (fior.), ep. 2 [Fillide a Demofonte], pag. 340.4: Adunque avrà il tuo padre grande gloria e grande gioia de' tuoi belli vassellaggi, (Y) e sarannone onorati e agranditi per li tuoi belli fatti.

2.1 Locuz. agg. Di grande vassallaggio: valoroso. || Cfr. Marrani, Rustico Filippi, p. 71.

[1] Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.), son. 1.7, pag. 70: L'un è cortese ed insegnato e sag[g]io, / largo in donare ed in tutto avenente; / l'altro è prode e di grande vassallag[g]io, / fiero ed ardito e dottato da gente. / Qual d'esti due è più degno d'avere / da la sua donna ciò ch'e' ne disia, / tra quelli c'ha 'n sé cortesia e savere / e l'altro d'arme molta valentia? / Or me ne conta tutto il tuo volere...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 5, pag. 175.10: Tanto era di gran vassallaggio che molti n'uccideva pur al sembiante di sua gran fierezza...

[3] f Lancellotto, XIV sm. (fior.), cap. 66, pag. 175.28: E 'l cavaliere, che grande e forte era, lo studia alla spada trincante, sì 'l mena un'ora qua e un'altra là, come colui che molto era di gran prodeza e di gran vassellaggio. || Corpus OVI.