STILLARE v.

0.1 istilare, istilata, istilla, istillando, istillante, istillata, istillare, istillarò, istillata, istillato, istillerà , istillò, istilloe, stilarlo, stilarne, stilata, stilla, stillà , stillade, stillado, stillandolo, stillante, stillanti, stillar, stillare, stillarne, stillasti, stillata, stillate, stillati, stillato, stillava, stille, stilli, stillò, stilloe.

0.2 Lat. stillare (DELI 2 s.v. stilla).

0.3 Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.): 1.3.

0.4 In testi tosc.: Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.); Dante, Commedia, a. 1321; Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.).

0.7 1 [Rif. in partic. a un liquido:] fuoriuscire in piccola quantità (anche fig.). Estens. Sgorgare da una sorgente. 1.1 Fig. [Con rif. a un luogo assediato:] passare a stento. 1.2 Sost. [In contesto fig.:] atto di generare, prolificare. 1.3 Estens. Emettere minuti frammenti di qsa (nel contesto rif. alle scintille). 1.4 [In un paragone, con rif. all'atto locutorio]. 2 Estens. Cadere goccia a goccia e depositarsi o riversarsi su qsa (anche fig.). 2.1 [Rif. alle nuvole:] emettere pioggia leggera. 3 [Med.] Versare una piccola quantità di liquido (su una parte del corpo, a scopo terapeutico). 3.1 Fig. Infondere, far penetrare (nella mente) poco a poco. 3.2 Pron. [Rif. al cibo sottoposto alla digestione:] introdursi poco per volta. 4 Trasudare, secernere un liquido. 4.1 Secernere un umore corporeo. 5 [Med.] Separare la componente liquida di una soluzione dal residuo secco, soprattutto mediante ebollizione e condensazione dei vapori, in partic. allo scopo di ottenere preparazioni officinali.

0.8 Matteo Luti 14.06.202.

1 [Rif. in partic. a un liquido:] fuoriuscire in piccola quantità (anche fig.). Estens. Sgorgare da una sorgente.

[1] Giovanni Campulu, c. 1315 (mess.), L. 3, cap. 16, pag. 98.12: In kista cavatura de kista petra da si midemi sì nche accommenczau da tandu ad stillare acqua, tanta quanta fussi necessaria a kistu patre sanctu Martinu, e non plu nen minu.

[2] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 12.21: avea uno cannello in de lo quale, in de lo sopino de lo capo de Ector era ficto, per quello cannello stillava et lo balzamo per tucto lo corpo...

[3] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 142.2, pag. 203: S'io potessi cantar dolce e soave, / Come talora Amor dentro mi stilla, / In cor di marmo accenderei favilla / E di lui volgerìa pietà la chiave.

[4] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 4, pag. 246.16: Stilli nella bocca il mèle, e nella mente si esalti l'umilitade, e non sia tutto il senno tuo nella bocca.

- [In contesto fig.].

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.119, vol. 3, pag. 340: L'altra [[scil. anima gloriosa]], per grazia che da sì profonda / fontana stilla, che mai creatura / non pinse l'occhio infino a la prima onda...

1.1 Fig. [Con rif. a un luogo assediato:] passare a stento. || Condizionato dalla rima.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 33, terz. 42, vol. 2, pag. 104: pose l' oste alla Città di Lilla, / dove guardava il Sir di Falcamonte, / nella qual vittuaglia poco stilla.

1.2 Sost. [In contesto fig.:] atto di generare, prolificare.

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Sal 64, vol. 5, pag. 321.2: Inebriante gli suoi rivoli moltiplica la sua generazione; nel suo stillare rallegrerassi il generante.

1.3 Estens. Emettere minuti frammenti di qsa (nel contesto rif. alle scintille).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. V, pt. 2, pag. 144.16: era come gheçço grandissimo, la sua faccia più nera de fuligine (et) acuta, li occhi como [ferro] di fornace stillante faville de fuoco...

1.4 [In un paragone, con rif. all'atto locutorio].

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 75, pag. 44.10: venne a llei e col suo ornatissimo sermone, il quale stillava della sua bocca come da alcuna beata fonte di bello parlare...

1.4.1 Pronunciare lentamente.

[1] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 40, pag. 85.24: Ben'è vero, che com'io non voglio, che versi le parole, così non voglio, ch'egli le stilli.

1.4.2 Fig. Esporre, trattare (un argomento). || Con immagine suggerita dalla rima.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 2.3421, pag. 329: «Perché si oscuran lo Sole e la Luna? / Nel primo libro tal ragion si stilla, / Ma non perché è sanguigna o negra o bruna».

2 Estens. Cadere goccia a goccia e depositarsi o riversarsi su qsa (anche fig.).

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 4.3687, pag. 344: «Perché è più freddo nascendo l'aurora / Che in mezza notte e quando il Sol si cela?» / Ché la rosata stilla giù in quell'ora.

[2] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 5.198, pag. 35: Il Spirto del Segnor sopra me stilla, / perché il me à onto et àme messo dritto / ad evangeliçare a' poverelli...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 120, Decollaz. Giov. Battista, vol. 3, pag. 1089.5: E tre vescovi correndo là, catuno volea partire quello dito, e ellino videro tre gocciole di sangue stillare in sul panno che v'era sotto, e catuno s'allegrò d'avere guadagnato la sua gocciola.

[4] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 142, comp. 22.6, pag. 93: [[Giove]] per Dana in oro dal tecto stillò, / per Antiopà un satiro formò / e serpe venne per la Doridà.

[5] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 2 Re 21, vol. 3, pag. 278.13: Resfa figliuola di Aia, tollendo cilicio, isparselo in su uno sasso, dal cominciamento della mietitura insino a tanto che l' acqua del cielo istilloe sopra di loro...

2.1 [Rif. alle nuvole:] emettere pioggia leggera.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348/63 (fior.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 481.18: quella giornata continovando la procissione il cielo empiè di nuvoli, il secondo dì sostenne il nuvolato, [[...]] il terzo dì cominciarono a stillare minuto e poco, il quarto a piovere abondantemente...

2.1.1 Fig. Riversare (la propria ira).

[1] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), 2 Par 12, vol. 4, pag. 200.9: però ch'egli sono umiliati, non gli dissiperò, ma darò loro uno poco d'aiuto, e non istillarò il mio furore sopra Ierusalem per mano di Sesac.

3 [Med.] Versare una piccola quantità di liquido (su una parte del corpo, a scopo terapeutico).

[1] Thes. pauper. volg., XIV pi.di. (pis.), cap. 21, pag. 259.6: Item istilla indel'orecchio da quella parte ov'è lo dolore al dente lo succhio dela bieta e lo succhio del cocomalo salvatico asinino...

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 46, col. 2.1: bolli insieme in vino bianco tanto che torni a meçço, e poi lo cola e serba in ampolla di vetro, e poi ne stilla due o tre volte sotto a quella petrolositade delle palpebre ongni dì...

[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 246, pag. 259.24: E chi el dissolve in alguna aqua aproprià a li ogi e stillarne in li ogi, el rende lo vedere aguçço.

[4] Libro dela cocina, XIV (tosc.), Appendice, pag. 194.31: poi le spremi; e l'olio, che n'uscirà, stilla in orecchia quando lo audito fosse impedito, o puça inde uscisse.

3.1 Fig. Infondere, far penetrare (nella mente) poco a poco. || Solo in Dante e nei commentatori come prob. calco del lat. instillare, cfr. ED s.v. stillare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 25.76, vol. 3, pag. 417: Tu mi stillasti [[la speranza]], con lo stillar suo, / ne la pistola poi; sì ch'io son pieno, / e in altrui vostra pioggia repluo».

[2] Jacopo della Lana, Par. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 25, v. 76, pag. 2406.3: Tu mi stillati. Çoè: tu san Iacomo nello stilo della toa Pistola.

[3] Gl <Ottimo, Par., a. 1334 (fior.)>, c. 25, pag. 549.16: O santo Iacopo, dice - Tu mi stillasti, bagnasti la mente con la tua epistola...

3.2 Pron. [Rif. al cibo sottoposto alla digestione:] introdursi poco per volta.

[1] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 25, pag. 453.13: chominciasi al cibo che piglia l'uomo e chome quel cibo si va istillando a parte a parte pelle membra dell'uomo ed insino a quel sanghue, che ssi convertiscie in isperma...

4 Trasudare, secernere un liquido.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 71.1: Quindi escono lagrime; le quali stillate per lo sole indurano, e diventano elettre con nuove rame...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 10, vol. 4, pag. 20.9: la mirra stillata dalla corteccia tiene lo nome della donna...

[3] Lucano volg. (ed. Marinoni), 1330/40 (prat.), L. 8, cap. [vv. 775-805], pag. 315.19: Pompeio fue preso e stillava nel lento fuoco e col grasso lo notricava.

[4] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 213, vol. 2, pag. 136.6: Sotto la bocca si è una coppa d' oro, con una canella d' argento, che passa nell' altra parte della sepultura, dove stilla la santa manna, e diventa come olio...

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 12, 37-39, pag. 279.34: Niobe [[...]] piangendo si mutò in statua di marmo, che anco piange e stilla gocciole d'acqua che paiano lagrime.

4.1 Secernere un umore corporeo.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 4, cap. 6.4004, pag. 361: Ove sta il seme e l'acqua che si stilla / Ed altro che tacere è bella cosa, / Governa Scorpïon quando scintilla.

4.1.1 Estens. Lo stesso che orinare.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 83, pag. 183.35: Tommaso stillava su per lo letto, e fece orecchi da mercatante, e appiccando l' orinale, s' avvide ogni cosa esser ita su per lo letto, e colicandosi, appena trovò un poco d' asciutto.

4.1.2 Far lacrimare.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 245.7, pag. 155: Possa ch'è vegla, çamay non vacilla / ch'ella non sia rufiana e triçadra; / et en decrepità che gl'ogli stilla, / sortilega doventa e grand busadra.

5 [Med.] Separare la componente liquida di una soluzione dal residuo secco, soprattutto mediante ebollizione e condensazione dei vapori, in partic. allo scopo di ottenere preparazioni officinali.

[1] Libro Drittafede, 1337-61 (fior.), pag. 191.34: Tolgli de' fiori della ginestra quando e' sono verdi, e pestagli e fane sugho e fallo istilare...

[2] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 61, col. 2.4: pesta tutte le sopredette cose e incorpora insieme ongni cosa, fanne madaleoni poi gli metti a stillare in limbiccho come aqua rosata...

[3] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 29.5: prendi choparossa, le due parti, e salnitro e çolfo, la terça parte, e chatuna per metà; e fanne aqua istilata a pocho di fuocho ben chiaro.

[4] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 1, pag. 273.29: Ghismunda, non smossa dal suo fiero proponimento, fattesi venire erbe e radici velenose, poi che partito fu il padre, quelle stillò e in acqua redusse...

- [Rif. all'elaborazione del cibo nella digestione].

[5] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 25, pag. 454.9: Poscia quella parte vantaggiata, ch'è ita al feghato, si richuocie e stilla di nuovo e il grassume di quella distillazione ne va al chuore e ivi si richuocie e distilla ancora di nuovo...