MÙTOLO agg./s.m.

0.1 mutogli, mutol, mutola, mutole, mutoli, mutolo, mutra, mutri, mutro, mutula, mutule, mutuli, mutulo.

0.2 Lat. volg. *mutulus (Nocentini s.v. muto).

0.3 Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.): 1.1 [7].

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Albertanovolg., 1275 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); f Rime an. Cron. Sercambi, XIV sm. (lucch.).

0.5 Anche s.f. (mutola).

0.6 A Doc. sen., 1231-32: Mutolo.

N Il lemma è già att. in doc. di area tosc. del XII sec.: cfr. GDT, p. 436.

0.7 1 [Detto di una persona:] impossibilitato a parlare per condizioni fisiche. 1.1 Sost. 1.2 Obbligato al silenzio da una causa esterna. 1.3 Privo o quasi di voce (?). 1.4 Che non parla, incapace di esprimersi. 2 Estens. Che resta in silenzio o in partic. si astiene dal parlare. 2.1 [In partic.:] taciturno. 2.2 Che non risponde. 3 [Di un animale:] che non articola parole. 3.1 [Come epiteto:] privo della facoltà di parlare (con rif. all'assenza di ragione del mondo animale). 4 Estens. Non accompagnato da parole, espresso senza parole (anche fig.). 4.1 Estens. Inanimato. 4.2 [Rif. a raffigurazioni artistiche].

0.8 Chiara Elena 15.11.2021.

1 [Detto di una persona:] impossibilitato a parlare per condizioni fisiche.

[1] Poes. an. Giamai null'om, XIII sm. (tosc.), canz. 4.46, pag. 637: e tutor mi lamento e vo piangendo / com'omo ch'à gran voglia di cantare; / e ciò ch'io sapo tuto 'l vo dicendo / com'om ch'è mutolo e non può parlare.

[2] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 14, Pietro teolonario, pag. 1272.10: fuggitte verso la porta della casa, la qual guardava un fante di Zoillo, lo qual era soldo e mutro dalla sua nattività...

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 1, pag. 183.29: «Il luogo è assai lontano di qui e niuno mi vi conosce; se io so far vista d'esser mutolo, per certo io vi sarò ricevuto.».

- [Detto della bocca].

[4] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 52.13: le mura delle stalle, ordinate co' fermi sassi, son aspre: la bocca mutola non può dimostrare lo fatto...

1.1 Sost.

[1] Galletto, XIII sm. (pis.), 1.27, pag. 285: Tal fors' ha l'alta donna dal su' lato, / che lo vil omo fa esser pregiato / e lo mutulo torna in parlamento.

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 131, pag. 124.26: Non à' tu udito - dise Giosepo -, che lo Spirito de lo Dio de' cristiani è di sì grande forza che fa i mutoli parlare e gl'avocoli vedere?

[3] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 6, pag. 266.15: Hor sappiate che la pietra est di tucto bene adornata, che ella rende ai ciechi lo vedere, ai sordi l'udire, ai mutuli lo parllare...

[4] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 4, cap. 67, Furseo, pag. 1503.7: che chi così lietamente si porta, quando li è tolto ' suo, come quando li è offerto alcuna cosa, questi potrà far-l parlare li mutri per virtù divina...

[5] Lancia, Chiose Par., 1341/43 (fior.), c. 10, vv. 70-75, pag. 984.18: Qui magnifica le cose paradisiali per luce e per canto, le quali non si possono spremere per nostra loquela, se non come per loquela di lingua di mutolo nulla si può sapere.

- S.f.

[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 7, pag. 133.25: sì come a colei alla quale parecchi anni a guisa quasi di sorda e di mutola era convenuta vivere, per lo non aver persona inteso né essa essere stata intesa da persona...

- [In comparazioni].

[7] Ruggieri Apugliese, Lauda, XIII m. (sen.), 35, pag. 15, col. 2: la charne, el mondo e 'l diavolo, / che tutti sono insieme ed ànno fatte schiera / e tenchane assisi: chome mutogli, / senza favelare, ne fanno preghiera.

[8] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 9, cap. 6, vol. 2, pag. 298.6: ch'elli se n'andavano come mutoli e senza dir niente...

[9] Legg. S. Caterina Verg. e Mart., XIV (tosc.), pag. 180, col. 1.17: Onde gli maestri cognobbeno veracemente che Iddio parlava in lei, udendo tante suttilissime ragioni quant' ella assegnava loro, e stavano come mutoli tra della grande maraviglia che a loro pareva, e delle savie parole ch' ella parlava...

- [Prov.]

[10] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 158, pag. 301: Fatica perduta, / chi 'l mutol saluta.

1.2 Obbligato al silenzio da una causa esterna.

[1] Leggenda Aurea, XIII ex. (pis.), 2, pag. 97.37: P(er)ché dunq(ua) [solo] Zaccaria fu mutulo p(er) lo dubitare?

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 36, pag. 183.5: In questo vangelio d'oggi si contiene una storia sì come Cristo fece quel miracolo, che sanò e liberò quello indemoniato sordo e mutolo.

[3] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 342.13: cadde tramortita e per lo subito dolore fue mutola...

[4] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 2, cap. 18, Possidonio tebeo, pag. 832.5: e poi quella donna, libberata dal demonio, incontenente parturitte e parloe, ch'era stata mutra un gran tempo.

[5] <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 31, pag. 684.22: E adesso soggiugne: certo tra esso stupore e l'allegrezza mi facea stare mutolo.

[6] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 3, pag. 364.9: e per ciò che tu non volesti rendere debiti meriti a color che aveano ben servito, paga giusti tormenti alli offesi. L' ombre di coloro mutole, constrette per necessitade di morte, tacciono...

1.3 Privo o quasi di voce (?).

[1] Gl <Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.)>, Inf. c. 1, pag. 344.2: però ch' elli [[scil. il lupo]] mettendo gli raggi suoi delli occhi nell' uomo, diseccha in lui lo spirito visibile, il quale diseccato si diseccha lo spirito dell' arterie, e così divi[e]ne l' uomo mutolo, overo fioco.

1.4 Fig. Che non parla, incapace di esprimersi.

[1] StoriaSan Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 128, pag. 123.11: perciò che tu ài stato mutolo e avocolo ne la spiritale scienza là dove tu dovevi chiaro vedere e di che tu dovesi tutto tenere tue parole.

[2] Poes. an. tosc., XIV pm. (2), 21.1, pag. 327: Mutolo e cieco Amor quanto sè rio / fuor di ragione e d'ogni buona usanza, / none aver fede né ferma speranza / ch'i· niuna donna ponga il mio disio...

[3] f Zanobi da Strada, Moralia (ed. Porta), a. 1361 (tosc.), L. 11, pag. 460.25: imperò che veramente si puote dire che sia mutola ogni bocca che parla, se quegli [[scil. Dio]] non grida dentro, il quale può dare virtude alle parole che sono udite di fuori. || Corpus OVI.

1.4.1 [Con soggetto astratto:] che non dice nulla, che non ha significato.

[1] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 279, pag. 310.9: E perciò vi dico in verità che niuno uomo si dee dilettare in niuno diletto, se non in quello di Dio, ché tutti gli altri sono vani e mutoli e nulla.

[2] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 13, 67-78, pag. 309.31: che volea dir lo muto: la sensualità è mutula per rispetto de la ragione.

1.4.2 [Con rif. a idoli, demoni o divinità pagane in opp. al Dio cristiano]. || Cfr. 1 Cor., 12.2: «ad simulacra muta».

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Coll. 7, cap. 34, pag. 128r.12: guardatevi dali spiriti ingannatori et dale doctrine de' dimoni, i quali parlano bugia nela ipocrisia. [VII.32'] Anco pongono e Vangeli che sieno altre maniere di dimoni: ciò sono mutoli et sordi. || Corpus OVI.

[2] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 8, pag. 269.6: Non sono io neente di quelli che appellano molti dei e che adorano l'idule sorde e mutule, ma io credo inn uno Dio...

[3] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 47, Coprete, pag. 697.9: Conciossiacosa che voi siate homini rationabili, e come sagrificate ai simulacri mutri e insensibili?

[4] Lancia, Chiose Inf., 1341/43 (fior.), c. 13, vv. 143-150, pag. 269.17: l'ydolo predetto levòe quindi e rizzollo in sul mezzo del Vecchio Ponte, non per ydolegiare, ma per mostrare che quello dio era sordo e mutolo e di nulla efficacia.

[5] f Legg. S. Margherita, XIV pm. (lomb.>tosc.), 384, pag. 120: Et questo dio ch'elli adorava / né no udia né non favellava / perciò ch'elli era sordo et mutolo, / et non potea intendere priego / che questo Olibrio li facea, / ch'io vi dico bene che non potea. || Corpus OVI.

[6] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 93, pag. 272.19: E vedendo Gesù la turba che vi correva, minacciò lo spirito immondo e disse: Spirito sordo e mutolo, io ti comando che tu n' eschi e non entri più in lui.

2 Estens. Che resta in silenzio o in partic. si astiene dal parlare.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 212.2: si ne diede questa penitenzia e puosesine questa legge, di non parlare mai più e così stette mutolo insino a la morte; ed era chiamato il filosafo mutolo.

[2] Albertano volg., 1275 (fior.), L. I, cap. 2, pag. 52.4: «Più s(ant)a cosa è essere mutulo che tale ke neun uomo i(n)tenda lo suo dire».

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 2, pag. 204.10: Scripto è: più sana cosa è stare mutolo che parlare cosa che homo non intenda.

[4] f Meditaz. vita Cristo volg. (A, Par. It. 115), XIV pi.di. (pis.), cap. 56, pag. 221.22: Unde conviene che lo contemplante sia mutulo, sordo e ciecho, sì che vedendo non veggia, udendo non intenda, né in parlare si dilecti... || Corpus OVI.

[5] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 248.4: «O bassi popolari di Firenze, voi siete nelle piaze grandi aringatori, ma ne' consigli state mutoli».

[6] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 190.4: Non essere grande parlatore, nè mutolo in ogni parlare; ma studia di parlare solo della utilità.

[7] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 4, pag. 250.16: Sie mutolo al vituperio, e sordo al mormorío, e cieco alle vanitadi, matto e sciancato all'andamento dello ingegno.

[8] f Rime an. Cron. Sercambi, XIV sm. (lucch.), Nuova lucie, 33, vol. 2, pag. 302: Molti si son confessati, / ch'eran gravi di peccati, / nullo è stato mutolo. || LirIO; non att. nel corpus da altre ed.

2.1 [In partic.:] taciturno.

[1] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 23, pag. 71.21: elli è sì ombruto e sì pensoso e sì chiuso e sì mutulo e sì tacente, che giammai non dice neente, né giammai di nullo suo fatto ch'elli faccia non tiene parlamento.

2.2 Che non risponde.

[1] Esopo tosc., p. 1388, cap. 61, pag. 246.5: E in tale maniera il detto siniscalco va ciercando chi per lui combattesse, ma ogni amico è mutolo e sta da lunga...

3 [Di un animale:] che non articola parole.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 323.3: e avegna che il pesce Arione fosse mutolo, sì ssi crede ch'egli favoreggioe a la boce de la cetera...

[2] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 118.9: Per la saputa faula lo pesce, avegna che fusse mutulo, si pensa che ubidisse a la voce de la citula Arionia.

3.1 [Come epiteto:] privo della facoltà di parlare (con rif. all'assenza di ragione del mondo animale).

[1] Lucidario pis., XIII ex., L. 1, quaest. 133, pag. 58.2: lo sexto [[scil. muraculo]] sì fue che la bestia mutula et sensa intendimento parloe...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/1308 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 2, par. 6, pag. 553.11: Se 'l corso de' cavalli per le grida è concitato, e se colle mani, che fanno suono, gli animali mutoli disiderano velocità...

[3] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 7, cap. 4, vol. 2, pag. 157.34: Le bestie mutole nutricano i loro figliuoli o sieno sani e forti, o sieno magagnati e fieboli.

[4] Cavalca, Vite SS. Padri (ed. Delcorno), XIV t.d. (tosc.occ.), pt. 1, cap. 4, Paolo primo eremita, pag. 522.17: ralegrandosi che etiandio li animali bruti e mutri segondo il modo loro l'ubidivano e cognoscevano...

[5] Deca terza di Tito Livio, XIV m. (fior.), L. 5, cap. 13, pag. 33.27: Per la qual cosa furono da Annone ripresi e gastigati, che nè la fame, la quale le bestie mutole suole accendere, avesse potuto la loro sollecitudine muovere.

4 Estens. Non accompagnato da parole, espresso senza parole (anche fig.).

[1] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 1, cap. [vv. 236-61], pag. 73.23: tutti si raffreddaro per la paura, lo tremore impaccioe gli gialati membri, e nel tacevole petto volgono i mutoli lamenti...

[2] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 2, cap. [vv. 139-206], pag. 99.16: Le mani divelte gli caddoro, la segata lingua balbettava e con mutolo movimento percotea l'aria.

[3] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 133.23: E acciò che a questa cotal potenza tacito onore o quasi mutolo non si facesse, parve loro che con parole d'alto suono essa deità fosse da umiliare e alle loro necessità render propizia.

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 24, par. 17, pag. 405.7: i· rromore cheto e mutolo essere farà, e lle lussurie di volontadi e lle burbanze di vanità ciessare.

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 1, L'Avvento, vol. 1, pag. 23.4: Questa è la scienza del gran giudice e sovrano, questo è il suo spaventoso aspetto, al quale è trasparente ogne cosa soda, e aperta ogne cosa secreta, al quale le cose oscure sono chiare, le mutole li rispondono, il silenzio li si manifesta, e, sanza boce, gli parla la mente.

- [Con valore rafforzativo].

[6] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 169.20: La via ee inchinevole, e piena di nebbie per lo mortale tasso; la quale mena altrui alle sedie dello 'nferno per gli mutoli silenzi.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 28, pag. 296.7: Mutola quiete possiede il luogo, al quale niuna porta si truova, non forse serrando e disserrando potesse fare alcuno romore.

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (ii), par. 151, pag. 86.3: Ma quando la sensualità, per le nostre colpe, la caccia del luogo suo e signoreggia ella, la ragion tace e diventa mutola, non comanda, non dispon più secondo il suo consiglio le nostre operazioni.

4.1 Estens. Inanimato.

[1] f Cassiano volg. (A), XIII ex. (sen.), Coll. 1, cap. 14, pag. 14v.13: la quale [[scil. l'anima]], contenendo in sé ogne força di ragione, per la sua compagnia fa esser sensibile la mutola et insensibile materia dela carne... || Corpus OVI.

[2] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 461.4: Io arbitro, che i porti medesimi, se alcuno sentimento è alle cose mutole, si maravigliarono tanta varietade essere in uno uomo...

4.2 [Rif. a raffigurazioni artistiche].

[1] Valerio Massimo, red. V1, a. 1336 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 371.1: Dubitano e maravigliansi li occhi de li uomini, li quali veggiono la imagine di questo fatto dipinta, [[...]] credendo vedere in quelli mutoli protratti di membri, vivi e spiranti corpi.

[2] Rim. Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), pag. 166.9: e se puoi, levane le cere: che dalla imagine mutola prendi?

[3] f Rim. Am. Ovid. (Laur. 41.36), XIV pm. (?) (fior.), cap. [vv. 715-24], pag. 108r.15: Se puoi, ancora tolli via le imagini di cera che rapresentano lei: perché sè tu mosso dalla mutola imagine? || Corpus OVI.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, 10, pag. 65.21: queste [[scil. donne]] così fregiate, così dipinte, così screziate o come statue di marmo mutole e insensibili stanno o sì rispondono, se sono addomandate, che molto sarebbe meglio l'aver taciuto...