SAGGIO (2) s.m.

0.1 saçi, saçio, saço, saggi, saggii, saggio, sagi, sagii, sagio, sago, saxo, saxu, say, saye, sayo, sazo.

0.2 Lat. tardo exagium (DELI 2 s.v. saggio 2).

0.3 Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.): 3.2.

0.4 In testi tosc.: Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.); Pallamidesse Bellindote (ed. Contini), a. 1280 (fior.); Doc. sen., 1277-82; Galletto, XIII sm. (pis.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti); Doc. pist., 1352-71.

In testi sett.: Doc. venez., 1270 (2); Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Doc. spalat., 1372 (2).

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).

In testi sic.: Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.).

0.5 Locuz. e fras. fare il saggio 2.2.1, 3.1, 6.1; fare saggio 2.1, 2.2.1, 3.1, 6.1, 6.2; levare il saggio 3, 6; levare saggio 2, 3, 5.1, 6; per saggio 5.3; prendere saggio 5.1; trarre saggio 6.2; vedere saggio 5.2; vendere a saggio 7.1; verace saggio 5; vero saggio 5.

0.6 N Già att. in un doc. lat. venez. del 1233: cfr. Sella, Gloss. lat. it., p. 493.

0.7 1 [Metall.] Operazione di verifica della purezza di metalli preziosi. Estens. Campione metallifero sottoposto a tale operazione. 1.1 [Dir.] Ufficio preposto a tale operazione. 2 Prova per verificare la qualità di qsa o le capacità di qno. 2.1 Locuz. verb. Fare saggio: verificare la qualità, mettere alla prova. 2.2 Prova a cui ci si sottopone per dimostrare le proprie capacità. 2.3 Estens. Valutazione, giudizio. 3 Atto di assaporare un poco di un cibo o di una bevanda per conoscerne il gusto, lo stesso che assaggio. 3.1 Locuz. verb. Fare (il) saggio: assaggiare (un cibo o una bevanda) per verificarne la qualità (anche fig.). 3.2 Estens. Sapore. 4 Campione di merce atto a mostrarne la qualità. 5 Segno o atto che rivela qsa. 5.1 Levare, prendere saggio: accertare mediante prove. 5.2 Fras. Vedere saggio: acquisire consapevolezza di qsa. 5.3 Caso, evento, personaggio che si adduce con funzione dimostrativa, esempio. Locuz. avv. Per saggio. 6 Conoscenza acquisita con l'esperienza. 6.1 Locuz. verb. Fare (il) saggio: fare tentativi. 6.2 Fras. Fare, trarre saggio (di qsa): fare tesoro di qsa, trarre insegnamento. 7 [Mis.] Un sesto di un'oncia. 7.1 Vendere a saggio: vendere a peso. 8 [Generic.:] misura.

0.8 Irene Angelini 10.09.2021.

1 [Metall.] Operazione di verifica della purezza di metalli preziosi. Estens. Campione metallifero sottoposto a tale operazione.

[1] Doc. sen., 1277-82, pag. 475.23: Ancho X sol. nel dì che demmo al provaiuolo del chomune per due sagi d' ariento ch' elli ne fecie.

[2] Stat. pis./sard., a. 1327, L. 1, cap. 22, pag. 33.1: dui paia di pesoni, co(n) li quali pesoni si pesano li saggi che se fan(n)o deli vene che si vendeno...

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 342.6: E quando il saggio si va affinando nella coppella al fuoco e tu lo vedi rosseggiare, e tu vi metti e giugni piombo però che è segnale che ancora abbia troppo rame...

[4] Doc. bologn., 1350, pag. 560.30: uno fino asaçadore da fare sagi d' argento, lo quale sia tignudo de fare gli sagi de la moneda e simiglante de l' argento...

[5] Doc. pist., 1352-71, Memoria allogagione tavola, vol. 1, pag. 157.2: del quale ariento si faccia saggio nella città di Firenze el peso se sono alla dicta lega de grossi...

1.1 [Dir.] Ufficio preposto a tale operazione.

[1] Stat. fior., 1356/57 (Lancia, Ordinamenti), cap. 22, pag. 183.30: le quali ghirlande e cerchielli concedute di sopra di portare inprimamente si debbano stimare per lo maggiore oficiale del saggio de' fiorini de l'oro del Comune di Firenze...

2 Prova per verificare la qualità di qsa o le capacità di qno.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 12.44, pag. 27: però sì con li piace e vol mi saggi / e merti tutti li miei fatti in saggi, / como li piace, e li valenti saggi.

[2] Puccio Bellondi (ed. De Robertis), XIII ex. (fior.), son. D. 15.2 [App. XXV].5, pag. 548: se per saggio, / per me provar s'io son saggio nïente, / no lo facete...

[3] Rime Arch. Not. Bologna, c. 1280-1339 (bologn.), ball. 62.14, pag. 234: Ch' àvime meso al saço / d' one tormento amaro / madona mia çoyiosa...

[4] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 252, pag. 731.32: che tu sie pruova e primo saggio della tua opera».

- Levare saggio.

[5] Poes. an. Eo so ben, XIII m. (tosc.), son. 18a.3, pag. 257: però del meo saver levate sag[g]io / e, là ove bisognasse, fate giunta.

2.1 Locuz. verb. Fare saggio: verificare la qualità, mettere alla prova.

[1] Doc. fior., 1286-90, [1288], pag. 223.35: It. in uno quarto d'olio per saggio fare, questo dì, s. j e d. viij lib. xiij e s. vj e d. vj.

[2] Poes. an. tosc., XIV, pag. 54.13: Mai uccello ch'abbia penna vaia la roba avarà, mai non fa l'uom saggio, [27] ma tal si fa far saggio e vive alla sicura che non si cura colà dov'à sicura colpa.

2.2 Prova a cui ci si sottopone per dimostrare le proprie capacità.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 13.11, pag. 134: Poi nom posso morir, c'Amor, per sag[g]io / di sé mostrare, m'à crïato e fatto...

[2] Filippo da Santa Croce, Deca prima di Tito Livio, 1323 (fior.), L. 10, cap. 24, vol. 2, pag. 404.24: Alla fine io concederei al mio compagno gli onori e i guiderdoni per riverenza dell'etade e della sua maestà: ma però che noi siamo in contenzione ed al saggio, io non mi trarrò addietro per mio grado.

2.2.1 Locuz. verb. Fare (il) saggio: dare prova di sé o delle proprie qualità.

[1] Lotto di ser Dato (ed. Contini), XIII sm. (pis.), 40, pag. 316: Di senno tanto assiso ha 'l suo coraggio / con canoscensa e con valore intero, / con cortesia e con fin pregio altero, / alcun om no 'nde poteria far saggio...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 171.2: Questo sermone tratta del Corpo di Cristo, e come l'omo si dée provare e fare di sé saggio anzi che lo prenda...

[3] Jacopo della Lana, Inf. (Rb), 1324-28 (bologn.), c. 17, v. 18, pag. 512.33: Questa trovata, quasi comota da invidia, pose pengno che farave più sotile e meraveioso lavorer de lei. E çascuna fé lo so saço.

2.3 Estens. Valutazione, giudizio.

[1] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 13.9, pag. 8: così passa mia donna ogne bieltate: / adorn' e gaia è d'onesta bontate / al saggio de li buon' conoscidori.

3 Atto di assaporare un poco di un cibo o di una bevanda per conoscerne il gusto, lo stesso che assaggio.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 43.48, pag. 154: ché ven dolze più ch'ape / lo frutto poi c'ha 'l sag[g]io.

- Levare (il) saggio.

[2] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), son. 108a.1, pag. 337: Del vino greco levat'ag[g]io sag[g]io, / ma 'l parlare non ag[g]io ancora conto...

[3] Pistole di Seneca, XIV m. (fior.), 46, pag. 97.3: volendolo leggere brievemente, quasi in passando per levarne solamente il saggio, io 'l trovai sì morbido, e dolce, ch' io seguitai oltre.

3.1 Locuz. verb. Fare (il) saggio: assaggiare (un cibo o una bevanda) per verificarne la qualità (anche fig.).

[1] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1308 (pis.), cap. 11, pag. 424.3: Ed eziandio delle vivande, e delli cibi in prima fa lo saggio non per vanità, e pompa, ma solo per vedere, se sono cotti...

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), App. 1, pag. 172.4: che in prima ne fa saggio di quello cibo e poi, se li pare buono, sì 'l mangia...

[3] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 6, mott. 25.1, vol. 2, pag. 279: Ogni saggio non fa saggio, / ma fa 'l so messaggio / camminando: con' ben andò, / disquovre suo staggio. || Cfr. trad. lat.: «Omnis sapiens non pregustat, facit nuntium tamen suum camminando ut bene iverit proprium esse nudat» (Egidi, Doc. am., II, p. 279).

[4] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 37.98, pag. 252: Et dicove oramai che in alcun canto / de hoc germine vitis no(n) foe saggio / fina quel die con voi nel regno sancto...

3.2 Estens. Sapore.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Menichetti), XIII m. (lucch.), son. 18.5, pag. 259: e prego Dio che 'l mio frutto ag[g]ia sag[g]io / che vi talenti ne la prima giunta.

4 Campione di merce atto a mostrarne la qualità.

[1] Doc. sen., 1277-82, pag. 275.8: Ancho XII den. nel dì a Montisiano vetturale vectura d' uno fardello che ne arechò da Pisa et fuoro i sagi dello scarlato.

[2] Stat. sen., 1329, cap. 22, pag. 296.5: possa le decte cuoia levare quattro per saggio e [[...]] e mostrarle a' rectori de la decta Arte...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 4, pag. 255.4: portavali il saggio di quattro marmi di diversi colori, e domandavalo di qual di quegli più gli piacea...

[4] Doc. fior., 1360-63, pag. 29.15: per quattro pani bianchi che furono per saggio pel pane della festa nostra che è domenicha prossima...

5 Segno o atto che rivela qsa.

[1] Galletto, XIII sm. (pis.), 2.54, pag. 288: e son pió fermo e saggio, / poi che 'n voi misi cura, / sovrana d'esto mondo / che d'amor siete saggio.

[2] Lunardo d. G., XIII sm. (pis.), 54, pag. 291: lo lor detto fals'aggio; / e chi vi si asicura, / guardin a quei ch'a mondo / vedran d'Amor lo saggio.

[3] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 49.14, pag. 158: che chiari ancor, se vole, / se 'l vero, o no, di ciò mi mostra saggio.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 14, vol. 1, pag. 434.29: e feciono vista e saggio di combattere, e alcuno Tedesco a cavallo si mise infra il serraglio...

[5] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 1, ott. 10.8, pag. 5: «Figlia, cambiata hai la cera: / [[...]] dimmi, donzella, chi t'ha fatto oltraggio, / ché tu nol puoi disdir, ch'io veggio il saggio

- Verace, vero saggio: prova evidente di qsa, dimostrazione.

[6] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 3.9, pag. 8: Provo vo con ver saggio / maggiormente isdegnosa / ver l'amoroso usaggio...

[7] Pacino Angiulieri (ed. Carrai), XIII sm. (fior.), 8b.12, pag. 77: quando Amore n'à verace sag[g]io, / di tanta benenanza è meritato / lo bon servente...

[8] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 15.53, pag. 99: Ma pur ver dirò saggio / che 'l conto vero bene...

[9] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 337, pag. 120: Così n' è tratto lo vero saço, / Che la terra allora non è moglia, / Nè piova non gli de' poter far noglia.

5.1 Levare, prendere saggio: accertare mediante prove.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 12.42, pag. 27: ch'eo son sì d'amar lei coverto e saggio, / alcon non po de mio amor levar saggio...

[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 21.48, pag. 48: Allor temor demisi, / fedeltà li promisi; / como l'avea en coraggio / lei feci prender saggio - per semblanza.

- [Con allusione oscena].

[3] Rustico Filippi (ed. Marrani), XIII sm. (fior.), son. 51.10, pag. 170: Che foste putta il die che voi nasceste / ed io ne levai sag[g]io ne la stalla...

5.2 Fras. Vedere saggio: acquisire consapevolezza di qsa.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 43.1, pag. 112: Sovente vegio saggio, / per lo qual meve pare, / che pare - nulla cosa ad onor sia.

[2] ? Poes. an. tosc., XIII sm. (2), 15, pag. 7: Amor, ben vegho saggio / via pur d'esserti servo, / sì che 'n fortuna tal m'ài dato porto, / là u' mi salve, saggio / da perir...

5.3 Caso, evento, personaggio che si adduce con funzione dimostrativa, esempio. Locuz. avv. Per saggio.

[1] Matteo Paterino, a. 1294 (tosc.), 41, pag. 92: per saggio veder posse - apertamente / che Ben similemente / (sì per Mal se conosce) nullo fora.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.133, vol. 2, pag. 276: Ma qual Gherardo è quel che tu per saggio / di' ch'è rimaso de la gente spenta, / in rimprovèro del secol selvaggio?

[3] <Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.)>, c. 22, pag. 423.6: Qui si essemplifica, come il frutto dell'albero della vita è dinegato alli peccatori; e per cotali saggi si conviene deducere in atto quello che significavano l' albero, e' frutti, e l' acqua.

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 16, 130-135, pag. 385.2: per saggio Dì ch'è rimaso; cioè per esemplo: lo saggio è quello che dimostra chente dè essere la cosa...

6 Conoscenza acquisita con l'esperienza.

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 2.67, pag. 455: saccio ch'ogni saggio e' porto fino / d'Amor che m'ha 'n dimino, / ch'ogni parola che a ciò fòri porto / pare uno corpo morto...

[2] Guittone, Manuale (ed. Avalle), a. 1294 (tosc.), 10 [V 415].1, pag. 173: Ed en ciaschuna volsi conto e sagio / ciaschuno causo guardando, come e quando...

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 363.5, pag. 225: ma pocho trovo de mia vita saço, / per che da madonna troppo m'alungo...

[4] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 3, cap. 2, pag. 45.3: Ora hai il saggio delle pene dello 'nferno, disse lo scolaro; e urlando con dolorosi guai, sparì.

- Levare (il) saggio (di qsa): fare esperienza, sperimentare.

[5] Pallamidesse Bellindote (ed. Contini), a. 1280 (fior.), [2].8, pag. 474: de la bat[t]aglia col campion San Pero / om di su' ostero - n'ha levato sag[g]io.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 27.67, vol. 2, pag. 468: E di pochi scaglion levammo i saggi, / che 'l sol corcar, per l'ombra che si spense, / sentimmo dietro...

[7] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/94 (tosc.occ.), c. 27, 64-75, pag. 652.19: E di poghi scallion levammo i saggi; cioè di poghi scaloni avemmo esperienzia...

6.1 Locuz. verb. Fare (il) saggio: fare tentativi.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 286, pag. 502: E sì fu' i' sì sag[g]io / Ched i' ne feci sag[g]io / S'i' potesse oltre gire.

- [Con allusione oscena].

[2] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 15.4, pag. 708: salse nel mondo c'ha le gran pendige, / con Guiglielmin di Flanda fece 'l saggio.

6.2 Fras. Fare, trarre saggio (di qsa): fare tesoro di qsa, trarre insegnamento.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), canz. 1.68, pag. 195: Orgoglio e villania / varrea più forse in tene / che pietanza o mercene, / per che voglio oramai di ciò far saggio...

[2] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), D. 33.12, pag. 392: Però non se convèn ad omo saggio / voler adesso far d'ogn'erba fasso, / né d'ogne petra carecarsi 'l dosso, / né voler trar de ogni parola saggio...

7 [Mis.] Un sesto di un'oncia.

[1] Doc. venez., 1270 (2), pag. 244.5: Fo l'auro saçi XVIIIJ (e) k. XVIIJ÷.

[2] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 149, pag. 226.2: ciascuno tomain è LXXX.M saggi d'oro, che monta per tutto VJ.M IIIJ.C di saggi d'oro - e ciascuno saggio d'oro vale piùe d'un fiorino d'oro...

[3] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 17.32: Ancora è partida l'onça in 6 saçi e l'un saço sì è carati 24; tanto sé a dir un saço co' seria a dir un sexto de onça.

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 215.2: E l'oncia si è saggi 6.

[5] Doc. spalat., 1372 (2), pag. 104.7: Trovasimo de arçentu saçi diçidotu scavicadu.

[6] Thes. pauper. volg. (ed. Rapisarda), XIV (sic.), cap. 88, pag. 64.18: Pigla euforbio, †affarvoy†, sagio unu et pilatro sayo uno, pipi longu saxu unu...

7.1 Vendere a saggio: vendere a peso.

[1] Bambaglioli, Tratt., a. 1343 (tosc.), 296, pag. 28: Non creder per gran corpo huom valoroso, / Nè piccol pauroso; / Perchè vertute non si vende a saggio...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 24.18: Cuoia di cavallo e cavalline si vendono a pezzo. Oro e perle si vendono a saggio.

8 [Generic.:] misura.

[1] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 4, pag. 23.24: visitando quilli luoghi sancti, toiando la mesura e 'l saço de l'uno a l'altro...

[2] Doc. fior., 1359, pag. 107.5: due some di vetro per fare el musaico de la facciata di Santa Maria, di quelli colori e saggi e grossessa...