PÒSTERO s.m.

0.1 posteri, posterni.

0.2 Lat. posterus (Nocentini s.v. postero).

0.3 Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Zanobi da Strada, Somnium Scipionis volg., a. 1348 (fior.).

0.5 Nota posterni con n parassitaria, in linea con altre forme anomale att. nel ms. che tramanda il Colloquio spirituale di Simone da Cascina.

Solo plur.

0.7 1 Chi vivrà dopo la generazione di riferimento.

0.8 Salvatore Iacolare 24.09.2021.

1 Chi vivrà dopo la generazione di riferimento.

[1] Gl Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 36, pag. 227.14: Lo segondo dono era che lli era conceduto etiandio quel dono ai posteri suoi, cioè ad quelli che doveano venire dipo lui.

[2] Zanobi da Strada, Somnium Scipionis volg., a. 1348 (fior.), cap. 9, pag. 61.19: et è sotterrato morto l'uomo e spegnesi per la dimenticanza de' posteri.

[3] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 26, pag. 397.22: O quanto exemplo dee esser a la gente del mondo che stanno ociosa la sollicita voluntate de Ulixe per lassar a li posteri perpetua fama di sé!

[4] Simone da Cascina, 1391/92 (pis.), L. 1, cap. 10, pag. 71.3: Esca, maestro, e spargasi la tua dottrina salubre, la quale non solo a me, ma a' posterni farà lume.