SELVÀTICO agg./s.m.

0.1 salvadeg, salvadega, salvadege, salvadeghe, salvadego, salvadheghe, salvadighi, salvadigi, salvadisi, salvaege, salvaeghe, salvateco, salvateghe, salvatica, salvaticha, salvatiche, salvatichi, salvatichissimo, salvaticho, salvatici, salvatico, salvatike, salvedegi, salvèga, salvège, salvègi, salvègo, salviegi, salviègi, sarvaiga, sarvatichi, selquateco, selvadege, selvateche, selvateco, selvatica, selvatiche, selvatico, selvège, silvatiche.

0.2 Lat. silvaticus (DELI 2 s.v. selva).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1 [9].

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., c. 1303; Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. lucch., XIV pm.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.); Stat. venez., c. 1334; Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Lucidario ver., XIV.

In testi mediani e merid.: Manfredino, a. 1328 (perug.); Stat. perug., 1342; Anonimo rom., Cronica, a. 1360; Doc. assis., 1354-62; Doc. castell., 1361-87; Destr. de Troya(ms. Parigi), XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.; Mascalcia L. Rusiovolg., XIV ex. (sab.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.6 A Doc. fior., 1279: lo conte G. Salvatico; Doc. pist., 1285: Salvaticho.

T Doc. padov., 1388-89: Salvège.

0.7 1 [Zool.] [Detto di un animale:] che vive nel suo ambiente naturale allo stato brado (anche contrapposto a domestico). 1.1 [Pell.] [Rif. a una pelle:] di animale selvatico. 1.2 [Bot.] [Detto di una pianta:] spontaneo, non coltivato. 2 [Gastr.] [Con rif. alla cacciagione:] dal carattere o gusto proprio della carne di animali selvatici. 2.1 [Bot.] [Con rif. a erbe mangerecce o a frutti:] spontaneo, non coltivato. 2.2 [Gastr.] [Con rif. al miele:] prodotto naturalmente senza l'intervento dell'uomo. 3 [Detto di un luogo, di un ambiente:] allo stato naturale (anche in opp. all'idea di luogo civilizzato). 3.1 [Specif.:] ricoperto di fitta vegetazione spontanea, o comunque incolto, impenetrabile. 3.2 [Rif. a una strada o a un sentiero]. 4 [Detto di un popolo, di una persona:] privo di modi civili. 4.1 Di indole aggressiva, indomabile e rissosa; in rapporti di ostilità e inimicizia. 4.2 [Detto di una persona:] di temperamento scorbutico, scontroso. 4.3 Ritroso e schivo, fino all'ostilità (detto spec. di donne nei confronti di chi le ama). 4.4 Ribelle, indocile? 5 Tipico dei luoghi boschivi e della vita agreste. 5.1 Fig. Privo di tratti di civiltà o di educazione (rif. a una condizione di vita, a un atteggiamento). 5.2 Fig. [Rif. a una veste:] di aspetto rozzo o agreste. 6 Sost. Terra incolta o ricoperta di vegetazione spontanea, zona boschiva e disabitata. 7 [Metall.] Sost. Scoria, parte grezza e impura che si forma nel processo di fusione dei metalli.

0.8 Luca Barbieri 28.01.2021.

1 [Zool.] [Detto di un animale:] che vive nel suo ambiente naturale allo stato brado (anche contrapposto a domestico).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 944, pag. 272: In un desert grandissimo, o era grand convento / De bestïe salvadheghe e 'd grand spaguramento.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 6, pag. 196.3: La prima si è vivere di frutti della terra e di bestie domestiche, sì come di buoi e di vacche e di pecore e di somellianti bestie. La seconda si è di vivere di bestie salvatiche.

[3] Stat. sen., c. 1303, cap. 68, pag. 120.7: Anco, con ciò sia cosa che l' oche salvatiche et altri ucelli grande danno e guasto facciano e dieno nel detto Padule...

[4] Fiore di virtù, 1313/23 (bologn.), cap. 14, pag. 183.31: E pòsse assimiglare la materìa al bo salvadego, che naturalemente àe in odio omne cosa rossa...

[5] Stat. venez., c. 1334, cap. 63, pag. 388.6: Volemo ancora che en alguna gatta demestega o salvadega non olse fir metudo algun altro pellado cha del so propio...

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV m. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 114.22: lo qua vegando infra queli buschi vestio de pelle pensém ch' elo fuse una bestia sarvaiga.

[7] Lucidario ver., XIV, L. 2, quaest. 27, pag. 132.2: D. Çò che tu di' pò ben essere dele domestege, ma dele salvaege che ne dici? M. Quando le bestie salvaege moro sì è per l'aero ch'è coroto.

[8] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 123.16: Ne la secunda camera stectero tucti li animali mansueti e domestichi. Ne la terza camera foro tutti li animali salvatichi et feroci.

- [Associato a porco, a indicare il cinghiale].

[9] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 38.11: Ché sanza fallo lo porco salvatico avanza l' uomo d' udire e 'l lupo cerviere del vedere e la scimmia del saporare...

[10] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 31, pag. 244.39: la piccula vipera uccide col suo morso grande toro, et dal picculo cane è tenuto spesse fiate grande porco salvatico.

- [Associato ad asino, a indicare l'onagro].

[11] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 172.34: e tut l'altr corp è simel a l'asen salvadeg, ma no è bestia de granda ferità...

[12] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 95.4: Hic onager id est l'aseno salvatico.

1.1 [Pell.] [Rif. a una pelle:] di animale selvatico.

[1] Stat. venez., c. 1334, cap. 70, pag. 390.7: çaschun de le dicte arte licitamente possa metter maneghe de agneline a le peliçe de volpe, capelline de agneline a li capuci de veri, et maneghoti de agneline a li varnaçoni de pelle salvadeghe.

[2] Stat. lucch., XIV pm., pag. 72.44: Et ancho abbiano panni insembruni et calabruni et fustranti et pelli salvatiche.

1.2 [Bot.] [Detto di una pianta:] spontaneo, non coltivato.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 7, pag. 47.15: secondo che dimostra il giunco, o salce salvatico, e tutti arbori che di umidore nascono.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 88.14: e sette anni ti fue gravezza nella mano manca lo bastone dell'ulivo salvatico, e nella diritta la sampogna.

[3] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 34, pag. 299.1: inperzò che le intrata dove se scendeva era apparata de multe spine salvatiche e da prune camporevole...

2 [Gastr.] [Con rif. alla cacciagione:] dal carattere o gusto proprio della carne di animali selvatici.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 3 rubr., pag. 142.11: Di tutte charni che ll'uomo usa di mangiare, salvatiche e dimestiche, e delle loro nature.

[2] Almansore volg., XIV po.q. (fior.), L. III, cap. 7, pag. 193.7: La carne del gaçello intra le carni salvatiche è milliore imperciò ke 'l sangue ke di lei s'ingenera à poche superfluitadi...

[3] Ventura Monachi (ed. Vatteroni), a. 1348 (fior.), son. 2.4, pag. 160: e vivo parte in acqua come bevero, / chiara né dolce, non come di Tevero, / ma nel viso e nel gusto assai salvatica...

2.1 [Bot.] [Con rif. a erbe mangerecce o a frutti:] spontaneo, non coltivato.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 4, pag. 157.30: e molte generazioni de viti, e de peri e de meli, salvatichi e domestichi...

[2] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 57, pag. 209.14: - Egli è da ottantasei anni ch'io entrai in questa cella, che io non òe mai mangiato altro che erbe e frutte salvatiche, e bevuta ò acqua -.

[3] Doc. assis., 1354-62, pag. 341.8: vi. de março, per pastonache salvatiche 5 den..

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 35, pag. 41.16: La vide è nome generale a la vida de l'uva e la vide che produxe el çibibo. Ancora de la vida se truva do specie, çoè domestega e salvèga.

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 63, pag. 179.22: factase lu i(m)plastro, ad maturar(e) et a dessolge(re), de malva, de seme(n)ta de lino, de ruta et de assenso et de la cocoça salvatica...

2.2 [Gastr.] [Con rif. al miele:] prodotto naturalmente senza l'intervento dell'uomo.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 85, S. Paolo, vol. 2, pag. 754.11: non certo pasciuto di grilli [o di miele salvatico], ma contento di più vile cosa che queste...

3 [Detto di un luogo, di un ambiente:] allo stato naturale (anche in opp. all'idea di luogo civilizzato).

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 2, pag. 146.30: e trovamo tale volere abetare e·llo monte e tale e·llo piano, e tale vole abetare e· lloco domestico e tale e· lloco salvatico...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 13, vol. 3, pag. 93.23: Lo quale, sì come gli uomeni dicono, aguale nascosto nelle spilonche salvatiche, fai muovere i sassi col tuo pianto...

[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 13, pag. 69.19: e dall' uno e dall' altro à diserto e salvaticho luogo e maggiori boschi e serpenti che sieno in Toschana.

[4] Guido da Pisa, Fiore di Italia, a. 1337 (pis.), cap. 85, pag. 169.23: ed in questo modo erano inferme tutte le contrade e le salvatiche e le domestiche.

3.1 [Specif.:] ricoperto di fitta vegetazione spontanea, o comunque incolto, impenetrabile.

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 6, pag. 92.14: ne' campi, e bella ed aperta pianura più cavalieri che pedoni sogliono combattere. Ma ne' paduli, o monti, o salvatichi luoghi gli uomini a piedi sono più da temere.

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, a. 1337 (pis.), cap. 49, pag. 88.23: posele nome Cammilla, cavandone l' esse, e fuggendo con essa in collo verso le salvatiche montagne di sopra a Priverno

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 2, cap. 20, vol. 1, pag. 83.24: e poi si ridusse nella detta selva, la quale allora era salvatica e solitaria, però che la città di Firenze non si stendea né era abitata di là da l'Arno...

- [Specif.:] impervio e difficilmente accessibile, inospitale.

[4] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110 (ed. Verlato), XIV pm. (sett.), 6, Gilio, pag. 497.20: anchora se partì da loro et andò-ssene in una selva molto profunda e salvatica e qui sì entrà in una crota tuta entorniata de pruni.

[5] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 9, pag. 561.13: Cotal di quel burrato: «burrati» spesse volte si chiaman fra noi questi trarupi de' luoghi alpigini e salvatichi...

- [Specif.:] isolato e lontano dalla civiltà, oppure abbandonato, deserto.

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 57, pag. 213.6: e s'egli andavano per contrada salvatica, là dove non avesse nè villa nè abitazio, lo signore che possedeva la contrada, vi facea fare magioni e certe poste...

[7] Anonimo rom., Cronica, a. 1360, cap. 27, pag. 249.7: Curzero da porta Maiure, via de Pellestrina, per avia, per locora salvatiche, deserte.

[8] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 10, cap. 64, vol. 2, pag. 535.20: messer Bernabò [[...]] abandonò il castello, e si misse nel più salvatico e foresto luogo di Impedinolo, ove più di due miglia da lunga fece rizzare pilastri con forche ne' quali era scritto che cchi llì passasse su vi sarebbe appeso.

3.2 [Rif. a una strada o a un sentiero].

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 3, pag. 647.38: non per quella via donde tu qui venisti ma per quella che tu vedi a sinistra uscir fuor del bosco n'andrai, per ciò che, ancora che un poco più salvatica sia, ella è più vicina a casa tua e per te più sicura.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/94 (pis.>fior.), c. 2, 58-75, pag. 70.6: E detto questo, dice che Virgilio si mosse, et allora entrò Dante per lo cammino profondo e salvatico...

4 [Detto di un popolo, di una persona:] privo di modi civili.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 6, pag. 196.36: ma gli uomini salvatichi e gli uomini ch'ànno difalta di senno e d'intendimento debbono essere naturalmente suggietti di quellino ch'ànno ragione e senno e sottiglieza d'intendimento in loro...

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 49, pag. 68.10: La gente dimora ne le montagne molto alte; adorano idoli e sono salvatica gente, e vivono de le bestie che pigliano.

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 3, pag. 369.18: Stava, e discorreva per lo diserto come salvatico fuori di tetto, o di casa.

[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. II, pag. 289.1: Elli si dice che llo lusinghiero desiderio carnale corruppe i salvatichi e crudi animi...

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.69, vol. 2, pag. 448: Non altrimenti stupido si turba / lo montanaro, e rimirando ammuta, / quando rozzo e salvatico s'inurba, / che ciascun' ombra fece in sua paruta...

[6] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 274, pag. 303.19: Questa bestia prende una gente salvaticha, che dimora in quel paese ove le bestie conversano...

[7] Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.6.9, pag. 172: Ei non è uom sì salvatico d'alpe / che 'n mal dir non ti dea corona e pregio, / e che tu se' signor di tal collegio...

- [In similitudini o espressioni proverbiali].

[8] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 5, cap. 25.1, pag. 407: Come s'allegra e canta l'uom salvatico, / quando il mal tempo e tempestoso vede, / isperando nel buono, ond'ello è pratico...

4.1 Di indole aggressiva, indomabile e rissosa; in rapporti di ostilità e inimicizia.

[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 1, cap. 25, pag. 153.23: Però che naturalmente i Pistolesi sono uomini discordevoli, crudeli e salvatichi.

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 1, cap. 19, vol. 1, pag. 36.22: E vedendo che il popolo non si potea avvezzare a queste cose intra le guerre ed i fatti dell'arme, però che troppo era fiero e salvatico...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 76, terz. 22, vol. 4, pag. 14: ciò furo i Muli, e altri co' Panciatichi, / che di Messer Filippo eran nimici, / e co' figliuo' di Castruccio salvatichi...

4.2 [Detto di una persona:] di temperamento scorbutico, scontroso.

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 7, pag. 398.6: questa si è vera ancilla di Cristo, semplice, e umile, e non è come quella aspra, e villana, e salvatica, la quale però forse non tolse marito, perchè non lo trovò.

[2] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 13, v. 143, pag. 422.27: cossì li Fiorentini sono extratti e diversi e salvadighi e crudi a comparatione de tuti gl'altri atti humani.

[3] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 23 [Ciano del Borgo a San Sepolcro].20, pag. 50: Intero viva il servo con sua opera, / disposto e presto chon affetto praticho, / leale, honesto, grato e non salvatico, / acciò che sappia ben suo stato scorgere.

4.3 Ritroso e schivo, fino all'ostilità (detto spec. di donne nei confronti di chi le ama).

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. III, cap. 33, pag. 329.16: Ma niuna femmina si potté anche sì legare d'amore del suo amante, s'ella nonn è proveduta da llui d'alcuno dono, che non si mostri più salvatica in dargli sollaççi, e che tosto non si parta da llui.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1341 (pis.), L. 2, cap. 15, vol. 2, pag. 262.6: cioè dee la persona vergine non discorrere, nè avere li sentimenti aperti, massimamente gli occhi, e la lingua, ed essere tutta salvatica, e vergognosa.

4.4 Ribelle, indocile?

[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 424.17: Certamente se aveste lette queste cose, e non pure i libri di vostri salvatichi maestri, voi non sareste fuori dell'ordine vostro e spartitovi da' vostri frategli...

5 Tipico dei luoghi boschivi e della vita agreste.

[1] Ceffi, Pistole di Ovidio Nasone, c. 1325 (fior.), ep. 5 [Enone a Paride], prol., pag. 461.5: e con lei stette certo tempo in allegro e dolce amore, usando salvatichi dilecti e boscherecci.

[2] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 29, 1-12, pag. 698.39: e però dice: Per le silvatiche ombre; cioè per l'ombre de le selve, disiando...

5.1 Fig. Privo di tratti di civiltà o di educazione (rif. a una condizione di vita, a un atteggiamento).

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 25, vol. 3, pag. 301.12: Tullio disse: Tua nettezza dee essere, che ella non sia uggia per troppo ornamento, ma tanto che tu cacci le salvatiche negligenze e la campestre laidezza.

[2] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 30, pag. 156.7: Deh, or m' avesse Iddio donata a cotal mondo, la gente del quale, di poco contenta e di niente temente, sola selvatica libidine conosceva!

[3] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 24.15: Le quali ferono assai al fatto; le quali io ho, e non l' ò poi procacciate, pe' modi salvatichi che tenne Piero Velluti co' figliuoli meco...

[4] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 273.22: né soffereranno che tu prenda li disiderati sollazzi se un poco di forza non vi lavora che discacci la loro salvatica vergogna.

5.2 Fig. [Rif. a una veste:] di aspetto rozzo o agreste.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 11, pag. 748.8: alla perfine alla forte asta, la quale portava in mano, la fanciulla, chiusa sotto il salvatico mantello e sotto la corteccia, appicca...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 40, pag. 599.18: i loro avversarii armati loro vennero incontro, e in mezzo 'l fiume incominciarono sanza ordine la loro battaglia, forte co' duri bastoni lacerando le salvatiche armi e i loro dossi.

6 Sost. Terra incolta o ricoperta di vegetazione spontanea, zona boschiva e disabitata.

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 177, pag. 278.13: Questo luogo nonn è molto dimestico, ma sente del salvatico.

[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 84, par. 1, vol. 2, pag. 437.2: aggiano venduta tucta la iureditione la quale aveano en la università del castello de Marsciano [[...]] e 'l passaggio maiure e del terreno e 'l selvateco...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 8, vol. 2, pag. 532.25: e veggendo che non poteano passare, sì scesono in terra nel profondo e salvatico di Gales per venire al castello di Carsigli ov'era il figliuolo del detto messer Ugo...

7 [Metall.] Sost. Scoria, parte grezza e impura che si forma nel processo di fusione dei metalli.

[1] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 27.27: e poi ne trai il salvatico, e quello che rimane nel choreguolo fallo fondere ed açolfalo e tràlo a fine, infino che troverai l'oro, di sotto, nel choreguolo, in uno fondello.